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Autore: BabyLolita    22/01/2015    2 recensioni
Vorrei dirti quello che penso di te, ma non posso farlo. Vorrei poter esprimere liberamente i miei sentimenti, ma la nostra attuale situazione mi impedisce di confessarti tutto. Vorrei gridare al mondo quanto ti trovo stupenda, ma se lo facessi rovinerei tutto quanto.
La nostra relazione si basa su un accordo che non posso infrangere, perché se ti confessassi ciò che provo davvero, perderei tutto quello che sono riuscito ad ottenere. Perché tu hai bisogno di me, ed io ti amo più di chiunque altro al mondo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre le sue labbra premono ancora sulle mie e la sua lingua gioca armoniosa con la mia mi sento esplodere. Un turbinio di emozioni che avevo sempre e solo immaginato guardando i film e leggendo i libri mi travolge mandandomi alla deriva. La stringo forte a me e sentire il calore del suo corpo a contatto con mio mi fa trasalire ancora di più. Quando il bacio finisce lei si allontana. Io cerco di riprendere fiato mentre lei mi osserva. Distolgo lo sguardo imbarazzato:
   «C-che c'è?»
   «Mpf... sei carino.» dice ridacchiando.
   «C-carino?!»
   «Si! Hai la faccia tutta rossa!»
Inventa una scusa...inventa una scusa presto!
   «P-per forza!» dico portandomi la mano davanti alle labbra. «È stato il mio primo bacio, e di certo non mi aspettavo una cosa del genere!!!»
   «Ehi... viva la sincerità! Ora il tuo amico immaginario non sarà geloso?»
   «Nono... anche perché ci ha lasciati soli già da un po'.»
Torno di nuovo a fissarla e quando vedo la sua espressione sorpresa per la mia risposta scoppiamo a ridere.
Meno male che abbiamo cambiato discorso...
Mi rialzo da terra e mi sistemo i vestiti e poi inizio a fissare il cielo.
   «Hai qualche altra cosa da aggiungere? Dico come sensazione.»
   «A parte la mancanza di fiato ed il terrore di soffocare no direi che c'è tutto.»
   «Bene! Comunque guarda che non stavo scherzando! Devi respirare tra un bacio e l'altro altrimenti resti davvero senza fiato! Non si possono interrompere le cose sul più bello!»
Si certo, come se fosse facile...aspetta aspetta...sul più bello?!
Non appena realizzo le sue parole mi volto immediatamente verso di lei ma lei ormai non mi considera più, è troppo presa a prendere appunti. Quando scendiamo al piano di sotto ci salutiamo ed io torno in sala delegati. Mi siedo sulla mia sedia e, una volta sicuro di essere da solo, mi lascio travolgere davvero da tutto quello che è appena successo.
Ci siamo baciati... ci siamo baciati... oh dio mio ci siamo baciati!!
Inizio a canticchiare felice ma smetto subito non appena la direttrice entra in sala portandomi dei documenti da sistemare. Non appena sistemo il primo plico passo al secondo ed i miei occhi si sgranano quando vedo l'argomento trattato: “gita al mare”. Leggo tutti i dettagli e quando scopro che noi dell'ultimo anno andremo in gita tutti assieme per ben cinque giorni scoppio di felicità. Il giorno dopo sono io stesso ad occuparmi della distribuzione dei moduli di partecipazione e, prima di entrare nella classe di Celeste, controllo di avere tutti i vestiti in ordine. Mi schiarisco la voce prima di bussare ed aprire la porta. Gli studenti si voltano tutti nella mia direzione ma il mio sguardo è alla ricerca del suo e, non appena lo incrocia, entrambi sorridiamo. Arrossisco violentemente mentre passo di banco in banco lasciando il foglio. Quando arrivo da lei sento che mi accarezza la mano e sottovoce mi sussurra:
   «Ti aspetto all'intervallo sul terrazzo.»
Faccio cenno di sì con la testa mentre il mio cuore inizia ad agitarsi. Vorrà che ci baciamo ancora?! Mentre cammino tra i banchi in balia del mio cuore metto male un piede ed inciampo finendo a terra. Tutti scoppiano a ridere ed io mi vergogno da morire perché so che anche lei sta ridendo. Il professore riprende gli studenti e, mentre raccolgo in fretta e furia il resto dei fogli, noto che Celeste mi sta aiutando:
   «Ti prego lascia stare o penseranno male di te!»
   «E cosa mai dovrebbero pensare?»
Impassibile come sempre.
   «Beh... non sono proprio uno dei ''popolari'' in questa scuola...»
