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Autore: kira_92    23/01/2015    2 recensioni
Christie rimase con la mano a mezz’aria. Il disperato gesto inconscio di non lasciarla andare. Si portò quella stessa mano al petto, stringendo quello che rimaneva ormai del suo cuore. Briciole, misere briciole. Ingoió il nodo alla gola che le toglieva il fiato e con l’ultimo barlume di autocontrollo si precipitò in bagno.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Grazie ai Green Day per avermi ispirato. Due canzoni sono presenti, la prima è Amy la seconda è Missing You. Se volete ascoltarle, anche per capire magari meglio il contesto, non so, fate voi ^-^ Inoltre il titolo è preso da una frase di Whatsername, così come l'ultima frase della storia. Oh e giusto, ci sono riferimenti alla canzone Christie Road. Giusto avvertire ^-^
Enjoy ^-^

La guardava andar via senza far nulla. La sua mente vuota era riempita di flashback brevi e veloci della sua vita. Ricordi passati si facevano presenti con crudeltà e violenza.
Amy non era più la stessa persona che aveva conosciuto, ma, Christie, sembrava non poter far a meno di lei, esattamente come prima.
Il braccio rimase alzato, mentre Amy andava via, lasciando il suo drink, lasciando il locale senza dire una parola.
Avevano avuto una lite, l’ennesima lite.
“Sei cambiata” aveva iniziato Christie, presa da un momento di coraggio. Sapeva dentro di sé che quella conversazione non sarebbe andata a finire bene.
“Non é vero” aveva negato quella che ormai era diventata la sua ex ragazza.
E tutto andò come ormai andava sempre. Amy si infastidiva, presa dalla sua testardaggine, accusava Christie di non vedere il vero problema. Ma per la ragazza dai cappelli ricci il problema era chiaro: Amy era cambiata. Forse lei non se ne rendeva conto, ma Christie lo capiva dai piccoli gesti. Amy era distante, si infastidiva anche per le più stupide cose, non era mai soddisfatta di lei. E Christie era stanca. Aveva finalmente deciso di alzare la voce, di tentare di farle capire una volta per tutte, ma Amy aveva deciso di andarsene e di lasciarla sola.
Lasciandola sola e con una promessa infranta: ‘io per te ci sarò sempre’.
 
Nella sua mente le parole di una canzone.
 
Amy please, don’t go
Amy please, don’t go
 
Christie rimase con la mano a mezz’aria. Il disperato gesto inconscio di non lasciarla andare. Si portò quella stessa mano al petto, stringendo quello che rimaneva ormai del suo cuore. Briciole, misere briciole. Ingoió il nodo alla gola che le toglieva il fiato e con l’ultimo barlume di autocontrollo si precipitò in bagno.
 
Amy don’t you go
I want you around
Sing whoo whoo
Please don’t go
Do you wanna be a friend of mine?
 
Il suo cuore continuava a cantare quella canzone.
Mentre la ragazza si precipitò al gabinetto sperando di vomitare i ricordi ed ogni traccia di lei.
Invano.
Si portò le mani ai capelli ed in un gesto disperato cercò di strapparseli per un momento dalla cute. L’autocontrollo andò perso e singhiozzi e lacrime presero il sopravvento.
Prese il suo mp3 ed in un gesto di rabbia lo tirò verso il muro accanto a lei. L’mp3 si accese, cantando un’altra canzone.
 
I’m missing you
I’m missing you
You’re not around
And I’m a complete disaster.
 
Canzone che riportò altri ricordi più intensi e dolorosi.
Christie ed Amy alla stazione dei bus, scambiandosi dei baci delicati, senza fretta; uno sul collo, uno sotto l’orecchio destro, uno sulle labbra, uno sul naso, uno sulla palpebra sinistra ed ancora sulla fronte, sulla tempia destra e sui capelli. E quelle due parole sussurrate appena sull’orecchio, sussurrate come un segreto, per paura che potessero scappare in qualche modo. “Ti amo” le aveva sussurrato dolcemente e lei ci aveva creduto. E si erano baciate ancora, nascoste tra vecchi pulman che non partivano più.
Ed ancora quei ricordi si mescolarono a liti recenti e alla schiena di Amy che lasciava il locale.
 
Christie si sentí misera. A pezzi.
 
Finché un momento di lucidità non la convinse ad alzarsi e ricomporre i pezzi del suo cuore. Forse non sarebbe stato semplice, ma la sua parte razionale cercò di prevalere su quella irrazionale: Amy era cambiata e non era colpa sua.
Decise di aver bisogno di pensare, di trovare un po’ di tempo per se stessa. E forse, solo allora, avrebbe trovato il modo e la forza di ricominciare.
 
Decise di andare lí, nel suo posto speciale. Nel posto in cui aveva deciso di accettare sé stessa in tutto e per tutto. Il posto in cui era cresciuta; Quel posto solo suo e che definiva casa. Stava andando ai binari di Christie Road.
E mentre guidava, l'mp3 suonava la sua ultima traccia.
Forgetting you but not the time.



 
  
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