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Autore: Frafra9    11/01/2015    4 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Casa Black.

< Ciao Billy. > lo saluto, mentre entro in casa sua e mi tolgo il cappotto.
< Ohi Nessie. > - mi saluta lui sempre sorridendo. Stavolta nel suo sguardo c’è preoccupazione - < Scusami ma il vecchio Quil si è sentito poco bene e devo andare a casa sua. >
< Oh cavolo. Mi dispiace molto. Vuoi che ti accompagni? > gli chiedo gentilmente.
Non ho la patente e quindi niente macchina. Saremmo andati a piedi.
< No, tranquilla faccio da solo, la strada non è tanta e poi tra un po’ torna Jake. Grazie lo stesso > mi dice Billy.
< Ok. Saluta il vecchio Quil e vedrai che non è nulla. > gli dico sorridendo. Billy mi saluta e va via.

Sono sola in casa Black, in attesa del ritorno o di Jacob dal lavoro, o di Rachel che è in giro per delle commissioni con Paul. Mentre aspetto che uno dei due torna, leggo “Christmas Carol”, il libro che Jake mi ha regalato per Natale.

“ < Buon Natale! > urlo e saltello accanto a Jacob sul divano, in mano una busta contenente il suo regalo, un giaccone di pelle da motociclista e un calendario da tavolo con le mie e nostre foto.
< Sono bellissimi! > - dice dopo averli scartati - < Questo è il mio regalo. Auguri > sorride. Mi da il mio regalo. Una scatola un po’ strana.
Scarto il pacco e trovo il libro ‘Christmas Carol’ poggiato sopra a un portagioie di legno.
< Ma.. ma non avevi detto che lo avevi già? > dico osservando il libro dalla copertina nuovissima e di stampa di adesso.
< No, non lo avevo ma siccome non sapevo cosa farti... e tu parlavi spesso e tanto di questa recita che ho pensato di regalartelo. Comunque apri il cofanetto dai voglio vedere se alla mia Principessa piace come l’ho fatto dentro. Su, dai apri! > dice contento. Apro il cofanetto e trovo un sacchettino blu con il nastrino argentato, sciolgo il nastro e mi rovescio il sacchetto sulla mano, dove un braccialetto in oro bianco, tempestato di tanti piccoli diamantini, con una targhetta con sopra il simbolo dei Quileute, si poggia sul mio palmo.
< Grazie è bellissimo > dico buttandogli le braccia al collo.
< Ho pensato che questo > - mi prende delicatamente il polso e toglie il vecchio bracciale - < Era da cambiare. > mi mette quello nuovo.”


