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Autore: AlexVause    20/01/2015    5 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15
 
- È un sorriso quello?
Chiese Regina sulla soglia della cucina.
- Ti sei svegliata. Ho preparato del tè caldo. Come stai?
Rispose Malefica versando la bevanda fumante nelle tazze.
- Bene…grazie a te.
Disse la mora avvicinandosi al bancone della cucina.
- Emma?
- È stata qui fino a poco fa. Le ho detto di andare dal Pirata. E prima che inizi a sputare veleno, devi sapere che è stato manipolato.
Regina non rispose. Alzò lentamente lo sguardo verso l’amica e poi scomparve in una nube viola.
Malefica sbuffò seccata prima di seguire l’Evil Queen.
 
Snow, David ed Emma erano in piedi nel corridoio della centrale di polizia.
Una nube porpora comparve accanto a loro. Non furono sorpresi di vedere Malefica.
- Avete visto Regina?
- Noi no.
Rispose Biancaneve ora preoccupata.
La porta dell’ufficio si chiuse con un tonfo secco.
- È arrivata.
Avvisò Malefica.
David afferrò il pomello della porta tentando di aprire.
- È bloccata!
 Emma scostò il padre, bussando poi alla porta dell’ufficio.
- Regina, non fare sciocchezze.
Nessuna risposta provenne dall’interno di quella stanza.
Regina era davanti alla cella di Hook.
I due si guardarono senza staccarsi gli occhi di dosso.
- Non so se l’hai saputo, ma sono stato manipolato. Quello che è successo non è opera mia.
Una nube di fumo viola avvolse Regina che svanì. La telecamera di sicurezza si spense e così pure le luci dell’ufficio.
Il buio dei freddi pomeriggi invernali circondò Killian che iniziò a guardarsi intorno, per quanto poteva.
Quella situazione non gli piaceva affatto.
Tutto era immerso nel silenzio assoluto.
La sua attenzione era riservata ad ogni rumore che lo circondasse. Sia esso percettibile che non.
Regina apparì nella cella, proprio dinnanzi a lui, che arretrò spalle al muro.
Con una mano teneva saldamente bloccato l’uncino mentre con l’altra afferrò il collo del Pirata.
- Sono certa che non tutto ciò che è accaduto oggi sia frutto di manipolazione, vero Pirata? Quando ti deciderai a dire la verità e mostrarti per ciò che sei a Emma? Basta nasconderti dietro a chicchessia.
L’uomo sentiva il respiro venire meno. Raccolse le sue forze per rispondere alla provocazione.
- Tu non…sei…molto diversa da me. Sei un’assassina.
Regina a quelle parole lasciò la presa su Hook che si toccò la gola dolorante. La donna gli voltò le spalle.
- Lo sono stata, sì…
Ammise voltandosi poi verso l’uomo.
- …ma pur sapendo cosa c’è stato tra voi, non ho mai tentato di ucciderti.
- Un punto per voi, Maestà.
Regina sentì il sangue ribollire nelle vene. Non doveva lasciare che la collera prendesse il sopravvento.
- Smetti di ronzarle intorno, Pirata.
Intimò la donna freddamente.
- Altrimenti?
Chiese Uncino con un sorriso di sfida.
- Altrimenti, proverai sulla tua pelle cosa significa farmi arrabbiare davvero. E credimi, in quel momento nessuno al mondo ti potrà salvare da me.
- Ciò comporterebbe perdere Emma. Credo che t’importi di lei più di quanto tu sostenga ed io possa aver visto.
Un sorriso amaro si dipinse sulle labbra della mora.
- Tua madre aveva ragione, l’amore è debolezza. Emma è divenuta il tuo punto debole.
- Non credo che faresti del male alla donna che ami, pur di colpire me. Sbaglio Killian?
Questa volta fu il Pirata a sorridere amaramente. Colpito.
- À bientôt.         (A presto)
Detto ciò Regina svanì.
Le luci tornarono a illuminare l’intero ufficio e la telecamera di sicurezza riprese a funzionare.
La porta si aprì lasciando entrare i Charming al completo, seguiti da Malefica che non vedendo la mora sparì a sua volta.
 
Malefica ed Emma comparirono davanti alla grande porta in legno massiccio del mausoleo Mills.
- Biondina.
Sbuffò Malefica contrariata dopo aver notato la ragazza al suo fianco.
- Devo essere io a parlarle.
Disse Emma lasciando la presa sull’avambraccio della maga.
- Aspetterò fuori.
- Grazie.
Malefica si voltò verso la figlia di Biancaneve.
- Perché mi ringrazi?
- Per tutto…tutto quanto.
La bionda strega alzò gli occhi al cielo infastidita.
- Vai, vai. Smetti di perdere tempo.
Sbottò poi indicandole la porta del mausoleo.
Emma scosse il capo sorridendo prima di entrare a cercare Regina.
Un lieve sorriso divertito comparì sul volto di Malefica che si sedette su di un masso, accanto alla tomba della famiglia Mills.
 
