Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SwanFangirl    09/01/2015    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare un lieto fine alle sue mamme mettendo in piedi una nuova operazione, più complicata e difficile delle precedenti?
Dal primo capitolo:
“Scusa, Emma.” disse Regina.
Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.
Perché Regina non chiedeva mai scusa.
Perché Regina non la chiamava mai per nome.
Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.
Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lo strano caso della famiglia Swan Mills.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Beccata!” esclamò Dim, entrando nella stanza. “So che hai guardato il sedere della mia ragazza.”

Regina, sorpresa da quell’entrata della ragazza e dalle parole che aveva detto, chiese: “Come, prego?”

“Emma mi ha raccontato di quando non stavate ancora insieme e tu hai fissato per ben trenta secondi il fantastico culo di Ruby, facendo ingelosire la tua bionda” ripeté Danielle, soddisfatta da quella scoperta.

“Intanto modera il linguaggio, ragazzina” disse la madre. “E poi era un periodo difficile-“

“Di astinenza, vuoi dire” ridacchiò Dani.

“Danielle Dim Swan Mills, esci subito di qui, prima che ti stenda con una sfera di fuoco!” sbraitò Regina, e sembrava piuttosto seria al riguardo.

“Okay, come non detto” mormorò Dim, facendo per uscire, ma poi si voltò e le sorrise, dicendole: “Comunque sei bellissima, mamma.”

La mora ricambiò il sorriso e, mentre la figlia usciva dal camerino, continuò a guardarsi allo specchio, ritenendo che quell’abito fosse adeguato ed elegante abbastanza per il suo matrimonio. L’unico problema era che ne aveva già provati dieci prima di questo, ma era solo un minuscolo dettaglio questo, no?
 



“Sono così contenta che tu mi abbia chiesto di farti da testimone” esclamò Ruby, battendo le mani per la felicità. “E tua madre come ha reagito quando gliel’hai chiesto?”

“Secondo te?” chiese Emma, mettendosi addosso il vestito bianco che la ragazza le aveva passato.

“E’ scoppiata a piangere e ti ha fatto un luuungo discorso su quanto ti voglia bene e su quanto le dispiaccia di non aver fatto parte della tua vita per i primi ventotto anni della tua vita?” presuppose la cameriera, contando la prevedibilità e la sensibilità di Mary Margaret.

“Esattamente” rispose la bionda, prima di esalare un sospiro. “Dannazione, questo vestito è scomodo.”

“E’ un abito da sposa, Ems. Non deve essere comodo” le spiegò pazientemente Red, entrando nel camerino per osservarla. “Oh, ma dai, non ti piace? Io credo che sia fantastico, è così… bianco.”

“Non dirmi che ci stai pensando anche tu, guarda che la mia figliastra ha appena sedici anni” scherzò Emma, venendo spinta dalla ragazza-lupo, divertita.

“In realtà, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche averne già diciassette, perché lei è l’unica persona al mondo a non sapere quando sia il suo compleanno.”

A quell’informazione, Emma, che si stava sfilando il vestito, le rivolse uno sguardo malinconico. E la rossa sapeva che cosa volesse dire: Emma stava ricordando i tempi peggiori della sua vita, in cui a nessuno importava di quando fosse il suo compleanno, e stava soffrendo perché Dim era stata così sola da non avere nessuno che glielo ricordasse.

“Non importa, Ems. Prenderemo un giorno a caso e lo battezzeremo come il suo compleanno. Questo sabato per esempio… Sarebbe carino festeggiarlo, come abbiamo fatto con Henry” propose Ruby, subito infervorata dall’idea di rendere felice la propria ragazza.

“Credo che andrà bene” fu la risposta di Emma.

Mentre lo sceriffo provava un altro vestito –che sembrava starle meglio ed era anche abbastanza semplice da piacerle- Cappuccetto Rosso disse: “Ma se tu sei la matrigna della mia ragazza, è come se fossi mia suocera?”

