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Autore: AlexVause    27/01/2015    3 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16
 
- Spero vivamente, che suo padre abbia parlato con Gold a proposito di Hook.
Borbottò Regina mentre camminavano per raggiungere il Granny’s.
Emma era a fianco di Elsa. Regina e Malefica facevano strada.
- E soprattutto di ciò che ti hanno fatto.
Intervenne la bionda strega.
- E del perché.
- Temi che Rumplestiltskin stia escogitando qualcosa?
- Lui agisce alle spalle di chiunque ogni istante. Non mi meraviglierei se lo facesse pure mentre dorme.
- Finalmente vi ho trovate!
David corse incontro alle quattro donne facendo irrigidire Elsa.
Emma le poggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarla.
- È mio padre, anche lui dei buoni.
La rassicurò la giovane.
- Che succede?
- Hook è svanito.
A quelle parole Regina sospirò. L’Evil Queen e Malefica si guardarono.
- Hai sempre ragione amica mia.
Ammise Malefica. Il viso di Emma si rabbuiò.
- Portiamo Elsa da Joan e poi ne discuteremo.
- Elsa?
Chiese David incuriosito.
- Sono Elsa, regina di Arendelle. Cerco Anna. Mia sorella è scomparsa e so che si trova qui.
Si presentò la giovane dalla lunga treccia bionda.
- Se è così allora ti aiuteremo a ritrovarla. Arendelle? Anche Joan proviene da lì.
Disse l’uomo poi guardando Elsa.
- La descrizione di Anna è la stessa di Joan.
Spiegò la figlia.
- Capisco. Seguimi Elsa, ti accompagnerò da lei. Al momento è in una stanza di questo hotel-tavola calda.
David porse la mano alla ragazza che la guardò con sospetto.
- Di lui ti puoi fidare.
Sorrise Emma e, seppur tentennante, Elsa accettò entrando al Granny’s assieme al Principe.
- Andiamo al negozio di pegni?
Domandò Emma rivolta alle due maghe.
- Direi proprio di sì.
Rispose Regina allungando una mano verso la giovane per poi svanire assieme alle due.
 
La porta del negozio di Gold era spalancata.
Le tre donne si guardarono prima di entrare una dopo l’altra con cautela.
Il locale era immerso nell’oscurità.
Il brusio del grammofono d’epoca, che girava a vuoto, rompeva il silenzio di quel luogo.
Malefica alzò il pick up, fermando la riproduzione del disco, e tutto all’improvviso tacque.
- Signor Gold?
Chiamò Emma, ma nessuno rispose.
- Belle?
Tentò nuovamente.
Un rumore proveniente dal retro attirò l’attenzione delle tre che si diressero nel punto da dove provenne.
Belle era rannicchiata in un angolo nella penombra. Le ginocchia strette al petto, gli occhi arrossati di pianto.
- Belle, che cos’è successo?
Emma accorse subito al fianco della ragazza.
- Rumple se né andato.
- Come andato?
Chiese Regina. Occhi sgranati.
- Ha lasciato la città assieme ad Hook per mezzo di un incantesimo.
Le due maghe si allarmarono. Cosa stava escogitando l’uomo?
- Come ha potuto lasciarti qui?
Chiese Emma alla bibliotecaria e moglie di Gold.
- Ho scoperto che mi mentiva. Ho…scoperto il suo doppio gioco per colpire Regina usando Hook.
- Che c’entra Killian con tutto questo?
Domandò la bionda Swan per fare chiarezza nei suoi pensieri.
- Il Pirata aveva un debito con Rumple. Dopo il tuo rifiuto non gli era rimasto più nulla, così ha chiesto a Gold un modo per riavere la Jolly Roger ad ogni costo. Il prezzo di questo patto fu il cuore di Killian che ha poi usato per manovrarlo contro Regina. Doveva trovare un espediente abbastanza ostico per distrarvi da ciò che lui in realtà stava già progettando di fare.
- E sarebbe?
Chiese Regina preoccupata.