Suonano alla porta.
< Bentornato Amo... > sto dicendo pensando di avere davanti a me il mio Jacob sorridere e le sue mani sporche dal grasso che non vuole andare via o, che per la fretta di tornare a casa da me, Jake non perde tempo a togliere, mi blocco perché non ho Jake ma due persone, un uomo e una donna. Lei somiglia moltissimo a Rachel anzi ne è la sua identica copia. Si differenzia solamente dal fiore trai capelli. L’uomo accanto a lei, ha un fisico sportivo ed è molto abbronzato.
< Chi sei? Che cosa fai in casa di mio padre? > mi chiede infastidita la ragazza.
< Ciao, tu devi essere Rebecca > le dico con il sorriso sulle labbra e felice di conoscerla. La faccio entrare.
< Si sono io. Tu non hai risposto alla mia domanda. Chi sei? > mi guarda sospettosa. Non mi conosce e ha ragione a guardarmi così.
< Io mi chiamo Renesmee e sto aspettando Jacob che torna dal lavoro. Dovrebbe essere qui a momenti > guardo l'orologio appeso al muro e sorrido cordialmente.
< Jacob, è il tuo fidanzato > mi chiede sorpreso il signore.
< Si > rispondo.
< Lascia stare quello che dice Salomon > -risponde Rebecca - < Da quanto sta insieme a mio fratello? Se lo fai soffrire io... >
< Tu cosa Rebecca? > - dice Jake entrando in salotto. Viene da me - < Ciao amore > mi bacia. Le sue labbra sulle mie e la sua lingua sfiorano appena la mia. Ci fermiamo prima che quel bacio diventa troppo carico di passione... non siamo soli. Sorrido e resto stretta a lui.
< Fratellino! Come stai? > - Rebecca, gli si avvicina sorridendo e lo abbraccia. Mi faccio da parte per mettere l’abbraccio e mi dirigo in cucina a preparare del tè - < Come sei cresciuto.. Fatti vedere bene.. >
< Sono quasi tredici anni che non ti fai vedere e adesso vieni qua. Come mai? > le risponde freddamente Jake facendo qualche passo indietro in modo da mantenere le distanze.
< Mi mancava la mia famiglia > risponde Rebecca.
< Potevi pensarci prima o almeno cercare di venire qualche volta o telefonare non mi sembrava difficile alzare una cornetta del telefono sai? > le risponde secco quasi urlando Jake. Vedo Rebecca che sta per piangere, il marito resta zitto, seduto e osserva, non fa nulla.
< Il tè è pronto! > dico con voce alta. Metto tutto in un vassoio e mi avvicino al tavolo sorridendo servendo il tè a tutti.
< Grazie > risponde Salomon.

C’è silenzio quando beviamo il tè. Un silenzio troppo pesante, quasi soffocante.
< Stiamo insieme da qualche mese. E lo amo da impazzire > dico rispondendo alla domanda che Rebecca mi aveva posto prima dell'arrivo di Jake. Dovevo rompere quel silenzio.
Rebecca annuisce abbozzando un sorriso.
< Come vi siete conosciti? > chiede Salomon.
< A casa sua > a rispondere è Jacob.
< Sì, era passato a trovare mia cognata che era appena tornata dal viaggio di nozze ed è stato un colpo di fulmine > guardo Jacob che ricambia il mio sguardo colmo d’amore.
< Quanti anni hai? > a chiedere è Rebecca.
< Diciassette fatti a settembre > rispondo.
< Non sei troppo piccola per lui? Infondo ne finisce ventiquattro la settimana prossima > dice Rebecca.
Vedo Jake aprire bocca per dire qualcosa e inizia anche se in modo lieve a tremare. Sa controllarsi benissimo, infatti, dopo un profondo respiro si calma e risponde.
< L’amore non ha età > finisce il suo tè. Si alza, va in cucina e posa il suo bicchiere vuoto nel lavabo.
< Ho fatto solamente una domanda e credo che lei, sia capace di rispondere. E non vedo cosa ci sia di male se m’informo infondo l’ho trovata in casa da sola e tu sei mio fratello > risponde.
< Sarai anche mia sorella ma questo non ti autorizza a farle un interrogatorio come se fossi mia madre. Ti ricordo che hai smesso tanto tempo fa di farmi da mamma e adesso non ne ho bisogno > dice Jacob in tono duro e pieno di risentimento nel ricordare sua madre.
< Jacob! > - dico andando verso di lui, mentre Salomon segue Rebecca in lacrime - < Capisco il tuo risentimento nei suoi confronti, ma non mi sembrava il caso di essere così cattivo. È appena arrivata e stava solo domandano di me in fin dei conti, non mi conosce torna a casa e ad aprirle la porta invece di te, Billy o Rach trova me, un’estranea. >
< Tu, non sei un’estranea. Sei la mia fidanzata e fai parte della famiglia > mi accarezza il braccialetto.
< Lo so bene che per te non lo sono, ma per lei che non mi conosce sì. Vedrai che con un po’ di pazienza... andremo d’accordo. Le piace disegnare giusto? >
< Ne dubito. Comunque sì, se non ricordo male, si le piace il disegno come a mamma. > mi dice dubbioso.
< Lascia fare a me > lo bacio dolcemente sulle labbra e sorrido. Sorride.
< Mmmh... quando fai cosi mi spaventi... > - mi dice sorridendo. E mi tiene stretta a lui - < Devo proteggerti, è il mio compito > mi bacia.
< Qui... no... corro... pericoli... > - dico tra un bacio e un altro - < Adesso però, vai da tua sorella e le chiedi scusa > lo guardo seria.
< No! Non chiedo scusa perché ho ragione. > dice incrociando le braccia al petto.
< Fa come vuoi. > dico e me ne vado a prendere i restanti bicchieri vuoti e il vassoio per tornare in cucina e lavarli.