“Ruby Cappuccetto Rosso Lucas, esci immediatamente da questo camerino” disse Emma, imitando il tono di voce e la postura della futura moglie, il che mise subito in fuga la ragazza. “Però Regina ha ragione, mettere qualche nome in più fa più paura…”



 
“Trilli, tu sei la mia migliore amica” disse Regina. “E quindi mi sembra giusto chiederti una cosa, una cosa molto importante e che chiederei solo a qualcuno a cui tengo.”

TinkerBell annuì, sorridente, e Regina continuò, domandandole: “Ti va di scappare con me in qualche città sconosciuta per sfuggire al mio imminente matrimonio?”

La fatina sbatté le palpebre, con evidente confusione, e disse solo: “Sei… sei completamente impazzita, Regina?”

“Uff, stavo solo scherzando” sorrise l’ex sovrana. “In realtà ciò che volevo chiederti era se vuoi essere la mia testimone, ma se non vuoi-“

“Oh, mio Dio, certo che voglio!” esclamò Trilli, lanciandosi su di lei senza lasciarla finire. “E’ fantastico, Regina, non potrei essere più contenta, e… Beh, grazie, grazie di cuore!”

“Sono io che devo ringraziarti” ribatté Regina. “Credi che non sappia che è solo per merito tuo e di Henry che tutta questa storia è cominciata? Siete stati voi i primi a credere nel nostro amore, anche quando né io né Emma lo capivamo. Chiederti di essere la mia testimone è il minimo che possa fare per sdebitarmi e per farti capire che… che ti voglio bene, ecco.”

Regina, imbarazzata, venne stretta ancora di più da una TinkerBell sovreccitata ed euforica, nonché in lacrime. La mora decise di mandare al diavolo il proprio orgoglio ed abbracciare l’amica, anche se non si lasciò andare troppo –in fondo era sempre Regina Mills.

“Adesso devo proprio andare, ma ci vediamo domani per sbrigare i preparativi, e tu dovrai aiutarmi!” esclamò il Sindaco, lasciando un lieve bacio sulla guancia della bionda ed uscendo dal locale, dirigendosi in casa dei Charmings.

Era un supplizio farlo, ma ci aveva pensato a lungo e le sembrava la decisione più giusta da fare, nonché la più ovvia, perché non aveva poi tanti amici da avere una scelta. A lei ed Emma sarebbe piaciuto avere anche Dim ed Henry, i loro figli, a far loro da testimoni, ma erano dei minorenni e, come tali, non potevano farlo; in compenso, Henry avrebbe portato loro le fedi e Danielle sarebbe stata la damigella d’onore. Così tutti sarebbero stati felici.

Bussò alla porta e, dopo pochi secondi di attesa, Mary Margaret le aprì con il piccolo Neal in braccio ed un sorriso esagerato sul volto.

“Ciao, Regina! Che ci fai qui?” chiese, cullando il bambino.

Regina, dando un bacio sulla fronte al bambino ed evitando drasticamente di salutare lei, rispose semplicemente: “Devo riscuotere il mio testimone.”

“Oh” fece Snow, sorpresa, per poi dire con fare dispiaciuto: “Mi dispiace, Regina, ma io sono già la testimone di Emma e, per quanto mi piacerebbe, non posso venir meno a questo impegno. Insomma, Emma è mia figlia e-“

“Smettila di sproloquiare, non parlavo di te” la troncò Regina, per poi rivolgere lo sguardo all’uomo che era appena sceso dalle scale dell’appartamento. “… Bensì di tuo marito.”

“Sparlavate di me?” chiese Charming, abbracciando la nuora.

Sbalordita, Biancaneve osservò Regina lasciarsi stringere dalle braccia forti del Principe, per poi schiarirsi la voce, a disagio. Guardò l’uomo negli occhi e, poggiando una mano sul suo braccio, disse: “In questi mesi mi sei stato… vicino, ecco. Diciamo che, se volessi essere sentimentale, ti definirei quasi un amico. Quindi, mi chiedevo se…”

“Non c’è nemmeno bisogno di chiederlo” rispose David, senza nemmeno lasciarle porre la domanda. “Ed anche per me tu sei un’amica, Regina. Forse la mia migliore amica.”

