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Autore: callistas    24/11/2008    13 recensioni
Ciao a tutti! Sono tornata con un'altra storiaccia malefica! E' la classica favola del brutto anatroccolo rivisitata da me. Ovviamente, credo la si conosca e non servono ulteriori dettagli. Ma per chi non la conoscesse è la storia di un anatroccolo che quando è nato è bruttissimo, ma alla fine diventa un bellissimo cigno. In questa storia non ci sono animali ma persone. So che è un obrobrio di presentazione, ma spero di avervi dato l'idea. Commentate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bibidi, bobidi, bu! Oddio…respira…così…ecco, bene…

9 recensioni?!?!?! Ma siete matte?!?!?! Quando le ho viste, sono svenuta per dieci minuti buoni e come se non bastasse tante stelline e tanti Titty mi giravano attorno alla testa!
Perché non potete vedermi mentre piango e mi dispero felice per questi commenti, perché?
(Amletico dilemma…bah…)
No, dai…scherzi a parte…sono veramente SUPERARCIMEGASTRAIPERCONTENTA per la miriade di commenti ricevuti. Mi fa anche piacere che abbiate apprezzato il titolo del capitolo.
Adesso vi mando l’aggiornamento, ma come sempre…ci tengo a ringraziarvi pro-capite…

Cry_91: ciao! Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Concordo con te sul fatto che Kagome ha proprio subito un brutto destino e per quanto rigurda Inuyasha, beh…ti posso dire che se leggerai questo capitolo il signorino scoprirà una cosa alquanto interessante. Ti mando un bacio anch’io, sperando che arrivi a destinazione.

Marychan89: oddio, quante aspettative riponi in questa storia…spero di non deluderti, ma sono anche contenta che il genere ti sia piaciuto. È incredibile come una semplice parola alla televisione possa dare origine alle storie. Questa del brutto anatroccolo mi è venuta perché ho sentito appunto la parola “anatroccolo” in tv, non mi ricordo più dove…ci ho rimuginato di giorno e di notte, finchè ho trovato il contesto adatto per svilupparla. Si lo so…sono demente…non serve che me lo dici anche tu…i miei bastano e avanzano…Ti aspetto alla fine del capitolo, sperando che anche questo ti sia piaciuto.

X_Mokona: beh, si…lo trovi tanto strano? Mi hai dato l’input e io l’ho preso al volo. Ancora grazie…Grazie anche per la recensione, costruttiva se mi è concesso, e quindi, permettimi di risponderti…Ovviamente, i momenti seri in un racconto servono, anche perché sono utili per capire i comportamenti dei vari personaggi. Prendi Kagome…sua madre non l’ha ovviamente lasciata solamente perché era bruttina da piccola, ma anche perché, vediamo come la posso scrivere… eccedeva con la conoscenza maschile…dopo un po’ una si stufa di essere continuamente sbattuta fuori di casa perché la madre deve fare i suoi porci comodi con tutti gli uomini, tranne che con suo marito (e se mi è concesso ne conosco un paio che sono così…) e quando si è presentata l’occasione per “farla fuori” Kagome l’ha presa al volo. Il fatto è che, non apprezzando molto il personaggio di Kikyo, tendo ad esagerare un tantino con le motivazioni che la spingono a far del male agli altri, in questo caso a Naraku e a Kagome stessa. Per quanto riguarda la risata malefica di Inuyasha, beh…mi serviva per accentuare il suo status di bello-bullo-bastardo. Lui ancora non riesce a realizzare la veridicità delle parole di Miroku, ma ben presto si accorgerà che forse ha fatto qualche errore di calcolo. Detto questo…spero di continuare a leggere il tuo nome tra i recensori. Mi sei stata molto utile.

Kirarachan: perché dovresti sentirti impedita? Hai per caso lasciato il commento per questa fic su un’altra?

Kagome19: ma nooooooooo…ma ti pare che io possa essere così? Ma come hai solamente potuto pensare che io abbia usato quel doppio senso per descrivere com’era Kikyo in realtà? Sono costernata…ma ti dirò…che il doppio senso era decisamente voluto e sono contenta che ti abbia strappato una risatina. E per il punto clou…credo che questo capitolo sarà decisivo. Lo so che la mummia è stronza, oltre che rinsecchita e mi beo del fatto che anche tu la pensi come me. Se vuoi ci mettiamo insieme a scrivere qualcosa sui modi peggiori per come ucciderla…ti sconfinfera l’idea? Ti aspetto a fine capitolo!

