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Autore: Nezu    24/11/2008    12 recensioni
[alla fine dell'ottavo capitolo, scuse a Caska per la mia infantilità] Sono sempre stato uno degli studenti più rispettati al college e, checchè ne dica il professor Xigbar, non ho proprio voglia di avere lui come nemico... La Maruzeku promessa! (anche Akudemy e Mansaix, magari poi ne verranno fuori altri...)
Genere: Romantico, Triste, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Malefica, Naminè, Organizzazione XIII
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Risposte alle recensioni

 

Judai: E chi se li dimentica i tuoi messaggi delle 4 del mattino?! XD Sono sempre nei miei pensieri! A parte gli scherzi, mi fanno davvero piacere, anche se non oso pensare alle tue occhiaie il giorno dopo ^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo, sappimi dire!

 

larxene: Grazie mille! ^^ Effettivamente le maruzeku sono rarissime, credo di averne viste solo altre due o tre oltre alla mia... e ce ne sono poche anche nei fandom internazionali ç__ç E ancora più rare sono le XemnasXZexion, che sono davvero il mio pairing preferito T__T Comunque sono contentissima che ti piaccia, grazie per il commento! XD

 

Marluxia25: waaaa!!! XD Ma esattamente... che cos’è una conga?! X°D Spero che il friki-friki ti gusti, mi sono impegnata V__V Solo che non so se il risultato è quello che speravi look: xD

 

kymyit: No, non credo che le presidi bastarde abbiano i gorilloni, ma ormai questa fan fiction ho deciso che non deve più tener conto della realtà, meglio spaziare! ^^ No, le scene di violenza preferisco non metterle, sorry ç_ç cioè, ogni tanto accenna al suo povero corpicino frustato, ma non c’è alcun flashback ^^ Comunque... MORTE AL CRUCCO!!! XD

 

Saix_TheLunaDiviner: Cos’ha Malefica contro i gay? Purtroppo quello che ha molta altra gente, gli uomini di chiesa e altri ancora ç__ç Sono quegli stupidi pregiudizi che stanno sostituendo le offese come “negro” o “terrone”... la gente ha sempre qualcosa da ridire sugli altri e non riesce a capire che è legittimo che esistano persone diverse con pari dignità e pari diritti. Comunque... no, Maru non piglia un infarto, anche se poco ci manca! XD

 

Sashy: O___O perché i tuoi commenti inneggiano sempre alla violenza? XD Sei molto più pucchosa e tenerona in real x3 Ma ti lovvo sempre e comunque! xD

 

asuka_excel: Tranquilla, molto presto arriverà la vendetta ^^ E sarà molto appagante *ghigno perfido*

 

 fullmetal manga lover: sono contenta che le frasi ti siano piaciute, a me ispiravano moltissimo *v* E a quanto sembra ti sei davvero fatta trasportare dalla scena xD Io avevo continuamente in testa una scena di Arancia Meccanica, non so se l’hai visto, dove il protagonista e la sua vittima combattevano con una statua... un po’ particolare per colpirsi a vicenda xD Tranquilla che il periodo di rivolta è appena cominciato! ^^

 

mikyfantasy: Il capitolo non è arrivato esattamente presto, ma ho fatto il possibile x3 Spero ti piaccia! XD

 

LittleBeaver91: anche tu comincia come Sashy ad inneggiare alla violenza? XD Non è che siete parenti, voi due? Asd! Comunque sì, Malefica è da sberle V__V ma povero Roxy, alla fine era una vittima anche lui °.°

 

Fratellone Lontano: ... “A scuola non si torna con questa riforma!!!” *ricomincia i cori da piazza che tanto le mancano* waaa, spero che si possa fare ancora qualcosa per impedire che quei poveri cristi di bambini si trovino davanti un cerbero unico del calibro della mia amata ex-prof di francese xD Povero nonno Voldy, paragonato a Malefica, la Spezzindue e Hitler °-° Ma in fondo lo amiamo comunque xD Ma quand’è che non si finisce sul più bello? Alla fine ovunque io interrompa blocco sempre una parte di vitale importanza! ^^ E sì, io ti lascio prendere l’ispirazione per recensire, ma mi sembra a volte che cinque minuti in meno di videogiochi per scrivere una recensione, magari quando sei di buon umore, non sarebbe impossibile ^^