Non fu difficile trovare Regina.
La donna era nell’unica stanza, dove era solita rifugiarsi.
Seduta su un baule di legno sembrò annegare nei propri pensieri.
- Ehi.
Tentò Emma timidamente. Aveva paura che scappasse nuovamente.
- Ehi.
Rispose con tono spento Regina senza nemmeno voltarsi.
- Come stai?
La mora fece spallucce mentre Emma si avvicinò inginocchiandosi dinnanzi a lei.
- Fisicamente? Bene. Mentalmente? Complessata.
Quella risposta scatenò una risata lieve da parte della bionda.
- E chi non lo è…soprattutto per chi vive in questa cittadina.
Regina a quelle parole sorrise.
- Cosa ti preoccupa?
Chiese Emma gentilmente prendendo le mani della mora fra le sue.
- Tutto.
- Non dovresti perdere tempo a rimuginare.
- In questo momento la mia mente è popolata da svariati “E se”.
Ammise Regina, sebbene con grandissimo sforzo. Odiava mostrarsi debole
- Lasciami indovinare. E se miei lo vengono a sapere? E se si rifiutano di accettarlo? Ma soprattutto: E se Henry non la prende bene?
- Tin, Tin, Tin. Jackpot!
Ironizzò l’Evil Queen fingendo di tirare la leva di una slot machine prima di poggiare la fronte sulle proprie mani, intrecciate a quelle di Emma.
La Salvatrice però lasciò la presa, costringendo Regina a sollevare il capo per guardarla.
Emma le poggiò le mani sul viso coprendo ogni distanza fra le loro labbra.
Fu un bacio dolce ma intenso.
Le labbra calde e morbide di una si posarono su quelle fresche dell’altra.
- Sono con te, qualsiasi sia l’ostacolo da superare. Che si tratti dei miei, di Henry o di altro io sono con te.
Quelle parole fecero sussultare il cuore di Regina.
L’unica risposta che seppe dare ad Emma fu stringerla a sé in un abbraccio.
La mora poggiò il viso nell’incavo del collo della bionda, chiudendo gli occhi per assaporare ogni istante di quel momento prima che, dei passi nel corridoio, vi misero fine.
- Spiacente donzelle, ma dovete venire con me.
Disse Malefica visibilmente seccata.
- Che succede?
- So, dove trovare la padrona del mostro di ghiaccio.
 