- Andare nel mondo vero per prendere un manufatto antico. Quest’oggetto gli porterà maggior potere.
- Sai quando tornerà?
Domandò Malefica pensando a tutto ciò che la ragazza aveva appena detto.
- Ha detto che potevano volerci mesi o anni.
- Se ciò è vero, dovrebbe essere attivato in un luogo pregno di magia, quindi il suo potere lo acquisirà solamente nel caso mettesse piede a Storybrooke.
Informò Regina.
- In tal caso studieremo una barriera potente che lo lasci nel mondo esterno.
Proseguì Malefica.
- E Killian? Lui non ha colpa delle malefatte di Gold.
Regina s’irrigidì. Guardò Emma duramente.
- Ne riparleremo se un dì si ripresenterà al confine. Ora, se volete scusarmi, vado a vedere se la bionda ha ridotto in ghiacciolo tuo padre e i clienti del Granny’s o se ancora respirano.
Detto ciò svanì prima che Malefica ed Emma potessero replicare o fermarla.
 
Per non spaventare la nuova arrivata, preferì comparire poco distante dalla tavola calda.
Entrò, salutò la vedova Lucas e poi salì le scale per raggiungere la stanza dove si trovava Joan.
Davanti alla camera della ragazza sotto maleficio era seduto David che le andò incontro appena la vide.
- Abbiamo scoperto che Joan in realtà è Anna, la sorella di Elsa.
- Il sortilegio?
Chiese Regina con tono piatto.
- Nessun cambiamento.
Rispose il Principe chinando il capo tristemente.
L’Evil Queen bussò alla porta.
Una voce flebile rotta dal pianto le disse di entrare.
- Ciao. Ci siamo incontrate prima…io sono Regina.
Parlò la mora con cautela.
- Nessuno sa come svegliare mia sorella?
Domandò con tono sconfitto Elsa.
- Prova con un atto di vero amore. Solitamente è la chiave per distruggere molti sortilegi.
Le spiegò l’Evil Queen avvicinandosi.
- E…cosa dovrei fare?
Regina sospirò.
- Ascolta il tuo cuore. Lui saprà darti una risposta.
La giovane abbassò il capo tornando a guardare la sorella sdraiata sul letto.
- Se hai bisogno di me o di David, siamo qui fuori.
Informò Regina prima di congedarsi.
- Grazie.
L’Ex Sindaco fece un cenno con il capo, chiudendosi poi la porta alle spalle.
David era accanto alla porta. La schiena poggiata al muro.
- Ebbene?
- Pazienta genero.
Rispose la donna. Con uno schiocco delle dita fece apparire due sedie accomodandosi e invitando David a sedersi.
L’uomo accettò di buon grado immergendosi nei propri pensieri.
Regina accavallò le gambe e, incrociando le braccia al petto, si mise a guardare fuori dalla finestra.
In sottofondo si udiva flebilmente la voce di Elsa parlare alla sorella. Spesso quel suono veniva sovrastato da altre voci provenienti dalla tavola calda.
- Come va con Emma?
Quella domanda riportò sull’attenti Regina che si voltò sorpresa.
- Cosa?
- Ho chiesto, come…
- So cos’hai chiesto, David. Ciò che non so è il perché di tale domanda.
- Avanti, Regina, ci credi così stupidi? Abbiamo notato da molto tempo come vi guardate.
La donna ignorò il genero tornando a guardare fuori dalla finestra.
- Gold ha lasciato Storybrooke assieme a Hook.
Informò la mora senza voltarsi.
- Che cosa?
Chiese David sconcertato.
Regina tornò a guardare il Principe.
- Abbiamo trovato Belle in lacrime nel negozio di pegni. Ci ha spiegato tutto. Ha scoperto che Gold le mentiva da tempo. Credo le avesse fatto una promessa riguardo a debiti, riscossione e magia. Inoltre ha smascherato il suo piano di fuga. Tramite incantesimo, sono usciti nel mondo reale per trovare un manufatto magico che accrescerebbe il suo potere. Questo oggetto però, può essere attivato solamente in un luogo impregnato di magia.