Kaggy95: sono una torcia umana per l’imbarazzo…grassie grassie per i complimenti, spero di non deluderti con il seguito della storia. Comunque Ugly Betty non l’ho mai vista in realtà, ma posso benissimo immaginarlo…lo so…Kikyo è perfetta per questo tipo di partitura, che ci possiamo fare?

Mikamey: ma beeeeene…chi abbiamo qui? Ma lo sai che avrei in mente una mezza ideuccia su come fartela pagare? Non so…pensavo ad un tuo aggiornamento alla storia, concludendola…che so…entro questo venerdì? Ok, dai…forse è un po’ troppo breve. Ti do fino a lunedì, va bene?
Dai che scherzo! Non ti preoccupare per la storia, sono contenta che tu l’abbia vista e che mi abbia lasciato un commento su questo capitolo. Chissà perché sono tutte curiose di sapere come si vendicherà Kagome…manco fosse il punto fondamentale della storia, bah…comunque, posso dire che Kagome verrà aiutata, ma non posso dire da chi. Mi stupisco del fatto che mi si facciano i complimenti sul mio stile di scrittura. Alle superiori era già tanto se portavo a casa un 4 e ½ con (cito le testuali parole della mia profe…) una difficoltà nell’espressione con mancanza di scorrevolezza. Beh…per fortuna ho finito le scuole e non smetterò mai di accendere un cero alla Trinità per questo.
Un besito anche a te e ti aspetto in fondo al capitolo.

Ryanforever: ti è piaciuto veramente quel momento? Ti dirò che a me le ragazze stampo Ugly Betty mi fanno morire. Prima sembra che non riescano a far nulla perché non sono né belle né alla moda, ma poi ecco che ti risolvono i problemi come se fosse la cosa più semplice di questo mondo. E per una volta mi son detta…ma dai che lo facciamo un po’ più serio questo ragazzo deviato che posso garantirti che ha ragione al tremila per cento, dato che l’ho provato personalmente sulla pelle. Ti giuro che anch’io non vedo l’ora di aggiornare per vedere se la storia vi è piaciuta.

Mary_loveloveManga: ma benissimo! Mi fa piacerissimo che ti sia piaciuto e concordo con te sul matrimonio dei due signori. Per quanto riguarda Inuyasha e le gambe di prosciutti che ha sugli occhi, devo dirti di aspettare e leggere il capitolo che penso ti piacerà.


E ora…l’AGGIORNAMENTO!





Il giorno successivo, Kagome si alzò più presto del solito. Fece colazione e poi andò a comprare dei giornali su come organizzare il matrimonio perfetto.
In quel periodo si era manifestato il fenomeno della “Wedding Planner”, un’agenzia il cui obiettivo era organizzare i matrimoni al posto dei diretti interessati. La WP si assumeva tutte le responsabilità del caso. L’incaricato veniva a casa tua, ti mostrava i campioni di bomboniere, dell’abito da sposa, del catering…tutto l’occorrente per organizzare un matrimonio fatto a regola d’arte. Kagome uscì dall’edicola con tre giornali, li infilò nello zaino e andò a scuola. Li estrasse immediatamente per prendere alcuni spunti per vedere come girava la situazione, finchè non sentì una voce a lei così odiosa.
“Organizzi matrimoni adesso, Higurashi?”
Inuyasha NoTaisho. L’odioso, il borioso, il cretino, lo stronzo…e chi più ne ha più ne metta.
Ma quel giorno, qualcosa cambiò…
“Si, Inuyasha…il nostro.” – Kagome continuava a sfogliare incurante la sua rivista mentre stava aspettando una risposta.
Che mai arrivò.
Guardò Inuyasha allibita, perché non era da lui non rispondere. Il ragazzo era a bocca aperta per lo stupore. La Kagome Higurashi che lui conosceva non avrebbe mai risposto. Avrebbe semplicemente ignorato la sua battutina e lui avrebbe continuato a prenderla in giro.
“Sono riuscita a farti stare zitto? Ha! È un miracolo…” – la campanella suonò e Kagome mise via le sue riviste che prontamente tirò fuori in terrazzo durante l’intervallo.