 

vanchan: SORELLA MIA!!! xD Finalmente sei tornata da me! Mancava qualcuno che adorasse la mia statua ZAZA Ma comunque, l’importante è che tu sia di nuovo qui ^^ Accidenti, certo che ne avevi persa di roba, tanto che a Lucca rischiavi spoiler a manetta asd! Shono contenta che tu sia toVnata *v* *hugg*

 

Demylove: Ciao figliola, grazie per il commento! xD Un bacione!

 

17. Sweet dreams are made of this

 

Ringrazio i materassai per aver fatto dei materassi così morbidi per questa cazzo di scuola, almeno un lato positivo in questo ammasso di mura l’ho trovato. Certo, forse quando i miei amati materassai hanno fatto il mio amato materasso non hanno pensato che avrebbe alleviato, almeno di poco, il mio dolore.

Sia fisico che mentale, per quanto mi riguarda: quello fisico è più visibile e al novanta per cento delle persone farebbe storcere il naso e allontanarsi in tutta fretta, ma quello mentale per me è molto più difficile da reggere.

Perché niente può andare bene, in questa vita, a quanto sembra.

Le cose tra me e Marluxia si mettono a posto, incredibilmente riprendo a vivere e, guarda caso, mi arriva un’altra disgrazia sul cranio.

Adesso non voglio sembrare il depresso di turno, ma Cristo, possibile che io non possa avere una vita tranquilla? Se non tranquilla, almeno con una minima traccia di normalità invece di questo continuo no-sense esistenziale.

Mi ritrovo a pensare a quanto accaduto solo poche ore fa: i colpi è come se si abbattessero ancora su di me, i segni che mi hanno lasciato sulla schiena pulsano doloranti e ho una gran voglia di piangere, non tanto per il male, per l’ingiustizia o altro, solo perché, improvvisamente, ho una gran voglia di liberarmi gli occhi dalle lacrime che aspettano da tempo di uscire.

E’ un pianto liberatorio, che mi fa sentire meglio, ma non è riferito a nulla di ciò che è successo prima, anche se avessi vinto il premio nobel piangerei in questo momento. Puro e semplice bisogno fisiologico.

Nonostante questo tipo di sfogo aiuti e anche parecchio, ci sono alcuni pensieri che si ripropongono continuamente nella mia testa, e mi sento un verme ad ammettere che il destino di Saix e Xemnas in questo momento non è in cima alla lista.

Se penso a loro, mi prende una sorta di senso di sconforto e rassegnazione, come se fosse tutto inutile... in fondo ho fatto tutto ciò che era in mio potere, ma ormai, buttato fuori dalla scuola, sono esattamente zero in questo sistema. Non posso più fare nulla.

Un pensiero che invece mi assilla è quello di Marluxia: come farò a dirgli che sono stato espulso? Come la prenderà? E riguardo le frustate di cui ancora rimangono i segni sulla mia schiena? Sono certo che alzerà un polverone incredibile e, molto probabilmente, si metterà nei guai anche lui.

Le cose vanno già abbastanza male senza che si trovi in difficoltà anche lui, per dir la verità; potrei sempre provare a parlargli in modo da placare la sua ira e cercare di farlo ragionare, ma la vedo molto dura, davvero molto dura.

L’unica cosa positiva in tutto questo, a quanto sembra anche nelle peggiori disgrazie c’è qualcosa che va come dovrebbe, Axel, Demyx e Larxene non sono stati tirati dentro alla faccenda e Malefica non ha saputo nulla del gruppo.

Magra consolazione, ma sempre una consolazione è.

Rimango steso su un fianco, vestito di tutto punto con pantaloni e camicia, senza scarpe, ma sotto il lenzuolo, come a nascondermi dal resto del mondo: non voglio vedere e non voglio essere visto.