“Okay, non esageriamo adesso” replicò la bruna, facendo sorridere il vicesceriffo.

“Bene, fantastico. Grazie e… Mia figlia mi ha dato un messaggio per te.”

Snow, tirata in causa da Regina, che la stava guardando con aria perplessa, si risintonizzò sulla Terra, dopo lo scombussolamento che aveva avvertito nell’assistere a quella più o meno amichevole conversazione tra il marito e la matrigna.

“Ecco, non ho compreso di cosa parlasse, ma dice che ha vinto lei la scommessa” continuò la mora.

“Come?!” sbottò l’ex Principessa. “Tu hai guardato il culo di Ruby?!”

Regina, allibita, chiese invece: “Era su questo che avevate scommesso? Sul serio, Snow?”

“Beh, quando Emma ce l’ha detto, non riuscivo a crederci e così ho scommesso con Dim, sicura che avrei vinto. Ma cavolo, Regina, tu sei una pervertita.”

Allora il Sindaco di Storybrooke, con un sorriso malizioso e malefico, si avvicinò fin troppo a SnowWhite e sussurrò al suo orecchio una frase che solo lei sentì, per poi fare un cenno con la mano a Charming ed uscire dalla casa, lasciando una sbigottita Mary Margaret ed un confuso David.

“Prendi in braccio Neal, credo che potrei svenire” furono le ultime parole della donna, prima che gli desse lei stessa il bambino e si andasse a stendere sul letto, fissando il soffitto con sguardo vacuo. “Non riesco a credere che la mia bambina faccia cose del genere.”

Il marito, a sua volta, rispose con nonchalance: “Beh, non so cosa ti abbia detto Regina… Ma io ci credo. Una volta le ho trovate a baciarsi sulla scrivania dell’ufficio –e per fortuna erano vestite-, mentre Emma aveva legato i polsi di Regina con le manette d’ordinanza”. Poi, vedendo che la moglie aveva pressato le mani sulle proprie orecchie per non sentire, borbottò: “Eh dai, in fondo l’importante è che si amano.”
 



“Non ce la faccio più a provare vestiti. Credi che potrei venire al matrimonio in biancheria intima?” chiese Regina, proponendo per scherzo quell’idea assurda che non avrebbe mai assecondato, neanche sotto tortura.

“Di certo a me non dispiacerebbe” sussurrò Emma al suo orecchio, per poi salirle a cavalcioni e sorridere maliziosamente. “E allora sì che sarebbe un bel matrimonio.”

“Davvero vuoi fare sesso? Ora?” chiese la mora, allibita, intuendo le intenzioni della fidanzata. “Ma non sei stanca?”

“Non sono mai troppo stanca per il sesso. Specialmente per il sesso con te.”

A quella risposta, il Sindaco spinse Emma dall’altra parte del letto matrimoniale e rovesciò le posizioni, sovrastandola e dicendo giocosamente: “Scusa, stai dicendo che fai sesso con altra gente o che ti sei addormentata mentre facevi sesso con quella scimmia volante che stavi per sposare?”

“Oh, e dai, non ricordavo nemmeno chi fossi!” esclamò Emma, a sua difesa, facendo salire le proprie mani dalle sue cosce al suo sedere. “E di certo non avrei sposato quell’idiota, se avessi ricordato il tuo grande-“

“Emma!” esclamò Regina, ridendo, ma cercando di rimproverarla.

“Stavo per dire il tuo grande amore per me” disse la bionda, con tono innocente, per poi alzarsi a sedere, con ancora la donna seduta sul proprio bacino. “E comunque, la frase sarebbe stata vera anche se avessi detto il tuo grande e bellissimo culo.

