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Autore: Halina    09/01/2015    2 recensioni
Nymphadora Tonks viene convocata al Ministero della Magia in piena notte, dove le viene rivelato che suo cugino, Sirius Black, è evaso da Azkaban. Anche se il suo addestramento da Auror non è ancora completato, viene inserita nel gruppo di ricerca guidato da Kingsley Shacklebolt con un compito specifico, indagare su Remus Lupin. Così, due anni prima di trovarsi insieme nell'Ordine della Fenice, le strade di Dora e Remus si incrociano.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo I – Giugno 1994

 
“Livello 2: Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia…”[1]

Tonks non aspettò che la voce metallica finisse di elencare gli uffici; si affrettò ad uscire dall’ascensore, urtando una serie di colleghi e lanciando un urlo di: “Scusate!” da sopra una spalla.

Il memo di Kingsley l’aveva raggiunta solo pochi minuti prima; aveva abbandonato la sua tazza di caffè ancora mezza piena sul tavolo e si era precipitata fuori. Era orario di punta e tutto attorno a lei, nell’Atrio, facce più o meno assonnate si erano avviate verso i vari uffici e dipartimenti senza apparente agitazione, segno che la notizia ancora non era trapelata. Lì al piano, l’atmosfera era ben diversa.  

Il lungo corridoio era insolitamente affollato, vari colleghi del Wizengamot e dell’Ufficio per l’uso improprio delle Arti Magiche sostavano in piccoli capannelli, scambiandosi occhiate perplesse e commentando sommessamente. Tonks sfrecciò verso il Quartier Generale Auror, guidata da due voci che stavano discutendo in toni non esattamente pacati.

“… in una scuola era assolutamente insensato! Ci volevano Auror, AUROR, non quelle creature ripugnanti!”

“Ma stiamo parlando di un pluriomicida folle!”

“Che ci siamo lasciati scappare da sotto il naso! PER LA SECONDA VOLTA!”

La porta doppia del Quartier Generale era socchiusa; Tonks sbirciò dentro senza azzaddarsi ad entrare e vide Fudge e Scrimgeour fronteggiarsi dai due lati opposti della grande stanza. Gli Auror presenti non stavano nemmeno fingendo di lavorare, sporgevano dai loro cubicoli, alternando lo sguardo tra i due come se stessero seguendo una partita di tennis.

“Era chiuso dentro!”

“E SECONDO LEI UNO CHE È EVASO DA AZKABAN NON TROVA IL MODO DI USCIRE DA UNO STUDIO?”

Scrimgeour aveva l’aria di essere sul punto di avere un infarto. Batté energicamente un pugno sulla scrivania più vicina e serrò gli occhi, respirando profondamente. Quando riprese a parlare aveva assunto un colorito più umano, e un atteggiamento più consono: “Se questo è tutto, Ministro, è il caso che torniamo al lavoro. Ancora una volta le assicuro che tutti faranno del loro meglio per riprenderlo.”

Fudge annuì seccamente e gli voltò le spalle, dirigendosi alla porta. Nymphadora si fece di lato per farlo passare e lo guardò marciare a passo rapido giù per il corridoio. Era rimasta in bella vista sulla soglia e sobbalzò quando sentì Scrimgeour abbaiare: “Tonks! Nel mio ufficio!”

Con un sospiro rassegnato, attraversò l’openspace strascicando un poco i piedi; Scrimgeour prese posto alla scrivania e prese a frugare tra le pile di carta che ingombravano la superficie, infine, le tese una grande busta filigranata: “I risultati del tuo esame… – le disse – congratulazioni.”

Tonks prese la busta e la aprì con mani tremanti: una pergamena si srotolò nell’aria davanti a lei, stilata in eleganti lettere dorate.

“Sono passata? - chiese Tonks incredula, alternando lo sguardo tra il certificato e il Direttore - Non sono stata bocciata su Furtività e Inseguimenti?”

“C’è mancato poco, - rispose Scrimgeour, accennando ad un pallido sorriso - ma hai compensato con Nascondimento e Travestimento a pieni voti.”

“Grazie, signore!”

“Non ringraziare me, Tonks. Lo sai che solo i migliori ce la fanno, quindi datti una bella pacca sulla spalla e rimboccati le maniche che da ora inizia il lavoro vero. Mi farebbe piacere che tu continuassi a lavorare sotto Shacklebolt nella sezione Detenuti e Ricercati ma, se preferisci, puoi inoltrare richiesta di trasferimento; Coordinamento e Sicurezza potrebbe aver bisogno una mano con tutto il lavoro che li aspetta tra la Coppa del Mondo ad agosto e poi il Torneo.”

Tonks si schiarì la voce, esitando solo un attimo prima di rispondere: “Se possibile, vorrei continuare a lavorare su Black.”

Scrimgeour annuì: “Immaginavo. Permesso accordato. Vai a dare la buona notizia di là.” le disse come congedo.