E’ come se avessi visto abbastanza per tutto il resto della mia vita, ora che la rabbia che mi alimentava è sparita mi sento totalmente vuoto e rievocare quelle grida e quegli insulti tra me e la preside non fa che farmi sentire peggio.

Sono quasi sicuro che se avessi cercato un approccio diverso ora non starei qui a crogiolarmi nella sofferenza, ma sono altrettanto sicuro di aver fatto la cosa giusta senza scendere a mezzi termini con quella donna.

L’unica cosa che mi abbatte veramente in tutto questo è che i miei sforzi non sono serviti assolutamente a nulla.

Non ho paura del futuro, almeno non di quello a lungo termine... i miei genitori capiranno e potrò trovare comunque un’altra scuola che mi accetti oppure potrei andare subito a lavorare.

No, la cosa che continua a preoccuparmi è Maru, che occupa sempre la mia mente in un verso o in un altro.

La paura cresce e diventa un brivido lungo la schiena a sentire la porta della camera che si apre lentamente; forse è meglio così, prima ci si libera di questi momenti imbarazzanti e difficili, meglio è, rodersi il fegato non ha alcun senso.

La chiave gira nella toppa, chiudendo la porta, e lo sento avvicinarsi lentamente al letto dopo aver chiuso la porta e trattengo il fiato richiamando a me qualche avanzo di energia rimasta che mi consenta di affrontare anche questo.

Le forze mancano, il morale è sotto le scarpe, il cervello sembra andato in pappa e sento quasi i neuroni che si esauriscono uno dopo l’altro, velocemente, con un leggero “pop” come piccole bolle scoppiate; non riesco nemmeno ad alzare la testa quando sento la sua mano intrufolarsi sotto il lenzuolo e sollevarlo lentamente scoprendomi il volto.

Mi sta guardando, ne sono certo, e nonostante qualche lacrima calda mi coli ancora giù dalla guancia spero vivamente di non avere gli occhi arrossati. Non vorrei mai farmi vedere da lui in queste condizioni, ma non sono ancora capace di diventare invisibile e l’alternativa per sfuggirgli è tramortirlo... ammetto che qualche mese fa sarei andato in brodo di giuggiole al solo pensiero di picchiarlo, ma ora non riuscirei nemmeno a schiacciare una formica.

< Zexion...> sussurra piano accostando il volto al mio e mi decido ad alzare almeno gli occhi su di lui: non ha un’aria né felice né triste, è concentrato, come pronto a tutto e c’è un brillio di determinazione nei suoi occhi celesti che mi fa rabbrividire involontariamente.

Mi esibisco in un sorriso stiracchiato per rispondergli, cercando di metterci più allegria possibile, ma temo che l’effetto assomigli più al sorriso di un agonizzante.

Sento la sua mano accarezzare i miei capelli, affondandoci le dita per poi scendere giù al collo e far passare lentamente il pollice sul colletto della mia camicia mentre le sue labbra sfiorano le mie e successivamente si riallontanano.

In tutto questo io non mi muovo, troppo sfinito e concentrato a far filare più velocemente possibile il cervello per muovermi.

La mano di Marluxia scende oltre il colletto, sotto il tessuto, per la schiena, ma si arresta di colpo appena chiudo gli occhi e mi mordo il labbro destro, il suo indice che sfiora appena uno dei tanti ricordini che la preside mi ha lasciato.

Fa un male cane, davvero un male cane.

< Cosa ti ha fatto?> sussurra lui con la voce bassa piena di rabbia repressa e dolore.

Non rispondo, stringo solo le labbra senza sapere come dirlo per non farlo arrabbiare, o almeno per cercare di contenere la sua reazione.

Mi toglie completamente di dosso il lenzuolo con un solo gesto e prendendomi delicatamente per le spalle, facendo attenzione a non sconfinare sulla schiena, mi mette in posizione seduta, le gambe a penzoloni fuori dal letto.

Mi ripete la domanda in un tono un po’ più moderato, ma continuo a non rispondere, ho il bianco completo in testa.

Lo sento a malapena sbottonarmi lentamente la camicia bianca e sfilarmela.

< Voltati.>

Mi riscuoto un attimo.

