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Autore: Flaw29    08/01/2015    3 recensioni
Nulla. Cioè, è uno spezzone di una storia che non esiste. Avevo solo voglia di scrivere qualcosa.
Genere: Comico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tra lame e perplessità



«Secondo te quella lama può davvero far la differenza rispetto alle altre provate?»
Chiese Grish con un sopracciglio alzato. Sapeva che quello da lui utilizzato fosse un tono che Evka odiava a morte visto che l'ironia e la perplessità riguardo i suoi lavori erano l'unica cosa che la ragazza non riusciva a tollerare.
Non che sopportasse molto a dirla tutta.

«Sei sordo o solo stupido? Vuoi che te lo rispieghi per la milionesima volta? Le mie lame sono l'eccellenza in persona... beh no, non sono proprio in PERSONA ma diciamo in... oggetto. Smettila di dubitare di me o ti mando in battaglia con uno spillo da balia!» Ribattè la ragazza. Era piuttosto inquietante - pensò Grish - mentre affilava la lama. Sapeva che era saggio non farla alterare più del dovuto, specie se tra le mani 
aveva quella che sarebbe stata la più epica, a detta sua, delle armi mai create.
«Stiamo calmi, chiedevo e basta. Sai: se non te ne fossi resa conto, l'ultima persona che disse una cosa simile finì infilzata dalla sua stessa spada. Noirut non è così sciocco da farsi ingannare due volte. Confido in te, ma tu resta con i piedi per terra. Se anche tu lo deludi potresti essere il prossimo spiedino sacrificale.»
Nonostante odiasse quella combinazione, in quel suo realismo pessimista c'era qualcosa che a Evka piaceva. Ormai erano anni che i due avevano stretto amicizia. Diciamo che la loro non era un'amicizia, ma non era neanche qualcosa di più. Semplicemente trovavano, se non divertente, quasi piacevole la loro reciproca compagnia (anche se, molto spesso, con note dolenti). Lui, essendo un cavaliere del re e lei figlia dell'ormai deceduto fabbro del regno avevano non pochi favori da elargirsi. Anche se la donzella, se così si può definire a detta di Grish che propendeva più per un aggettivo simile ad arpia, non era affatto un tipetto facile, anzi. Più volte erano finiti col discutere animatamente, tanto da far finire nei guai il povero cavaliere. Ovviamente per guai s'intende una gogna di schiamazzi e risate da parte dei suoi compari che, alla scoperta della sua sconfitta ad una sfida con Evka, lo fecero diventare lo zimbello del regno per qualcosa come... due mesi. Ma non si sa come, i due tornarono a parlarsi. C'è chi sostiene che il giovane e prestante cavaliere abbia pagato la ragazza per continuare questo rapporto senza capo né coda e chi sostiene che fosse stata la ragazza a pagarlo. E non con l'oro.
Pettegolezzi smentiti dall'aria omicida che emanava la pulzella ogni volta che sentiva chiacchiericci di fondo mentre passeggiava per il mercato.

«Per l'ennesima volta: chi è che si è fatta dare un incantesimo di potenziamento? IO. Chi è che ha conoscenze di maghi, elfi e simili? IO. Quindi zitto e prendimi quel manico. No, non quello idiota, l'altro, quello nero. Bene, ora puoi anche andare, ho bisogno di concentrazione.»
Nell'andarsene, il ragazzo continuò la sua polemica. Evka s
i chiese perchè lo stesse ancora aiutando... sì, insomma, le armi le aveva. Cosa la tratteneva dall'usarle contro di lui? Probabilmente il fatto che sarebbe stata bandita dal regno. Era sicuramente quello il motivo pensò convinta.
«Oh sì, è arrivata Lady Fantastic. Andiamo, non farla così semplice. Thrusniak non è un bersaglio facile.»
Evka, ormai al limite della pazienza, esplose: «È NATURALE che non sarà facile, razza di coleottero rinsecchito! Cos'è facile al giorno d'oggi? Neanche procurarci da mangiare! Oh, ma tu non puoi saperlo, sei un cavaliere. Spiegami, cosa dovremmo fare? Lasciare che ci ammazzino senza neanche combattere? Beh, sarò anche una donna, ma almeno io ho le palle rispetto a molti dei tuoi uomini codardi!»
Sapeva che la stava solo stuzzicando, ma non era famosa per la sua pazienza, Evka. Piuttosto divertito dalla scena e dal fatto che ogni volta che si alterava cominciava a parlare a raffica gesticolando come posseduta, Grish azzardò un'ultima affermazione quasi letale visto il pugnale lanciato nella sua direzione. Le sorrise e aggiunse: «...Ah, comunque quella lama non è un po' troppo piccola?»
L'ultima cosa che sentì da parte della ragazza, quella giornata, fu un dolcissimo e soave consiglio che recitava: «Se non te ne vai subito di qui 
Thrusniak sarà l'ultima persona di cui ti dovrai preoccupare!»
Correndo al riparo dall'arma in volo verso di lui potè solo pensare a quanto fosse isterica, lunatica, permalosa e bellissima la donna fabbro.

  
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