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Autore: focus_niam    17/01/2015    3 recensioni
Niall è l'angelo custode di Liam.
Tutto qua.
Tutto qua?
..............................
DAL TESTO:
- A scuola ci hanno spiegato cosa è l’amore ma proprio non riesco ad immaginarlo.
Guardai Josh sorpreso. Quell'argomento io stranamente l’avevo capito subito.
- [...] Penso che l’amore sia quando hai il coraggio di perdere tutto per un’altra persona sapendo che quello che ha da offrirti ti basta in qualunque caso.
Josh era rimasto a bocca aperta.
- E TU dove le hai sentite queste cose? Non mi ricordo che la insegnante di sensazioni e sentimenti le avesse spiegate.
- Io… Io…
La sua espressione era sempre più incredula.
- L’ho sentita dire da qualche angelo custode.
- Ne conosci?
- Ehm…
..............................
- E tu saresti disposto?
Mi venne in mente ciò che avevo detto a Josh molto tempo fa.
Parlai subito senza dubitare.
- In base alla mia idea di amore, sì. Io ti amo Liam.
- Anch'io ti amo Niall.
..............................
- Non potrete mai stare insieme.
- PERCHE'?
- C'è un motivo ben preciso.
..............................
Beatamente Niam.
(Accenni Zarry)
(Amicizia Nosh)
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Josh Devine, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTA INTRODUTTIVA
Sono imperdonabile ma sono tornato!
Mi scuserò fino alla fine dei miei giorni di questa prolungata assenza!
Aggiornate anche “Liam Pain” e “Fight for you”






Pov. Niall:
“Bentornato tesoro!”
“Ciao… Mamma” risposi chiudendo la porta di casa.
“Com’è andato il primo giorno?”
La donna che mi si presentò davanti mi sorrise gentilmente.
“Beh, strambo!” risposi guardandomi intorno per capire dove fosse la mia stanza.
“Strambo?” mi chiese con tono preoccupato.
“Sì, ma non si preoccupi!” dissi per sollevarla puntando gli occhi verso una scala. Magari le stanze da letto erano al piano di sopra.
“Oh, ma come siamo educati oggi!” disse la donna scoppiando a ridere e mi resi conto del mio errore.
“Ciao scemo!” comparve da dietro un ragazzo più alto rispetto a me.
Doveva essere mio fratello, ma la foto che avevo visto non gli assomigliava troppo.
“Ciao… Scemo?” dissi dal momento che non ero troppo sicuro a proposito del suo nome.
“Non vi chiamate così…” disse la mia “mamma” con un sospiro e rientrando in cucina.
Rimasi fermo in piedi per qualche minuto.
Vidi nel soggiorno quello che doveva essere un divano e mi ci fiondai sopra per provarlo.
Eccome se era comodo…
Ma comunque era giunto il momento di studiare un po’ meglio la mia famiglia.
Comunque avrei trovato ogni informazione nei fascicoli.
Mi accinsi a togliermi lo zaino dalle spalle quando mi accorsi che non avevo nessuno zaino.
E non c’era nemmeno più la chitarra.
Le avevo dimenticate per strada!
Stavo proprio per prepararmi a uscire quando suonò il campanello.
“Vado io” disse mia mamma.
Non sentii chi parlò, ma mia mamma subito disse: “Ma certo, sei il figlio dei Payne! Quando ci siamo trasferiti qua, tua madre è stata gentilissima e presentarsi.”
Seguito da: “Niall, vieni qui! C’è un tuo compagno!”
Mi sentii ghiacciare il sangue nelle vene. Payne?!
Feci qualche passo insicuro e lo vidi là sulla soglia della porta, con in mano uno zaino e una chitarra.
“Sta più attento la prossima volta!” mi riprese mia mamma.
“Entra pure Liam, vi porto qualcosa da bere” disse recandosi in cucina.
“Niall” disse semplicemente.
“Liam” dissi avvicinandomi lentamente.
Quando gli fui di fronte gli strattonai via lo zaino e la chitarra.
“Non ci avrai visto dentro, vero?!” chiesi subito allarmato.
Se per caso l’avesse fatto, avrebbe visto tutti quei fascicoli su di lui. Mi avrebbe scambiato per un pazzo, mica per un angelo!
Scoppiò a ridere.
“Cosa nascondi lì dentro? Diari segreti o riviste per soli adulti?” disse continuando a ridacchiare.
Arrossii un po’ per la mia reazione di prima.
Ma durò poco perché un attimo dopo, ripensai a ciò che lo avevo visto fare prima.
Lo guardai con un espressione triste e delusa.
“Ho detto qualcosa che non va?” chiese alzando un sopracciglio sorpreso.
“Hai fatto qualcosa che non va” dissi con un tono un po’ troppo paterno.
“Mi stai facendo la predica?” disse alzando la voce e con un tono infastidito.
“Pensi mai che le tue azioni malvagie si ripercuoteranno in futuro?” dissi severo.
Strabuzzò gli occhi.
“EH?” chiese esterrefatto.
“Devi essere buona, se vuoi avere una vita felice” aggiunsi sorridendo.
“Ma sei un scemo? Che cazzo stai dicendo? Capisco se la cosa di prima non ti sia piaciuta, ma a te manca qualche rotella!”
Si girò per andarsene ma gli urlai da dietro.
“Quindi anche a te la cosa di prima non è piaciuta!” gli feci notare.
Si fermò ma non si girò.
E mi sembrò che tutto si fermò per alcuni secondi.
Lui che, fermo in piedi, mi dava le spalle con lo sguardo perso nel vuoto; io, fermo sulla soglia di casa mia, che lo guardavo da dietro, come se lo proteggessi.
Quando una folata di vento alzo alcune foglie sparse a terra, anche Liam decise di riprendere a camminare e andarsene.