- Storybrooke.
- Esattamente. Io e Malefica studieremo una barriera efficace.
- Il suo ritorno quand’è previsto?
- Mesi o forse anni.
- Capisco. Hook che c’entra in tutto ciò?
Lo sguardo della mora si fece torvo e improvvisamente perso per qualche istante, prima di incatenarsi nuovamente in quello di David.
- Avendo perso Emma, voleva trovare la Jolly Roger ad ogni costo. Il pegno da pagare per questo era il proprio cuore. Gold l’ha manipolato affinché fossimo tutti distratti dal suo vero scopo.
David non rispose, lasciando che il silenzio calasse fra loro.
Un’onda di magia, proveniente dalla camera adiacente, li investì all’improvviso.
I due si alzarono velocemente entrando nella camera dove si trovavano Elsa e Anna.
Ciò che videro li fece sorridere. La giovane dai capelli rossi era sveglia.
- Ho ascoltato il tuo consiglio e ha funzionato!
Esclamò la ragazza dai capelli biondi abbracciando Regina che si pietrificò.
Emma entrò nella stanza in quell’istante ed Elsa, vedendola, andò ad abbracciare pure lei.
- Grazie a tutti voi.
Disse poi raggiungendo la sorella.
- Sentivo, infatti, grida festose.
Sorrise Emma divertita.
- Sono felice che Anna…è Anna vero? Stia bene.
Continuò la Salvatrice felice.
- Posso parlarti un secondo?
Le sussurrò Regina indicandole il corridoio.
- Scusateci.
Disse Emma congedandosi con la mora.
- Che succede?
Chiese incuriosita, notando la preoccupazione negli occhi di Regina.
- I tuoi sanno.
- Sanno cosa?
Chiese Emma perplessa.
- Di noi.
Il cuore della bionda mancò un battito.
- Co…come lo sai?
- David me l’ha detto.
- E…come l’hanno presa?
- Non lo so.
- Come non lo sai!
- Ho cambiato discorso.
- È la tua specialità.
Sbuffò Emma ottenendo uno sguardo truce.
- Va tutto bene. Ci siamo preparati sapendo che, prima o poi, sarebbe successo.
La voce di David, provenienti da dietro le due donne, le fece sussultare.
- Non sappiamo a che punto sia la vostra storia, né se ne avete iniziata una…ma a noi va bene. Solo…perché ce l’avete tenuto nascosto?
Emma guardò il padre con affetto.
- Innanzi tutto, volevamo comprendere bene ciò che sentivamo l’una per l’altra. Su una possibile relazione diciamo che ci stiamo ancora lavorando…ma ciò che sento è così forte che mi è estremamente chiaro.
Regina non riuscì a fare a meno di sorridere. Qualcosa, però, la rattristò.
Guardò il Principe come mai aveva fatto prima. Nei suoi occhi vi si leggeva una cosa sola.
- Paura.
Fu proprio in quella risposta che David comprese quanto in realtà Regina fosse fragile. Era quella la Regina che Snow aveva conosciuto da piccola?
- Già…
Ammise Emma circondando con un braccio le spalle di Regina che sorrise nuovamente.
David le guardò in silenzio per poi fare un ampio sorriso.
- Figlia mia, tu e Henry siete riusciti a fare una cosa che credevo impossibile.
- E cioè?
Chiese Emma perplessa. Regina alzò un sopracciglio.
- Render malleabile mia suocera.
Disse l’uomo mettendosi a ridere di gusto.
Regina scosse la testa rassegnata mentre Emma rideva.
- Sei proprio Charming.
Borbottò la mora con una lieve risata.
- Come mai ridete?
Chiese Snow arrivando alle spalle della figlia. Sentendo la voce della figliastra Regina si scostò bruscamente da Emma.
- Regina, non serve che ti scosti così bruscamente. Ci sono sguardi che non riesci a celare nemmeno tu.
Disse Biancaneve con un mezzo sorriso.
- E prima che tu dica qualsivoglia cosa, sappi che…malgrado tutto, approvo.