Nymphadora si affrettò a richiudere la busta e infilarla in tasca. Nella fretta, e nel troppo entusiasmo, inciampò nel tappeto, andando a sbattere il naso contro la porta; massaggiandoselo, lasciò l’ufficio.

Non era minimamente pronta a quello che l’aspettava nella stanza principale: nei pochi minuti in cui era stata a colloquio con Scrimgeour, bicchieri e pasticcini avevano fatto la loro comparsa tra le scrivanie e sopra i cubicoli spiccava un grande striscione con le lettere che cambiavano magicamente colore ogni pochi secondi e le parole “Ben fatto Nymphadora!”. Per una volta, Tonks era troppo felice per preoccuparsi di mettere il broncio per l’uso del suo nome.

Nel mezzo della festicciola improvvisata, Kingsley le si avvicinò, porgendole una bottiglia di burrobirra: “Ufficialmente tra i ranghi, - le disse, dandole un’affettuosa pacca sulla schiena – ben fatto!”

Tonks accettò la bottiglia con un sorriso: “Ci diamo all’alcol già di prima mattina? Non ho nemmeno ancora bevuto un caffè, Shacklebolt!”

Lui si strinse nelle spalle: “Abbiamo iniziato con il botto, una pessima notizia e un’ottima notizia, direi che per un motivo o per l’altro un brindisi è d’obbligo.”

Tonks rise e le due bottiglie cozzarono piano tra loro. Bevvero per qualche istante in silenzio, godendosi il momento, prima che il mago chiedesse: “Scrimgeour ti ha accennato qualcosa sul tuo incarico?”

Tonks gli strizzò un occhio, rifilandogli una gomitata: “Mi dispiace ma non sei riuscito a liberarti di me, Kingsley!”

Lui si lasciò scappare un sospiro di sollievo: “Rimani a lavorare con me? Ci speravo, Tonks, davvero. Questa faccenda di Black si sta rivelando disastrosa, facciamo un passo avanti e dieci indietro e…”

“C’è qualcosa che non va? - chiese Tonks, osservandolo con attenzione - A parte l’ovvio, si intende.”

Kingsley scosse il capo: “No, non è il momento, non nel bel mezzo della tua festa…”

“Sciocchezze, - lo interruppe lei, curiosa – dimmi!”

Shacklebolt la condusse verso il proprio cubicolo in un angolo della stanza, e le fece cenno di sedersi mentre lui rimaneva in piedi, camminando avanti e indietro come sempre faceva quando voleva pensare.

Tonks ne approfittò per guardarsi attorno, passando in rassegna le famigliari foto di Sirius Black appese tra cartine e ritagli di giornale.

“Sai perché ero abbastanza sereno della cattura di Black, nonostante non ci fosse stato permesso di andare ad Hogwarts?” chiese Kingsley, richiamando su di sé l’attenzione della ragazza.

Tonks scosse il capo e Shaklebolt disse solo: “Dumbledore.”

“Dumbledore?” ripeté lei, confusa.

“Oh, andiamo! Stiamo parlando del più grande mago contemporaneo e di uno dei più grandi di sempre; Black era disarmato e chiuso a chiave in uno studio in cima ad una torre, solo il Preside e pochi altri sapevano dove fosse…”

“Frena, - lo interruppe Tonks, sforzandosi di tenere la voce bassa - stai cercando di farmi credere che Dumbledore abbia fatto scappare Black? Che sia in combutta con…”

“Non ho mai detto questo! - intervenne Kingsley, categorico - Mettiamo bene in chiaro una cosa: se c’è un uomo su questa terra di cui mi fido ciecamente è Dumbledore, e sono certo che mai farebbe qualcosa che potrebbe anche solo avvantaggiare il Signore Oscuro e i suoi complici. Sto solo pensando che non mi convince fino in fondo che Black sia riuscito a volatilizzarsi da Hogwarts senza che il preside ne fosse al corrente.”

Tonks si passò una mano sul viso, frastornata dalla marea di pensieri che la teoria di Shaklebolt le stava suscitando: “Va bene, ammettiamo per un attimo che Dubledore abbia voluto, o perlomeno lasciato, che Black sfuggisse al bacio dei dissennatori. Perché?”

“Non ne ho idea, Tonks! – rispose Kingsley – Ti sto solo esprimendo una perplessità che ho formulato non più tardi di un’ora fa, e non sono cose che posso andare a dire a caso! Mi fido di te, ti ho vista mettere l’anima in questa faccenda per tutto l’anno scorso e, onestamente, ho bisogno qualcuno che mi dica che non sono pazzo.”

Dora prese un sorso di burrobirra: “No, non sei pazzo. Potrebbe avere un senso, può essere che Dumbledore sappia qualcosa che a noi manca. Ciò nonostante, non posso certo presentarmi a Hogwarts e dirgli Wotcher, Preside! Non so se si ricorda di me, Nymphadora Tonks, Hufflepuff classe 1973, l’alunna che detiene il record attuale di incidenti disastrosi successi nel castello. Ecco, io ora lavoro al Ministero e vorremmo sapere se, per caso, è lei che ha fatto evadere Black.”

