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Autore: _Burning_    18/01/2015    1 recensioni
Magia nera, magia antica. Magia che corrodeva l'anima di chi la subiva come di chi usava le proprie forze vitali per metterla in pratica. Magia che si era alimentata dei miei respiri crescendo insieme a me. Cicatrici che sembravano sane, nascondevano dentro e fuori di me ferite inguaribili. Prima di immergermi mi voltai, priva del senso del pudore come di qualsiasi percezione. Il mio sguardo calmo simile a quello della maschera di morte portata sul volto di mia madre quella notte di otto anni prima. Eppure la mia voce vibrava.
"Perché non passiamo subito alla maledizione successiva? so che la conosci".
E rimasi sul bordo della piscina, fronteggiandolo a pelle scoperta con quella muta preghiera negli occhi e nella voce.
"Uccidimi".

Tutto ebbe inizio quando Tom Riddle incontrò ad Hogwarts i due gemelli Pendragon.
Tutto finirà mezzo secolo più tardi quando Harry Potter troverà l'unica testimonianza rimasta di quell'incontro e deciderà di crescerla tra i suoi stessi figli, nella speranza di cancellare ciò che fu deciso dallo spettro del suo antico nemico.
Prologo e secondo capitolo in fase di revisione
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Silente, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Nuova generazione
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Prologo


 


Una fitta coltre di nebbia rendeva quel luogo spettrale. Il castello della famiglia Pendragon si ergeva in tutta la sua imponenza sulla costa dell'isola di Anglesey, nonostante fosse ormai ridotto alla rovina da secoli.
"Mi mette i brividi, miseriaccia" mormorò Ron stringendosi nel mantello.
"Anche a me, ma non abbassiamo la guardia proprio ora" 
Avevano già affrontato insieme missioni come quella, non era la prima volta che qualche nostalgico Mangiamorte iniziava a dare problemi al dipartimento Auror. E non sarebbe neppure stata l'ultima.

Nessuno smette di essere un Mangiamorte, Harry.


 

Non l'aveva dimenticato.
Chrétien Pendragon non era neanche mai stato un vero Mangiamorte, ma il suo unico figlio si. Era morto nella Battaglia di Hogwarts insieme al suo Signore Oscuro.
Da qualche mese Harry Potter era stato sulle tracce di certe riunioni di quello che rimaneva delle famiglie Purosangue un tempo sostenitrici di Voldemort, e ora un ragazzo babbano era stato trovato nel villaggio vicino privo di vita, vittima di una maledizione. Non era stato difficile rintracciare un qualche sospettato: sull'isola era registrata la presenza di un solo mago da ormai 30 anni.

Erano riusciti ad entrare nel castello senza percepire alcun segno di vita magica o non, cosa che aggiunse solo ulteriore inquietudine alla coppia di Auror.

Bacchette alla mano e vigilanza costante, percorsero così i lunghi corridoi spogli e freddi del maniero fino ad arrivare alla sala principale. Qui le alte pareti in pietra grigia trasudavano umidità e severità, non c'erano finestre, e la poca luce era data dalle torce che ardevano alle pareti. Un trono in marmo sovrastava una scalinata, alle sue spalle lo stendardo raffigurante un serpente dalla testa di drago intento a mordersi la coda in un cerchio infinito. Ai piedi del trono quello che a prima vista sembrava un cumulo di stracci abbandonati sporchi di sangue.

Harry si avvicinò circospetto, ma subito abbassò la bacchetta quando si rese conto che si trattava solo di una bambina.


 

Il suo corpo magro era contorto dal dolore, steso in una pozza di sangue sul freddo pavimento in pietra della sala dove attraverso i suoi pochi anni di vita era stata ricevuta come da rituale, ogni qual volta suo nonno l'avesse mandata a chiamare senza motivo. La schiena le bruciava come se la pelle le fosse stata strappata via dal corpo in molteplici punti, ma non aveva versato una singola lacrima mentre cercava di sopportare ogni fitta di quella punizione spietata, mordendosi le labbra fino a quando non aveva sentito il dolce sapore del sangue riempirle la bocca.
"Sono ferite superficiali, una cosa da nulla."
L'aveva liquidata così, con quel sadismo insano in cui le sue azioni erano impregnate. E lei era rimasta lì a terra come era crollata, perdendo pian piano la sensibilità del suo corpo, spezzata all'esterno quanto lo era nell'animo. Era raggomitolata su un lato, i suoi occhi che fissavano la sala enorme e spartana attorno a se con sguardo vuoto. L'unico elemento di luce pura in quell'ambiente era il trono, o almeno quello che una volta era stato chiamato tale, intagliato nel marmo bianco. Lì sedeva Chrétien Pendragon, e lei non ricordava di averlo mai visto in una situazione o luogo diversi. Sopra di esso, lo stendardo rovinato dalle tarme rimaneva immobile, testimone silenzioso del tempo.
La loro stessa famiglia era rovinata dalle tarme.
Chiuse gli occhi, cercando di ricordare il motivo per cui si era meritata quelle torture senza riuscirci. A 10 anni non riusciva più a ricordare cosa volesse dire possedere una normale soglia del dolore, ma questo non lo poteva certo capire. Per ora era solo un lupo destinato a crescere in cattività, che dentro di se coltivava il seme dell'odio con la propria solitudine, privata della percezione della realtà al di fuori di quelle mura. Respirare si era fatto impossibile da quella posizione, e si sforzò a rimettersi in piedi seppur ancora barcollante per via degli arti intorpiditi e sordi ai suoi comandi di movimento. Strinse i denti e chiamò Helena invano: era di nuovo sola. Riuscì a fare due passi prima di perdere del tutto i sensi cadendo come un peso morto.

Iniziò a risvegliarsi quando uno strano calore le percorse la pelle ferita. Era una sensazione piacevole e sconosciuta, così vi si abbandonò speranzosa. Due occhi gentili la guardavano da dietro un paio di occhiali tondi, e una voce lontana le sussurrava parole indistinguibili. L'unica cosa che riuscì a cogliere prima di sprofondare di nuovo nella dolcezza delle tenebre fu  "Starà bene, è viva".  Era bello sentirselo dire.

"Riesci a sentirmi? Come ti chiami piccola?"
"E-elizabeth..."
"Elizabeth?"
"Elizabeth Pendragon".


 

Angolo autrice

Un ringraziamento va a voi per aver letto il (breve) prologo di quella che sarà la mia prima fanfiction. Nei prossimi capitoli inizierà a delinearsi la prima parte della storia e i suoi personaggi (anticipo che si tratterà degli ultimi anni di Tom Riddle a Hogwarts). Non vi spoilero troppo, se volete sapere chi sarà mai questa Elizabeth salvata dai nostri Ron e Harry e cosa ha a che fare con Zio Voldy.. beh continuate a leggere ancora per un po'.
Vi prego di farmi sapere cosa ne pensate per adesso, se le premesse sono riuscite a farvi incuriosire o se invece avete critiche costruttive sono le ben accette !

 
  
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