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Autore: ShiNear    14/01/2015    3 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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27. BOTTI DI SORPRESA. RADIAMO AL SUOLO BROOKLYN MENTRE COMBATTIAMO IN UN PAESE FANTASMA?
 

Manuel si era accorto che la ragazza fissava Stein con insistenza e non poté evitare di chiedergli: - Domando scusa, è una mia impressione o lei e questa Katie vi conoscete?-
Avendo ottenuto solo un cenno affermativo del capo, insistette: - Cos’è successo, le ha tagliato lei il braccio?-
Katie la Monca disse da davanti, ad alta voce: - Ci sei andato vicino, Desper. In realtà, in una vita precedente, Nim mi ha mozzato un braccio e Stein ha impedito che morissi dissanguato. L’unico della Shibusen per la quale mostri rispetto, tra parentesi.-
I ragazzi proseguirono dopo un attimo di stupore e sguardi interdetti verso il loro professore, che era troppo zitto per i loro gusti (era inquietante!), mentre Manuel era arrossito vistosamente dall’imbarazzo.
La stanza dove entrarono era grande a malapena per tutti e tutti furono d’accordo a schiacciare Black*Star al muro, tanto!
Katie si sedette stancamente alla scivania e commentò: - Gradirei che la Shibusen evitasse di portare disordine qui nel mio bar solo per un paio d’informazioni.-
Liz si sporse in avanti, minacciosa e decisamente poco diplomatica: - Domando estremamente scusa, ma non abbiamo tempo per questioni buro...-
Il martello che la colpì in faccia fece mettere in allarme tutti, ma Stein fermò tutti con una mano, ribadendo: - Se non l’avesse fatto lei, l’avrei preceduta io.-
Katie si accese con nonchalance una sigaretta, dicendo: - Abbasso il tono, ex-diavoletto. Credi di essere l’unica persona spaventosa entrata qui dentro? Zodiaco ci ha mandato un ultimatum due giorni fa perché sloggiassimo. Ufficialmente qui siamo carne da macello.-
Poi, indicò il vecchio televisore in alto, nell’angolo sinistro della stanza: - E comunque, non sono l’unica a pensarlo. Guardate cosa è successo in Egitto qualche giorno fa.-
Le immagini erano terrificanti! S’intravedevano carri armati e missili sparare verso una figura rossa che volteggiava in aria. Manuel la riconobbe. Era Circe! La quale fermò i missili con un gesto della mano, facendoli cadere a terra.
Poi alzò solo una mano, dicendo: - Watashi ni totte wa wazawai no machi e no michi, subete no kibō, koko de nyūryoku shita anata gata o dan'nen*!-
E una fiammata discese dal suo palmo, distruggendo tutto! Piramidi, uomini, abitazioni... tempo cinque minuti di fumo, l’Egitto era ridotto a un cumulo di cenere, mentre il Nilo era completamente prosciugato.
