Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Survived_    08/01/2015    2 recensioni
*Partecipa al concorso "Lontano da casa" indetto da 9dolina0*
Il mare è così dolce a volte, così pericoloso, così affascinante, per i più piccoli è meta di divertimento, per le famiglie di svago ma per tanti è salvezza.
Fa'ez e la sua piccola Zahira trovano la salvezza attraverso il mare, sbarcando sulle coste della calorosa Lampedusa alla ricerca di un futuro migliore.
Fa'ez il mare lo porta nel cuore come il suo amato paese e la sua venerata moglie.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mare nel cuore.




Il sole sta lentamente calando sulle coste di Lampedusa, il mare inizia la sua avanzata sulla spiaggia, ormai sgombra di persone.
Il vociare di poche ore prima, alto e concitato, è un rumore lontano, portato via dal vento. L'odore di salsedine s'insinua nelle abitazioni, nei capannoni allestiti per ospitare centinaia di profughi che ogni settimana si avventurano per mare alla ricerca di una salvezza, alla ricerca di un futuro migliore.
Le luci iniziano ad accendersi, i volontari delle varie associazioni accendono i fornelli per preparare un pasto caldo almeno per i bambini, i letti vengono preparati e tutto sembra normale.
Fa'ez ha quarantacinque anni, ha una figlia, Zahira, di cinque, la moglie con in grembo il loro secondogenito è sepolta nel piccolo cimitero dietro ai rifugi, morta in mare, dopo una tempesta.
Il cielo diventa sempre più scuro, fino a mostrare le prime stelle di quella calda sera di inizio Settembre, i gabbiani non strillano più, il mare è sempre più alto, com'è magico l'accordo silenzioso che ha con la luna, più lei cresce più lui diventa imponente e Fa'ez ne resta ogni sera affascinato: ha imparato a riconoscere il cambio delle maree, sono ormai quattro mesi che è in Italia, quattro mesi che sogna un lavoro, una vita, forse sogna un ritorno della pace nel suo paese, la fine delle rivolte, non gli importa più chi vinca, vuole solo poter ritornare a Laodicea, nella sua modesta casetta, con quattro capre e un bue, un lavoro onesto e sua moglie sempre al suo fianco.
Il vento inizia a soffiare insistentemente, segno che l'alta marea è in arrivo, Fa'ez è seduto sulla spiaggia, la schiuma portata dalle onde gli bagna i piedi scalzi, tra poco inzupperà sicuramente i suoi calzoni di lino ma a lui sembra non importare.
Una bambina con folti ricci neri corre sulla spiaggia in direzione di Fa'ez, gli gira intorno, guardandolo con curiosità, non riesce a capire cosa suo padre ci faccia lì, imbambolato davanti al mare, quando il suo stomaco sta brontolando e a nessuno sembra importare.
Fa'ez alza lo sguardo, accarezza i capelli della figlia che, felice, decide di accoccolarsi tra le braccia del padre in attesa della cena o, senza farne cenno, di un ritorno della sua perduta mamma.
Le onde continuano ad avanzare e i pensieri di quell'uomo seduto sulla spiaggia sono sempre più tristi, sì perchè Fa'ez il mare ce l'ha nel cuore, una tempesta enorme: non riesce proprio a capire come il suo paese sia arrivato a tanto, guarda l'orizzonte, sapendo di non vedere nulla, se non il mare, un tappeto blu increspato dalle onde; se chiude gli occhi riesce a vedere le rovine di Ugarit, portava spesso Zahira lì, le raccontava dei Fenici, di come erano arrivati con le loro enormi barche colorate, forse le modificava la storia, rendendola una fiaba, ma gli piaceva così tanto vedere la figlia ridere e sgranare i suoi occhioni verdi non appena iniziava a parlare.
Fa'ez continua a guardare il mare ed accarezzare sua figlia, con le mani sporche, non di sudicio, ma di tabacco, ore e ore nelle piantagioni a raccoglierlo per poi caricarlo sulle navi per Cipro dove veniva poi raffinato.
A Fa'ez manca il suo paese, poter andare al porto ogni sera alla ricerca della miglior offerta per il pesce fresco, vedere l'espressione grata della moglie per aver preso la cena con quelle poche lire* che guadagnava, sentire l'urlo felice di Zahira nel vedere il padre tornare con una bambola di pezza nuova, nonostante non avessero granchè erano felici, felici della loro vita; la guerra è entrata nelle loro vite portandogli via ciò che avevano costruito negli anni, dovendo vendere tutto, ogni cosa, persino l'eredità delle vecchie madri, per poter comprare il viaggio per l'Italia, un barcone, con altre ottanta-cento persone, con vivervi miseri, niente bagno, calura e notti fredde.
Fa'ez continua a guardare il mare, il mare italiano, però è lì, è vivo, ha portato sua figlia in salvo, la sua bambina ha un futuro lontano dalla guerra e dalle rivolte, lontano dai mitra e dalle bombe, lontano da casa sì, ma lì, anche se ora a Fa'ez sembra difficile, una casa nuova li attende.
Il mare ormai sta inzuppando i calzoni di Fa'ez che cerca di non far bagnare sua figlia addormentata tra le sue braccia, guarda l'orizzonte sapendo che ha fatto bene, sperando che i suoi amici in Siria trovino un futuro migliore, ringraziando Allah per la possibilità e mandando un bacio alla sua amata Siem.


*In Siria la moneta locale sono le Lire Siriane.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Survived_