Pov. Liam:
Non era cosa aveva detto.
Non era nemmeno come l’aveva detto.
Era il fatto che fosse lui ad averlo detto.
Chi era lui per me?
Con quello sguardo innocente che tuttavia non poteva essere tanto innocente.
Abbiamo tutti i nostri demoni, e quello lì si permette di farmi la predica.
Ma perché avevo sentito un’affinità, perché avevo provato compassione?
E il desiderio da fare amicizia non era mai stata la mia aspirazione.
Mi vibrò il cellulare.
Era Sophia che mi chiedeva di uscire insieme questo pomeriggio.
Quanto non la sopportavo.
Stavo con lei perché era la più famosa della scuola, e la popolarità mi interessava.
Solo che lei, tutti i suoi amici, i miei amici erano stupidi. Ma io li frequentavo.
Ed ero piuttosto sicuro che io fossi una specie di ruota di scorta per lei.
Non avevo mai apprezzato né le sue parole, né i suoi baci. Non facevano per me.
Ma presi il cellulare e digitai “sì”.


Pov. Niall:
Avevo passato tutta la notte a studiare.
Tanto gli angeli non dormono.
Sapevo tutto ormai! Greg, si chiamava mio fratello!
A proposito di Liam invece non dovevo farmi sfuggire cose che non mi aveva ancora detto di lui.
Non che abbiamo avuto molte occasioni di parlarci.
In realtà non avevo ancora capito il mio scopo, ma avevo visto il lato oscuro di Liam, e sarebbe stato positivo da parte mia se avessi provato a cambiarlo.
Suonò la sveglia. Molto inutile per me.
Mi cambiai in fretta e furia, tranne per un momento che mi fermai davanti allo specchio e mi guardai la schiena.
Guardai le due lunghe cicatrici in prossimità delle scapole, che non erano vere e proprie cicatrici.
Chissà se mi sarebbero servite ancora le ali.
Le coprii con la maglietta verde.
Giorno 2, Niall.
Speravo di poter cambiare un po’ di cose in questo mondo.


Passai tutta la giornata scolastica a girare il collo a destra e a sinistra per intravedere Liam ma non ce ne fu traccia.
Stavamo facendo una pausa e mi stavo rigirando i pollici in pace quando sentii un colpetto alla spalla.
Mi girai e vidi sorpreso un ragazzo con un occhio nero e qualche altro livido.
“Ciao…” disse debolmente.
Mi alzai di scatto dalla sedia e gli presi la faccia tra le mie mani.
Sfiorai con un dito un livido e lui balzò indietro.
“Ma che fai? Sei fuori?” esclamò.
“Ti fa male?” chiesi deciso.
“Se lo tocchi, sicuramente sì!” rispose offeso.
Pensai a cosa avrei dovuto dire.
“Ehm… Scusa?” provai a dire.
“F-fa niente” rispose “Ma sei strano”
“Me lo dicono in molti” dissi sorridendo e notai soddisfatto che sorrise anche lui.
“Comunque volevo, non so, ringraziarti per aver provato ad andare in mio soccorso ieri” disse improvvisamente.
“Ahh, eri tu?!” dissi sorpreso.
“Come stai? Ti fa male qualche altra parte?” chiesi facendo un passo verso di lui.
Mi guardò confuso ma scosse la testa.
“Io sono Louis, comunque” allungò la mano per stringere la mia e io gliela impugnai tra le mie due mani scuotendo con forza.
“Io sono Niall, piacere di conoscerti!” dissi entusiasta.
Poi, cambiando subito espressione, dissi con tono calmo: “Al mondo ci sono persone che non seguono più la via giusta; certo, si può ritornarci ma intanto molti innocenti sono costretti a soffrire. Io voglio cambiare questo del mondo”
A Louis sembrò gli fossero cadute le braccia.
“W-w-wow… Tranquillo. Non è mica la fine del mondo!” disse balbettando e io lo guardai inclinando di lato la testa.
“Sei strano forte Niall… Però sei simpatico” disse Louis.
“Ehi, grazie mille!” urlai dalla gioia.
“Ti va di essere amici?” chiesi sorridendo.
La mascella di Louis sembrò cascare a terra.
“M-m-ma… Dove hai vissuto fino ad ora?”
“A casa?” provai a rispondere.
Louis scosse la testa esasperato.
“D’accordo, diventiamo amici” disse imbarazzato facendo spallucce.


Tornai a casa ma ero poco soddisfatto.
Aver trascorso una giornata senza incontrare Liam e cercare di inculcargli qualche bel sentimento era una giornata un po’ sprecata.
Okay, forse non sapevo nemmeno io quale fosse il compito preciso di un angelo custode, ma sicuramente non era perdere tempo a studiare cose che non ha bisogno di studiare, a mangiare cose che non ha bisogno di mangiare, e altre cose umane!
Però avevo sentito delle lettere.
Si usavano ancora, giusto? Avevo visto tante cassette della posta!
Scoprii che mia madre conosceva i Payne perché abitavano nella casa di fronte alla mia.
Sarebbe stato tutto più facile essendo così prossimi.
E inoltre, colsi l’occasione per scrivere una lettera anonima e, secondo me, molto illuminante a Liam e metterla direttamente nella sua cassetta.
Sì, penso che un angelo custode debba proprio fare cose del genere!





NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti! :)
Quindi scusate ancora… Questo capitolo è corto perché, oltre a ovviamente aggiungere nuovi particolari, devo riordinare le idee a causa del periodo di assenza!
E forse ho anche gli ingranaggi della scrittura un po’ arruginiti…
Abbraccioni!
Ciauuu! :)
  
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