< Maru, non...>

< Voltati.> non ammette repliche, mi fissa scuro in volto come non l’ho mai visto.

Mi alzo di scatto, riprendendo fiato come se mi fossi dimenticato di respirare da quando è entrato e deglutendo mi volto, preoccupato.

Non devo essere un gran bello spettacolo, immagino. Mi ero pulito come avevo potuto per non lasciare macchie e impronte sulla camicia, ma suppongo che la visione di una schiena piena di solchi rossi di sangue rappreso e carne viva non sia la cosa che tutti vogliono vedere.

Mi rivolto verso Marluxia, certo di trovarlo nella fase pre-attacco isterico, pronto a scorgere nei suoi occhi una sorta di follia omicida; invece mi scopro a fissare in uno sguardo triste e malinconico.

< Maru....>

Mi si avvicina senza dire una parola e devo alzare la testa per continuare a guardarlo negli occhi da quanti centimetri abbiamo di differenza; continua a guardarmi con quei bellissimi occhi celesti macchiati di una tristezza infinita, fino a che non mi abbraccia, in maniera salda, ma delicata, sempre attento a non toccare di nuovo le ferite che porto sulla schiena.

Approfitto della situazione per affondare il volto nella sua maglietta e stringere le dite dietro, attaccandole alla sua schiena.

Siamo così vicini in questa sorta di morsa-abbraccio che i nostri bacini si scontrano e le ginocchia collidono; alzo la testa dal suo petto per ritrovare quell’incantevole sguardo triste, molto più vicino di quanto mi aspettassi.

Si china verso di me, sempre più vicino finché le nostre labbra si incontrano nuovamente, ma questa volta più a lungo, con più decisione, con meno castità e più desiderio.

Sento la sua lingua premere con le mie labbra e dischiudo leggermente la bocca, lasciandogli prendere il controllo, abbandonandomi a lui mentre lentamente mi spinge verso il letto.

Gli sfioro leggermente la lingua con la mia mentre è intento ad esplorare il mio antro umido, come se lo conoscesse per la prima volta; passo le mani sotto la maglia, sfiorando l’ombelico, risalendo fino ai pettorali sfilando centimetro dopo centimetro il fastidioso indumento.

Appena le nostre labbra si staccano, entrambi ansimanti, mi butto sul letto mentre Maru si leva completamente la maglietta gettando attraverso la stanza sul pavimento con noncuranza.

Scoppio a ridere mentre lui imita i Macho-Man che si vedono ogni tanto mezzi nudi in tv, mettendo in mostra i loro muscoli pompati.

< Non ti sembro Arnold Schwarzenegger?> ridacchia avvicinandosi.

Lo prendo per un polso trascinandolo su di me e baciandogli la guancia.

< Sei cento volte meglio di Schwarzenegger!> rispondo sempre ridendo, mordicchiandogli il lobo dell’orecchio, facendogli trattenere il respiro.

Si scosta un attimo da me, guardandomi attentamente.

< Ti stai un po’ riprendendo?> sussurra preoccupato.

Annuisco con un sorriso neutrale in volto.

< Grazie a te, potrei addirittura dire... basta che ora non ti monti la testa, Mister Macho-Man!>

Un sorriso a trentadue denti spunta sul suo volto mentre mi lancia un’occhiata carica di malizia e divertimento.

< E pensa che ho solo cominciato, rischio di farti venire senza neanche toccarti!>

< Pfui, puoi provarci, ma il tuo sguardo non è così potente e sarebbe solo una perdita di tempo. Però se non hai fretta...>

Vengo zittito dalle sue labbra nuovamente sulle mie per un istante, prima di scostarsi un poco.

< Scusami, ma farò quest’esperimento un’altra volta, ora non ho voglia.> sorride facendo passare la sua lingua sul mio labbro inferiore.

Lo guardo attentamente e non riesco a trattenere più il pensiero che mi sta facendo sprofondare.

< Devo dirti una cosa…> comincio mettendomi seduto per riordinare meglio le idee, lui intanto mi fissa con aria curiosa.