Kid strinse i pugni, digrignando i denti e dicendo: - Razza di vipera! Quelle sono parole del Libro dei Morti!-
Manuel chiese: - E vorrebbero dire?-
Hiro rispose, pallido come una mozzarella: - In pratica, ha riaperto le porte dello Stige.-
Maka era stupita: - E tu come fai a saperlo?-
Lui balbettò: - Oh, andiamo, è naturale!-
Holmes disse ai presenti: - Signori, abbiamo problemi più importanti.-
Manuel allargò le braccia verso il televisore: - Perché QUELLO non è importante?!-
Holmes si limitò a dire: - Ammesso che escano fuori degli zombie, ci impiegheranno mesi per invadere il pianeta, mentre tra nemmeno due giorni salterà in aria. QUESTO è più importante.-
Katie lo interruppe: - Uoh! Calma, bello! Non vorrete davvero andare a caccia dell’Organizzazione Zodiaco, vero?-
Tsubaki intervenne: - Quindi... sapete che c’entra Zodiaco.-
Lei sbuffò una nuvola di fumo, prima di rispondere: - Ovvio che c’entra Zodiaco. C’entra lui con gli omicidi e atti terroristici che vanno da due anni a questa parte. Tutti con il rischio di far scoppiare una guerra. Secondo voi, perché non c'era nessuno all'Aereoporto? Brooklyn, eccezion fatta per noi, è una città fantasma. Se volete la mia, Zodiaco mira a vivere nel nuovo mondo che quelle streghe propongono.-
Stein le chiese: - Puoi darci una mano, quindi?-
Lei lo fissò, scrutandolo a occhi socchiusi: - Me lo chiede perché le devo un favore, o perché vuole dissezionarmi?-
Lui sogghignò folle e Manuel dovette chiaramente intervenire: - Katie, non è che conosci qualcuno che ci possa condurre da loro? Così non metteremo in pericolo il tuo bar.-
Katie la Monca lo fissò sorpresa un attimo, prima di scuotere la testa e dire: - Una possibilità folle... ma tanto vale tentare. Non voglio mettere il bar in condizioni peggiori di queste. Dirigetevi alla zona buia della città e chiedete ai fantasmi Onryo.-
Tsugumi sussultò: - F-fantasmi?!-
Lei sbuffò: - Bambine! Certo che sono fantasmi, ma attaccano solo le persone con Uova di Kishin. Per il resto sono pacifici. Ma state attenti, perché nel loro gruppo c’è malumore. Pare che anche tra di loro ci sia una spia dell’Organizzazione. Quindi, non so dirvi se arriverete a destinazione o in una trappola.-
Manuel stava per chiedere che voleva dire, ma una zaffata di fumo troppo intenso per essere di sigaretta gli arrivò al naso e urlò: - Tutti fuori! Ora! Il locale sta per saltare in aria!-
Katie urlò: - Maledizione!- E si lanciò con il martello contro il muro, sfondandolo e buttandosi fuori.
Un attimo prima che tutto esplodesse come detto da Manuel. Katie si rialzò in piedi e digrignò i denti. Tutto il bar sottostante era completamente in preda alle fiamme, mentre la parte superiore si reggeva a malapena in piedi.
Tirò fuori il fiato e gridò: - Fatti vedere, codardo!-
Una figura uscì fuori dal fumo, mentre i maestri d’armi imbracciavano le loro armi; la figura rise acida, rivelando il viso di un tipo alto, con la testa ossigenata e dei tirapugni alle mani.
Katie digrignò: - Limone! Credevo di essere stata chiara con il tuo capo!-
Il ragazzo scosse la chioma dorata, dicendo: - Katie, lo sapevi cosa sarebbe successo se avessi accolto nel tuo bar i ragazzi della Shibusen. Oltretutto, era solo questione di tempo prima che Zodiaco optasse per il tabula rasa, quindi mi sono preso la briga di accelerare le cose.-
Manuel si rialzò, incurante delle fitte alla testa, e disse: - Beh, peggio per te, zucca ossigenata. Siamo molti... di... più.- finì tristemente, osservando che erano solo lui, Stein, Katie, Kim, Black*Star e le loro armi.
Limone ridacchiò: - Beh, Desper, pare che siate meno del previsto.-
Stein si accese una sigaretta con noncuranza, dicendo: - Sciocchezze. Sento che le anime dei ragazzi sono integre al di là delle fiamme. Stanno cercando il modo di uscire.-
Poi sbuffò del fumo, sorridendo sadico: - Tornando a noi... vuoi parlare o ti devo dissezionare?-
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Tsugumi continuava a tossire e non sapeva per quanto sarebbe riuscita a resistere al fumo incessante. Le fiamme poi, facevano presagire che il bar sarebbe crollato da un momento all’altro. Maka provò a farsi sentire, ma il rumore delle fiamme copriva tutto e la maggior parte di loro era svenuta.