   «Allora facciamo parte della stessa categoria.»
   «No veramente tu---»
   «Nath, sta zitto e fatti aiutare.»
   «Si signora.»
Rispondo arrossendo e finendo di raccogliere i fogli rimasti.
Perché mi agito così tanto quando mi chiama per nome?!
Mi rialzo da terra e recupero i fogli che regge Celeste prima di uscire dalla sua aula e raggiungere l'ultima. Quando ho finito di distribuire gli ultimi moduli esco dalla 5B e mi chiudo la porta alle spalle. Sospiro un paio di volte prima di accorgermi che Celeste è appoggiata al muro fissandomi.
   «Finito di distribuire i moduli? O forse dovrei dire... di inciampare dove capita.»
   «Non è divertente.»
   «Ohhh si che lo è.»
   «No, invece.» dico iniziando a morsicarmi il labbro.
   «Sei agitato?»
   «N-no!»
   «Piantala... il tuo tic ti sta tradendo.»
Immediatamente mi porto la mano sopra le labbra.
   «Non sono agitato!»
Celeste si avvicina a me.
   «A parte tutto... ti sei fatto male cadendo?»
   «No...» rispondo spostando la mano da davanti alla bocca sul fianco dove prima ho sbattuto.
   «Non sei bravo a mentire.» dice osservando il mio movimento e spostando immediatamente la mano da dove l'avevo appoggiata ed alzando la maglietta.
   «Ehy ehy! Oh, andiamo, smettila!» dico violaceo in volto per l'imbarazzo.
   «Sta zitto. Già odio il fatto che continui a mentirmi ora piantala di fare il santo e fammi dare un'occhiata.»
Giro la testa dall'altra parte e la lascio fare. Non si può discutere con lei. Sento la sua mano accarezzarmi il fianco e mi vengono i brividi.
   «Hai freddo per caso?»
   «No... è che mi hai fatto venire i brividi.»
   «Mmmm... interessante. Lo segnerò più tardi, ora vieni con me.»
Dice afferrandomi la mano e trascinandomi chissà dove. Quando ci fermiamo siamo in infermeria. Entriamo e l'infermiera ci accoglie e Celeste gli piega la situazione. L'infermiera mi passa una crema contro le contusioni e poi si allontana un istante per rispondere al telefono. Mi siedo sul letto ed inizio ad aprire la crema quando Celeste me la ruba dalle mani:
   «Spogliati.» mi dice poi.
   «P-prego?!»
   «Nath ho detto spogliati. Forza. Togliti la maglietta.»
   «P-posso fare da solo sai? E senza togliere niente!»
   «Senti vuoi fare una cosa fatta bene o preferisci imbrattarti la maglietta per via della tua timidezza da verginello??»
   «Vergi cosa?!»
   «Oh se non lo fai tu allora lo faccio io!»
Celeste butta la crema su una sedia poco lontano e si avvicina a me afferrandomi la maglietta per sfilarmela.
   «F-ferma!!»
Rispondo tentando di tenere abbassata la maglia. Tra un tira e l’altro finisce Celeste mi butta all'indietro sedendosi sopra di me e riuscendo a togliermi la maglia.
   «Ho vinto io.» risponde sorridendo vittoriosa.
   «Va bene... ma ora scendi per cortesia... e poi posso fare da solo davvero... torna pure in aula...» dico nascondendo la mia agitazione.
La osservo guardarsi intorno prima di guardarmi sogghignando.
   «Ma guarda un po' che situazione.»
   «Ehhh già...»
   «E se lo facessimo qui e ora? Come reagiresti?»
   «F-fare cosa?!» rispondo come se davvero non sapessi a cosa allude.
Celeste mi guarda, sa che sto mentendo di nuovo. Sorride ancora e si avvicina a me. Le sue mani mi accarezzano l'addome mentre la pelle d'oca mi assale. Le sue labbra si avvicinano alle mie e, quando sento il suo fiato sulle mie, la sua voce interrompe il momento:
   «Scherzavo, verginello.» dice scendendo ed afferrando la crema iniziando a spalmarmela sul livido. «Non è né il luogo né il momento.»
Faccio cenno di si con la testa ma quando realizzo ciò che ha appena detto e che io ho appena confermato cerco di ribattere negativamente ma mi perdo ad osservarla mentre è concentrata a controllare che la crema sia spalmata bene. Resto in silenzio e mi lascio coccolare infondo, le sue attenzioni non mi dispiacciono per niente. Poco dopo rientra l'infermiera ma per allora mi sono già rivestito e entrambi la salutiamo e ringraziamo prima di tornare in aula.
