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Autore: Relie Diadamat    27/01/2015    2 recensioni
Morgana, pupilla del sovrano di Camelot, potrebbe sembrare, agli occhi di tutti, la ragazza più ricca e fortunata del regno ma la realtà è tutt'altra: Morgana è infelice. Non riesce ad essere pienamente se stessa, sentendosi talvolta in gabbia. Si può essere prigionieri di se stessi? Forse. Morgana sa perfettamente di essere prigioniera del suo cuore che, maledettamente, batte per due persone diverse. Allo stesso tempo.
Dal testo:
« L’amore rende liberi. Vi libera la mente, ma riempie il cuore. L’amore ci fa credere di aver trovato il nostro posto nel mondo e ci fa sorridere senza che noi lo vogliamo. E’ normale pensare di poter amare due persone, ma credetemi è impossibile. L’amore, quello vero, può toccarci solo una volta e si capisce di averlo trovato quando si è certi di essere nel posto giusto, quando non si ha più voglia di voltarsi indietro. »
[ Terza Classificata  al contest My Favourite Character II Edizione indetto da Fanny_rimes ]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Morgana, Morgana/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Note d'autrice: ci siamo. E' arrivato il fatidico giorno: questo è l'ultimo capitolo della storia. Sono molto fiera, anche se rammaricata da una parte per i numerosi errori, ma comunque molto fiera.
Ringrazio LordMerlin, Lindamary e Giorgia XX per aver recensito questa mia storia. MartyMars, il_gatto_e_la_volpe per averla aggiunta nelle seguite. _CaptainJackSparrow_ per averla aggiunta addirittura nelle preferite. Vi ADORO!
Spero di non deludere le aspettative di nessuno.
Ringrazio comunque tutti coloro che hanno letto la storia in silenzio, a tutti coloro che la leggeranno.
Vi invito come sempre a lasciarmi il vostro parere, mi farebbe davvero piacere.
Detto questo...
Buon finale :)


VII. I’d Always Choose You 



Morgana si sentì chiamare nel sonno, senza però riuscire a capire chi fosse. Schiuse piano gli occhi vedendo dapprima ombrato.
La figura del suo mago dai capelli corvini iniziò a farsi più nitida e questo la portò a sorridere, senza neanche volerlo. Ma quando la sua vista fu del tutto nitida, si accorse che a guardarla non c’era Merlin, ma due occhi profondi, dello stesso colore dell’oceano. Lì accanto al suo letto c’era Arthur.
« Che ci fai qui?!  » la ragazza si era alzata repentina, mettendosi a sedere, portandosi le lenzuola sul petto, data la trasparenza della sua vestaglia.
Arthur rimase un tantino infastidito da quella sua sciocca reazione: non era mica entrato di soppiatto nella sua stanza per violentarla!
« Potresti non urlare come una donna in travaglio, per favore? »
L’arroganza per la casta Pendragon sembrava un marchio di fabbrica. Era entrato senza permesso, a notte fonda nelle sue stanze, dopo mesi di silenzio e si permetteva anche di snobbare il suo comportamento. Quel ragazzo era impossibile.
« Potresti uscire immediatamente dalla mie stanze, per favore? » Morgana aveva indicato col suo sguardo la porta dinanzi a sé, con un falso sorriso stampato in volto, che subito scomparve.
Il principe si ricompose, alzandosi ritto in piedi con le mani fisse sui fianchi « Non puoi ordinarmi cosa fare. Io sono il principe di Camelot! »
« Non ti sto dando ordini Arthur, ti sto solo chiedendo di uscire dalle mie stanze. » rimarcò la ragazza, con un sorriso beffardo in volto. Adorava contraddirlo, amava osservare come il principe s’imbestialiva nell’essere corretto.
Ma non vi fu risposta.
Un silenzio glaciale si era gettato su di loro, quasi da far rodere Morgana fino al midollo. Quel silenzio era straziante, fastidioso.
Decise di girarsi dall’altro lato del letto, stendendosi nuovamente, per poi poggiare la testa sui morbini cuscini immacolati. Se dovevano restare in silenzio, tanto valeva che tornasse a dormire.
« Non avrei mai dovuto lasciarti.  » il principe parlò quasi sussurrando, con voce malferma « Mi è mancato tutto quello che eravamo, ma ancor di più mi è mancato quello che avremmo potuto essere stando insieme.  »
Morgana, stesa nel suo letto, col viso perso nel vuoto rimase immobile, mentre il suo cuore sembrava un trotterellare di mille zoccoli in una foresta immensa. Aveva la bocca schiusa dallo stupore, mentre i suoi occhi si rigiravano da destra a sinistra, cercando di cogliere ogni segnale possibile che non si trattasse di un sogno.
 « Sposami. » aveva detto infine, con voce certa senza alcun inflessione nella sua voce, sicuro che la sorellastra lo stesse ancora ascoltando.
Solo in quel momento, Morgana si voltò verso Arthur. Il cuore era praticamente impazzito e aveva paura di poterci restare secca. In quel momento si accorse che era tutto reale, che il principe le aveva veramente chiesto di diventare sua moglie.
Adesso, era lei a dover scegliere.
 
