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Autore: EmmaStarr    10/01/2015    8 recensioni
«Tesoro, la casa va a fuoco.»
Kidd è un pompiere, e si apprestava a trascorrere una giornata come tante, quando riceve una telefonata dal suo coinquilino -nonché fidanzato- Trafalgar Law, che lo informa di un dettaglio non proprio irrilevante... come si evolverà la situazione? {scritta per il compleanno di Kidd}
|Kidd/Law| |Modern!AU|
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Happy Birthday, One Piece!'
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Burning up



«Kidd, una chiamata per te!»

Il ragazzo sollevò l'elmetto, infastidito: era nel bel mezzo di una prova antincendio con i tirocinanti, insomma! Non che la cosa lo interessasse particolarmente, ma... «Ora non posso, Killer! Digli di richiamarmi.»
L'altro fece un lungo sospiro prima di aggiungere un dettaglio fondamentale. «È Law.»

Kidd esitò solo un istante prima di grugnire, spostando il finto idrante da un lato e prendendo la porta. «Torno subito!» gridò rivolto a quei ragazzini che speravano -invano- di diventare un giorno pompieri come lui.

Sollevò la cornetta con aria scocciata. «Si può sapere che vuoi?»

«Buongiorno a te, anch'io sono felice di sentirti» ironizzò la voce di Law dall'altro lato del telefono.

Kidd ringhiò. «Senti, se mi hai chiamato per sfottermi potevi risparmiartelo, ho da fare.» E poi, insomma, si erano visti quella mattina o no? Insomma, abitavano pur sempre insieme, per quanto gli facesse schifo ammetterlo.

«No, no, c'era una cosa importante che dovevo dirti, ma visto che quando lavori tieni sempre il cellulare spento ho pensato di chiamarti qui» replicò Law. Dalla sua voce Kidd sentiva che stava sorridendo, e sentiva anche salire il nervoso.

«O me la dici subito, o...»

«Tesoro, la casa va a fuoco.»

Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi Kidd sbottò: «Mi prendi per il culo.»

«Assolutamente no» assicurò Law. «Dev'essere scoppiato qualcosa in cucina. Hai mica lasciato il fornello acceso? Sono entrato per fare colazione e per poco non svenivo dal fumo. Anche la sala è mezza distrutta, e l'ingresso neanche a parlarne.»

Kidd boccheggiò un istante. «E tu dove sei?» riuscì ad articolare alla fine.

«A casa, no? Oggi era il mio giorno libero. Ti avevo chiesto di prendere delle ferie, ma tu no, niente, e così...» iniziò Law, ma Kidd lo interruppe.

«E cosa hai fatto?»

«Quello che dici sempre di fare» rispose l'altro, accondiscendente. «Visto che non potevo uscire, mi sono chiuso nella nostra stanza, quella più lontana dall'incendio, e ho tappato la porta con degli stracci bagnati, poi ho aperto la finestra.»

«Hai chiamato i pompieri?» chiese Kidd con un fil di voce.

«Lo sto facendo adesso» ribatté Law, calmissimo. «Vieni a salvarmi, Kidd?»

«Non ti muovere e aspettaci, arriviamo» ordinò Kidd prima di riattaccare.

Doveva mantenere la calma: Law era in gamba e se la sarebbe cavata fino al loro arrivo, ma ora... «Killer! C'è un incendio a metà tra la ventiduesima strada e l'East Park, numero centoventitré, secondo piano!» gridò, afferrando il casco.

Subito l'altro fu al suo fianco. «Ma non è dove abiti tu?» Kidd annuì. «E Law?»

«È a casa» replicò Kidd, facendo suonare l'allarme.

Killer esitò un istante prima di imprecare sonoramente, per poi gridare ad un gruppo di nuovi pompieri di sbrigarsi. «Non preoccuparti» disse a Kidd, mentre correvano verso il camion dei pompieri. «Vedrai che se la caverà.»

Kidd annuì senza guardarlo: oh, se se la sarebbe cavata. Doveva solo provarci, a non cavarsela.

 

* * *

 

Aveva riletto tre volte il libro di anatomia che aveva comprato qualche giorno prima, e ormai lo sapeva praticamente a memoria. Oh, perché tenevano la libreria in salotto e non in camera da letto? Ma certo, perché a Kidd dava fastidio dormire con tutti quei libri vicino. Si sentiva osservato, a sentire lui. E adesso, se pensava ai suoi libri in balia delle fiamme gli veniva male.

Il calore diventava sempre più intenso, nonostante la finestra ben aperta. Dalla strada sentiva le grida e le voci dei curiosi, ma non aveva nessuna voglia di sporgersi e fare la parte della donzella in difficoltà, grazie mille. Quella la teneva per Kidd.

Le fiamme iniziavano a lambire la porta della stanza, e sentiva rumori inquietanti dal salotto, tipo mobili che crollavano (la sua libreria!), quando udì le tanto agognate sirene dei pompieri.