Si sedette per terra appoggiata alla ringhiera e sfogliò il resto della rivista.
“Il primo passo da fare per organizzare un matrimonio è capire chi mi sta davanti…” – spiega Rumiko Takahashi nella sua intervista, la prima a lanciare la moda della Wedding Planner. – “…se trovo una coppia “romantica”, allora il matrimonio sarà in stile romantico, con cavalli, gazebi colmi di fiori, se gli sposi sono un po’ più scatenati allora opterò per un matrimonio un po’ più movimentato.”
“Come procede poi con l’organizzazione?” – chiese della giornalista che aveva intervistato la Takahashi.
“Beh…una volta appurata la natura degli sposi, procedo con la sposa e la sua tipologia di abito nuziale. In base a quello poi seleziono i miei book per la scelta delle bomboniere, degli inviti, le partecipazioni…”
“La ringrazio signora Takahashi per il tempo che ci ha dedicato.”
“Grazie a voi.” – rispose la WP.
L’intervista si concluse e Kagome ritornò in classe, in quanto la campanella stava per suonare a momenti. Si sedette al proprio banco e seguì il resto delle lezioni, particolarmente soddisfatta perché per la prima volta, dopo tre anni di superiori e di continue angherie, era riuscita a far star zitto il suo odiato compagno di banco.
Tornò a casa con in mente le domande da fare sia a Kagura che a suo padre. Entrò in casa e si trovò una bella sorpresa.

“ODEN??!?!?!” – esclamò stupita e felice. Poi vide Kagura ai fornelli e capì tutto.
“Buon giorno Kagome. Come stai?” – chiese Kagura mentre metteva il suo piatto a tavola. Kagome si sedette meravigliata.
“Bene e tu?”
“Bene grazie…allora? Hai già in mente qualcosa?” – Kagome mise in bocca una cucchiaiata di oden e lo sentì correre giù per la gola e cadere leggiadramente nello stomaco. Un paradiso…
“Si, si…dopo dovrò farvi un paio di domande.” – pranzarono come una vera famiglia e mentre mangiavano Kagome osservava attentamente i due, cercando di cogliere qualcosa che potesse aiutarla nel suo arduo compito.
Finito il pranzo, Kagome prese carta, penna e calamaio e iniziò a fare domande ai due futuri sposi. Dopo due ore di questionario saltò fuori la parte romantica dei due sposi. Kagome era contenta, le cose romantiche le piacevano un sacco ed era sicura che avrebbe organizzato un matrimonio bellissimo.
I giorni passavano e Kagome utilizzava i pomeriggi per mettersi all’opera. Girò vari atelier per spose e sposo e si fece consegnare i cataloghi per mostrarli agli sposi. Per prima sottopose a stress Kagura, le fece vedere le migliaia di foto di abiti e sembrava che nessuno le piacesse. In realtà le piacevano tutti, però il suo abito ideale era un collage dei vari vestiti che c’erano sui diversi cataloghi. Pazientemente, la ragazza prese nota di tutto sul suo block notes e poi passò al padre. Per lui fu più semplice. Un completo nero con cravatta e camicia lilla chiaro era semplicemente perfetto.
Furono scelte le bomboniere, anche se le aveva scelte più Kagome che i suoi genitori. Per gli invitati decise di fare un porta frutta in vetro soffiato di Murano a forma di conchiglia, mentre per i genitori un decanter con sei bicchieri e ai testimoni un orologio di forma particolare tutto sbirlenco.
Man mano che Kagome confermava, pagava già tutto in modo tale che dovessero poi pensare solo a pagare il ristorante.
La ragazza era divisa tra i compiti di scuola e quelli di WP, usava i ritagli di tempo per gestire al meglio il matrimonio dei suoi e fare i compiti sempre al massimo dei livelli. Le prese in giro erano all’ordine del giorno, ma lei se le faceva scivolare di dosso perché era troppo impegnata nell’organizzazione dell’evento.