- Approvi?
Chiesero Emma e Regina all’unisono stupite.
- Ho visto con i miei occhi come fingevi, perché costretta, con mio padre. Ho visto quanto sei stata male e l’ho sentito e subìto negli anni a venire. Quando guardi Emma…è lo stesso sguardo d’amore che io riservo a mio marito. Quindi sì…approvo. A patto che tu non le faccia del male, altrimenti ti scoverò e ti ucciderò.
Il tono di Biancaneve si fece duro.
Regina porse la mano destra alla figliastra e la donna la strinse.
- Ci sto.
Rispose l’Evil Queen sorridendo.
- Adesso sei ufficialmente una Charming.
Ironizzò David ridendo dopo aver visto l’espressione sul viso della suocera.
- Non credo proprio.
Borbottò Regina. Emma l’abbracciò stringendola a sé.
- Adesso manca solo Henry.
 
- Regina, non hai parlato per tutta la cena. Che succede?
Chiese Malefica seduta accanto all’amica.
La bionda strega assieme a Regina, Belle, Elsa e Anna, stava cenando in casa Charming.
Si erano riuniti per parlare di varie cose, tra queste la dipartita di Gold.
La mora, sguardo fisso nel vuoto, non parlò ne toccò cibo per tutta sera.
Con uno schiocco di dita davanti al viso dell’amica, Malefica richiamò la sua attenzione facendola tornare alla realtà.
- Regina? A che pensi?
Lo sguardo, dapprima perso, della donna al proprio fianco s’incatenò nel suo pietrificandola.
- Ha mentito.
- Gold?
Chiese Biancaneve prendendo alcuni piatti vuoti dal tavolo.
- Non potrebbe mai andarsene in giro per il mondo così in avanscoperta. Sa cosa cercare e dove. Il lasso di tempo “mesi o anni” è solamente una mera bugia.
- Dandoci un tempo così lungo per prepararci, credeva che avessimo fatto le cose con calma cogliendoci così impreparati al suo arrivo.
Constatò Malefica con un’espressione di rabbia sul volto.
- No.
Sbottò Regina alzandosi in piedi.
- Qualcosa non quadra. Lui è un veggente. Non può non aver previsto che noi lo scoprissimo!
Continuò la mora per poi massaggiarsi le tempie.
- Mi sta venendo mal di testa. Ho bisogno di pensare. Continuate la cena, io mi ritiro nella camera di Henry.
Disse l’Evil Queen congedandosi. Emma la seguì sino nella camera del figlio, chiudendosi la porta alle spalle.
- Regina, lo so che è stupido da chiedere ma…va tutto bene?
Domandò la giovane timidamente.
- No. Sono prossima a un attacco di nervi. Mai un attimo di pace per godermi le cose belle.
La bionda sorrise sedendosi sul letto dove la mora si era appena sdraiata.
- Quindi…io sono una cosa bella.
Emma ampliò il proprio sorriso.
Regina non poté evitare di imitarla alzandosi e mettendosi a sedere.
- Certo che sì.
Rispose la mora, ma poi il suo sguardo si rabbuiò.
- Tuttavia…
- Tuttavia?
- So che tieni a Hook e vedrò di trovare un modo per toglierlo dal Gold-guaio.
- Grazie.
Sorrise la bionda sincera.
- Anche se…non mi dispiacerebbe che sparisse totalmente dalle nostre vite.
- Regina…
- Non fare promesse che non puoi mantenere Swan. Il futuro davanti a noi è assai imprevedibile e…
- Tu credi che io ti tradisca se il Pirata viene qui.
La interruppe Emma. Regina fece spallucce.
- Ora per favore ho bisogno di pensare.
Lo sguardo della Salvatrice a quelle parole s’insinuò in quello della mora.
Si fissarono in silenzio per qualche attimo prima che Emma afferrasse il viso di Regina baciandola con tale passione da farle capire che lei era solamente sua.
- Sciocca.
Le sussurrò la giovane all’orecchio dopo essersi scostata.
- Forse.
