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Autore: Homu    18/01/2015    2 recensioni
"I don't think I could handle losing you and my father in the same day" dice Asami alla festa del matrimonio di Varrik.
Cosa sarebbe accaduto se l'Avatar fosse morta?
Piccola what if, post balance.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Asami, Korra
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Still here

 

STILL HERE

 

Era passato un mese da quando l’avevo persa. Da quando non sentivo più la sua risata, da quando non vedevo più la sua figura, i suoi bellissimi occhi azzurri.
Alla fine non ce l’avevo fatta. Non l’avevo protetta.
Si era messa in mezzo tra il raggio del cannone e Kuvira ed aveva perso la vita, creando un nuovo portale.
I giorni passavano monotoni, uno dietro l’altro, senza senso. Tutti gli altri ci avevano messo una pietra sopra. Io fingevo. Il giorno mi mostravo la solita Asami Sato, proprietaria delle Industrie del Futuro, mentre la notte usciva quello che ero realmente, una donna sola.

Ogni volta che toccavo il letto, incominciavo a vederla. Sognavo che fosse ancora qui e il suo corpo era così nitido, che sembrava essere vero, e credevo che lo fosse, ma ogni volta che mi svegliavo scompariva, tornando nelle tenebre e portandosi dietro tutte le cose che avevo di più caro, lasciandomi da sola. Ed incominciavo a piangere.
Piangevo fino a che non avevo più forze per continuare. Quante volte avrei voluto lasciarmi morire, per poter andare dov’era lei? Sapevo però che non l’avrei raggiunta ugualmente. Il suo spirito si sarebbe reincarnato nel prossimo Avatar.
Volevo essere con lei, dov’era, ma sapevo che questo era impossibile.
Con lei, avevo perso tutto quello che era importante nella mia vita.
Ogni giorno speravo che la notte arrivasse in fretta, per poterla vedere, per potermi convincere che lei fosse ancora qui, nonostante tutto il dolore che avrei provato al mattino seguente.
Questa era l’unica cosa che potevo e che posso fare per averla ancora qui.

Non le avevo mai detto cosa provavo veramente per lei. Non ero riuscita a dirle quello che da quattro anni mi tenevo dentro. Non avrei più potuto farlo.
Non avevo fatto in tempo a salvarla, anche se non avrei davvero potuto evitare che questo accadesse. Per quanto ho corso, l’evacuazione dal robot, mi ha spinta troppo distante da lei.
Quando mi ero finalmente avvicinata abbastanza, sapevo che ormai era troppo tardi: quell’enorme esplosione viola era stata troppo violenta perché fosse ancora in vita.

Ogni notte aspettavo con ansia la sua ombra, sperando che prima o poi potesse portarmi con se. Non l’ha mai fatto.
Da quel giorno mi sembrava di vivere in una bolla, tutti che parlavano ed io li sentivo lontani anni luce da me. L’unica cosa che mi teneva legata al mondo era lei. Eppure non riuscivo a buttare via la mia vita, perché sapevo che sarebbe stato inutile, che non l’avrei raggiunta. Vivevo quindi nel rimpianto di non essere stata insieme a lei negli ultimi momenti, di non averle mai detto “ti amo”, di non essere stata abbastanza forte.
Sarebbe stata questa la mia punizione, vivere senza la persona a cui tenevo di più al mondo, proprio come la pena che lei voleva far scontare a Bataar Junior, sapeva che questo l’avrebbe distrutto.

Quando il suo fantasma se ne andava, riportandomi alla realtà, mi rivenivano in mente tutti i momenti che avevamo trascorso insieme, sia belli che brutti.
Sarebbe sempre vissuta una parte di lei in me e questo il tempo non l’avrebbe mai cancellato, nessuno avrebbe potuto farmela dimenticare, per nessuno avrei provato gli stessi sentimenti che sentivo per lei.
Ogni notte puntualmente mi svegliavo e incominciavo a piangere, pregando di avere per sempre l’opportunità di vederla durante i miei sogni. Di vederla perfetta come la ricordavo. Di vederla come realmente era.
-Korra, ogni notte sogno che tu sia ancora qui, ma mi rendo conto che sei fuori dalla mia portata e la mia speranza, di toccarti, di sentirti, si infrange così facilmente… sogno che tu sia ancora qui, ma poi mi lasci sola, portandoti via tutto ciò che è rimasto. Rimani qui Korra. Rimani almeno per sempre nel mio cuore, non fare in modo che il tempo ci cancelli, non fare in modo che tu sia stata una causa persa dall’inizio- ripeto ogni notte come un mantra, quando la stanchezza del pianto mi fa riaddormentare.

Rimani ancora qui, Korra.



Note dell'autrice: So che avrei dovuto portarvi il seguito della mini long ma... la colpa è della mia ragazza che mi ha messo in testa "Still here" dei digital daggers, facendomi pensare a loro due, proprio nel mezzo della scrittura del secondo capitolo. Scusate, vi porterò quanto prima il prossimo capitolo di Just the two of us v-v


  
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