Excalibur urlava a Hiro: - Cretino! Fai qualcosa!-
Lui si schermiva: - Ma io non so come...?-
In quel mentre, una trave del soffitto cadde pericolosamente verso di loro e Hiro cambiò espressione.
Urlò: - Mamoru!!! **-
Uno scudo di energia uscì dal biondo e si sovrappose tra la trave e i compagni.
Maka era allibita: - Come...?-
Hiro tirò fuori una voce autoritaria: - Maka, sveglia Kid e gli altri. Dobbiamo uscire!-
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Manuel, Stein, Black*Star, Kim e Katie si davano da fare con quel Limone, che non valeva certo gli assassini affrontati fino ad allora: i suoi tirapugni sfondavano il terreno e pezzi di edifici. Nonostante la Risonanza a Catena, poi, era veloce e riuscivano solo a colpirlo di sfuggita. Manuel, poi, aveva un mal di testa molto insistente e non avrebbe retto per molto.
Limone, a un certo punto, si fermò e disse: - Tutto qui?! Perché non vi fermate e la fate finita?-
Stein si fermò come inconsciamente, dicendo: - Bene! Prova a uccidermi.-
Poi, mentre l’assassino si fiondava su di lui, Stein si limitò a far girare la vite, mentre una Bomba di Kim gli faceva perdere l’equilibrio, un colpo di Falce di Manuel la concentrazione e Katie gli scivolava sotto la schiena, urlando: - Modalità Incudine!- e si trasforma per l’appunto in un’incudine.
Limone, trovandosi di schiena appoggiata a una lastra di ferro spessa il doppio di lui, non fece in tempo a rialzarsi.
Black*Star gli cadde con i piedi sul petto e urlò: - BLACK*STAR BIG WAVE!!!-
La scarica lo paralizzò completamente, facendogli sputare sangue, e lo portò a pensare: “Zodiaco... Questo è il vero potenziale del Clan della Stella?!”
Stein urlò, colpendolo con Marie: - Tra l’Incudine e il Martello!- e una scarica incredibilmente più elettrica e potente gli bloccò i muscoli, lasciandolo come un pezzo di ferro, inerme, sull’incudine.
Manuel si fermò, per riprendere fiato. Non aveva mai sudato tanto, ma forse era solo per l’emicrania.
Stein eseguì la Cucitura dell’Anima, tanto per essere sicuri, poi commentò: - Sei troppo orgoglioso, per essere un assassino e sei un bel viziatello. Ti danno un dolce e ti ci avventi come una furia. Bene, frutto aspro, vuoi parlare o preferisci che ti sprema?-
Lui ridacchiò, mentre il sangue gli colava sul mento, e tossì un paio di volte, prima di rispondere: - Puoi anche uccidermi. Ma io non tradirò mai la mia signora e gli ideali di Zodiaco!-
Il professore ritrasformò Marie, s’infilò con calma dei guanti di lattice, accarezzò con calma un bisturi e disse: - Io sono un professore scolastico. E sai cosa faccio nel mio tempo libero? Faccio il chirurgo!!!- E per ribadire il concetto, infilzò la lama nel suo polpaccio, girando la lama e facendolo urlare dal dolore.
Manuel volse lo sguardo, disgustato. Solo Black*Star osservava con indifferenza.
Stein proseguì sadico: - Se vuoi che rimanga al mio lavoro professionale, devi dirmi quel che sai. Ora!-
Limone lo fissò vacuo, prima di aprire la bocca e sputargli in faccia.
Poi sussurrò: - Abbiamo sopportato di peggio, con il dottor Nim.-
Fu in quel mentre che Kim urlò: - Katie, trasformati!-
E trasportò via lei e Stein con Jacqueline sotto forma di Aliante. Giusto in tempo! Un fulmine cadde esattamente sull’assassino, disintegrandolo.
Una puzza di bruciato si diffuse per il quartiere. Manuel cominciò a sentir fischiare le orecchie, mentre una risata fin troppo conosciuta si alzava tra i viottoli.