Era arrivata anche la fine di Maggio e Kagome era pronta con tutto. Si era divertita un sacco ad organizzare il matrimonio anche se era stato parecchio stressante. Aveva noleggiato una macchina lussiosissima per il viaggio dalla chiesa al ristorante, ma per quello che riguardava il tragitto dalla casa della sposa alla chiesa era un altro paio di maniche. Entrò in classe e un fulmine a ciel sereno la colpì in pieno.
LEI!
Lei non aveva minimamente pensato a come vestirsi per il giorno del matrimonio dei suoi e mancava neanche un mese! Passò la giornata più angosciosa della sua vita. Cercò di immaginarsi un vestito adatto, ma si sa che nei momenti di crisi non viene in mente nulla, e decise di ripensarci una volta arrivata a casa.
Tornò a casa con il morale sotto i tacchi e quando Kagura la vide in quello stato le chiese il motivo di tanto abbattimento.
“Ehi…che succede?” – Kagome aveva gli occhi lucidi.
“Mi sono dimenticata di me…” – disse sconsolata la ragazza.
“In che senso?”
“Guardami!” – esclamò Kagome disperata. – “Sono un mostro della natura! I capelli fanno schifo, per non parlare delle mani! Mi sono dimenticata di comprare un vestito per me e non mi viene in mente niente! Questo apparecchio per i denti ormai mi sta dando solo rogne!” – Kagome scoppiò a piangere e Kagura ci rimase male nel vederla così. Così, decise di aiutarla.
“Dai Kagome, tranquilla…adesso sali in camera tua e ti fai un bel bagno, ti infili qualcosa e poi vieni giù in salotto, ok?” – Kagome si asciugò gli occhi e annuì, troppo demoralizzata per controbattere. Il bagno l’aiutò parecchio. Uscì che si sentiva decisamente meglio. Infilò una tuta da ginnastica e come promesso scese in salotto. – “Andiamo?”
“Dove?”
“A trovarti da vestire, no?” – Kagura prese per il braccio Kagome e la trascinò per i vari negozi. Provarono di tutto, ma niente le stava bene, finchè non entrarono in un centro commerciale. Girarono il reparto donna e un vestito in particolare colpì l’attenzione di Kagura. – “Entra in quel camerino che io arrivo subito!” – Kagome fece quello che le aveva detto la donna e aspettò Kagura che tornò con un vestito. – “Provalo. Io ti aspetto qui fuori.” – Kagome entrò nello spogliatoio e ne uscì che era uno spettacolo. Indossava un vestitino rosa, stretto sotto il seno in modo da risaltare le curve del seno. Le spalline erano molto fini e si intrecciavano per poi attaccarsi alla gonna dietro, lasciando nuda la schiena.
“Bellissima…” – esclamò Kagura. La donna si assentò, lasciando che la ragazza si rimirasse nello specchio. Tornò con un paio di sandali con il tacco le cui fibbie erano incastonate di mille brillantini. Presero anche un copri spalle per la cerimonia. Ora mancava tutto il resto. Optarono per un’acconciatura semplice, non troppo elaborata raccogliendo la parte alta della testa con mille forcelline colorate mentre il resto dei capelli sarebbero stati lasciati liberi di cadere morbidamente sulle spalle. Prenotarono la ceretta e il dentista per il giorno prima.

Ora le due donne erano sedute in un bar a rinfrescarsi, dopo l’estenuante giornata passata in spese pazze.
“Hai fatto un ottimo lavoro Kagome. Sei stata bravissima.”
“Grazie mille…” – rispose imbarazzata la ragazza.
“Il vestito, le partecipazioni…sei stata incredibile…davvero…”
“Oh beh…non ho fatto nulla in particolare…” – disse la ragazza. – “…posso chiederti una cosa?”
“Certo…”
“Perché mi stai aiutando?” – chiese Kagome mentre mescolava la sua granatina.
“Un po’ perché tu hai aiutato noi, e un po’ perché mi è dispiaciuto tanto vederti in quello stato oggi pomeriggio. Sei una bella ragazza Kagome…vedrai che prima del matrimonio sarai ancora più bella.” – Kagome annuì non molto convinta. – “Ti prendono in giro a scuola, vero?” – Kagome annuì desolata.
“Già…ma uno in particolare…”
“Ti va di raccontarmi?”
“Che vuoi che ti dica? Le solite cose…mi prendono in giro perché sputo a causa dell’apparecchio…ecco, come non detto…” – disse Kagome asciugando uno sputacchio sul tavolo. – “…mi prendono in giro perché mi piace studiare, perché non mi vesto alla moda, ma soprattutto perché io non sono innamorata di lui.”
“Lui chi?”
“Inuyasha NoTaisho. È in classe con me e lui è il primo che al mattino mi sfotte e l’ultimo al pomeriggio. Non lo sopporto più. Cerco di non prestargli…noooooo!” – esclamò Kagome ad un tratto girandosi dall’altra parte.
“Cosa? Che c’è?”
“Parli del diavolo…” – Kagura si girò e vide una squadra di ragazzi entrare nel bar.
“Quale?” – chiese Kagura.
“Quello con i capelli argentati…” – Kagura lo individuò subito e dovette ammettere che non era per niente male.