All'intervallo salgo sul terrazzo e lei è già li ad aspettarmi.
   «Come va il fianco?» mi chiede subito.
   «Bene, grazie dell'aiuto.»
   «Prego. Allora? Che ne pensi di questa gita?»
   «Sinceramente? Non vedo l'ora! Adoro il mare!»
   «Mpf... non avevo dubbi.»
   «E perché?»
   «Beh, sei il classico tipo da mare.»
   «E sarebbe?»
   «Mmmh... niente, niente. Sai già cosa portarti?»
   «Non ci ho ancora pensato tu?»
   «Si... diciamo che ho già due o tre cose nell'elenco.» dice osservandomi.
Io rispondo allo sguardo non cogliendo il suo messaggio. Celeste sbuffa e si siede a terra. Io mi siedo accanto a lei. Restiamo un po' in silenzio poi lei si appoggia alla mia spalla. Sussulto per un istante e la osservo sorridere ma non dico nulla. Mi piace restare così con lei. Mentre mi godo il momento penso ai pochi giorni che ci separano dalla gita. So che sarà un pretesto per Castiel e la sua banda per mettere a segno qualche colpo e mi immagino già che dovrò essere io a controllare che non accada nulla e la cosa un po' mi scoccia. Subito dopo realizzo che la mia attuale situazione con Celeste implica che anche io potrei far parte di quei ragazzi che tentano di andare in buca. Imbarazzato mi giro verso di lei e subito mi accorgo che sta dormendo. Cancello subito dalla mia mente quei pensieri e riprendo a pensare a tutte le belle cose che si potranno fare in gita sperando di poter baciare nuovamente la ''mia ragazza'' ma questa volta vorrei un bacio romantico. Poi penso al fatto che nessuno sa di ''noi'', quindi tutte le mie speranze vanno in fumo. Decido di non pensare più a nulla onde evitare di distruggermi moralmente ancora prima di partire.
 
Da quel giorno è passata una settimana e la gita è ormai alle porte, mancano meno di 12h. Sono a casa mia e sto preparando la valigia quando mia sorella irrompe in camera mia gettandomi una scatola di preservativi sopra la sacca:
   «Non ho voglia di diventare zia così presto quindi portateli dietro non si sa mai... ah già, scusami, tu non hai nemmeno una vita sociale ahahah.»
Conclude allontanandosi ridendo come la vipera che è.  Osservo la scatola e poi la nascondo nella borsa. Sorrido pensando di averlo fatto davvero. Poso la sacca a terra e vado a dormire.
Domani sarà un gran giorno.
Quando suona la sveglia sono le sei del mattino. Mi preparo velocemente e mi dirigo a scuola. Quando arrivo aiuto la dirigente a far salire le varie classi suoi propri pullman e mi dispiaccio un po' quando scopro di non essere su quello di Celeste. Il viaggio mi pare un’eternità e, quando dopo due ore facciamo una sosta, le mie gambe ringraziano. Scendo dal pullman ed entro nell'autogrill. Cerco Celeste con lo sguardo ma non la trovo. Inizio a preoccuparmi che non ci sia ma poi mi rilasso. Mi aveva detto che sarebbe venuta. Mi dirigo in bagno per liberarmi dai liquidi e, mentre mi lavo le mani, sento qualcuno abbracciarmi da dietro. Terrorizzato mi volto improvvisamente e Celeste scoppia a ridere:
   «Ahahahah dovresti vedere la tua faccia!!»
   «C-che ci fai qui?! È il bagno degli uomini! »
   «È chi mi mancavi...» dice avvicinandosi a me ed appoggiando le sue mani sul mio petto. Arrossisco violentemente e lei ridacchia spingendomi leggermente indietro. «Sto scherzando, è che nel bagno delle donne c'è la fila perché quella cretina di Ambra sta tenendo tutti i bagni occupati perché non vuole che nessuna la senta mentre svuota la vescica e a me scappava quindi sono venuta qui.»
   «Ma se ti beccano sono guai!»
   «Ma non mi farò beccare.»
Subito dopo quella frase la porta del bagno si apre. Osservo Celeste come per dire ''e adesso???'' e lei mi afferra al volo trascinandomi dentro uno dei bagni con lei e richiudendo la porta alle sue spalle. Sono stato in quel bagno fino ad un attimo prima, ma di certo non mi era sembrato così piccolo. In un attimo mi pare di rivivere la situazione dell'armadio nell'ufficio della preside solo che ora il rapporto che c'è tra me e Celeste è diverso, e lei lo sa bene. Mentre prima fissava la porta chiusa a chiave, adesso osserva me e riconosco fin troppo bene quello sguardo. Il suo corpo preme improvvisamente sul mio con più pressione mentre sento di nuovo che mi sto eccitando, proprio come quella volta.