Stein commentò laconico: - Mi sembrava strano che il fulmine fosse naturale, senza nuvole.-
Kim commentò: - Sei prevedibile, Harvar.-
La figura del ragazzo occhialuto, con una catena da motosega che gli avvolgeva il petto e gli scorreva per le spalle e le gambe, apparve dalla semi ombra creata dai lampioni rimasti in piedi dallo scontro con Limone.
Black*Star urlò: - Harvar Clayre! Tu ed io abbiamo un conto in sospeso dalla battaglia di Death City! Tsubaki, modalità Lama Incantata!-
Manuel provò a urlargli: - Aspetta, Black*Star, dobbiamo attaccare... uniti.- terminò deluso quando l’assassino lo superò imperterrito.
Harvar sussurrò: - Saw Storm Hand! Prima velocità!-
La velocità con cui agitò la mano avvolta dalla catena crepitante dall’elettricità fece sbandare all’indietro l’assassino, che volò su un edificio, facendolo crollare su di sé.
Harvar urlò, dopo: - Ti ho detto mille volte che mi chiamo Eclaire!-
Manuel gridò: - Questa la paghi, mostro!-
Harvar sogghignò: - Ah, già. Il ragazzo prodigio che ha sconfitto Medusa. Come se fosse qualcosa di potente come la somma Medea. Peccato che, comunque sia...- alzò la mano a sinistra e la agitò alla sua destra.
Troppo tardi! L’albero che stagliava sul marciapiede fu tranciato. Manuel cadde e svenne. Il dolore alla testa lo aveva fatto svenire.
Harvar terminò: - ...ognuno abbia un punto debole.-
Stein borbottò un’imprecazione, prima di urlare: - Ragazzi, Risonanza a Catena!-
Kim e Katie annuirono, mentre Marie si trasformò semplicemente arrivando in mano a Stein.
Harvar si mise carponi, dicendo gaio: - Ora mi diverto!-
Stein si avventò su di lui, mancandolo di poco con il martello. La velocità della rotazione inversa lo colse di sorpresa. Kim non riuscì a farcela, dato che alla lancia elettrica bastò una torsione del corpo per togliersi di torno, quando la Pupmkin Bomb della strega fece esplodere il cemento fino alle fondamenta. Così come Katie, il cui martellone non riuscì nemmeno a sfiorarlo. Andarono avanti così per diversi minuti, con quel ragazzo che sfrecciava tra le gambe dei lottatori e schivando di tanto in tanto un attacco dall’alto di Kim.
A un certo punto, Harvar si stufò: - Facciamola finita. Saw Storm Foot! Seconda velocità!-
Kim sarebbe stata il bersaglio, ma si scansò. Per scoprire che il colpo sarebbe arrivato sul bar. Ma il colpo fu deviato da Katie, che si mise in mezzo tra il colpo e l’edificio per respingerlo con il martellone.
Kim esultò: - Brava! Hai respinto il colpo!-
Lei sbraitò: - Sciocca! Ho fermato il fulmine... non il taglio...- concluse cadendo per terra, mentre il terreno si colorava di rosso sotto di lei.
Stein urlò: - Katie!-
Eclaire fu rapido come un falco: - Mai abbassare la guardia, doc!- Il fulmine che gli arrivò addosso, lo stordì, facendolo crollare insieme a Marie.
Harvar fissò una Kim stupita, spaventata e furiosa e disse: - Ah, vedo che non sei tanto saccente come al Sant’Elena, vero? Allora, chi morirà per primo? La barista monca e antipatica? La professoressa orba e svampita? Lo scienziato pazzo? Tu? Il tuo ragazzo depresso? Non ti resta che scegliere l’ordine. Morirete tutti, oggi.-
Una voce possente dietro di lui fece sussultare Kim: - NON CI CONTARE! L’UNICO ASSASSINO QUI SONO IO, SAINT CLAIRE!-
Lui si voltò sbuffando: - Ti ho già detto che mi chiamo...- non riuscì a proseguire.
