Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    24/11/2008    6 recensioni
Quella notte dormirono tranquilli. Fuori la pioggia scendeva ancora a fiotti nella notte ormai scesa e illuminata da qualche lampo qua e là. Shaoran era sfinito. Si addormentò subito. Fece uno strano sogno. Sognò Sakura, in riva ad un lago. Era vestita di bianco, bianco candido come le ali di un angelo, come le ali di colomba che nel sogno le spuntavano dalla schiena.
Stette ad osservarla, pareva un angelo vero questa volta. Piangeva. Piangeva sangue. Era la stessa scena della leggenda che gli aveva raccontato in lacrime qualche notte prima. Ma perché piangeva? Perché aveva pianto durante il suo racconto? Solo ora si poneva quella domanda. Non poteva essere solo per la triste storia che raccontava. Pareva che l’avesse vissuta in prima persona quella storia, come se tra quegli angeli dalle lacrime di sangue vi fosse stata anche lei. E chissà, magari era stata proprio lei a cominciare.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eriol Hiiragizawa, Li Shaoran, Meiling, Sakura
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’attacco del drago

Correva per il bosco in preda al terrore, il vestito frusciava tra i rovi strappandosi a tratti.
Il sole stava calando all’orizzonte mentre si dirigeva a passo svelto verso il lago. Già sentiva le ossa bruciarle sotto la pelle.
Correva e correva, il fiato era corto, era affaticata. Si fermò a prendere fiato e un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare. Aveva paura, sentiva che la stavano raggiungendo, ma sapeva che forse non era vero. Si sentiva in trappola, ma l’unica cosa che ora la intrappolava era la sua maledizione che, lo sapeva, l’avrebbe seguita ovunque e comunque. Riprese la sua corsa fino a trovarsi in prossimità dell’acqua. Prese ancora fiato e lentamente slacciò il bustino lasciandolo cadere ai piedi di un albero. Si sfilò anche il vestito restando solo con la sottana. Lentamente sfilò anche gli ultimi indumenti spogliandosi completamente. Si diresse verso la riva e si fermo con i piedi nudi aspettando che le onde le arrivassero sulla pelle. Tremava.
Si inginocchiò nell’acqua rannicchiandosi su se stessa in lacrime. Alzò lo sguardo verso l’orizzonte, oltre le montagne la luna stava sorgendo in tutto in suo splendore e lei ne aveva paura.
Abbassò lo sguardo per osservare cadere in acqua le sue lacrime di sangue. Si guardò le mani che velocemente si stavano arrossando e le cui unghie si stavano affilando. Trattenne un grido di dolore quando due strappi le lacerarono la pelle sulla schiena. Urlò, urlò ancora e ancora.