Allora si affacciò alla finestra, ghignando. «Alla buon'ora!» gridò quando vide Kidd scendere dal camion.

La loro portinaia borbottò qualcosa, infastidita, ma Kidd replicò sventolando il dito medio e facendola scuotere la testa ancora più forte. «Sei tu che ci hai messo un'eternità a chiamarci, no? Heat, cazzo, muoviti con quell'idrante, non abbiamo tutto il giorno!»

Law ridacchiò, osservando gli sforzi dei pompieri di salvare il loro appartamento ormai completamente distrutto. Gli idranti però fecero bene il loro mestiere, e ben presto Law vide una scala innalzarsi verso di lui. Il fuoco, che aveva quasi preso completamente la porta, si stava facendo leggermente più debole, ma Law si sedette ugualmente a cavalcioni sul davanzale, le gambe a penzoloni sul vuoto, guardando la scala rossa salire verso di lui. Si accorse che Kidd lo guardava male, e appena intercettò il suo sguardo ghignò.

«Sali e smettila di fare il cretino!» gli urlò Kidd dal basso. Qualche passante si allontanò stizzito, borbottando qualcosa come “i pompieri non sono più quelli di una volta”, ma Kidd non ci diede peso: Kidd non dava mai peso a quello che la gente diceva di lui, e questo a Law piaceva. Anche se non l'avrebbe mai ammesso.

«Arrivo, arrivo» disse invece, saltando sulla scala e lasciandosi portare giù.

Una volta a terra la folla lì intorno sembrò decidere che lo spettacolo era finito, e in breve tempo si allontanarono tutti. Law si incamminò senza esitazioni in direzione di Kidd, un sorriso sbilenco sul viso. «Di' la verità, l'hai fatto apposta» lo apostrofò Kidd, le mani sui fianchi.

Law alzò gli occhi al cielo. «Hai ragione, Eustass-ya, ho volontariamente distrutto casa nostra, in cui peraltro erano riposti tutti i miei libri, solo per vederti correre al mio soccorso. A proposito, grazie di essere venuto» se ne uscì, sfoderando un sorriso falso come una banconota da tredici dollari e mezzo.

Kidd grugnì. «Taci e vaffanculo. Ora come facciamo? Non avevamo nemmeno finito di pagarla!»

Law gli batté una mano sulla spalla. «Chi ha insistito per fare l'assicurazione?» Kidd lo guardò malissimo e Law scoppiò a ridere. «Esattamente. Grazie alla mia immensa lungimiranza, pagheranno loro tutti i danni. E poi, te l'avevo detto che ci serviva una casa più grande» concluse, sorridendo beffardo.

Kidd non resistette più e lo baciò lì, in mezzo alla strada, davanti a tutti. «Sei un bastardo» gli sussurrò nell'orecchio.

«Felice di constatare che ti sei preoccupato per me, nonostante tutto» ghignò in risposta Law, avvinghiato al suo collo. «Quando finisci il turno, oggi?»

Kidd ci pensò su. «Alle sei, credo.»

«Prenoterò un albergo» stabilì Law, staccandosi delicatamente. «Fila a fare il tuo lavoro di pompiere e vedi di salvare i libri che sono ancora nelle condizioni di essere salvati. E controlla se c'è qualche elettrodomestico ancora degno di questo nome.»

Kidd sbuffò sonoramente prima di incamminarsi in direzione della porta d'ingresso. «Ah, un'altra cosa!» gridò però, voltandosi indietro. «Sbaglio, o al telefono mi hai chiamato Kidd?»

Law inarcò un sopracciglio. «Come, prego? Ti immagini le cose, Eustass-ya.» Ma Kidd lo vedeva che era arrossito.

Vieni a salvarmi, Kidd?” Oh, questa sì che gliel'avrebbe ricordata in eterno. Significava che, sotto sotto, Law si era davvero un po' spaventato. E aveva voluto chiamarlo per nome, come se fosse stato un addio.

«Prenota anche il ristorante» gli ricordò Kidd prima di entrare nell'atrio della casa, ghignando sotto i baffi. Sperava che l'albergo avesse dei letti molto resistenti, perché aveva come l'impressione che quella sarebbe stata una serata da ricordare.

 


























Angolo autrice:
Auguri, Kidd! Okay, ormai scrivere storie il giorno del compleanno dei personaggi è diventata una specie di ossessione, quindi a questo punto se avete delle richieste fatele pure e vedrò di accontentarvi. Ma andiamo, non potevo certo non fare niente per il caro Kidd, no? In realtà questa storia ce l'avevo da un po' nel computer, e finalmente mi sono decisa a postarla: spero vi sia piaciuta, non è niente di che, intendiamoci, giusto per postare qualcosa e festeggiare così il nostro pel di carota preferito ^^
Spero vi sia piaciuta, un abbraccio immenso, vostra
Emma <3

  
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