Rispose bisbigliando la mora guardando Emma uscire dalla stanza.
 
Era passata almeno un’ora da quando Regina si era congedata dalla cena. Henry, preoccupato, decise di andare a vedere come stava la madre.
-Mamma! Sono andato in camera mia e la mamma non c’è!
Henry era sceso dalle scale in tutta corsa.
In quell’istante Regina comparve nel salone facendo sobbalzare i presenti.
In mano aveva una fila di libri dall’aspetto antico e sopra di essi vi era un oggetto luminoso.
- Ho un piano.
- Conoscendoti e da quello che vedo, amica mia, hai più piani.
Sorrise Malefica aiutando l’Evil Queen alleggerendola dal peso dei libri.
- Più piani.
Confermò la mora liberando il tavolo della sala da pranzo dalle poche cose rimaste sopra.
- Siamo in ascolto.
Disse David invitandola a esporre i suoi pensieri. Tutta la tavolata al completo era rivolta a Regina con piena attenzione.
- Questo che vedete è un particolare amuleto oscurante. Gold non potrà vederci, ascoltarci o prevedere cosa faremo finché quest’oggetto rimarrà attivo.
- Ottima pensata!
Esordì David stupito.
- Ho imparato dal migliore.
Rispose Regina con un sorriso maligno.
- Ora, veniamo a noi. Ciò che dobbiamo fare come prima cosa, è creare delle sentinelle magiche sul confine. Questi faranno sì che all’arrivo di Hook e Gold, siano essi da soli o insieme, verremo avvisati in anticipo.
- Concordo.
Annuì Malefica seduta accanto a Regina.
- In secondo luogo, se Elsa ci vuole cortesemente aiutare, studieremo una barriera potente ed efficace.
- Ma…hai detto tu stessa che Gold può spezzare qualsiasi magia, soprattutto se fatta da voi.
Ricordò Biancaneve.
- Da me e Malefica, certo, ma non siamo più solamente in due.
Regina sorrise guardando prima Emma poi Elsa.
- Ora la forza magica è nettamente superiore a quella dell’Oscuro.
Constatò la bionda strega sogghignando.
Regina si sedette e il silenzio calò nella stanza. I presenti guardarono l’Evil Queen che aveva aperto un libro mettendosi a leggere.
- Beh? Che altro? Avevi detto che c’erano più piani.
Sbottò Malefica chiudendo il libro che stava leggendo l’amica.
- Veramente l’hai detto tu.
- Ma tu l’hai confermato!
Esclamò la bionda strega contrariata.
- Ma fanno sempre così?
Chiese Anna a Elsa che fece spallucce.
- Ehi, ehi, non abbiamo ancora parlato di Hook.
Affermò Emma innervosita.
- A nessuno interessa di Hook.
Borbottò Malefica incrociando le braccia al petto. Regina riaprì il libro tornando a leggere.
- A me interessa.
Puntualizzò la Salvatrice. La mora tese un orecchio.
- Quanto t’interessa?
Domandò Malefica fingendo innocenza.
- Abbastanza.
- Sì ma, abbastanza quanto?
- Quel tanto da non volerlo morto!
Sbottò la giovane alzandosi in piedi. Regina si mise una mano sulla fronte scuotendo il capo.
- Uhm…
Disse pensierosa la bionda strega accarezzandosi il mento con fare pensante.
- E finitela. Le ho detto che avrei trovato un modo per riportare qui il Pirata e lo farò.
Il tono di Regina era secco.
- Sì, ma non le hai detto quando.
Constatò Malefica sorridendo.
- Malefica.
L’Evil Queen alzò gli occhi al cielo.
- Mi è tornato il mal di testa.
Sbuffò la mora per poi tornare a guardare i presenti.
- E va bene. Ci avevo già pensato e forse ho la soluzione.
- Sentiamo.
La spronò Malefica incuriosita.
