la melodia della notte

il sangue scivolò dalla ferita al collo della ragazza, macchiando la pelle candida e scendendo fino a depositarsi sul terreno. la bionda rialzatasi a fatica si sfiorò il collo, senti due buchi du piccoli fori lasciati da qualcosa di appuntito. sbuffò gemendo per il dolore. indossava un vestitino bianco sporco di sangue, ormai i capelli erano fradici per la pioggia, che non cessava di cadere.

si spinse in avanti con le gambe ma cadde rovinosamente. le mancava casa sua la sua famiglia..e i suoi amici.

no non doveva piangere, doveva trovare un posto dove riposare, sperando che "lui" non la trovasse, non poteva ancora immaginare che sorpresa inattesa e sgradita stava per ricevere.

si era spinta lontano, dalla città dalla sua vita. il tutto per scappare dal casato dei Kurama. sospirò lasciandosi cadere al lato di un muro. lasciò scivolare i capelli sul viso, tremava. per la paura e per il freddo. tirò su con il naso. mentre spostava lo sguardo verso l' orizzonte.

restare nella foresta era pericoloso, doveva alzarsi ingoiare il dolore e proseguire alla ricerca di un riparo dove passare la notte. e così fece.

trovò una vecchia villa abbandonata. il luogo perfetto per nascondersi, o almeno così pensò la ragazza entrando al suo interno.

si aggirò per la villa cercando qualcosa con il quale medicare la ferita, improvvisamente un tuono la fece sussultare. fin da quando aveva memoria aveva sempre avuto il terrore dei lampi. scosse la chioma di fluenti capelli biondi poi entrò in una stanza sedendosi su un logoro letto.

gli occhi azzurro cielo della ragazza, sembravano stelle luminose, le gambe che presentavano tagli e ferite erano incrociate. dormiva su un fianco tremando per il freddo.

in quel preciso instante sentì il suono di un ocarina o forse un flauto d' argento. si alzò lentamente cercando d dove provenisse.

aveva legato i capelli biondi in due code laterali basse, un po il suo marchio di fabbrica.  raggiunse una grande sala, ormai andata in rovina. il tetto era franato lasciando entrare la pioggia in un punto preciso, sotto di esso un ragazzo.

capelli castani , occhi viola un viola cosi incedibile da non sembrare nemmeno vero, sguardo gelido, aveva un fisico longilineo e slanciato, non era muscoloso ma di certo nemmeno gracile.

Kurasa si voltò verso di lei. gli occhi ammirarono la ragazza appena comparsa.

Alice era una fanciulla di appena 18 anni viso angelico carnagione chiarissima, occhi grandi e luminosi, il loro colore era tra il blu e l' azzurro, intensi e penetranti.

i capelli , erano color oro scintillante finissimi, lunghi e leggermente umidi. veniva da fuori. dedusse il giovane sorridendo e mettendo in mostra cosi i canini scintillanti.

- ciao. - disse calmo. la ragazza restò zitta ma parve intimorita dalle "zanne" del giovane che sorrise tornando ad osservare la pioggia che cadeva dal buco in alto, lasciando che le gocce scivolassero sul suo viso meraviglioso e privo di difetti. i capelli castani erano scompigliati, si passò una mano cercando di aggiustarli inutilmente. - scusa ma tu..chi sei? - chiese ridacchiando il vampiro. la bionda abbassò lo sguardo restando zitta cosa che lo fece sorridere. - sai di ragazze carine come te..ne passano poche da queste parti. -

Alice socchiuse gli occhi, poi sospirando incrociò le braccia al petto sospirando. - Alice Kurenai. è il mio nome. -

in quel' preciso istante si pentì di averlo detto, Kurasa rise - ah! la figlia dei Kurenai! .

rise avvicinandosi e le sfiorò appena una ciocca bionda accarezzandole i capelli.

Alice indietreggiò per niente felice del gesto di Kurasa che scoppiò a ridere divertito. - quanto sei buffa ahaha! - sorrise solare come un bimbo spensierato. la bionda sbuffò e tirò dritto per andarsene. era stupefatta. quel vampiro si comportava in maniera imprevedibile e le dava ai nervi.

tornò verso l' entrata cercando di non voltarsi. improvvisamente sentì i passi del vampiro dietro di se.  - Hei! frena biondina! - disse questo afferandole il polso. - mollami! - Alice si divincolò di colpo cadendo sul sedere. Kurasa sbuffò inclinando la testa di lato come un cane. - uff..dai aspetta un minuto Alice. -

la ragazza si alzò sbuffando gelida e un po spaventata. - n-non chiamarmi per nome.. - ci fù una breve pausa poi Kurasa sospirò sorridendo gelido. - sei stata tu a dirmi che il tuo nome era Alice. - la ragazza fece per replicare. non voleva dargliela vinta, ma Kurasa rise interrompendola. - quindi..ti fanno paura i vampiri? - disse con un tono tra il gelido e il crudelmente sarcastico. la ragazza distolse lo sguardo da quello "viola" del giovane annuendo appena, poi sfiorò i due fori sul collo tremando leggermente. - li detesto..perchè? - chiese alzando il capo. il ragazzo rise mettendo di nuovo in mostra le zanne bianche. - bhe..io sono un vampiro..non so se lai notato.. - rise divertito dal' occhiataccia della bionda. - si. lo avevo intuito dalla smania di avere sempre l' ultima parola. -  rise fredda socchiudendo gli occhi blu. il vampiro preso in contro piede le lanciò una coperta calda. - se vuoi dormire quì..conviene che tu ci faccia l' abitudine. - fece per andarsene quando una domanda della bionda lo fece voltare e sorridere. - a cosa? al freddo? alla polvere? - chiese la bionda curiosa. Kurasa rise poi si avvicinò alla ragazza sussurrandole qualcosa al orecchio. - piccola Alice..mi riferivo a..me. - disse ridacchiando, poi si voltò e fece alcuni passi scomparendo. Alice sospirò poi si avvolse nella coperta e scomparve oltre una porta.