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Autore: _ Arya _    25/01/2015    13 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Black Code (part 1)


-Killian!- mentre Anna e Regina bloccavano August, io accorsi dall'uomo terrorizzata che si fosse fatto seriamente male. Era stato operato solo da un paio di giorni, e un impatto come quello poteva avergli provocato danni gravi.
-Ehi... dimmi che stai bene, ti prego...- sussurrai accarezzandogli una guancia; non era caduto ma aveva gli occhi chiusi ed era poggiato di peso contro il muro.
-Tutto ok tesoro...- deglutì e aprì gli occhi, regalandomi un leggero sorriso.
Fregandomene del fatto di non essere soli lo abbracciai, e lui ricambiò stringendomi al suo petto. Anche nelle sue condizioni mi aveva protetta, aveva pensato soltanto a me. Mai e poi mai mi sarei perdonata se gli fosse successo qualcosa per colpa dell'altro, ma d'altro canto non potevo non essere felice di avere accanto un uomo così forte.
Mi asciugò una lacrima ancor prima che potesse scivolare sulla mia guancia, e stavolta fui io ad alzare lo sguardo e sorridergli.
Restando tra le sue braccia mi voltai a vedere due uomini della sicurezza che stavano entrando, seguiti da mio padre.
-Va tutto bene Emma?- mi domandò studiandomi, e subito lasciai andare Killian per annuire non senza un filo d'imbarazzo.
-Ok. Il... paziente sta bene?
-Credo di sì. Gli farò un controllo per sicurezza. Il dottor Booth è ubriaco, ed è venuto qui ad attaccare il mio paziente. Quindi beh, credo basti per mandarlo via, come minimo. A meno che io non decida di denunciarlo anche per altro.- lanciai ad August uno sguardo carico d'odio, ma anche compiaciuto. A giudicare dal sangue che gli colava dal naso dovevo avergli fatto parecchio male, e se gliel'avevo rotto era ancora meglio.
-D'accordo. Occupati del paziente allora... e... bel colpo- aggiunse con un occhiolino quando si fu accertato che August e la security non fossero più a portata d'orecchio.
Lanciò quindi un'ultima occhiata a me e a Killian e uscì, portando con sé Anna.
Sapevo che più tardi mi avrebbe fatto un lungo discorso sulle mie responsabilità e le regole dell'ospedale, ma avrei cercato di fare in modo che restasse sotto le mie cure.
-Serve una mano?- domandò Regina, guardandoci divertita.
-A me magari una potrebbe servire, grazie- scherzò l'uomo alzando il braccio con quella mancante.
Scoppiammo a ridere tutti e tre, ero davvero molto contenta che ci scherzasse su.
In ogni caso era ora che tornasse a letto, quindi lo presi sotto braccio e lo aiutai ad adagiarsi delicatamente. Prima che potessi tornare su, mi trattenne per un braccio e mi baciò a stampo, per lasciarmi andare solo dopo.
-Uh... se avete bisogno di un po' di privacy chiudo a chiave uscendo...- commentò la mia amica, facendomi arrossire.
Ma anche Killian, non poteva prendermi e baciarmi così! Non che mi dispiacesse, insomma. Anzi, mi piaceva fin troppo... ma non poteva farlo in pubblico almeno, non eravamo una coppia.
-Ma a proposito di privacy, Robin ti ha già invitato alla cenetta intima? So che domani verrà dimesso.- la punzecchiai, e constatai allegramente che stavolta fu lei ad arrossire.
Capii la risposta ancora prima che annuisse, e fui davvero contenta per lei: l'uomo era stato di parola, l'aveva invitata subito.
-Che bello, quindi saremo tutti una famiglia? Quando tu sposerai Robin, e io sposerò la bellissima dottoressa Swan...
Sbarrai gli occhi incredula, voltandomi verso di lui. Ero certa che stesse scherzando, ma non poteva tirare in ballo addirittura un matrimonio! Insomma, io e lui eravamo ancora in una situazione indefinita, ancora più che Robin e Regina che almeno stavano iniziando ad uscire insieme.
-Conoscendo la “bellissima dottoressa Swan” sono abbastanza sicura che se ripeti ancora una volta la parola “matrimonio” la farai scappare a gambe levate ancor prima che possiate avere un appuntamento fuori da questo ospedale- gli fece notare Regina.
Per fortuna mi conosceva bene, anche se mi domandai se davvero sarei scappata da lui: forse non l'avrei fatto, non sarei stata in grado. Era troppo bello passare del tempo insieme per scappare.
Ma se avesse evitato di parlare di matrimonio in futuro, sarebbe sicuramente stato molto meglio.
-Scherzavo ovviamente, ma grazie per l'avvertimento- le fece l'occhiolino -Dov'è che ti porta a cena?
-Non lo so. Ha detto che è una sorpresa.- borbottò lei imbarazzata -A proposito Emma, domani sera non è che puoi badare tu al bambino? Magari lui e Henry possono giocare insieme...
-Va bene, non c'è problema... serve che il piccolo resti da me anche tutta la notte?- aggiunsi maliziosa, e stavolta mi incenerì con lo sguardo. Per fortuna eravamo con Killian, almeno non poteva uccidermi senza che ci fossero testimoni.
-Non c'è bisogno neanche che io risponda, Swan. Ce la vediamo dopo. Ora ti lascio a visitarlo... sempre che tu riesca a guardarlo mezzo nudo senza distrarti.- e dopo questa sua fin troppo ben riuscita vendetta, salutò l'uomo con la mano e ci lasciò soli in camera.
Senza dire una parola, per non fare figuracce, mi sedetti in poltrona per riposare un attimo. Mi ero sforzata un po' troppo probabilmente, quindi le fitte erano aumentate in maniera abbastanza fastidiosa. Forse non sarebbe stata una cattiva idea mandare giù un antidolorifico per finire la giornata in santa pace.
-Ti senti male? Non dovevi stancarti...- mi scrutò preoccupato, allungando la mano per prendere la mia, che gli porsi subito.
-Non ti preoccupare... adesso passa.- lo rassicurai sorridendo. Avevo solo bisogno di due minuti, poi sarei stata bene.
-Se venissi a sdraiarti accanto a me e ti lasciassi abbracciare pensi che potrebbe passarti prima?
Probabilmente avrei dovuto rifiutare, chiedergli di parlare e mettere in chiaro che noi non stavamo insieme, non per ora almeno. Doveva rendersi conto che non potevamo comportarci da fidanzatini, soprattutto in ospedale. Una volta dimesso, le cose sarebbero sicuramente potute cambiare se ancora mi avesse voluta.
Ma ovviamente, invece di comportarmi come avrei dovuto, accettai la proposta e mi accoccolai tra le sue braccia. Mi sentii subito molto meglio per quanto erano calde e confortevoli, e quando cominciò a massaggiarmi la pancia mi rilassai del tutto e chiusi gli occhi.