Regina scosse la testa, per poi cominciare a baciare ripetutamente la guancia di Emma, fino ad arrivare alla sua mascella e poi al collo, percorrendolo in tutta la sua lunghezza con la lingua. Emma sospirò, beata, e sorrise, mentre la sua mano andava affondando tra i capelli della futura sposa, che si apprestava a spogliarla senza nemmeno guardare ciò che le toglieva di dosso.

“Sai che ti amo?” disse dal nulla, gemendo poi per il piccolo morso che Regina le aveva dato al capezzolo.

“Se non lo sapessi, non ti sposerei” rispose lei, sorridente, apprestandosi a baciare nuovamente le sue labbra, delle quali non avrebbe potuto fare a meno per nemmeno un secondo in più, dopo quella frase.

Il completo di Regina finì scompostamente sui vestiti di Emma, che riposavano sul pavimento, e le labbra della bionda si appropriarono del seno della donna, che venne percorso interamente dalla sua lingua, che poi si concentrò sui capezzoli turgidi per via del contatto. Li sfiorò, dedicò loro tocchi leggeri, preparandoli agli affondi dei suoi denti, che fecero sussultare Regina. Poi la bocca di Emma ne avvolse completamente uno, succhiandolo come se fosse la cosa più gustosa che esistesse; e lo era, per ciò che pensava Emma, perché il sapore della pelle di Regina non aveva uguali.

“Sai che mi ecciti quando cerchi di prendere il controllo della situazione?” chiese Regina, sorridendo con malizia. “Però mi dispiace, amore, sono sempre io a comandare.”

Detto ciò, spinse senza delicatezza lo sceriffo sul letto e si mise a muoversi sul suo bacino, mentre Emma sentiva il proprio cuore accelerare i suoi battiti. E poi, semplicemente, calmarsi, dopo che Regina le aveva donato il piacere più grande.

Le due donne rimasero l’una tra le braccia dell’altra per minuti interi, ad accarezzarsi i capelli a vicenda oppure a baciarsi di tanto in tanto. Erano abbracciate ormai da dieci minuti, in silenzio, quando Emma fece una domanda improvvisa, balbettando: “R-Regina, ecco… Non è che… Insomma, tu... VUOIAVEREDEIFIGLIDOPOILMATRIMONIO?”

“Come, scusa?” chiese la bruna, perplessa da tutto quel parlare speditamente e con confusione.

“Beh, io mi chiedevo se tu volessi avere dei figli dopo il matrimonio. Non ne abbiamo mai parlato e, visto che abbiamo già Henry e Dim… non sapevo cosa volessi fare tu” spiegò la ragazza, con più calma.

“Oh.”

Regina rimase a pensarci per qualche minuto, mentre la stretta di Emma si faceva più debole, ed anche la sua speranza che avrebbe detto di sì. E, in fondo, avrebbe dovuto aspettarsi un risultato del genere, dato che aveva appena ritrovato la figlia dopo sedici anni –quarantaquattro, se si contavano gli anni del sortilegio. Era comprensibile che non fosse pronta ad avere altri figli, con la costante paura che qualcuno voglia far loro del male.

“Io… non lo so, Emma. Sai, con tutta la storia di Danielle…” mormorò Regina, per poi baciarle la fronte. “Ma ci penserò su.”

Emma annuì, anche se, in cuor suo, sapeva che Regina avrebbe invece fatto di tutto per non pensare a quella conversazione e a quella possibilità. Lei la conosceva meglio di chiunque altro.

“Non fa niente…” disse. “In fondo non è poi così importante.”

Eppure, quando voltò le spalle alla donna, i suoi occhi erano pieni di lacrime.
 
 
 
 
 



Buonasera!
Ho la febbre e quindi, non avendo nulla da fare, ho deciso di mettere un po' di angst tra Emma e Regina perché sì. Ogni tanto ci sta...
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, nonostante sia un po' di passaggio. Il prossimo sarà incentrato su Emma e ciò che prova, in più avremo delle scene Red Writer (che immagino faranno piacere a tutti). 
Grazie mille a tutti e alla prossima!


 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SwanFangirl