Prendo tempo ancora un po’ giocando con le mie stesse dita per poi decidermi a sputare il rospo.

< Malefica mi ha buttato fuori.>

Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, improvvisamente il mio mignolo destro è diventato incredibilmente interessante.

< In teoria, non sono più parte del college…> aggiungo, come se dovessi dare altre spiegazioni.

Lo sento muoversi, avvicinare la bocca al mio orecchio, i capelli che mi solleticano la guancia e il collo.

< Non ci pensare.>

Se tre parole bastano a mandarti almeno una volta nella vita in paradiso, allora sono queste.

< Non ci pensare neanche per un istante. Non si libererà di te, di noi, così facilmente, ma ora non pensarci. Ci penserò, sistemerò tutto io, te lo prometto, ma non essere triste. Per gente come quella, non ne vale la pena.>

Lo guardo, è sereno, sorride e io con lui, il mio primo vero sorriso, la prima volta che sento veramente il bisogno di sorridere.

< Allora... dov’eravamo rimasti?> chiede fingendo di non sapere la risposta, il sorriso che gli illumina ancora il volto.

< Uhm... il fatto che siamo entrambi solo in pantaloni e con il fiato corto cosa ti suggerisce?> rispondo mentre lui mi si avvicina a quattro zampe.

< Che siamo ancora ai preliminari.>

Mi spinge facendomi cadere all’indietro, per fortuna il materasso è così morbido da non farmi sentire il dolore alla schiena, che pian pianino mi sembra si stia attenuando, e sovrastandomi comincia a riempire di baci la mia clavicola, mordicchiandola delicatamente, succhiando a tratti la pelle, lasciandoci un vago rossore.

Anche se il mio respiro rimane regolare, non riesco a trattenere i gemiti che premono per uscire, anche solo con l’obbiettivo di incitarlo; come ad aumentare il pathos, le mie mani scendono sui suoi capelli, stringendoli piano per non fargli male, ma abbastanza forte per far avvertire la loro presenza.

Lui abbandona per un attimo la mia clavicola, alzando la testa per tornare a baciarmi sulle labbra, su entrambe le guance, sulla fronte, una mano intanto scende lungo il torso, giocando con i miei capezzoli.

E’ una spirale di baci continui, non credo che me ne abbia mai dati tanti, ma più me ne dà e più ne voglio, è un circolo vizioso; le mie mani si aggrappano alle sue spalle con tanta forza da lasciare dei segni rossi sulla sua pelle chiara.

Cerco di ricambiare dando anch’io baci, mi concentro sulle sue labbra, riuscendo a farle accostare alle mie, riprovando a conquistare il dominio della sua bocca, ma perdendo ancora contro di lui.

Le sue mani scendono entrambe alla mia cintura, slacciandola più in fretta che possono, sbottonando il gancio dei pantaloni e abbassandone la zip.

Inarco il dorso per aiutarlo mentre mi sfila in fretta i jeans, abbassandoli fino alle caviglie. Li scalcio via, giù dal letto, mi danno solo noia.

Trattengo improvvisamente il respiro quando sento una sua mano chiudersi attorno ad una mia natica, inavvertitamente inarco ancora il dorso per poi piegarmi in avanti, affondando il volto nella sua spalla.

< Shh, tranquillo, va tutto bene.> mi sussurra piano, alzandomi il mento con l’altra mano e baciandomi di nuovo.

Sussulto quando si scosta momentaneamente da me per togliersi anche lui i pantaloni, sento subito la mancanza del suo calore, quasi fosse di vitale importanza come il sangue che in questo istante mi scorre velocemente nelle vene, in subbuglio.

Sento il cuore martellarmi nel petto, il respiro che manca, la testa che si fa leggera e il pensiero che evapora dolcemente, lasciandomi in balia del solo istinto, delle mie percezioni che rendono perfetto e giusto quello che molti giudicano malato e innaturale.

Ancora la sua bocca sulla mia, ancora sensazioni così forti da rischiare ogni attimo di perdere i sensi per il troppo sangue alla testa e decisamente più in basso, le sue mani che percorrono il mio corpo, le mie che fanno lo stesso col suo, un reciproco affetto e bisogno che probabilmente quasi nessuno riuscirebbe a comprendere fino in fondo.