-Dimmi che non ho di nuovo dormito tutto il giorno...- borbottai, senza però riuscire a sciogliermi dal suo abbraccio.
-Solo mezz'oretta. Se vuoi dormire ancora sono disponibile. Mi tieni piuttosto caldo...- sorrise e mi baciò la guancia -Stai meglio?
-Decisamente... ma non posso dormire. Ti devo controllare, e poi ti porto il pranzo... e mangio anch'io qualcosa.- mi tirai su cercando di sistemare i capelli con le mani: non era possibile che finisse così ogni volta, non potevo continuare ad addormentarmi in quel modo, mi avrebbero cacciata prima o poi. Se non altro avevo la scusa delle 48 ore di riposo adesso, anche se non ero sicura valessero anche sul posto di lavoro.
Restò a guardarmi mentre mi legavo i capelli in uno chignon molto improvvisato con un elastico che portavo al polso; il risultato doveva sicuramente essere orribile, ma non avendo spazzola e specchio a portata di mano avrei dovuto accontentarmi per il momento.
-Ok, quindi devo spogliarmi da solo o fai tu?- domandò alzando un sopracciglio, e la battutina gli costò uno schiaffo sul braccio.
Senza dire niente, iniziai a slacciare la camicia del suo pigiama cercando di tenere bene a mente il fatto di essere un medico, e che quello che stavo spogliando era un mio paziente, non l'uomo che continuavo a baciare in ogni occasione.
Ora che non si trovava sotto i ferri però, fui comunque costretta a notare quanto il suo fisico fosse asciutto e muscoloso: era perfetto. Aveva dei pettorali e addominali degni di uno sportivo.
Il punto d'incisione dove gli avevo applicato i punti era pulito, il che era positivo perché molto probabilmente una volta guarito non gli sarebbe rimasta neanche la cicatrice.
Tastai con molta delicatezza i punti in cui aveva le costole rotte, e anche se accennò un paio di espressioni doloranti non si lamentò.
-Lo so che vuoi fare l'eroe, ma se ti faccio male me lo devi dire, capito?- gli ricordai.
-Sì, il punto è che non fa molto male. Dimentichi che sono forte anch'io tesoro, non solo tu.
-Bene allora. Non servirà ripetere le lastre... la botta non ti ha fatto niente. Per fortuna. Ma se io dico che devi stare a letto, tu devi darmi retta e stare a letto. Chiaro?- lo ammonii, poggiandogli una mano sul petto.
-Mi piace prendere ordini da te dolcezza, quindi ok. Starò a letto tutto il tempo che vorrai.
Alzai gli occhi al cielo e risi piano, mentre abbastanza malvolentieri iniziai ad abbottonarlo. Mi stavo trasformando davvero in un pessimo medico, e la colpa era sua. Sua e dell'effetto che mi faceva, a me che mai mi ero lasciata controllare dai sentimenti o dalla passione verso un uomo.
-Vado a prendere da mangiare, ok? Ti fa ancora male quando deglutisci?
-No, sto decisamente bene...
-Allora posso evitarti brodino e ricotta- sorrisi -torno presto, tu non fare altre cazzate nel frattempo!