Shaoran guardò l’orizzonte, in direzione delle montagne, il sole scendeva lento e tra i picchi di due montagne lontane innevate già spuntava il primo spicchio di luna piena.
Già aveva indosso l’armatura, la spada era infilata nel fodero che gli pendeva sul fianco. Al braccio aveva uno scudo.
Sospirò, restando in attesa. I minuti successivi passarono lentamente. Shaoran aveva ancora gli occhi fissi sul rosso del cielo. L’ultimo spicchio di luna uscì allo scoperto stagliandosi nel cielo. Il sole era completamente tramontato. Un ruggito si scagliò per la valle. La terra tremò due volte. In un istante al villaggio era sceso il panico. Improvvisamente la gente prese a correre da ogni parte in preda al terrore. Shaoran non perse tempo e indicò a tutti la via per il bosco. Nella penombra della sera che stava scendendo proprio dal bosco si innalzò un enorme rettile alato che volteggiò due volte sopra il villaggio prima di lanciare una vampata di fuoco e scendere in picchiata proprio nella direzione del ragazzo. Ad una cinquantina di metri dal terreno la creatura arrestò la sua planata per poggiarsi al suolo dolcemente, proprio ad una sessantina di metri da Shaoran. Scosse la testa ondeggiando la coda mentre mostrava i suoi denti bianchi in un ringhio feroce.
Shaoran fece un bel respiro, di fronte a lui c’era un alto, enorme, feroce drago bianco con gli occhi scarlatti e luminosi come l’entrata dell’inferno.
Sguainò la spada pronto a combattere puntandola contro la creatura che gli soffiò minacciosamente addosso.
Il drago fece un passo verso il ragazzo che arretrò per mantenere le distanze, lo scrutò attentamente con quegli occhi assatanati per poi soffiare uno sbuffo di fumo dalle narici.
Era nervoso, si vedeva da lontano, era ancora più pericoloso, era pronto ad attaccare ma pareva che qualcosa lo trattenesse. Impennò ruggendo e poi spiccò in volo.
Una scarica di frecce vibrò nel cielo andando incontro al rettile che ne scansò la metà. Le punte che non riuscì ad evitare gli rimbalzarono addosso come se fossero di gomma, soltanto una gli attraversò l’esile pelle che componeva l’apertura dell’ala. Entrò da un lato e ne uscì dall’altro completamente rossa di sangue. La creatura parve non sentire dolore, voltò il capo e lanciò dalla bocca una fiammata che incenerì all’istante la schiera di arcieri che l’avevano attaccato, sciogliendo interamente le loro armature e le loro armi. Volteggiò in cielo prendendo quota e poi scese in picchiata passando su uno spiegamento che era pronto ad attaccarlo. Fu un’altra fiammata e vi furono altri cadaveri di cenere.
Shaoran indietreggiò stringendo l’elsa della spada mentre il drago risaliva. Questa volta si alzò talmente tanto che scomparve tra e nubi e l’oscurità. Ma l’occhio vigile di Shaoran notò subito la sua sagoma oscurare per un istante la luna e da allora non lo perse più di vista. Volteggiò un paio di volte scendendo di nuovo.
La terza vampata incenerì un’intera fila di case del villaggio. Sotto lo sguardo sbigottito dei presenti. Shaoran si guardò attorno all’erta sperando che non vi fossero altre vittime. I civili erano scappati ma una dozzina di altri soldati accorsi erano caduti.
Solo una quarantina erano sopravvissuti, ma quasi un terzo di loro furono massacrati dal peso del drago che vi si posò sopra forse apposta. Shaoran lo guardò fisso e lui si guardò attorno quasi ignorandolo, ruggì contro una mezza dozzina di soldati alla sua destra per poi voltarsi e fare lo stesso contro gli altri alla sua sinistra. I rimanenti gli stavano alle spalle e li fece volare tra le fiamme delle case incendiate con un semplice, fluido e veloce colpo di coda; a quelli al suo fianco spettò una testata.
Alla fine di quel rapido attacco erano rimasti solo Shaoran e la creatura. Si fissavano negli occhi quasi a leggersi nel pensiero: il principe cavaliere e un immenso e feroce drago bianco. Shaoran era ancora sconvolto per quella rivelazione, non aveva idea di ciò che stava succedendo, era partito in cerca di un drago rosso e non si aspettava di certo di trovarsi di fronte ad un drago bianco. Oltretutto da ciò che sapeva i draghi bianchi erano creature intelligenti, dolci e mansuete. Cosa stava succedendo?
Ad un minimo movimento del drago Shaoran gli puntò contro le spada e quello indietreggiò. Shaoran si stupì del gesto ma ne approfittò per osservarlo meglio, aveva lo sguardo inferocito ma pareva che qualcosa lo trattenesse. Gli occhi iniettati di sangue erano timorosi, i denti esposti in un ringhio che pareva un ordine, stare alla larga, le zampe erano pronte ad indietreggiare e spiccare il volo in qualsiasi evenienza.
Scosse la testa all’improvviso, violentemente, come a scacciare qualche istinto o qualche ordine che conosceva solo lui, poi ringhiò ancora e aprì le fauci per scattare con il muso in avanti e risigillare i denti ad appena un metro da Shaoran. Il ragazzo contrattaccò all’istante colpendo con la spada il muso dell’animale, ma quella fece un suono stridulo come metallo strisciato sul metallo. Le squame del drago erano impenetrabili, almeno in quel punto del suo corpo.
Se prima il drago aveva avuto qualche freno per l’attacco ora Shaoran con quella mossa gli aveva fatto perdere il controllo, impennò per poi colpirlo con un colpo di coda e scaraventarlo contro la ruota di un carretto che stava fermo venti metri più in là. Nel volo Shaoran aveva perso la spada che ora stava circa dieci metri alla sua sinistra. Il mostro gli sputò una vampata di fuoco addosso ma lui riuscì a schivarla alzandosi di scatto e raggiungendo la sua spada. Evitò altre tre fiammate prima di essere atterrato di nuovo da un altro colpo di coda. Gemette dal dolore e rotolò su un fianco giusto in tempo per schivare un’altra terribile frustata dalla coda del rettile.
Forse non seppe neanche lui come ma si ritrovò all’improvviso sotto l’animale, dritto davanti al petto; così, prima che questo potesse reagire sollevò la spada infilandogliela dritta in corrispondenza del cuore. La reazione del drago fu immediata, prima che la spada potesse superare il primo strato di pelle era già tornato in volo sanguinante, questa volte il dolore gli si leggeva in ogni fibra del corpo anche se Shaoran sapeva bene che la ferita era superficiale, ma non era certo di quanto potesse esserlo per un drago.
Shaoran lo vide fare due giri nel cielo mentre il suo sangue cadeva a goccioloni qua e là, poi lo osservò allontanarsi verso le montagne e quasi inevitabilmente perdere le forze e precipitare nel bosco.
Shaoran restò steso dov’era per qualche istante portandosi una mano alla fronte notando un taglio sanguinante. Sospirò, un ringhio feroce lo fece sussultare e alzandosi di scatto si mise a correre per il bosco.
Sfrecciò veloce tra gli alberi fino a raggiungere il luogo il cui credeva che il drago fosse precipitato ma non ne trovò traccia. Una voce attirò la sua attenzione, Tomoyo era alle sue spalle, vestita di rosso, e lo aveva chiamato. Corse nella sua direzione e fu svelto a notare il corpo di Sakura, inerme, con un taglio superficiale sul petto e un braccio graffiato.
Le corse affianco per controllare cosa avesse, era svenuta e i tagli non erano gravi, sospirò di sollievo e la sollevò per portarla alla grotta e medicarla. Il cielo la luna piena era oscurata da una fitta coltre di nubi.