Le orecchie di Inuyasha si mossero impercettibilmente. Aveva sentito una voce familiare parlare di capelli argentati e quando si era girato verso quella voce aveva riconosciuto Kagome in compagnia di una donna da urlo.
“Aspettatemi qui, ragazzi…” – Inuyasha si allontanò dal gruppo che già aveva iniziato a ridere per via di Kagome. La ragazza cercava di infossarsi di più nella sedia, ma Inuyasha l’aveva ormai raggiunta. – “Buon giorno, Kagome!” – salutò lui allegro.
“Ciao…” – disse lei sperando che si levasse subito dalle scatole.
“Buon giorno anche a te.” – disse poi rivolto a Kagura.
“Ciao.” – rispose lei con il mento appoggiato al palmo della mano destra.
“Immagino sia una tua amica, non me la presenti?” – quella era la conversazione più lunga che Kagome stava avendo con Inuyasha.
“Inuyasha sgomma che non è giornata!” – tuonò Kagome senza tanto alzare la voce. La ragazza lo guardava con astio, mentre reggeva in mano il bicchiere.
Di nuovo, quella sensazione.
“Giornataccia, Kagome?” – chiese lui, indispettito da quello che stava provando. Kagome si rivolse a Kagura.
“Andiamo, per favore?”
“Ok…” – rispose la donna prendendo le borse. Pagarono e uscirono dal locale e tornarono a casa.

“Capisci perché lo odio?” – disse alla fine Kagome entrata in casa.
“Sarà…ma a me è parso, per un momento, che lui ti stesse…fissando.”
“Ma hai fumato qualcosa di tagliato male?”
“E’ quello che mi è sembrato…”
“Lasciamo perdere.”
La giornata andò avanti in quel modo, come il resto dei giorni d’altronde. Quell’anno le scuole finivano proprio il venti di giugno perché durante l’anno la scuola aveva chiuso per disinfestazione e gli studenti dovevano recuperare un po’ di programma.
Il giorno prima, come promesso, Kagome e Kagura andarono dall’estetista per una bella ceretta e la pulizia del viso e dal dentista.
“…ma certo…credo che sia venuto il momento di tirare via questo ferro vecchio.” – disse il dottore, alleggerendo l’animo di Kagome. L’operazione durò un’oretta, ma il risultato fu assolutamente ottimo. Kagome aveva un sorriso da star. Uscì dallo studio e la prima cosa che fece fu quello di regalare il sorriso più bello a Kagura che si mise le mani davanti agli occhi per fingere un’accecamento da sorriso solare.
“Così mi accechi!” – Kagome finalmente tornò a ridere. – “Allora gioia…domani uscirai all’intervallo. Ho già chiamato la scuola. Purtroppo dovrai cambiarti li.”
“EEEhh? Ma devo farmi la doccia!”
“Beh…la farai li, no?”
“Ah…ok…comunque…” – disse Kagome riprendendosi. – “…domani avrai l’ultima sorpresa.”
“Sorpresa?”
“Si.”
“E qual è?”
“E secondo te se te lo dico rimane una sorpresa…” – disse Kagome pacata.
“Tentar non nuoce, no?” – tentò Kagura.
Tornarono a casa e la prima cosa che fece Kagome fu quella di prepararsi il trolley con tutto il necessario.

“…quello che vi sto dicendo ragazzi è importante per la vostra istruzione. Studiate durante le vacanze e tornate rilassati. Potete andare.” – questo fu quello che il preside disse agli alunni prima di lasciarli scorrazzare in giro per la scuola. Kagome controllò l’ora. Uscì con calma dalla classe e andò negli spogliatoi e iniziò a farsi la doccia, mise il latte per il corpo al cocco e indossò il vestito rosa che le aveva regalato Kagura. Indossò le scarpe e ripose il tutto nel trolley. Passò a pettinarsi e a raccogliere i capelli con le mollettine colorate e poi si truccò. Usò tutte le tonalità del rosa per rimanere in tema. Mise del rosa carico sulla palpebra e lo sfumò all’esterno, della matita nera sotto l’occhio e poi il rossetto rosa contornato da una matita rossa. Si guardò e stentò nel riconoscersi. E il primo pensiero che ebbe fu rivolto ad Inuyasha.
=Chissà che penserebbe se mi vedesse così…= pensò maliziosa la ragazza, mentre chiudeva con decisione il cofanetto del trucco. Mise tutto nel trolley e prese la sua borsetta bianca. Concluse il tutto con una quintalata di profumo (al cocco) e uscì dagli spogliatoi.
Inutile dire che la ragazza non passò di certo inosservata. E senza ritegno Kagome si prendeva tutti quegli sguardi come ricompensa per i tre anni d’inferno che aveva passato.

