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Autore: Kaito Dark    11/01/2015    1 recensioni
Esiste una scuola negli stati uniti dove vengono addestrati futuri agenti del governo, sicari e spie; in questo posto non importa chi tu sia; l'unica domanda che conta è:" quanto puoi pagarmi?". Gli studenti di questa scuola sono pronti a compiere qualsiasi azione, anche la più criminale che esista, a patto di ricevere un compenso adeguato. Questo è il genere di posto in cui Nova si ritrova, suo malgrado, catapultata; alla ricerca della verità sul padre, questa ragazza inizierà a frequentare questo luogo. Riuscirà a portare a termine il suo obbiettivo? Scopritelo leggendo!
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Vorrei pregarvi di recensire la mia storia. Non importa se è negativo o positivo, basta solo che sia motivata e che mi permetta di capire dove sbaglio in modo da produrre capitoli che siano di vostro gradimento. Grazie
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nova fu l’ultima ad entrare in classe; la prima cosa che fece fu guardare in faccia le quattordici persone con cui avrebbe trascorso l’anno scolastico; escludendo i membri del suo gruppo, quasi nessuno dei presenti sembrò mostrare qualche qualità particolare; due persone, tuttavia, attirarono la sua attenzione: il primo era un ragazzo piuttosto alto, con una carnagione piuttosto scura, le spalle larghe, due occhi marroni e una capigliatura riccia color cenere; i muscoli delle sue braccia e delle sue spalle, se paragonati a quelli del resto del corpo, erano di gran lunga più sviluppati; la seconda, invece, era una ragazzina piuttosto minuta con dei lunghi capelli rosa raccolti in due trecce e un paio di occhi violetti; ciò che la colpì fu il lungo contenitore di forma cilindrica che aveva appoggiato al suo banco:

“ Non so perché ma sento che quei due sono pericolosi.”.

Fu allora che il professore entrò in classe: era un uomo di mezza età con i capelli neri a spazzola, gli occhi verdi e vestito tutto di nero:

“ Ai vostri banchi, ragazzi.”.

Tutti i presenti si sedettero al loro posto:

“ Mi presento, io sono Ralph Burton e da oggi sarò il vostro insegnante di autodifesa; sotto la mia guida apprenderete le basi del combattimento corpo a corpo; adesso farò l’appello, dopodiché ci trasferiremo nella palestra per la lezione. Vi prego di portarvi un quaderno e una penna.”.

Tramite l’appello, Nova scoprì che i nomi dei due ragazzi che l’avevano messa in allarme: Joshua Parker e Angela Harrison. 

Arrivati in palestra, il professore esclamò:

“ Chi di voi ha già qualche esperienza nel combattimento a mani nude?.”.

Sei ragazzi si fecero avanti; tra di essi erano compresi Rose, Jade e Joshua:

“ Bene, è un numero accettabile; solo voi parteciperete al primo esercizio.”.

Thomas allora domandò:

“ E noi altri cosa facciamo, professore?”

“ Coloro che non sanno combattere sarebbero solo d’intralcio in una lotta; non ho bisogno di persone inutili nella mia palestra per cui sedetevi da qualche parte mentre gli altri si esercitano.”.

Quelle parole irritarono la maggior parte dei ragazzi che, offesi, si misero a borbottare maldicenze sul professore mentre sedevano ai lati della palestra; Nova, invece, sembrava perplessa:

“ Nessun professore direbbe mai cose del genere ad un proprio studente; questo è un corso di autodifesa quindi è naturale che alcuni non sappiano combattere all’inizio; lui, però, ha preso con sé solo chi già sapeva farlo e ha lasciato gli altri in disparte.”.

Seguendo le istruzioni dell’insegnante, i sei studenti si divisero in in tre gruppi da due:

“ A turno i due componenti di ogni squadra si affronteranno sul tatami; voglio che non vi tratteniate per nessun motivo.”.

I primi due che si fecero avanti furono Jade e un altro ragazzo: quest’ultimo aveva una corporatura nella media ed una folta criniera rossiccia che nascondeva i suoi occhi:

“ Se non sbaglio quel tipo si chiama Lawrence. Non l’avevo notato prima ma i muscoli delle sue gambe sembrano piuttosto allenati. Stiamo a vedere cosa succede.”

Jade assunse la sua posa da combattimento: allargò leggermente le gambe, arretrando il braccio e la gamba destri e portando avanti quelli sinistri. Lawrence, invece, iniziò a saltellare sul posto aumentando costantemente il ritmo; dopo qualche secondo si lanciò contro il suo avversario tentando di sferrargli un calcio al fianco; nell’istante in  cui alzò la gamba destra per colpire, tuttavia, sfruttando la sua maggiore velocità, gli sferrò un sinistro appena sotto il ginocchio, facendogli perdere l’equilibrio; dopodiché tentò di sferrargli un destro allo stomaco ma Lawrence, dandosi una spinta all’indietro con la gamba sinistra, riuscì a scansare l’attacco:

“ Sono entrambi piuttosto bravi.”.