REGINA POV
Dopo aver lasciato Emma dal suo uomo a farsi gli occhi dolci, mi diressi in camera di Robin con un paio di snack al cioccolato.
Alla fine mi aveva chiesto ufficialmente di uscire la sera dopo, il giorno stesso delle sue dimissioni.
Gli avevo detto di sì: volevo concedermi quest'occasione, concedermi di provare ad essere felice con lui, e forse avrebbe anche potuto funzionare.
Dato che Emma sarebbe uscita da lavoro prima del solito, l'avrei raggiunta a casa a fine turno, per aiutarmi a decidere cosa indossare. Non che non fossi in grado di farlo da sola, ma era più esperat di me in appuntamenti seri. Dopo Daniel non ne avevo avuto neanche uno, anche se mi era capitato di uscire con qualche uomo.
L'ultimo era stato Graham, piuttosto affascinante, ma la nostra era stata solo una relazione fisica, nonostante fosse durata un po'.
Robin invece era diverso, mi aveva fatto provare sentimenti che non provavo più da anni: se proprio dovevo provare ad avere di nuovo una vera relazione, era senz'altro la persona giusta.
Quando entrai in camera, ebbi una piacevole sorpresa: era seduto sul letto insieme al piccolo Roland, e sembrava stessero giocando con le macchinine.
-Regina!- mi accolse l'uomo sorridendo -ti unisci a noi? Roland mi stava giusto dicendo che gliele hai regalate tu...
-Sì beh, mi ha detto che qui non c'era con cosa giocare e gli ho chiesto cosa gli piaceva...- sorrisi e andai a sedermi sul bordo del letto. Il bambino venne subito ad abbracciarmi, era davvero dolce. Mi ero affezionata anche a lui; il giorno prima durante un'ora libera gli avevo anche fatto fare un tour dell'ospedale per soddisfare la sua curiosità.
-Grazie- fece l'uomo, accarezzandomi la mano. Nonostante avessi il bimbo in braccio rabbrividii, e ovviamente quello se ne accorse.
-Hai freddo?- mi chiese infatti, e mi abbracciò ancora una volta -Vieni con me e papà sotto le coperte, è più caldo!
Io e Robin ci lanciammo uno sguardo tra il divertito e l'imbarazzato, ma sembrò che l'uomo volesse stare al gioco: infatti si fece da parte e scostò il lenzuolo, facendomi segno di avvicinarmi.
Alle prime rimasi perplessa, ma dall'espressione sembrò non accettare un no.
Mi alzai ed andai a sistemarmi vicino a lui, che mi coprì le gambe, mentre Roland rimase seduto ai piedi del letto a guardarci sorridente.
-Papà ha detto che domani ti porta a mangiare qualcosa di buono... mi puoi portare il gelato?
-Non può portarti il gelato perché lo sai che non puoi mangiarlo dopo le 9 di sera, vero?- si intromise l'uomo, e il figlio incrociò le braccia al petto sbuffando.
Io allungai le braccia, e subito venne ad accoccolarsi e sedersi sulle mie gambe, lasciando che lo stringessi. Era uno dei bambini più teneri che avessi mai visto, e il fatto che io gli piacessi era fantastico.
Nella maggior parte dei casi, per qualche motivo i bambini avevano paura di me, nonostante mi piacessero. Fatta eccezione per Henry, a cui avevo fatto da baby sitter decine di volte quando Emma usciva con August; mi ero rivelata niente male come mamma, portando a galla un lato materno che neanche io stessa avevo mai creduto di possedere.
-A proposito di domani... Emma può tenerlo Roland quindi?