Suo malgrado, Kingsley rise al tono serissimo della ragazza, quindi scosse il capo: “No, non mi pare proprio una buona idea. Stavo pensando ad un modo un po’ più… discreto.”

Si spostò verso la parete del cubicolo e puntò un dito su una fotografia. Dora provò un’improvvisa stretta al cuore. Conosceva quella fotografia, veniva dall’album di famiglia di sua madre. Quattro ragazzi sui diciassette anni, sorridenti e soddisfatti, posavano in riva al lago con le loro pergamene dei NEWTS in mano. Una calligrafia sbilenca e angolosa aveva scritto in basso: Siamo passati. Evidentemente non vedevano l’ora di buttarci fuori di qui.

Il primo sulla destra era James Potter, sbragato e beffardo, con gli occhiali sul naso e la camicia fuori dai pantaloni; aveva il gomito appoggiato sulla spalla di Peter Pettigrew che sorrideva estasiato, fissando la sua pergamena come non credesse di averla davvero in mano. Sull’altro lato di Peter, Sirius era inconfondibile, nonostante i capelli lunghi che gli nascondevano in parte gli occhi; aveva un braccio passato confidenzialmente attorno alle spalle del più alto dei quattro, che aveva una pila di appunti sotto braccio e un’espressione bonaria mentre passava in rassegna i tre amici[2].

“No! - disse dura Tonks - No, lo sai benissimo che non può essere stato lui. Perché mai avrebbe dovuto lasciare libero l’assassino dei suoi due migliori amici, quello che credeva essere un suo amico…”

“Tonks - la interruppe Kingsley - Lo so che sei piuttosto di parte quando si tratta di Remus Lupin, immagino perché vedi in lui la stessa sofferenza, lo stesso tradimento, che tua madre ha dovuto affrontare. Era plenilunio, anche volendo, Lupin non era nelle condizioni di far scappare proprio nessuno.”

“Oh!” fece solo Dora, bevendo un altro po’ della sua burrobirra per tranquillizzarsi e prendere tempo. Non sapeva bene che cosa l’avesse colpita di più, se l’improvvisa sottolineatura del fatto che Remus Lupin fosse un lupo mannaro o il dettaglio che fosse stato sotto l’effetto della maledizione proprio la notte in cui il suo vecchio amico era comparso, e poi scomparso, da Hogwarts. Non riusciva a trovare un collegamento tra le due cose, ma aveva la netta sensazione che non potesse essere solo un’innocua coincidenza.  

Dopo qualche attimo di silenzio, sospirò: “Ok, ammetto di averti perso, Shacklebolt. Che cosa vuoi che faccia, esattamente?”

“Voglio che tu provi a parlare con Remus Lupin – rispose lui - Prova a vedere che impressione ti fa, chiedigli che cosa sa, come ha vissuto la situazione, se ne ha parlato con il preside. Onestamente, Tonks, sono esausto, e vagamente disperato. Se anche questa teoria si rivelasse infondata, se Black si è davvero volatilizzato, questo significa che in meno di un anno è evaso dai due posti più sicuri d’Inghilterra, e non ho davvero idea di come faremo a riprenderlo.”

“Va bene, ho capito, conta su di me!” disse Nymphadora, alzandosi e posando una mano sul braccio del collega.

“Solo un’ultima cosa - aggiunse Kingsley - Tutto questo non è esattamente ufficiale. Anzi, diciamo pure che è strettamente confidenziale; tu ed io, nessun altro deve esserne messo al corrente. Siamo già abbastanza nell’occhio del ciclone così, non voglio tirare fuori delle teorie sconclusionate fino a quando non avremo in mano qualcosa di concreto. Ok?”

“Certo, sono d’accordo – lo rassicurò Tonks, quindi aggiunse, colpita da un’idea improvvisa – I miei genitori vorranno festeggiare la mia qualifica questa sera e sono certa che verrà invitato a cena anche Mad-Eye. È in pensione, quindi tecnicamente non è più vincolato al Ministero, ed è un amico personale di Dumbledore; posso provare a sondare un po’ le acque con lui e vedere se riesce a procurarmi un contatto, o almeno qualche informazione. Ti farò sapere appena riesco a combinare qualcosa.”


 

[1] La descrizione dei piani è fornita da J.K. e facilmente reperibile, per quanto riguarda la planimetria del Livello 2, quella che più mi ha soddisfatto e che ho usato è tratta da un RPG (quindi non è strettamente canon ma è fedele abbastanza). La trovate qui: https://absitomen.com/wiki/images/2/23/Level_Two.jpg  
 
[2] Non so bene quando ho iniziato a notare che tutte (vi giuro TUTTE) le mie fan art preferite dei Marauders hanno Sirius con un braccio attorno alle spalle di Remus. Vi allego la mia preferita in assoluto, ovviamente non mia, eh, io non sono in grado di andare oltre agli omini stilizzati: https://i.pinimg.com/originals/c8/d9/ce/c8d9cec9f14cbccd3ba4faf028c9c1ba.jpg
 
  
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