Orgoglio maschile quanto ti odio!

< Sono tornato. Nessie, Jake > ci chiama Billy chiudendo dietro di se la porta di casa. Subito Rebecca seguita da Salomon, gli corre incontro. Io e Jake, restiamo fermi davanti al tavolo della cucina e osserviamo la scena.
Dopo aver ascoltato Rebecca e dato un paio di occhiatacce di rimprovero a Jacob, Billy decide di andare tutti a cena fuori per festeggiare l’arrivo di Rebecca.
< Anche lei, viene a cena con noi? > chiede Rebecca, m’indica.
< Nessie fa parte della famiglia > risponde Billy, con il sorriso e nel suo tono autoritario. Poi prende il telefono e chiama Rachel dicendogli di tornare a casa perché saremmo andati tutti a cena fuori.
Jacob, è fuori il giardino a parlare al telefono così lo raggiungo in veranda per telefonare ai miei e dirgli della cena fuori quando mi raggiunge Jake.
< Ho appena sentito tuo padre e resti qui anche a dormire > mi dice Jake, abbracciandomi e sorridendo.

Io e lui abbracciati stretti sullo stesso letto...
Io e lui... dormire, dopo mesi insieme e per la prima volta da fidanzati è... è... sublime!
Certo, non faremo l’amore perché il lupo ha promesso, ma l’idea di passare la notte con lui anche solo dormendo non mi dispiace per niente anzi, mi riempie di gioia. Grazie papà.


< Terra chiama Nessie! > mi dice Jake muovendo la sua mano davanti ai miei occhi.
< Eh! Si scusa... stavo pensando a una cosa... > - dico. Mi guardo intorno e vedo Rebecca osservarci dalla finestra così lo prendo da una parte e lontano da occhi e orecchie indiscrete - < Se mio padre, ha detto che posso dormire qui con te... è successo qualcosa. Cosa c’è sotto? >
< Renèe e Philip, sono venuti a trovare Bella e siccome Charlie, lo sai, è fuori, dorme a casa da te. Tutto qui. > fa spallucce per poi abbracciarmi non appena il mio visto cambia espressione...
< Nonna Renèe è qui... > dico triste. La mia nonna materna, l’unico partente umano che non conosco e di cui non ho il permesso di conoscere perché dicono che è pericoloso farci incontrare.
< Domani, la vedrai ma da lontano. Te lo prometto ma adesso un bel sorriso! > - i diti indice delle sue mani sollevano gli angoli della mia bocca per formare un sorriso e a me fa ridere - < Cosi va molto meglio! > ride anche lui.
In punta di piedi e le mie mani sulle sue spalle avvicino il mio viso al suo per baciare dolcemente le sue labbra.
Di tutta risposta lui mi tira un pochino su a se in modo da poter essere al suo pari e stringendomi continua a baciarmi con passione.
< Così è ancora meglio > gli dico sorridendo.
< Oh si molto meglio > mi dice ricambiando il sorriso e riempiendomi il viso di baci. Ed io rido.

< Ehi piccioncini! > ci grida Paul ridacchiando. Vedo Rachel dargli un buffetto sul braccio. Li raggiungiamo ed entriamo tutti insieme in casa.
Le due sorelle si salutano e fanno le dovute presentazioni tra Paul e Salomon. Nel frattempo Jacob, va a cambiarsi. Non appena tutti sono pronti, usciamo.

