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Autore: Tears Wave    10/01/2015    2 recensioni
Matt Wolfram è un ragazzino dal carattere altalenante e ambizioso.
Non ha tempo di pensare al suo tredicesimo compleanno, poiché c'è un anniversario ben più significativo da ricordare: da due lustri ormai, un altissimo muro di fuoco divide in due parti la regione di Calvas, la sua casa.
Matt vive nella parte occidentale della regione, a pochi passi da quello spettacolo desolante che non accenna a spegnersi. E' stanco di aspettare.
Ha capito che non serve perdersi nelle illusioni. Per cambiare il suo mondo, sa perfettamente che c'è bisogno di una cosa sola. Il potere. Il potere di una Risorsa.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio.
In quel lunghissimo Viale, deserto ed assolato, non c'era più anima viva ormai.
Sarebbe presto diventato il campo di battaglia decisivo. Avrebbe determinato la salvezza di un intera regione, e forse dell' intero mondo. Un mondo sicuramente diverso dal nostro, ma simile nella sua realtà.
Dopo un'attesa lunga più di cinquanta anni, la regione di Calvas avrebbe nuovamente assistito impotente alla guerra tra bene e male, vita e morte.

Una bellissima ragazza, oramai adulta, accese il televisore. Entro pochi minuti, avrebbero mandato in onda, in diretta mondiale il confronto tanto atteso; centinaia di migliaia di persone avrebbero assistito ad un destino che avrebbero condiviso in futuro. Per lei era diverso. Per lei questa battaglia contava più di ogni altra cosa.
La donna, con accanto la sua adorata madre, si sedette rapidamente, non smettendo di fissare lo schermo. D'un tratto, un piccolo bambino di quasi tre anni entrò nella stanza:
"Dov'è papà?" sussurrò la creaturina.
"Tornerà presto, ora è uscito. Ma tornerà tra poco, capito?" rispose la donna prendendolo in braccio "Ora andiamo a nanna, va bene?"
Il bambino annuì, e assieme alla madre ritornò in camera da letto, nella sua culla. Nel frattempo, il conto alla rovescia era scattato.

