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Autore: feeling    12/01/2015    2 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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TRICK&TRUST


La nebbia aveva avvolto la tranquilla cittadina di Storybrooke permettendo alla salvatrice di utilizzare il suo amato maggiolino giallo per un appostamento, di solito infatti si serviva della macchina del padre decisamente più discreta. Una donna di colore era giunta in città per degli strani affari, Emma aveva avuto l’impressione che nascondesse qualcosa, ma come sempre nessuno le aveva dato ascolto così si era decisa a fare delle ricerche per conto proprio. Killian aprì lo sportello ed entrò nell’autovettura porgendo alla donna un caffè fumante.
-Bene Swan, sono pronto per questa nuova avventura- le disse con un sorriso trionfante.
-Come ti ho già spiegato non è un’avventura, è un appostamento. Dobbiamo rimanere qui in macchina ad aspettare che succeda qualcosa- prese il caffè e iniziò a sorseggiarlo, aveva bisogno di quel liquido caldo per svegliarsi. D’altronde era l’01.30 di notte.
-Fantastico- sbuffò Killian. Davvero non riusciva a capire come Emma avesse potuto fare per tutti quegli anni quel lavoro, starsene seduti ore e ore in macchina ad osservare uno sconosciuto nella speranza di scoprire qualcosa di importante. Non sapendo cosa fare si mise ad osservare la donna accanto a lui, una delle poche cose di cui non si sarebbe mai potuto stancare. I capelli erano raccolti in una coda imperfetta che le ricadeva sulla spalla, gli occhi stanchi e assonnati erano fissi davanti a sé, la fronte corrucciata segno che era concentrata, le morbide mani avvolte nei guanti con cui reggeva il caffè, le labbra leggermente dischiuse. Per lui era come vedere un angelo, il suo angelo.
-Smetti di fissare me e fissa quella donna– il suo tono era leggermente severo, per quanto adorasse la sua compagnia quando si trattava di lavoro si impegnava con tutta se stessa e desiderava che anche il pirata lo facesse.
-Come desidera, mia lady- mimò un inchino e poi guardò l’orologio, erano passati solo venti minuti da quando era entrato in quell’auto e già si annoiava – Non ce la faccio-
Emma alzò gli occhi al cielo certe volte sembrava un bambino – Ti avevo detto che ti saresti annoiato, ma tu hai insistito per farmi compagnia- cercò di non sembrare troppo dura. Le sue intenzioni non erano quelle di cacciarlo via ma ormai lo conosceva e si era aspettata una reazione del genere, era la stessa che aveva avuto Regina quando si erano appostate di fronte all’ ufficio del sindaco per scoprire chi avesse lanciato la maledizione che li aveva riportati a Storybrooke.
-So che mi avevi avvisato, ma non ho alcuna intenzione di starti lontano. Voglio passare più tempo possibile con te – le si avvicinò pericolosamente e la baciò sul collo, prima con dolcezza poi avidamente, la fame iniziò ad impossessarsi di Hook e un calore bruciante si fece strada dal basso ventre.
-Non possiamo- si sottrasse a quel contatto, doveva restare lucida se voleva andare affondo con le sue ricerche e quello non era assolutamente il modo migliore per riuscirci. La delusione dell’uomo traspariva dagli occhi blu lucidi per l’eccitazione, lo vide sbuffare sonoramente. Non voleva rifiutarlo, voleva abbandonarsi a lui, alle sue labbra calde e morbide, alle sue mani esperte che sapevano come darle piacere, ma non era il momento.
-D’accordo, ma almeno facciamo qualcosa – il rammarico aveva abbandonato il volto di Killian sostituito da un sorrisetto divertito che preoccupò non poco la salvatrice – Facciamo un gioco. Io ti dico una cosa che non ho mai detto a nessuno e tu fai lo stesso con me –
-Stai scherzando, vero? Quanto rum hai bevuto? – tra tutte le cose di cui avrebbero potuto parlare perché di segreti. Si fidava di lui, gli aveva mostrato anche gli oggetti della sua infanzia, ma non era il tipo da confidenze.
-Non così tanto. So a cosa pensi, Swan. E’ solo un modo come un altro per passare il tempo e per conoscerci meglio-si fece serio-Voglio sapere tutto di te- la sua voce era rauca, sensuale. Emma rabbrividì sentendo quell’ultima frase sia per il suo significato sia per il tono usato nel pronunciarla. Conoscerci meglio. Perché non ci conosciamo già? Non mi ha già visto nei miei momenti peggiori, non mi sono già aperta a lui, non mi sono già donata a lui? Sapeva già la risposta. Non completamente. Hook aveva aspettato pazientemente in quegli anni che lei si esponesse con lui, l’aveva vista in momenti di debolezza e le era stata accanto, aveva avuto modo di comprendere il suo carattere, aveva avuto l’occasione di capire un po’ del suo passato. Ma ora stavano insieme, aveva bisogno di più, aveva bisogno che lei gli si donasse completamente corpo e anima, lo aveva capito già da un po’ e ciò la spaventava, ma non quanto l’idea di perderlo perché ella teneva a lui più di quanto non volesse ammettere.
-Killian- il cuore del capitano sussultò come ogni volta che la sentiva pronunciare il suo nome- io…ok- sorrise timidamente, si sentiva nervosa.
-Stai tranquilla, se non vuoi possiamo occupare il tempo con altre attività – alzò il sopracciglio e sorrise languidamente.
