In the flesh - Apocalypse
#2. Holding me closer ‘til our
eyes meet {Chriline}
Le
palpebre tremavano, così come le piccole mani che ora stringevano la sbottonata
camicia chiara – il suo animo? Il suo animo era in burrasca, Faline non capiva cosa stesse succedendo al fragile ed
umano corpo che in quella vita possedeva. Sin da quando la dea protettrice dei
boschi aveva baciato la sua fronte, memorie erano sfrecciate nella mente,
portandola a possedere mancamenti durante il corso dei giorni. In
quell’istante, con le ginocchia fragili, la fanciulla si ritrovò a sollevare lo
sguardo autunnale su colui che dal nulla era apparso, salvandola da una
rovinosa caduta.
Possenti
mani maschili le stringevano la vita, tenendola contro di sé come se la vita
della giovane dipendesse da esse. Egli non era che uno dei quattro guardiani
Fondatori, i ricci bruni gli ricadevano sul volto sudato – forse di ritorno da
uno degli allenamenti – ed un sorriso scaltro e malandrino gli addolciva l’espressione.
Dal
canto proprio, Faline arricciò le labbra, osservando
curiosa quegli occhi dalla luce conosciuta.
«Ti
chiedo scusa,» disse, e nonostante ciò non dimostrò minimamente di volersi
allontanare da lui. Un vecchio coraggio dovuto al passato, una spavalderia che
sapeva d’antico – una sensazione a farsi stringere da quelle mani che ricordava
un uomo che Eurydice aveva follemente amato. «Ero
distratta.»
Una
carezza compirono quelle mani grandi contro i suoi fianchi, risalendo appena
sotto i seni. Chris Eaton masticò un commento
sarcastico e volubile, scostando un ciuffo di capelli per meglio ammirare la
fanciulla tra le proprie braccia.
«Che
ne dici di ringraziarmi di fronte ad un caffè?»
Faline arcuò entrambe le sopracciglia,
stupita da tale ed improvvisa proposta, per poi lasciarsi andare ad un sorriso
malizioso – un sorriso che ricordava quello che il fondatore stesso aveva sulla
propria bocca.
«Perché
no?»
N/a: i personaggi
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Apocalypse GDR.