Per tutta la cena, Rebecca non fa altro che mostrarsi ostile nei miei confronti nonostante il provare a essere gentile e carina nei suoi riguardi. Sia Rachel che gli altri se ne sono accorti, ma i loro tentativi di farle cambiare opinione su di me sono inutili. Cosi me ne resto zitta, senza cercare più un qualcosa per cominciare una conversazione con lei anche perché è inutile e Jacob non sa più cosa fare, lo vedo che si affatica nel farmi apparire interessante, simpatica, carina, gentile come lo sono e mi vedono gli altri, con la sorella ma per lei sono solo un’estranea, un’intrusa.
< Te lo avevo detto io che parlarle è impossibile > mi sussurra Jake, in un orecchio per poi darmi un bacio sulla guancia. Sorrido come risposta ma la mia mente è altrove penso a nonna Renèe che è qui e non posso vederla.
< Vedrai pian piano con il tempo andrà meglio > sussurro al suo orecchio e ricambio il bacio sulla guancia.

Stiamo tornando a casa e al confine tra La Push e Forks, c’è mio padre ad aspettarci.
< E così a casa c’è la nonna ed io non posso vederla > dico a papà.
< No, non puoi almeno non ora dopo i tuoi sette anni potrai fare come vuoi > mi dice papà. Guarda Jacob - < E tu, non ci pensare minimamente >.
< Edward, è da lontano soltanto. Hai la mia parola di lupo che non si avvicinerà > gli dice Jake.
< Jake, lascia stare è inutile ma grazie lo stesso. Andiamo a casa ho sonno. > - dico, in tono piatto. Sono stanca dei suoi continui divieti su ogni cosa. - < Notte pà. > lo saluto, prendo la sacca con i vestiti e salgo in macchina. Jacob resta qualche minuto fuori a parlare con mio padre. Quando sale in auto, non gli dico nulla e aspetto che ci allontaniamo dal confine in modo da non essere ascoltati da lui.
< Voglio vedere mia nonna, sentire la sua voce-Ti prego! > dico, con le mani congiunte, labbro inferiore di fuori, occhi che stanno quasi per voler piangere. Lo sto pregando, anche se so che non ce n’è bisogno.
< Niente musetto triste perché stavolta non ho intenzione di dar retta a Edward. Domani da lontano, come ti ho promesso, la vedrai. > sorride. Gli butto le braccia al collo e riempio di baci il suo viso.

Sono in bagno.
Mi lavo i denti e sorrido guardando il mio riflesso allo specchio, ho indosso il pigiama blu con la stampa di un coniglietto, regalo di nonno Charlie e di Sue.
< Manca ancora molto? > mi chiede Jacob seduto sul bordo della vasca. Mi osserva divertito.
< Ho finito >dico con la bocca insaponata. Sputo l’acqua e chiudo il rubinetto.
< Allora andiamo a nanna > dice per poi prendermi in braccio come faceva fino a un anno fa. Non dico nulla, lo lascio fare mi è sempre piaciuto essere tra le sue braccia da lui e non vedo il motivo di dire di no.
Entra nella sua stanza, con un calcio all’indietro chiude la porta, mi adagia sul letto, mi copre e spenge la luce e poi si sdraia accanto a me.
< Notte amore > sussurro alle sue labbra prima di baciarle dolcemente.
< Notte Principessa > sussurra e bacia a sua volta le mie labbra. Le nostre lingue si sfiorano.
Quello sfiorare di lingue pian piano diventa qualcosa di più profondo e passionale e prima che sia tardi, ansimando e controvoglia perché nessuno dei due vuole fermarsi, decidiamo di metterci sul serio a dormire.

Guardo la sveglia sul comodino accanto a me segna le 9:00 lui dorme. Che faccio lo sveglio o no? Resto a pensarci solamente pochi minuti, alla fine decido per il "no, non lo sveglio" si sta bene nel letto, al calduccio e accanto a lui... poggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi restando nel dormiveglia.