Ci liberiamo entrambi degli ultimi fastidiosi capi d’abbigliamento, finalmente pelle contro pelle, senza barriere o intralci, pronti a scappare ancora una volta da tutti i problemi, insieme.

Lo stringo più forte, più vicino a me, assorbendo il suo calore come una spugna che assorbe l’acqua, le sue braccia che stringono piano la mia schiena, facendo sempre attenzione a non farmi male, perché sopra ogni istinto il pensiero che gli sta più a cuore è che io stia bene.

Anche nei momenti basati solo sugl’istinti più primitivi, in cui non si deve pensare o lasciarsi a riflessioni troppo complicate, ma dove i sensi giustamente prevalgono, c’è sempre quel chiodo fisso, quell’attenzione nel non stringermi troppo forte, nel cercare in ogni modo di non farmi ancora male.

Sebbene io appoggi con tutto me stesso la regola del “non pensare”, non posso fare a meno di dire tra me e me che, se questo non è amore, allora non so cosa lo sia.

I corpi sudati si accavallano, si sfregano, i gemiti vogliono la loro parte, anche qualche esclamazione iniziale, per incitare l’altro, ma non serve neanche incitare, le cose vanno da sole, lisce, pulite, come devono essere; il solito dolore iniziale sembra più sopportabile, è il piacere che spadroneggia in poco tempo in tutti e due, piacere e amore, non serve altro.

E senza parole, ma solo con suoni e rumori che escono incontrollati dalle nostre labbra, come colonna sonora, passiamo senza remore la notte, tutta la notte, e anche alla fine, sudati, sporchi, senza quasi più forze, non ci lasciamo.

Restiamo distesi insieme sul letto, uno stretto all’altro, ascoltando l’uno i respiri dell’altro come se fosse la cosa più bella che abbiamo sentito in tutta la nostra vita.

Il sesso può essere piacevole come no, ma l’amore è sempre fantastico.

Perché mentre il sesso è solo carne e corpo, l’amore implica dei sentimenti così forti che a volte sono troppo grandi per essere percepiti davvero: non si riesce sempre ad affidarsi completamente ad una persona, non è facile mettere la salute del compagno al di sopra della propria e di ogni proprio desiderio.

Recupero lentamente fiato fino a riprendere abbastanza forze da sporgermi verso di lui, baciandogli la guancia; mi sorride, sdraiato su un fianco, gli occhi che si tengono a stento aperti, il respiro ancora pesante, poi le sue braccia mi circondano, stringendomi piano, facendomi appoggiare la testa sull’incavo della sua spalla mentre ci copre entrambi  con un lenzuolo.

< Tranquillo – sussurra con voce roca – ci penserò io a tutti i problemi.>

Prima di addormentarmi riesco a sorridergli in risposta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Weee!!! *nuvola di fumo e ombra che sovrasta tutto* Yes, I’m back x3 dopo circa due mesi di assenza ^^ Ma vi giuro, ho fatto tutto il possibile! E’ che tra il Lucca Comics, gli scioperi da organizzare contro la Gelmini e le verifiche che fioccavano, non trovavo più tempo neanche per respirare °-°. Ma facendo il punto della situazione andiamo in ordine... SONO ANDATA A LUCCA! xD Finalmente sono riuscita nel mio intento! A dire il vero, non sono andata in giro per gli stand perché la fila per il biglietto era chilometrica e io non alloggiavo in città ma un po’ fuori e quindi non avevo tempo di star lì ad aspettare. Inoltre mio fratello era nel cosplay di Giul e Fed (faceva Luxord) e anch’io sono stata praticamente sempre lì con loro ^^ Se avete tempo, cercate su you tube il video, è davvero divertentissimo xD Poi a Lucca, oltre ad aver incontrato dal vivo un mucchio di persone conosciute sul forum “Paura e Delirio nell’Organizzazione” (tra cui Mitsuru, M_Dylan, il Doddo, Key e altri ancora che saluto di cuore ^^) ho finalmente conosciuto di persona la cara Sashy, la Vanchan e Demylove ^^ Le quali mi palleggiavano peggio della nazionale italiana di pallavolo, per cui ad un certo punto mi sono trovata sorella della Van, mamma di Demylove e marito (???) di Sashy, che subito dopo però ha ritrattato la mia posizione e mi sono ritrovata non so in quale altra relazione di parentela xD