Inuyasha era in cortile e stava chiacchierando con i suoi amici quando non gli arrivò alle narici un profumo di cocco. Fece lavorare il naso e iniziò a correre verso quella fragranza. Si ritrovò nel corridoio e si fermò quando vide una ragazza avvicinarsi.
Una bellissima ragazza, che però gli sembrava di aver già visto.
Questa ragazza tirava un trolley e aveva su una spalla una borsetta bianca con la fibbietta nera. Si bloccò quando vide Inuyasha. Il primo a prendere parola fu lui.
“Ciao…sei nuova? Scusa se te lo chiedo, ma è che non ho mai visto una simile bellezza nella scuola.” – Kagome lo guardò allibita. Possibile che non l’avesse riconosciuta? E quella battuta cos’era poi? Un bieco tentativo di rimorchio? Fu allora che Kagome decise di prendersi la sua rivincita. – “Io sono Inuyasha NoTaisho.”
“No, non sono nuova.” – Inuyasha era allibito. Non si era accorto di quello splendore? Ma dove aveva gli occhi?
“Dovevo aver preso una botta in testa per non essermi accorto di te.”
“Sai…mi trovo in accordo con te…” – disse Kagome ridendo come un’ochetta. Ora arrivava la batosta finale. Kagome si fece immediatamente seria e quello sguardo mandò in orbita il ragazzo. – “Comunque Inuyasha…” – il suo nome pronunciato dalle sue labbra era pura musica. – “…mi spiace veramente che tu non mi abbia riconosciuta…” – disse la ragazza portandosi l’indice in bocca e succhiandolo, alludendo ovviamente al doppio senso. Per il ragazzo fu peggio che ricevere un pugno nello stomaco.
“Te l’ho detto…devo aver preso una botta in testa…” – disse lui concordando con la ragazza. – “…dai, dimmi dove ti ho già vista…sono curioso…”
“Oh beh…ero uscita da un film orror…” – disse Kagome, oltrepassandolo senza fare una piega. Camminava come se fosse stata in passerella. Quando la ragazza gli diede le spalle un flash lo investì come una doccia gelata.
“HAHAHA! Ma tu sei tutto scemo! HAHAHAHA! Cosa vuoi mai che mi succederà? Ma dico io…hai mai visto Higurashi? Sembra uscita da un film orror!”
La gola gli si seccò immediatamente e il cuore prese a scoppiargli in petto.
“Ka…Ka…Kagome?” – azzardò lui. La ragazza si girò e gli confermò l’atroce sospetto con un sorriso puramente di vittoria. Vittoria su tutte le angherie che aveva dovuto sopportare in quei tre anni. Gli venne in mente anche il resto del discorso di Miroku.
“Che verrà il momento in cui quella ragazza te le farà pagare tutte con gli interessi.”
E il momento era arrivato.
Kagome uscì nel cortile sotto lo sguardo allibito di chi l’aveva riconosciuta e sotto i fischi di apprezzamento di quelli che non l’avevano riconosciuta. Inuyasha era sceso in cortile, giusto in tempo per vederla salire su una macchina sfarzosa abbellita per un matrimonio.









Allora...innanzi tutto scusatemi per il ritardo. Venerdì casa mia era peggio di un campo da battaglia. Mia madre ha avuto la malsana idea di organizzare una riunione con le sue amiche da...spettegulessss e non se ne andavano più. Nel momento in cui decido di aggiornare mi si spegne il computer e mi va in friggitoria tutto il capitolo. Domenica decido di aggiornare ma trovo il sito chiuso per manutenzione. Un bel fine settimana, non c'è che dire....
Comunque...anche questo capitolo è andato.
Mi sono permessa di inserire la mitica Sensei perché mi sembrava doveroso darle un piccolo posticino in qualche storia ogni tanto…dopotutto, se non avesse avuto l’ispirazione, noi tutte non avremmo mai potuto leggere e vedere il manga di Inuyasha.
Sensei Takahashi: io mi prostro e bacio la terra su cui Voi camminate e Vi ringrazio per averci donato Inuyasha.
Tornando a noi…piaciuta la trasformazione? E come Kagome ha risposto a Inuyasha? Giuro che ci ho pensato notte e giorno per cercare una battuta degna di un film e alla fine (spero) ce l’ho fatta.
Allora? Che ne dite? Guardate che vi aspetto con i commenti!
Besitos!
  
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