*Sono in una stanza da letto. Su un letto matrimoniale, il posto accanto a me è disfatto, le lenzuola sono stropicciate. La porta si apre ed entra lui, l'amore della mia esistenza. Sorrido. Lui è a petto nudo indossa solo un paio di boxer cammina verso di me reggendo tra le mani un vassoio da letto con la colazione. < Giorno mia Regina. > dice posando il vassoio su di me. Bacia dolcemente le mie labbra.
< Giorno mio Re. Dai facciamo colazione che poi abbiamo impegni. Tu vai a lavoro ed io sistemo casa. Abbiamo ospiti > dico. Lo attiro a me e lo bacio con passione.
< Il lavoro può aspettare > - sussurra tra un bacio e un altro sulle mie labbra - < Prima viene la mia mogliettina. Il resto può aspettare >
Guardo le fedine agli anulari delle nostre mani, la sinistra e sorrido. *


< Non vedo l'ora che quel giorno arrivi... > prende la mia mano e la bacia. Si è svegliato.
< Cosa? Quale giorno? > gli do un bacino sulla guancia.
< La tua visione... quello che stavi pensando... > sorride tenendo stretta la mia mano.
< OPS... non volevo svegliarti... stavo ripensando al sogno e non mi ero resa conto che... > arrossisco, mi nascondo il viso con i capelli.

Non penso mai, che il mio potere sia facile da usare basta che tocchi una persona e stia pensando a qualcosa che subito si attiva e trasmetto il pensiero. Nessie, Nessie la prossima volta pensaci prima!

< Era un bel sogno... tu ed io... sposati... le coccole... > sussurra, scansandomi i capelli dal viso. Inizia a baciarmi lentamente bocca... mento... collo... la sua mano calda sotto la mia maglietta accarezza delicatamente il fianco solleticandolo piano.
< Bellissimo... sogno... > dico, ansimando mentre cerco le sue labbra che non tardano ad arrivare.
È sopra di me, le mie mani accarezzano la sua schiena. Le sue mani accarezzano i miei fianchi raggiungono il seno e lo accarezzano con estrema delicatezza.
Le mie mani si muovono frenetiche, raggiungono l’elastico dei pantaloni, entrano e gli palpano il sedere.

Lo desidero.
Voglio fare l’amore con lui. Sono sua. E lui è mio. Ci apparteniamo già, è vero ma voglio che sia ben chiara la cosa.


H a capito la mia intenzione si ferma, toglie le sue mani da sopra di me e si siede sul letto al mio fianco.
< Non possiamo... ho promesso > mi dice, prendendo la mia mano e la stringe. Abbozza un sorriso.
< E’ colpa mia scusami... dovevo stare attenta al mio potere > dico. Abbassando la testa.
Mi sento in colpa, mi viene da piangere.
Con il dito indice della sua mano alza il mio viso e mi costringe a guardarlo.
< Non dire idiozie. Tu hai il potere più bello di tutti, mostrare i tuoi pensieri e i tuoi sogni specialmente quando dormi. > - sorride - < E non sai quanto mi hai reso geloso di Winnie The Pooh! >
< Tu geloso, di un cartone animato! > rido.
< Certo. Perché con lui te ne andavi in giro per il bosco a raccogliere miele> incrocia le braccia e mette il muso.

Ancora con quel vecchio sogno di tre anni fa

< Scemo! > rido e gli tiro un cuscino.
< Si di te > mi fa il solletico.