- Nel mondo “Reale” e cioè fuori da qui, Hook non può vivere senza il suo cuore. Ragion per cui Gold non può più usufruirne. Le possibilità sono tre. Uno: Hook torna da solo, Emma ci parla stabilendo se ciò che dice costui corrisponde al vero e solo allora lo faremo entrare. Al contrario se ne resta al di là della barriera e chi sé visto sé visto.
Emma e la madre non parvero molto d’accordo con questa soluzione, al contrario di David che annuiva concorde.
- Due: Hook torna con Gold, perché tutti sappiamo…
Lo sguardo della mora cadde su Anna ed Elsa che l’ascoltavano incuriosite e un po’ confuse.
- …quasi tutti…
Si corresse la donna.
-… che Rumplestiltskin non è stupido. Sa benissimo che non può usare il cuore di Hook in quel mondo e quindi utilizza altro per ricattarlo. Indi per cui ciò, ipnotizzeremo Hook in modo da isolarne la volontà. Questo farà sì che Gold non possa richiamarlo ai propri ordini, il tempo necessario per portarlo oltre il confine…qui.
- E questa mi sembra l’opzione che si accosta di più al pensiero di Tremotino.
Asserì Malefica pensierosa.
- Terza e ultima possibilità, Gold torna da solo. O perché ha effettivamente mantenuto il patto con Hook e gli ha restituito la Jolly Roger che, per non so qual motivo, potrebbe essere in quel mondo oppure semplicemente perché l’ha ucciso. Nulla di più semplice per noi che stare in prossimità della barriera contrastando il potere dell’Oscuro mentre, Io o Malefica, leggeremo un incantesimo per togliergli i poteri.
La bionda strega si massaggiava il mento.
Nessuno ebbe il coraggio di proferire parola tranne Anna.
- Io ho una cosa. Non so se può servire.
La giovane dai capelli rossi attirò l’attenzione di tutti su di sé.
- Sarebbe?
Chiese Malefica incuriosita.
- Questo.
Rispose Anna mostrando una scatolina di legno che posò sul tavolo.
Quando Malefica e Regina la videro, fecero un improvviso passo indietro. La mora afferrò Emma allontanandola dall’oggetto velocemente.
- Che succede? Che cos’è?
Domandò Emma seguita dalla madre. Malefica allontanò Elsa che attirò con sé la sorella.
- Malefica…
Chiamò Regina con tono allarmato. La bionda strega alzò il bastone e con un incantesimo isolò la magia del manufatto. Non avrebbe causato alcun danno in quel modo.
- Quello è un cappello magico. Era proprietà di un potente stregone. Cattura la tua essenza magica.
Spiegò Regina con gli occhi fissi sull’oggetto.
- Se ti cattura…non esisti più.
La voce di Malefica si spezzò.
- Non ti resta che ardere come una piccola stella, versando lacrime ghiacciate tra miliardi di altre e lampeggiando pulsante al ritmo del tempo, di quell’universo infinito celato agli occhi del mondo.
Le parole di Regina fecero trattenere il respiro a molti dei presenti.
Belle guardò le due maghe. Lo stomaco chiuso in una morsa. Sapeva quali sarebbero state le parole di una delle due.
- In caso di necessità potrebbe esserci utile contro Gold.
Le parole di Malefica, le stesse che la ragazza aveva pensato, la colpirono come una coltellata al petto.
- Vogliate scusarmi.
Si congedò Belle seguita dallo sguardo dispiaciuto di Biancaneve.
- Se non ti dispiace, giovane fanciulla, preferirei mettere quest’oggetto al sicuro.
- Preferirei che lo tenesse David. Non mi fido molto dei maghi né delle maghe…sì insomma della magia. Esclusa Elsa, mi hai capita no?
La regina di Arendelle sorrise. Anna, la sua Anna era sempre così logorroica.
- È fattibile, Regina?
Domandò David seppur tentennante.
- Faremo un incantesimo di protezione su di esso e poi lo renderemo invisibile. Solo tu ne conoscerai l’ubicazione esatta. Sei d’accordo genero?
- Genero?
Chiese Anna.
- D’accordo suocera.
- Suocera?
Domandò di nuovo.