Comunque è stato molto divertente, anche se prima di riconvincere mia mamma a portarmi ancora ci vorranno anni e anni xD Nel mio incontro con le ragazze sono riuscite a strapparmi di bocca la promessa di fare una sorta di sequel di Emo and Flower, una one-shot rating rosso... spero di farcela, temo di aver dimostrato con questo capitolo di non essere il massimo in certe descrizioni ^///^ E devo anche dedicare un’altra maruzeku a Sashy, con tanto di latte e cioccolato xD

Poi... ho raggiunto i miei minimi storici in quanto voti, riuscendo incredibilmente a prendere 1 in un compito di verbi di latino e mi sto ancora chiedendo come ho fatto xD Cioè, forse prima di riconsegnarlo alla prof avrei dovuto fotocopiarlo e appenderlo incorniciato alla parete, non succede tutti i giorni xD In compenso gli orali vanno meglio rispetto all’anno scorso ^^

Terza cosa, sto convivendo con una giapponese ^^ E’ venuta a stare da me martedì scorso e purtroppo domani riparte T__T ma magari tornerà questa primavera xD Si chiama Azusa, ha 28 anni e ha studiato italiano a Padova, quindi riusciamo a capirci abbastanza bene, senza contare che mi ha preparato un paio di piatti giapponesi che sono favolosi =ç= Okonomiyaki, specialmente, mi piace da morire, è una sorta di calzone ripieno di cappuccio, gamberetti, calamaro e fettine di maiale =ç= Vabbè, io intanto sto cercando di imparare il più possibile, ma il mio tempo libero è sempre molto poco ç__ç

Oggi qui a Treviso ha nevicato, ma invece di rallegrarmi sono tristissima... quelle poche volte che nevica, la neve non si attacca al terreno e imbianca solo le mura e i tettucci delle macchine, infatti già ora, che sono le quattro di pomeriggio, è quasi completamente sparita... Tornando alle notizie random sulla vita della vostra amata Nezu *tutti quelli che hanno resistito fin qua se ne vanno* mi sono ripresa da un periodo di malattia, in cui avevo problemi a deglutire e respirare, svegliandomi improvvisamente di notte senza riuscire a sdraiarmi e con un gran male al petto, ma adesso andando avanti a compresse contro la gastrite le cose stanno migliorando, tanto è vero che il 4 dicembre ho un esame e dopo dovrei essere a posto. A scuola le cose vanno molto meglio, anche se mi è passata la cotta per il prof ogni tanto mi verrebbe proprio da abbracciarlo xD Sembra un cagnolino sperduto, povero stellino *v*

Oggi sono andata ad un incontro per discutere del Campiello Giovani... sono quasi tentata dal partecipare, in fondo richiedono uno scritto di al massimo 25 cartelle word (fogli, per intenderci) che sono anche pochetti, contando che tutto Emo and Flower fino ad adesso conta all’incirca una settantina di fogli... vabbè, ci penserò ^^

Credo che per adesso non ci sia altro da aggiungere, ho scritto anche troppo, tra un po’ le note d’autore saranno di più del capitolo vero e proprio... ripeto solo che io ce l’ho messa tutta in questo capitolo, ma io non riesco proprio a trovarlo erotico °° forse è perché l’ho scritto io, per questo perde effetto... sono andata avanti per ore ad aggiungere e limare certi particolari, ma in fondo non ho potuto neanche starci dietro più di quanto non facessi con gli altri, anche perché ho ben 15 fan fiction sul mio pc da mandare avanti e non posso badare a tutto.

Un bacione a tutti, lasciate un commentino per questa vecchia carcassa che non sono altro ^^

Cya, a presto!

                  Nezu

   
 
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