Non era Black*Star. Non era niente di umano. Era solo un mostro immenso e minaccioso, fatto di fumo e paura. Grandi occhi rossi e mandibole enormi come autobus. Artigli fumosi e possenti come elefanti. Il corpo, nel complessivo, era la cosa più possente mai vista, con tanto di coda appuntita e irta di aculei. L’unica cosa che la riallacciava a Black*Star erano le pupille, nelle quali svettava la forma di una stella a cinque punte!
Jacqueline cominciò a balbettare: - No... non può essere...-
Stein, ripresosi di poco, sussurrò: - La bestia di Medea... il demone del Clan della Stella!-
Harvar era allibito e tremava visibilmente: - Allora è questo che stava per accadere a suo padre. Questo è il prezzo del Clan della Stella qualora avesse abbandonato il sentiero dell’umanità.-
Il mostro sembrò sorridere, poi, colpì.
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Hiro sudava abbondantemente e non soltanto per via del caldo.
Disse, a un certo punto: - Maka, per favore, fa qualcosa! Non ce la farò ancora per molto!-
Maka non sapeva dove sbattere la testa per uscire da lì: - Hiro, non so cosa fare!-
Tsugumi si maledì mentalmente, quindi disse mentalmente ad Anya: “Anya, non abbiamo scelta. Prendimi, dobbiamo usare la modalità Oscura.”
Lei quasi urlò ad alta voce e dovette trattenersi: “La modalità... Tsugumi, no! Shinigami lo ha proibito! L’ultima volta hai quasi ucciso Mifune con quella modalità!”
Tsugumi si trasformò in alabarda, seccata: “Credi che non lo sappia? Non abbiamo molte possibilità di scelta e se dobbiamo morire, non voglio morire così.”
Anya sbuffò, ma capì che aveva ragione. Prese Tsugumi, la quale aveva già disattivato lo Scudo dell’Anima.
Poi urlarono: - Eco dell’Anima!-
Mentre le anime si collegavano sotto gli occhi degli altri, Kid gridò: - Tsugumi, che vuoi fare?-, mentre Excalibur si limitava a dire: - Cretine!-
Tsugumi chiuse gli occhi e si immerse nella sua anima.
 
La Gatta Nera se lo ritrovò davanti e quasi saltò all’indietro.
Karkadoom disse: - Guarda guarda chi si degna di farmi visita, dopo tutto questo tempo. Aspetta, lasciamo indovinare, sei nei guai! Giusto? Tipico, sono il dio del male che vuoi vedere morto, ma quando siete nei pasticci volete il mio aiuto. Carini, voi della Shibusen! Molto simpatici.-
Tsugumi provò a fermarlo, infatti se ne stava già andando: - Aspetta! Guarda che stiamo per morire tutti.-
Lui si fermò, senza voltarsi, e disse: - E allora? Moriranno tutti, Tsugumi. Questione di settant’anni o più. E tu sarai l’eterna giovane Gatta Nera indisponente che potrà vivere con l’amato Kid fino alla fine dei suoi giorni.-
Lei avvampò e lui sembrò sentirla sussultare, perché rise sgaiato: - Come se non si capisse, vero? Lasciami in pace, approfittatrice. Io non faccio niente per niente, lo sai.- E cominciò ad allontanarsi.