Qualcuno riesce a farlo smettere Rebecca. Apre la porta senza nemmeno bussare, ci guarda inarcando le sopracciglia, sembra sorpresa evidentemente non pensava di trovarci svegli e seduti sul letto a giocare. < Jacob, la colazione è pronta > dice acida e richiude la porta sbattendola. Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere.
< Dai andiamo a fare colazione > dice tirandomi fuori dal letto.
< Ok. Vado in bagno a vestirmi > dico, alzandomi dal letto.
< Sì ma non metterci troppo > mi dice. Prendo le mie cose dalla sacca e vado in bagno finito, ritorno nella stanza lui è ancora in pigiama ovvio aspettava che uscissi dal bagno per andarci lui.
Mentre lo aspetto in camera, la sistemo un po’ tolgo le mie cose e rifaccio il letto. Sorrido guardando il mio ritratto fatto da quel pittore al mercato.
< La mia Principessa > mi dice piano, abbracciandomi da dietro.
< Il mio Principe > dico, accarezzando le sue mani che mi tengono stretta a lui.

< Rebecca, sono due persone che devono fare colazione > sento dire da Billy.
< Salomon, sta ancora dormendo sai il jet lag e poi la serata di ieri sera.. > - sento Rebecca rispondere - < Ma Rachel dove sta? >
< Tua sorella aveva da fare con Paul ed è uscita presto. Comunque apparecchia per un’altra persona > Billy. < Papà ancora fame? > Rebecca.
< Giorno > dice tutto sorridente Jacob, tenendomi per mano. Poi vede che la tavola è apparecchiata per una sola persona e la sua espressione sul viso cambia.
Guarda Billy poi Rebecca e di nuovo il tavolo.
< Ti ho preparato le uova strapazzate come piacciono a te, Jake... > Rebecca con la padella in mano, tutta contenta e come se io non ci fossi.
< Nessie, andiamo a far colazione fuori al bar. > dice Jake, mentre mi trascina verso l’attaccapanni.
< Jake ma la colazione si raffredda > dice Rebecca, come se nulla fosse.
< Mangiala tu! > le risponde Jacob. Mi da il mio cappotto, si infila la sua giacca e usciamo.

Non dico nulla, me ne resto zitta. Jacob lo vedo già nervoso, sa controllarsi ma non ho voglia di certo far nascere una lite in famiglia specialmente se di mezzo ci sono io.



*Note Autrice* Eccomi qui a distanza di un anno :D Ma passiamo al capitolo.
Dal titolo del capitolo “Rebecca”, come avrete capito entra in scena la sorella di Jacob nonché gemella di Rachel che nei libri di Twilight viene soltanto menzionata da Billy Black.
Rebecca, sembra non aver preso bene la notizia che il fratellino si sia fidanzato. Si mostra ostile e antipatica nei riguardi di Renesmee, un’estranea che le apre la porta di casa del padre e non c’è nessuno della sua famiglia. Jacob, ha dei rancori verso la sorella che, diciamo, fuggita alle Hawaii e mai tornata. Almeno io la vedo così che in qualche modo Jacob, non è riuscito a perdonare la sorella del suo gesto di fuggire dal dolore e lasciandolo solo, ancora ragazzino con un padre che non solo soffriva per la perdita della moglia, ma era malato. Infondo anche lui ha sofferto per la morte della madre. A parte questo rancore verso la sorella. Viene alimentato dal fatto che la donna che ama viene toccata (ovviamente non con le mani, in senso di menare) a parole da Rebecca e come sappiamo mai far del male (sia a parole che fisicamente) a Nessie davanti a lui.
Renèe. La mamma di Bella è a Forks e dorme a casa Cullen. Nessie è felice ma triste al tempo stesso. Felice perché l’arrivo della nonna le permette di dormire con il suo Jacob. Triste perché non potrà conoscerla.
Il sogno di Nessie che non volendo lo mostra a Jacob e il come lui reagisce mi è piaciuto molto e ammetto che l’ho scritto senza starci a pensare troppo. Troppo dolci <3
Beh ora lascio a voi le conclusioni. Nessie, riuscirà a vedere la nonna da lontano come Jacob le ha promesso?
Cosa succederà a casa Black, tra Rebecca – Jacob – Renesmee?
Alla prossima.
Frafra
   
 
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