-No, va bene. Hai ragione devo aprirmi con te solo non so come si fa-
-Lo stai già facendo, Swan – le carezzò la guancia con il dorso della mano – Facciamo una cosa comincio io- pose l’uncino sotto il mento e rivolse lo sguardo in alto, pensava a cosa condividere se un momento imbarazzante o se qualcosa di profondo. Emma continuava a fissare i movimenti di quella donna ma ogni tanto lanciava delle occhiate ad Hook che era assorto nei suoi pensieri, perfino in quella posizione riusciva ad essere sensuale, non riusciva proprio a capire come facesse.
-Sai non sei l’unica ad aver nascosto delle cose, voglio dire a parte di mio fratello non ti ho mai parlato del mio passato. C’è un motivo Swan se dal nostro primo incontro sono riuscito a capirti, da subito ho capito che eri stata abbandonata e non perché il tuo sguardo fosse triste come quello dei bimbi sperduti ma perché lo era come il mio fino a non molti anni prima. Anche io sono stato…abbandonato- nonostante fossero trascorsi centinaia di anni ricordava esattamente quel giorno, ricordava quello che aveva provato e come questo lo avesse segnato. Fece una pausa prima di continuare, non aveva mai raccontato a nessuno di quel giorno- Mia madre morì quando avevo 8 anni a causa di una polmonite, perfino la magia non può nulla contro la morte. Tre anni dopo mio fratello si unì alla marina reale e rimanemmo solo io e mio padre, il mio desiderio era quello di seguire le orme di Liam, volevo navigare con lui attraverso i mari e servire il mio re ma ero troppo piccolo per farlo. Il giorno del mio undicesimo compleanno mio padre mi condusse al porto dicendo che aveva in serbo per me una sorpresa: saremmo saliti su un’imbarcazione di un suo amico mercante e avremmo visto insieme il mondo. Io ero al settimo cielo, ricordo ancora di essergli letteralmente saltato in braccio – sorrise ripensando alla felicità provata in quel momento. Emma lo osservava con attenzione e ascoltava incantata le sue parole, non aveva mai sospettato del fatto che anche lui avesse provato il dolore dell’abbandono.
-La sera impiegai molto più del solito per addormentarmi a causa dell’eccitazione che provavo per quello che pensavo sarebbe stato il viaggio più bello della mia vita. Il giorno dopo mi svegliai senza mio padre accanto. Lo cercai in ogni angolo di quella nave, chiesi perfino di lui al capitano che mio padre aveva sostenuto essere suo amico ma tutto ciò che ottenni fu una grossa risata, quell’uomo non aveva mai visto mio padre. Non mi aveva lasciato neanche un biglietto, niente. Ci vollero mesi prima di scoprire la verità. Mio padre era un fuggitivo, mi aveva portato su quella nave mercantile per scappare ma dopo aver scoperto di essere stato rintracciato scelse di fuggire diversamente e di lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle, incluso me- le ultime frasi le pronunciò sentendo un nodo in gola, gli occhi pizzicavano e dovette usare tutto il suo autocontrollo per trattenere le lacrime. Vedendolo così fragile, così vulnerabile, Emma lo abbracciò con forza, non si aspettava una confidenza simile, appoggiò il viso nell’incavo del suo collo ed inspirò il suo profumo.
-Non ne ho mai parlato con nessuno, neanche con mio fratello- il cuore di Emma perse un battito, si fida così tanto di me da avermi rivelato uno degli avvenimenti più dolorosi della sua vita. Nonostante fosse piuttosto evidente, solo in quel momento Emma comprese quanto lui la amasse.
-Oddio- Killian sbarrò gli occhi vedendo la scena che gli si presentò davanti, Emma si staccò da lui e guardò nella sua stessa direzione rimanendo anche ella sconvolta. Tremotino era in cucina della donna e stavano parlando tranquillamente, si conoscevano.
-Sapevo di aver ragione. Torniamo in centrale, dobbiamo avvisare David e gli altri- azionò l’auto mentre fece segno a Hook di telefonarlo.
-Per questa volta te la lascio passare, ma ricordati che mi devi ancora un segreto Swan- 


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, ecco il quarto capitolo :) 
Come avevo accennato la scorsa volta Killian fa ad Emma un'importante confidenza, le rivela tutto del giorno in cui il padre lo ha abbandonato e questo segna secondo me un'altro punto di svolta nella loro relazione dal momento che lui non le ha mai parlato del suo passato. Ultimamente ci sono diversi spoiler sul fatto che nella 4b sarà svelato più del passato di Hook e questo mi ha dato l'ispirazione per questo capitolo su cui inizialmente non avevo idee. Prima di salutarvi voglio fare due precisazioni: la donna di colore seguita da Emma è Ursula, non so come gestiranno nella serie l'arrivo delle Queens of Darkness, ma ho voluto servirmi di questo personaggio come pretesto per la scena dell'appostamento. Seconda cosa, Hook quando rivela il suo passato afferma che Liam non sa niente, intendevo dire che Liam non sa nulla del modo in cui il fratello è stato abbandonato ma è consapevole che il padre è scappato. Detto questo, volevo come sempre ringraziare di cuore chi legge, chi recensisce e chi ha inserito la raccolta tra i preferiti o tra le storie seguite.
Un bacio, alla prossima settimana :) 

 
  
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