Tsugumi allora urlò: - E va bene, per Shinigami! Ti renderò il favore promesso, giuro!-
Lui si girò a fissarla con i suoi occhi di cenere: - Ripetilo e giuralo sulla tua Immortalità.-
Lei sembrava perplessa, ma annuì: - Non l'ho mai voluta, certo che...-
Come un fulmine, lui le era già davanti, con una mano sulla sua bocca: - No no. Tu non capisci. Se giuri sulla tua Immortalità e non mantieni fede al giuramento, l’Immortalità svanirà e dovrai dire per sempre addio a Kid. Chiaro?-
Lei era spaventata, ma annuì: - So quello che faccio. Giuro sulla mia Immortalità.-
Karkadoom sorrise e le prese la mano: - Vogliamo iniziare?-
 
Subito la forma di Tsugumi s’increspò per poi riempirsi di fumo. Poi, la forma dell’alabarda si svelò. Era la stessa, fatta nella forma senza Scudo dell’Anima, con quattro punte di lancia, come una zampa di gatto, con quattro ali ai lati. Solo, l’alabarda era nera, mentre arabeschi violacei le fluttuavano intorno; dei simboli giapponesi, poi, svettavano sull’asta, recitando: “Watashi wa eien no hādo***”.
Kid era allibito già dalla potenza che la Gatta Nera emanava, poi, quando lesse i simboli, impallidì: - Impossibile... quelli...-
Anche Hiro era sbiancato, nonostante il caldo e lo sforzo: - Sono parole divine del Libro!-
Anya si concentrò, poi ordinò a Hiro: - Alza la barriera!-
Lui obbedì quasi macchinamente e Tsugumi urlò: - Dark Bird Claw!-
Subito uno lampo nero spazzò via le fiamme dall’edificio e i ragazzi si buttarono tutti fuori, Holmes compreso. Tutti bruciacchiati, ma illesi.
Un momento dopo, da una buca del terreno uscì fuori il professor Sid: - Ragazzi! Grazie al cielo! Ho provato a creare una buca per farvi uscire, ma c’era una potente barriera che non sono riuscito a bucare nemmeno con l’Eco...- Si bloccò, vedendo la forma di Tsugumi e accigliandosi.
Improvvisamente, Maka avvertì un’onda potentissima dietro di lei e si voltò.
Gli altri la imitarono e videro che una figura fumosa enorme come l'Empire State Building stava lottando contro un ragazzo con delle catene avvolte intorno al corpo: Harvar.
Hiro tremava come una foglia: - Cos’è quella cosa?-
Sid rispose per tutti: - Black*Star. Si è lasciato trasportare dalla via del demone. Ora sarà inarrestabile.-
Harvar urlò e lo sentirono a distanza: - Me ne frego di quanto vali! Ora ti ucciderò. Saw Storm Body: Terza Velocità!-
Subito un immenso lampo tagliente e crepitante di elettricità colpì il mostro, che fu oscurato da un nuvolone di polvere.
Maka urlò spaventata: - Black*Star!-
Manuel, disteso lì a fianco, mormorò: - Non ti... spaventare, Maka.-
Lei lo vide solo in quel momento, affiancato da una Lucy svenuta. L’Urlo dell’Anima non aveva risparmiato nemmeno lei.
Holmes chiese: - Che ti è successo? Non sei nemmeno ferito.-
Manuel ignorò il detective e si rivolse a Maka: - Ormai... in lui vive solo il demone!-
Infatti, dal polverone uscì fuori una zampa immensa di fumo, che afferrò Harvar per la vita e lo scagliò fin sul ponte della città, spezzandone i legacci di ferro che lo reggevano.
Kim arrivò, reggendo sull’Aliante Stein e la Professoressa Mjolnir, affannata, dicendo: - Fuggiamo! Quello è pazzo!-
Una voce potente risuonò: -
No!-
Tsugumi era tornata umana e la sua aura aveva assunto lo stesso colore violaceo e oscuro come prima nel bar.
Lei proseguì: -
Me la vedo io con lui! Voi state qui!-
Hiro si rialzò: - Non so a che gioco tu stia giocando... ma io non resto in disparte!-
Lei lo fissò vacua: gli splendidi occhi ametista incastonati tra le palpebre avevano lasciato spazio a iridi nere come la notte.