Jade si scagliò contro il suo avversario tentando di colpirlo con un sinistro seguito subito da un gancio destro ma il suo sfidante li scansò entrambi assestandogli poi un calcio sinistro al fianco; anche se leggermente sbilanciato, Jade continuò ad attaccarlo con una raffica di colpi al corpo tenendosi il più vicino possibile al ragazzo; quest’ultimo tentò di reagire con qualche pugno ma i suoi colpi erano troppo leggeri; quando provò a sferrare un calcio, il suo avversario gli afferrò la gamba, eseguendo poi una spazzata per far cedere l’altra; Lawrence crollò a terra e Jake lo bloccò a terra:

“ Il combattimento è finito!”.

Il professore si voltò verso i nove studenti seduti e li squadrò uno per uno; tra sé e sé pensò che solo Nova aveva compreso lo scopo dell’esercizio; la ragazza, infatti, stava scrivendo sul suo quaderno un resoconto del combattimento appena avvenuto, includendo punti di forza e di debolezza dei due combattenti e le mosse che avevano usato:

“ Ora capisco lo scopo dell’allenamento: per far imparare a coloro che sono privi di esperienza, li sta facendo assistere a dei combattimenti tra persone della loro stessa età.”.

“ Avanti i prossimi.”.

Rose e un altro studente si fecero avanti:

“ Rose e Alan; bene, iniziate!”.

Il giovane si scagliò contro la ragazza tentando di sferrare un gancio ma Rose si abbassò, evitandolo, e provò a colpirlo con un pugno al petto; Alan però lo bloccò portando le braccia al petto appena in tempo; Rose, allora sferrò un calciò verticale dal basso, spingendo le braccia del suo avversario verso l’alto; in un istante, eseguendo un balzo, gli sferrò un calcio rotante aereo al collo, facendolo crollare a terra. Sia l’insegnante che i presenti rimasero colpiti dalla scena:

“ Incredibile! Rose è formidabile! Vorrei riuscire anche io a fare cose del genere.”.

“ Bene, avanti l’ultima coppia: Joshua e Kyle.”.

I due ragazzi salirono sul tatami; Kyle era un ragazzo di corporatura media con un fisico scolpito,  una capigliatura bionda a punta e due occhi marroni chiarissimi:

“ Il fisico di quel ragazzo sembra più equilibrato anche se meno sviluppato rispetto a quello di Joshua… sono curiosa di vedere chi vincerà.”.

Appena il professore diede il via, il gigante posizionò le braccia davanti al petto assumendo una posizione di guardia. Kyle gli si lanciò contro assestandogli un calcio al fianco destro, seguito subito da un pugno al mento; Joshua, tuttavia, anticipò quest’ultimo sferrando un pugno al ragazzo in pieno volto e spingendolo via. Il gigante poi si lanciò all’attacco; Kyle, però, decisamente più veloce, con una scivolata gli passò in mezzo alle gambe, e, spiccando un balzo, gli afferrò la testa tirandola verso di sé:

“ Arrenditi o finirò per spezzarti il collo.”

“ Chi è che dovrebbe arrendersi?”.

Lasciandosi cadere all’indietro, Joshua schiacciò Kyle a terra con il suo corpo; subito dopo si rialzò sollevando il ragazzo per il collo ed iniziando a stringere; dopo pochi secondi il suo avversario iniziò a battere con il palmo sulle sue braccia:

“ Mi arrendo… basta… lasciami.”

“ Ma come? Non eri tu quello che parlava di rompere il collo.”.

Kyle continuò a dare dei colpetti sulle braccia di Joshua tentando di liberarsi ma il gigante nemmeno li sentiva. Quando ormai il giovane era sul punto di perdere conoscenza, un pugnale arrivato dal nulla causò un taglio sulla guancia di Joshua, facendogli mollare la presa e piantandosi nella parete:

“ Calma i bollenti spiriti, gigante; per essere il primo giorno stai un po’ esagerando.”.

A lanciare il pugnale era stato un ragazzo snello con i capelli neri piuttosto corti; aveva due zaffiri per occhi ed indossava un paio di occhiali con la montatura nero, una giacca ed un pantalone del medesimo colore; appena lo vide, il professore esclamò:

“ Hide, sai bene che è vietato l’uso delle armi al di fuori degli allenamenti.”

“ Mi scusi professore ma, dato che lei esitava ad intervenire, ho preferito farlo io prima che quel tipo ci lasciasse le penne.”

“ Per questa volta la passi liscia, in fondo è stata una mia mancanza. Joshua, vacci piano la prossima volta; è solo un allenamento, non una sfida all’ultimo sangue.”.

Il professore, rivolgendosi a tutti i presenti, disse:

“ Voi tornate in classe mentre porto Kyle in infermeria.”.

L’insegnante si caricò lo studente sulle spalle ed uscì dalla palestra. Immediatamente Joshua si avvicinò furioso al nuovo arrivato:

“ Ehi, tu, microbo, come hai osato ferirmi!”

“ Non ti scaldare, gigante, o il prossimo coltello te lo ficco dove non batte il sole.”

“ Insolente!”.

Il gigante provò a colpire il ragazzo con un pugno ma lui lo scansò senza difficoltà e gli puntò un pugnale alla gola:

“ Ne hai ancora di strada da fare; fosse stata una vera lotta, saresti morto.”.

Hide rinfoderò il suo pugnale e si allontanò verso l’uscita; si fermò proprio sulla porta:

“ Dimenticavo di presentarmi: sono uno studente del secondo anno, sezione A; il mio nome è Hide Evans, piacere di conoscervi.”

  
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