-Sì, ha detto che non c'è problema. Per semplificarti le cose al ritorno puoi lasciarmi da lei e riprendere lui... così non devi farti tre viaggi.- proposi. Io ed Emma non abitavamo molto lontane, ma mi sarei sentita un po' in colpa ad approfittare troppo di lui, e in ogni caso avrei preferito avere qualcuno con cui parlare dopo l'appuntamento.
-D'accordo, anche se per me non c'è alcun problema. Dovrò ringraziarla... insomma, non mi fiderei a lasciarlo a una baby sitter qualsiasi, non adesso.
Capivo perfettamente cosa volesse dire. Con la perdita della sua mamma aveva bisogno di avere vicino persone fidate, persone che di lui si sarebbero prese cura a dovere.
Mi aveva confidato quanto la madre gli mancasse, e avevo cercato di consolarlo con tante coccole e un gelato al cioccolato. Aveva funzionato, ma in fondo sapevo che nulla avrebbe mai potuto cancellare quella perdita.
A riportarmi alla realtà fu un bacio a sorpresa di Robin, che non riuscii neanche a ricambiare per lo stupore.
Lo guardai con espressione di rimprovero: anche se piacevo a Roland non voleva automaticamente dire che potesse abituarsi così presto che suo padre baciasse un'altra donna.
Lui si limitò a sorridere e mi cinse le spalle, stringendo a sé me e il figlio. Sapeva come sciogliermi, infatti poggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi per rilassarmi.
Erano state giornate di lavoro molto dure e intense, ma gli spiragli che ero riuscita a ritagliarmi con lui mi avevano sempre dato la carica.
Egoisticamente mi dispiaceva che sarebbe già stato dimesso, perché ciò voleva dire che non avrei più potuto andare a cercarlo a qualsiasi ora del giorno; però aveva promesso che ci saremmo visti spesso se io avessi ancora voluto. Aveva promesso di passare ogni giorno a portarmi il pranzo, dato che essendo insegnante di tiro con l'arco aveva orari molto flessibili.
Quando mi aveva raccontato del suo lavoro mi ero sorpresa di non averlo mai conosciuto, perché il tiro con l'arco insieme alla scherma erano sport piuttosto popolari a Storybrooke, buona parte dei ragazzi praticava almeno uno dei due.
-Ora vi devo lasciare, ho un paziente da controllare... ieri gli abbiamo fatto un trapianto di cuore e devo assicurarmi che sia tutto ok.- feci aiutando Roland a spostarsi in braccio a suo padre, poi mi alzai dal letto controvoglia.
-Certo, ci vediamo più tardi spero!
-Sì, nel pomeriggio se ho un po' di tempo vi porto a fare una passeggiata qui fuori. C'è un bel sole... e non fa neanche tanto freddo.
-Ci contiamo eh! Buon lavoro intanto- mi salutò con un occhiolino, mentre il bimbo mi fece ciao con la mano.
Andai ad aspettare l'ascensore, che si rivelò meno affollato del solito: c'erano solo il dottor Glass e la Blanchard, che salutai con un cenno del capo.
Afferrai il mio cercapersone nel momento in cui suonarono tutti e tre.
Lessi più volte quel che c'era scritto, e alzai lo sguardo verso di loro per accertarmi di non aver capito male.
Anche loro mi guardavano con gli occhi sbarrati, e la Blanchard era completamente sbiancata.
-Quindi è davvero quel che penso?- sussurrai con un filo di voce, mentre Glass stava già premendo il tasto del piano terra.
Annuì, ed entrambi dovemmo sorreggere la Blanchard che sembrò sul punto di svenire.