- Eh sì, lei è la matrigna di mia moglie.
Disse l’uomo con un sorriso.
- Oh ma che bello, siete una gran bella famiglia. Mi dispiace conoscervi tutti in questa circostanza. L’importante è che ci siamo conosciuti. David lo conoscevo già. Elsa sai che è lui che mi ha aiutata quando sono andata nell’Enchanted Forest?
- Non è esatto, Anna. Sei stata tu a darmi un grandissimo aiuto. E per questo non smetterò mai di ringraziarti.
Sorrise l’uomo sincero.
- Per qualsiasi domanda o dubbio, riguardante il piano o altro, non fatevi riguardo e chiedete pure. Tutti noi, in ogni caso, saremo a vostra completa disposizione.
Annunciò Regina parlando ad Anna ed Elsa.
- Resti sempre una regina.
Disse Malefica guardando l’amica.
- Regina?
Domandò Elsa incuriosita.
- Sì, lei è…
Una mano coprì la bocca della bionda strega.
- Solo l’ex Sindaco di questa città. Gli alti onori spettano a Biancaneve.
La figliastra sembrò sprofondare nella sedia su cui sedeva. Sapeva benissimo che quelle parole erano una vistosa frecciatina mascherata da complimento.
- Sì…diciamo.
Borbottò Snow sommessamente.
- Diciamo? È una bella cosa. Elsa è importante e fa sentire anche me importante, anche solo stare al suo fianco. Sei regina? Principessa? Contessa? Duchessa?
Anna era sempre stata curiosa e affascinata dalle storie altrui e voleva sapere ogni cosa di quelle persone, soprattutto se doveva affidarsi a loro.
- È…
Iniziò Biancaneve che venne salvata dal marito.
- Complicato. Si è fatto tardi. È ora di riposare.
Sorrise David alzandosi in piedi.
- Avete ragione. Scusateci se ci siamo trattenute così a lungo. Alloggiamo al Granny’s. Per qualsiasi cosa chiamateci.
Con queste parole Elsa si congedò assieme alla sorella.
Mary Margaret notò Henry entrare nel bagno. Appena il ragazzino si chiuse la porta alle spalle decise di avvicinarsi alla matrigna.
- Il tuo finto perbenismo in pubblico mi fa impazzire Regina.
Sbottò Biancaneve furiosa.
- Chiedo venia.
Rispose la donna senza nemmeno sollevare lo sguardo dal libro. Comportamento che infastidiva chiunque lì presente.
- Si vabbè. Amerai anche mia figlia e mio nipote, ma una parola gentile rivolta a me nemmeno se ti torturassero. Quanto ti detesto.
Borbottò Mary Margaret allontanandosi per vedere come stava Belle. Non si era accorta però, che il ragazzino stava ascoltando tutto.
- Il fatto che io stia con Emma non cambia le cose fra noi.
La figliastra si fermò voltandosi.
- Sono stanca di venirti incontro.
Regina si alzò bruscamente andando verso Biancaneve che s’irrigidì.
- Hai ragione. Mi dispiace.
Si scusò la donna abbassando lo sguardo.
- Che succede Regina?
- Me lo state chiedendo in troppi e non è un bene.
Regina alzò gli occhi verso quelli della figliastra. Lo sguardo si fece duro.
- Puoi parlarmene.
La spronò dolcemente Biancaneve.
- Ho paura che Henry la prenda male.
- Regina…
Le braccia di Emma le circondarono la vita dandole un lieve sollievo.
- È un ragazzino intelligente. Capirà.
- Che cosa devo capire?
La voce del figlio fece sobbalzare le due madri che si separarono velocemente.
 
 
 
 
Nota di Alex: Come la prenderà il piccolo Henry? Chi tornerà al confine: Gold, Hook o entrambi?
Le cose non si sono fatte semplici per Rumplestiltskin. Non può sempre vincere.
Stiamo a vedere come prosegue.
Come sempre vi ringrazio tanto. Mi seguite in tantissimi e sono felicissima. Grazie di cuore :)
A Martedì :)
  
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