   «Celeste per favore...» chiedo implorandola di allontanarsi.
   «Mmmh... vediamo... cosa farebbe un cattivo ragazzo in questa situazione?»
   «Ma io non sono un cattivo ragazzo...»
   «Ok... allora cosa farebbe una cattiva ragazza?»
   «Ma nemmeno tu sei una cattiva ragazza...»
   «Allora vediamo...» dice spingendomi contro la parete del bagno ed appoggiandosi totalmente a me. «Cosa provi adesso?»
   «A parte il fatto che vorrei morire dall'imbarazzo?»
   «No Nath. Se fossi il mio ragazzo e mi amassi, che cosa proveresti adesso? Che cosa faresti? Parlami.»
   «B-beh... di certo coglierei l'occasione al volo...»
   «E cosa faresti?»
   «T-ti bacerei immagino.»
   «Mi pare giusto. Quindi?»
   «Quindi cosa?»
   «Quindi cosa stai aspettando?»
   «Ma qui?! Adesso?!»
   «Senti, se non vuoi farlo vado a chiederlo ad Armi---»
Bastano quelle parole a farmi scattare. Ribalto la situazione facendo finire lei contro la parete e bloccandole entrambe le braccia in alto impedendole ogni movimento. Osservo il suo sguardo spaesato mentre improvvisamente la bacio.
Non andare da lui... non andare da lui!!!
Ripeto nella mia testa baciandola. A poco a poco lascio la presa e lei libera le sue mani mentre ancora ci stiamo baciando. È un semplice bacio a stampo e ad un certo punto la sento sorridere. Quando mi allontano poiché sento che in bagno non è rimasto nessuno lei subito mi afferra:
   «È divertente.» dice prima di baciarmi ancora, questa volta con quell'intensità che solo lei riesce a far cominciare ogni volta.
Quando sento nuovamente la sua lingua premere sulla mia non riesco a pensare che un bacio del genere in questo posto sia dannatamente sporco e squallido. Ho solo voglia di godermi il momento. Quando finisce la guardo fissarmi mentre coglie ogni sfumatura del mio volto. Poi esce dal bagno e se ne va.
   «Dove stai andando?!»
   «A scrivere e dove se no?»
   «Ma non dovevi andare---»
   «No. È tornata indietro.» risponde lasciandomi da solo in quel bagno ormai vuoto.
Mentre torno sull'autobus scopro che lei è seduta accanto al mio posto. La osservo sorpreso ma lei mi ignora. È intenta a scrivere. Mi siedo accanto a lei che continua a non far caso a me. Quando finisce di prendere appunti mette via il taccuino e mi fissa.
   «Che ci fai qui?»
   «I miei compagni mi hanno rotto, quindi sono venuta qui.»
   «Lo sai che se ti becc---»
   «Piantala.» dice appoggiandosi alla mia spalla e chiudendo gli occhi. «Lasciami dormire.»
   «Ma---»
   «Nath...»
   «Va bene.»
Stiamo in silenzio per qualche secondo poi lei riprende a parlare.
   «La mano.»
   «Che?»
   «Dammi la mano.»
   «P-perché?!»
   «Perché sei il mio ragazzo, no? Sbrigati.»
   «Ma poi gli altri---»
   «Nath, non me ne frega niente degli altri. Sbrigati ho detto.»
La guardo mentre tiene gli occhi chiusi e, timidamente, afferro la sua mano. Lei intreccia le sue dita alle mie e poi sospira.
   «Buonanotte.» conclude poi.
   «B-buonanotte.»
La sento addormentarsi sulla mia spalle e penso che questa gita stia diventando sempre più bella prima di addormentarmi appoggiandomi a mia volta a lei.




commento dell'autrice: ecco il nuovo capitolo xD spero sia di vostro gradimento xD mi dispiace non lasciare un commento più lungo ma sono in piena fase esami (ne ho due la settimana prossima....fatemi gli auguri sto morendo di ansia xD) quindi devo tornare sui libri! Visto che avevo bisogno di qualcosa per distrarmi ho scritto questo capitolo e tutto sommato mi piace, mi soddisfa, mi sono divertita un sacco scrivendolo! Spero sia piaciuto anche a voi! Grazie ed alla prossima risponderò al più presto ad ogni vostra recensione! Grazie mille a tutti <3
   
 
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