Un uomo sulla trentina decisamente corpulento si stava avvicinando al Viale con la sua decappottabile; il vento scompigliava i suoi capelli a spazzola e la sua lunga barba nera, mentre il fumo di una sigaretta - forse l'ultima che avrebbe potuto permettersi - si disperdeva dalla sua bocca nell'aria più pura.
Sorrise. Non si era mai sentito così. Non vedeva l'ora della resa dei conti.
Nel contempo, una cinquantaseienne dai capelli argentati e dal temperamento calmo e deciso, stava meditando a pochi passi dal futuro campo di battaglia, che l'avrebbe coinvolta in prima persona. Sul tetto dove lei si trovava, c'era un'atmosfera pacifica e serena. Poteva essere l'ultima possibilità di assaporare tutto questo.
La donna aprì gli occhi verde smeraldo. Era tempo di andare. Gli altri due la stavano già aspettando.
Nel Viale desolato, un ultimo uomo, sulla quarantina, aveva atteso l'arrivo degli altri due. Col suo smoking nero sempre elegante e formale, aveva ordinato ai suoi uomini di evacuare il luogo, per evitare qualsiasi coinvolgimento dei civili. Quest'uomo, dopo aver caricato la sua pistola, prese il suo distintivo e lo fissò: Capitano Ufficiale dei Servizi Segreti dello stato di Gracalm. La responsabilità era anche sulle sue spalle.
Le telecamere non la smettevano d'infastidirlo...e la tensione sembrava impossibile da sopportare.
"Ce la faremo." gli disse l'uomo corpulento, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Russell! Sei giunto dunque. Sai, mi stavo godendo quelli che potrebbero essere i nostri ultimi momenti." rispose l'altro.
"Non lo saranno." disse Russell sorridendo "Solo noi possiamo fermarli. Siamo o non siamo la Triade di Gracalm?"
L'uomo guardò Russell negli occhi, poi si lasciò scappare una leggera risata:
"Sei sempre il solito! Il solito ottimista!"
"No. Forse per prima volta nella mia vita, sono veramente serio. Abbiamo troppo da perdere, Victor."
D'un tratto, i due sentirono delle urla provenire da pochi isolati di distanza:
"Che succede?!" esclamò Russell.
Una giovane ragazzina, con un bambino di un anno in braccio, spuntò da una via parallela al grande Viale, correndo verso i due uomini terrorizzata. Mentre gli agenti sottoposti a Victor cercarono di farla riprendere dallo shock, i due uomini guardarono davanti a loro: un artiglio dal colore verdognolo, proveniente dalla parallela da dove la ragazza era fuggita, poggiò le sue grinfie su una parete del Viale, graffiandolo. Si udirono dei versi orribili, dei versi che Russell e Victor conoscevano fin troppo bene: era un esemplare di Green Blood.
Mostri umanoidi violenti, sanguinari e unicamente alimentati dall'odio.
Erano di aspetto molto simili agli umani, ma il loro corpo - se così si poteva chiamare, dato che pur essendo di materia solida, non possedevano alcun tipo di organo o tessuto - era completamente verde. Al posto delle mani avevano artigli affilati, e come delle vere e proprie bestie, erano in possesso di una dentatura molto sviluppata, che rendeva le loro fauci realmente pericolose. La loro peculiarità maggiore erano le iridi giallissime, e le pupille simili a quelle di un felino, dieci volte più terrificanti.
Il mostro ringhiò ai due eroi, che si prepararono alla battaglia, prima del previsto. Improvvisamente, una fiammata investì il mostro, ustionandolo a morte. Betty, la donna dai capelli argentati, aveva prontamente lanciato un incantesimo dal tetto più vicino, dove stava meditando poco prima. La donna era conosciuta per la sue incredibili doti nel campo della magia nera:
"Non ho resistito, scusatemi." esordì Betty salutando i due "Siamo al completo dunque, ci siamo tutti. Manca solo il nemico..." dopo le sue parole, la maga scomparve per un istante, per poi riapparire accanto ai suoi compagni. Era uno dei suoi trucchi preferiti.
"L'ora X scatterà alle quindici in punto. Abbiamo a malapena sessanta secondi." affermò Victor guardando l'orologio "Qualche rimpianto?"
"L'unico mio rimpianto sarà...lasciare in vita anche uno solo di quei mostri!" dichiarò Russell stringendo i pugni.
Le lancette ticchettarono frettolosamente, fino a quando scoccarono le quindici. Mentre varie emittenti televisive cominciarono il loro servizio dell'anno, riprendendo il tutto dai tetti, rapidamente il Viale si svuotò. Rimasero solo gli agenti dei servizi segreti, un plotone dell'esercito della Difesa di Gracalm, e loro tre.
Davanti alla Triade, un'oscura nebbia verde si concentrò, diventando fitta, sempre più fitta.
Un'orda di oltre mille Green Blood, armati con taglienti spadoni e protetti da armature d'acciaio, oltre che da scudi altrettanto resistenti, si rivelò agli umani:
"Non sarà un patetico migliaio di mostri a fermarmi." sussurrò Russell prima di andare alla carica.
I Green Blood erano sempre più vicini.
La giovane madre guardò lo schermo con timore, i suoi splendenti occhi neri mostravano quanto fosse tesa e preoccupata. Una dolce vecchina le strinse la mano. Non poteva lasciare sua figlia da sola. Non in quel momento. :
"Leila! Dobbiamo contare su di lui. E per il resto...possiamo solo sperare."
Leila si sedette nuovamente. In quell'istante, i tre nel Viale si scagliarono contro l'orda di mostri. Il combattimento era iniziato.
Russell sfoderò il primo pugno, sfondando letteralmente il volto del primo Green Blood che trovò davanti a sè, nonostante quest'ultimo fosse protetto da un elmo d'acciaio. Victor sparò sette colpi con la sua pistola, centrando tutti e sette i bersagli in mezzo agli occhi, nel giro di pochi secondi. Betty invece, vedendo che il gruppo di mostri stava tentando di accerchiarli, posizionò le mani in segno di preghiera, chiudendo gli occhi per pochi istanti: quando li riaprì, un'onda d'urto che provenne dal suo corpo sbalzò tutti i Green Blood vicini a venti metri di distanza. Così facendo, i tre ebbero un attimo di respiro prima di ricominciare a combattere. L'esercito e gli agenti segreti erano pronti a supportarli con ogni mezzo.
Russell, Victor e Betty si guardarono negli occhi. Russell fece un ghigno beffardo, che gli altri due non compresero pienamente, dopodiché i mostri attaccarono di nuovo.
Leila non fu capace di guardare tutto quello che stava accadendo. Non fece altro che pregare, nel silenzio. Improvvisamente, il segnale del canale che stava riprendendo il conflitto s'indebolì, disturbando la trasmissione. Leila provò a cambiare canale, ma non servì a nulla. Ogni televisore di ogni abitazione presente nella regione di Calvas, stava mostrando lo stesso tipo di anomalia.
"Che cosa sta succedendo?" esclamò Leila "Questo non va bene...io devo raggiungerlo!"
"Non puoi." replicò la madre severa "Ti metteresti soltanto in pericolo. E se ti succedesse qualcosa? I tuoi bambini diventerebbero orfani. E' questo che vuoi?"
Leila non rispose. Si era accorta di qualcosa di molto più importante, qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.
C'era solo fuoco. Un muro di fiamme, alto quanto un palazzo di quattro piani, aveva completamente racchiuso il campo di battaglia. Come se non bastasse, questo muro era lungo quanto l'intero Viale, che divideva in due la regione di Calvas. La vita si ritrovò spezzata da una profonda ferita bruciante.
Tutti i cameraman, radunati sopra i tetti che affiancavano il Viale, scapparono in preda al panico, cosi come tutti gli inviati. Nessuno riuscì a scorgere alcun segno di vita nel cuore delle fiamme. Non si udì più alcun rumore.
"No...Russell..." furono le uniche parole che Leila riuscì a sussurrare, prima di avere un mancamento e cadere tra le braccia della madre.

Russell, Victor e Betty, membri della Triade di Gracalm, perirono il diciassette Marzo di quell'anno, assieme a cento cinquanta soldati dell'esercito e a cinquanta agenti dei servizi segreti. La più grande strage causata dai Green Blood di sempre.
La regione di Calvas, da quell'avvenimento in poi, diventò un regno fatto di paura ed inquietudine.
E quel muro di fuoco, non smise mai di bruciare. Nemmeno la pioggia fu in grado di estinguere la sua voglia di ardere. Le fiamme dividevano fiere la regione, e nell'indifferenza, gli abitanti di Calvas cominciarono ad abituarsi a quella situazione.
Ma non lui. Matt non si era mai arreso a quell'apatia.
Oramai aveva tredici anni da poco.
Era il diciassette Marzo. E dopo dieci anni...il muro di fuoco bruciava ancora, in quel Viale che era stato rinominato come "Via del Diavolo."
L'avventura di Matt, tuttavia, doveva ancora cominciare.

   
 
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