-Emma! Swan, dove diavolo sei!- mi guardai intorno, il piano terra era più affollato che mai, sarebbe stata un'impresa riuscire a trovare Emma.
Non appena la vidi la tirai per un braccio, sembrava disorientata come tutti gli altri.
-Regina. Tu hai capito cosa succede?- mi domandò paonazza; doveva aver capito che qualcosa non andava, ma non cosa a quanto sembrava.
-Codice nero Swan. Non hai letto? Codice nero.
-Codice nero? Non ho idea di cosa sia... perché, tu lo sai?
-Swan. Quest'ospedale rispetta il sistema delll'Incident Command. Il codice nero è... Cerca di mantenere la calma però, o non te lo dico.
Mi guardò sconcertata, e da quanto potevo vedere non tutti avevano capito la gravità della situazione.
-Vuol dire che c'è un ordigno Swan. In questo ospedale. Una bomba.
Spalancò gli occhi e la bocca, incredula.
-Glass ha detto che riguarda solo il reparto di chirurgia. Stanno già facendo evacuare i pazienti. Però c'è un problema.
-Cosa? Qual'è il problema? Non è già abbastanza un problema il fatto che ci sia una bomba?! Oddio Killian è ancora ricoverato in chirurgia, devo andare subito...- come avevo immaginato stava uscendo fuori di testa, e le afferrai un braccio per evitare che l'impulso le facesse fare cazzate.
-Ferma Swan, ci stanno già pensando ai pazienti! C'è dell'altro. L'ordigno è dentro un paziente.
-E quindi? Cambia qualcosa?
-Cambia. Perché a operarlo ci sono Anna e tuo padre.- confessai, guardandola preoccupata.
-Non... non si possono... allontanare?- balbettò, sempre più spaventata.
-Potrebbero. Se tua sorella non avesse letteralmente una mano dentro di lui. L'ha fatto per bloccare l'emorragia. Solo che non si sa cosa può succedere se la tira fuori.
Strinsi il suo braccio ancora più forte, ma riuscì ugualmente a liberarsi e correre in direzione delle scale.
 


La vita è fatta per viverla. Ci si innamora, si fanno progetti, si accarezzano i sogni...
nessuno di questi contempla il fatto che tutto finisca in un batter d'occhio. (cit Grey's Anatomy 2x19)





 




















Angolo dell'autrice;
Ok, lo so, è più forte di me. Ma ultimamente ho rivisto questa puntata di GA e mi è venuta l'ispirazione per il finale... in entrambe le serie le mie puntate preferite sono più o meno sempre quelle più ansiose, non sono normale xD La seconda parte non l'ho ancora scritta, ma le idee le ho (ovviamente non sarà uguale alla puntata o poi sarebbe troppo scontato u.u)
Buona notte (sono le 3 e mezza xD) e buona lettura :)

   
 
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