Le tre donne uscirono in tutta fretta dal mausoleo Mills.
Poco distante una scia ghiacciata formava un sentiero.
- È stata lasciata da una ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in una treccia. Vestito azzurro. Stoffa pregiata.
Le informò Malefica.
- Ti ha vista?
Chiese Regina pensierosa.
- No. Sembrava sperduta e spaventata.
- Con simili poteri non m’importa come si sente. Se colpirà, ci difenderemo.
Sbottò Regina con tono duro.
- Regina, se teniamo conto dello stato d’animo della ragazza, magari abbiamo una possibilità in più.
- La biondina ha ragione.
Ammise Malefica.
- Probabilmente agendo su di esso non arriviamo nemmeno allo scontro.
Continuò la bionda strega.
- Vedremo. Ora seguiamola, prima che faccia qualche altro danno.
Il sentiero ghiacciato si snodava tra gli alberi del fitto bosco sino a raggiungere la cittadina.
- Ora trovarla sarà come cercare un ago in un pagliaio.
Borbottò Malefica notando che la coltre ghiacciata era svanita oltre il limitare del bosco che portava in paese.
La bionda strega, mise poi un piede sull’asfalto scuro e scivolò cadendo a terra malamente.
Emma scoppiò a ridere mentre Regina tentò di trattenersi il più possibile.
- Magari anche no.
Disse la mora tendendo la mano verso Malefica che l’afferrò alzandosi cautamente.
L’Evil Queen posò l’indice sulla lastra di ghiaccio quasi invisibile che fece cadere l’amica ed essa divenne un sentiero ben luminoso. Brillava di un azzurro intenso.
- Ora sarà facile trovarla.
Constatò la giovane incamminandosi ma qualcuno la fermò afferrandola ad un braccio.
- Resta dietro di noi. Non posso rischiare che ti accada qualcosa.
- Non trattarmi come una bambina, Regina.
La mora strinse la presa sul braccio della Salvatrice.
- Non ti tratto come una bambina. Io…
Qualcosa fece breccia nella mente di Regina. Qualcosa che la bloccò.
Lo sguardo si fece improvvisamente distante, come se stesse guardando oltre Emma, ma la giovane capì che ciò che la mora stava vedendo era un triste ricordo.
Solo una volta aveva detto ciò che stava per dire a Emma ed era costato la vita a Daniel. No non poteva lasciare che succedesse ancora. La paura la paralizzò.
Lo sguardo della mora, da distante si fece improvvisamente brusco. La donna tirò dietro di sé Emma quasi con rimprovero.
- Resta solo dietro di noi e non contestare tutto ciò che ti dico.
Quelle parole sembrarono veleno.
Malefica si voltò a guardare l’amica e poi la bionda cercando di farle comprendere che nemmeno lei aveva capito quell’improvvisa reazione.
Emma ingoiò un boccone assai amaro ma rimase in silenzio seguendo le due maghe dinnanzi a lei.
- Lo sai vero che, trattandola così, rischi solo di allontanarla? Che stai combinando Regina?
Malefica bisbigliò quelle domande in modo quasi impercettibile ma Emma riuscì a notare l’astio improvviso sul volto della maga.
- Non immischiarti.
Rispose tagliente Regina.
Malefica posò la mano sulla spalla dell’amica svanendo assieme a lei.
Emma notò che le due donne erano tornate sul limitare del bosco.
La bionda strega spinse Regina con la schiena addosso ad un albero.
- Regina, svegliati e cresci! La ragazza ti adora davvero. Trattandola così prima o dopo si stancherà. Hai distrutto vite per vendetta solo perché una bimba ti ha tolto la felicità. Hai colpito innocenti invece di eliminare la causa diretta di tale agonia: Tua madre.
Hai rovinato l’intera infanzia e adolescenza di questa ragazza, strappandola dai suoi genitori per egoismo, eppure lei ti ama come niente al mondo.
Apri gli occhi! Cerca di ascoltare quell’insulsa cosa che ti ritrovi al posto del cuore e dalle una possibilità.
Quelle dure parole furono dette tutte d’un fiato, dalla persona che conosceva Regina, meglio di chiunque altro.
- Io…
Malefica lasciò la presa sul braccio della mora che stentava a parlare.
- È paura ciò che vedo nei tuoi occhi?
Regina abbassò lo sguardo per evitare che l’amica continuasse a leggerle dentro l’anima.
- Il giorno stesso in cui Daniel morì…io…gli avevo detto che l’amavo. Era la prima volta che aprivo il mio cuore e guarda com’è andata a finire.
- Hai paura che succeda lo stesso anche a lei? 
Regina non rispose a quella domanda.
- Non lasciarti comandare dai tuoi dubbi. T’impediranno di vivere. Ora scusati e andiamo.
Le due donne raggiunsero Emma che nel frattempo aveva mille domande che le passavano per la testa.
Malefica le precedette. Emma s’incamminò subito dopo la maga mentre Regina si attardò per poi avvicinarsi alla giovane. Nessuna di loro disse nulla. Regina abbassò lo sguardo a terra per poi prendere per mano Emma. La mora guardò le loro dita intrecciarsi. Una lacrima le rigò il volto. Soltanto una ma carica di mille parole e paure che aveva dentro sé.
Emma restò a guardare quel viso che tanto amava ma che al contempo non sempre riusciva a comprendere.