***---***---***---***
Scusate se vado di fretta, ricapitoliamo:
-Rita si chiede chi sia il drago
-Dany92 sta riordinando le idee, spero che questo ti aiuti, o che ti confonda di più XD, lei si chiede cosa centri Tomoyo, il cofanetto non so se servirà, mi hai dato un’idea, grazie, la tua speranza sull’apparizione del drago è stata esaudita, spero di non averti delusa.
-Laprinc prevede guai e non vuole essere al loro posto, concordo! Tomoyo sa tutto, anche più di Sakura sui draghi ed altro, non è che prevede il futuro, è che in un certo senso indirizza i personaggi nella giusta direzione, magari è questo il suo scopo, indirizzare e proteggere.
-Sono contenta di aver conosciuto Revelation80, ma fa piacere che la storia ti piaccia, mi dispiace solo non averti potuta confondere personalmente negli scorsi capitoli, sai, io adoro confondere, forse qualcuno lo ha notato XD. Preciso ciò che dicevo tempo fa: Sakura non è il drago rosso!
-Cara Ambra non devi preoccuparti, fai pure con calma, la scuola prima di tutto! Tomoyo è importante, si, importante… credo…
-Paolo forse tu non lo sai, ma io adoro i veggenti, ogni tanto anche io vedo il futuro! Non è una battuta, dico le cose e queste accadono!

   
 
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