Fece spallucce: -
Perché no? Ci farà comodo uno degli Otto Guerrieri.-
Hiro trattenne un’imprecazione e disse: - Excalibur, mi serve il suo aiuto. Ti prego!-
Lui fissò inespressivo la Gatta Nera, poi si trasformò dicendo: - Sia chiaro, Demone. Sarà la prima e ultima volta che combatto al TUO fianco!-
Lei sorrise e Kid sobbalzò! Quel ghigno... era similissimo a quello di Ashura! Poi, i due maestri d’arma avanzarono verso la Bestia di Medea.
La quale rise: - Oggi mi divertirò!-
Il colpo di zampa, velocissimo nonostante la mole, li mancò di pochissimo. Erano veloci anche loro, senza contare che Hiro, volando, lo aveva colpito in faccia con Excalibur, facendolo indietreggiare.
Tsugumi ne approfittò per appoggiare la mano sul suo petto animalesco e urlare: -
Sat Cat Nolo Volo! Dark Hades!-
Il colpo fece sprofondare il demone nel sottosuolo, spezzandolo e aprendolo come una faglia.
Hiro chiese: - Tutto qui?-
Lei si leccò le labbra: -
Magari fosse tutto così semplice. La Bestia è indistruttibile, anche in questo corpo. La Dark Dance non è abbastanza per lei. L’abbiamo fatto solo arrabbiare. C’è di positivo che non posso morire.-
Una voce, tremante come una foglia spazzata via dal vento d’inverno, disse loro: -
Potrei provarci io?-
Tsugumi sembrò trasalire quando udì quella voce, poi la sicurezza dell’altra persona dentro di lei prese il sopravvento e disse: -
Chi sono io per dire no a una vecchia amica?-
Gli altri osservavano la scena e Anya corrugò la fronte: - Con chi sta parlando?-
Manuel era stupito e chiese: - Non la vedi? Sembra un vetro trasparente che si piega su se stesso.-
Maka scosse la testa: - Solo chi vede le anime e le Falci della Morte possono vederle, Manuel.-
Lui chiese: - Che vuoi dire? Non sarà?-
Stein annuì: - Abbiamo trovato un fantasma Onryo.-
Sid proseguì: - E anche particolare, direi, considerato che si tratta della vecchia collega di Anya.-
Soul strabuzzò gli occhi: - Come?!-
Anya era spazientita: - Di che parlate?!-
Manuel le poggiò una mano sulla spalla, così che lei potesse vedere quello che vedeva lui: una figura trasparente con un mantello sulle spalle, i capelli corti raccolti da un lato con un fiocchetto. In mano aveva un’alabarda e all’altezza del petto s’intravedeva uno squarcio che si allargava su tutto l’addome, quasi ricucito.
Anya tremò tutta, prima di sussurrare: - M-Meme?-
 
 *Letteralmente: Per me si va per la città dolente, lasciate ogne speranza, o voi ch'intrate. (Scusa, Dante!)
**In lingua divina vuol dire: - Proteggi!!!- Il perché lo spiegherò in seguito.
***Letteralmente:  Io eterno duro!


Angolo dell’Autore:  Sissignori! Questo è un capitolo dove a parlare sono le armi e non le spiegazioni. Quelle le riservo al capitolo successivo. Ora, gradirei capire le vostre impressioni. Se il capitolo tipo da battaglia, in altri momenti come questi posso impostarli così, se vi va l’idea. Ma se vi mantenete silenziosi, non posso sapere se vi piace o no.
Detto questo, ringrazio vivamente i miei fidati lettori, che nonostante le difficoltà di vita e scolastiche, riescono a starmi dietro come meglio possono.
Sto parlando di Teony-Sensei, che mi da’ sempre delle buone dritte sullo svolgimento della mia ff. Di ShinigamiGirl-Sensei, che è attualmente scomparsa, ma so che tornerà più in forze di prima! E di White Cat-Dokyusei, allievo come me una Sensei che più delle parole, ci regala di più: un insegnamento.
A tutti Joma joma dabarasa.
   
 
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