- Io…mi preoccupo solamente per te. Tu e Henry siete tutto il mio mondo e non posso permettere che vi accada qualcosa. So di essere brusca a volte…
- Spesso Regina, spesso.
Borbottò Malefica qualche passo più avanti.
- …spesso…ma non è intenzionale.
- E ci mancherebbe.
Commentò di sottecchi Malefica.
- La smetti?
- Chiedo venia.
- Dicevo…
Emma la zittì tirandola a sé per poi baciarla.
Di nuovo una lacrima scese a bagnarle il viso.
- Scusami. Non sono brava ad amare.
- Nessuno lo è. Ci si lascia guidare dai sentimenti per la persona che hai accanto…il resto è tutto da scoprire.
Le rispose dolcemente la Salvatrice sorridendole.
Malefica fece cenno alle due di fare silenzio. Le tre donne si avvicinarono al muro di una casa nascondendovisi dietro.
- Eccola.
La ragazza dall’aria regale, capelli lunghi e biondi raccolti in una treccia e un bellissimo vestito azzurro, si guardava intorno spaesata.
Il luogo dove si trovavano sembrava isolato.
- Proviamo con il dialogo.
Propose Malefica in un sussurro.
- Sì ma…siate gentili e carine per favore. Voi due…ecco…tendete ad avere un’aria minacciosa.
Disse Emma con cautela.
Malefica la guardò riducendo gli occhi a due fessure per poi afferrare la giovane dal braccio e tirarla verso sé.
- Vai tu biondina. Sei la Salvatrice no?
Regina trattenne Emma dall’altro braccio ma senza dire una parola.
- A cuccia "Furia". Se la sa cavare no? E poi ci siamo no. Se succede qualcosa, puoi sempre attivare lo scudo e proteggerla.
L’Evil Queen non rispose limitandosi a tirare ancor più verso sé Emma.
Melefica, al contrario, decise di non mollare la presa sulla giovane e portarla accanto a sé.
Fra le due streghe vi fu una lotta di sguardi.
- Ehm…per favore…non mi posso dividere. Voi pensate a difendermi che al dialogo ci penso io. Va bene?
Quella domanda fu posta guardando la mora come a rassicurarla.
Regina mollò la presa sul braccio di Emma che, mani alzate in senso di resa, tentò di avvicinarsi alla donna bionda.
- Ciao…
Iniziò Emma richiamando l’attenzione della ragazza che si voltò velocemente.
Sul suo viso paura e tenacia erano visibili.
- Io sono lo Sceriffo di questa città. Non sono qui per farti del male, lo giuro.
La giovane dalla lunga treccia bionda la guardava immobile.
- Il…il mostro di ghiaccio è opera tua?
Nessuna risposta.
Emma fece qualche altro passo avanti verso la ragazza ma lei mise prontamente le mani avanti come se volesse attaccare.
- Scusa, non volevo spaventarti. Voglio solo aiutarti.
- Dov’è Anna?
Finalmente la giovane parlò.
- Non conosco nessuna Anna.
- Non fingere. So che è qui!
- Non sto fingendo, non conosco alcuna Anna.
Emma mani avanti rispose con tono il più possibile sereno. Le due maghe, nascoste dietro il muro, erano pronte a difendere la Salvatrice da qualsiasi attacco.
Un rumore forte e stridulo, proveniente dalla radio alla cinta di Emma, rimbombò in quel luogo spaventando la giovane che attaccò improvvisamente la bionda.
- No!
Gridò Regina proteggendo prontamente Emma con uno scudo.
- Voi due!
Esclamò la bionda ragazza vedendo Regina e Malefica sbucare da dietro la casa.
- Tu sei con loro!
- Aspetta. Loro non sono cattive, anche se possono sembrarlo. Credimi, veniamo in pace.
Ribadì Emma ulteriormente.
- Non ti credo.
La ragazza attaccò le tre donne. Alcuni stiletti ghiacciati vennero parati facilmente da Malefica alzando il suo bastone.
- Dice la verità. Non vogliamo farti del male.
Regina alzò le braccia in segno di resa e fece un passo avanti.
- Descrivici la ragazza che cerchi e ti aiuteremo.
La giovane donna sembrò pensarci a fondo per qualche istante prima di guardare Regina negli occhi.
- Poco più bassa di me. Capelli rossi e lunghi, raccolti in due trecce.
La donna iniziò la descrizione quando Emma la interruppe.
- Aspetta! Io so chi è, ma mio padre ha detto che si chiama Joan.
- Non è la ragazza che abbiamo salvato dalle grinfie di Zelena?
Domandò Malefica a Emma.
- Joan? Ve l’ha detto lei il nome?
Domandò la ragazza.
- No. Lei è…in una sorta di coma.
Tentò di spiegare Malefica.
- Che vuoi dire?
Chiese la ragazza avvicinandosi, seppur con cautela, alle tre.
- Dorme. Sembra sotto sortilegio. Abbiamo affidato ad un mago la ricerca di una spiegazione ed eventuale soluzione.
Le spiegò Regina.
- Potete portarmi da lei?
Domandò la giovane timidamente.
- Chi siete voi?
Chiese Regina incuriosita.
- Il mio nome è Elsa e sono la regina di Arendelle.


Nota di Alex: Ed eccoci con un nuovo personaggio.
Non potevo farla cattiva, non sarebbe da Elsa. Cos'accadrà appena troverà Anna?
Mi piace che Malefica sia una buona amica per Regina. Sono curiosa di vedere come sarà il suo personaggio nella Seconda parte della 4 serie di Once.
A presto e grazie :)
  
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