*
 
Quando Merlin vide la porta aprirsi dinanzi a sé, non poté far altro che sorridere alla visione della sua allieva preferita. Morgana entrò nella stanza con movimenti lenti, il capo inizialmente abbassato.
Aveva indosso il suo abito migliore, il suo preferito. Era bellissima, pensò Merlin.
La castellana voltò lo sguardo sul viso del sorridente mago, che si stava affrettando a preparare la sua sacca da viaggio. Morgana si sentì così in difficoltà per un attimo: Merlin aveva deciso di partire, voleva andare via da Camelot, con lei.
Esuberante con non mai le si avvicinò indossando la sua sacca, aveva un sorriso da far invidia a chiunque « Possiamo partire quando vuoi, dimmi solo dove vuoi andare ed io ti ci porterò. »
La giovane strega non aveva mai alzato lo sguardo su di lui, fino a quel momento. Rivide nei suoi occhi azzurri la sua immagine riflessa e si odiò per un momento « Arthur mi ha chiesto di sposarlo. » aveva annunciato con voce malferma.
Vide il volto del mago corrugarsi, mentre l’euforia era chiaramente svanita, come per magia. Morgana aspettò qualche minuto prima di trovare la forza di proseguire, sapeva che Merlin pendeva dalle sue labbra  « Ed io ho detto sì. »
Merlin sentì gli occhi inumidirsi, il cuore spezzarsi. Non poteva dire sul serio, ma era sicuro che la figliastra del re non avrebbe mai mentito a lui in quel modo. Era dunque tutto vero, lei stava per sposarsi con un uomo che non era lui. L’uomo che avrebbe dovuto proteggere a causa del suo destino e al quale si era anche irrimediabilmente affezionato.
Morgana osservò il suo mago, per un frangente di secondo che le sembrò infinito. Dirglielo le spezzò il cuore, temeva una sua reazione. Le avrebbe urlato in faccia, l’avrebbe colpita con la sua magia o addirittura avrebbe confessato il suo segreto a tutti…ma Merlin non fece niente di tutto questo. Vide le sue labbra tremare e gli occhi gonfiarsi di lacrime. Rimase immobile, mentre le lacrime iniziarono a rigargli le guance.
Non ebbe il coraggio di dire nulla, si limitò ad abbassare il capo, sperando magari che le sue lacrime e i suoi singhiozzi diventassero muti.
« Io avrei scelto te. Avrei sempre scelto te. » il mago le proferì quelle parole cercando di calmare i singhiozzi.
Quelle parole colpirono in pieno il petto di Morgana, disarmandola. Lei aveva scelto di sposare Arthur, ma non riusciva a vedere la sua vita senza Merlin. Il suo cuore batteva incessantemente, pesantemente, inesorabilmente per due persone. Contemporaneamente.
Lasciò che il servo le passò accanto, senza guardarla neanche per un secondo. Non l’avrebbe perdonata e questo era certo, ma Morgana non era sicura di poter vivere senza lui al suo fianco. Nonostante tutto, lo lasciò andare senza seguirlo. La sua decisione l’aveva presa ed ora doveva beccarsi le conseguenze.

*
 
Il vecchio Uther sembrò essere inizialmente contrario alla proposta di matrimonio che Arthur aveva fatto alla sua figliastra, ma in fin dei conti si disse che un incesto era una cosa comune e che vedere la corona rimanere salda sulla testa dei Pendragon e non su altre estranee, era una cosa positiva.
Il matrimonio si sarebbe tenuto a breve.
Nella sua stanza, invece, Morgana aveva il viso abbattuto, mentre ripensava all’espressione di Merlin quando lei gli aveva detto del matrimonio. Non riusciva a toglierselo dalla testa.
« Mia signora, qualcosa vi turba? » la voce calda e gentile di Gwen la riportò nel mondo reale, sfuggendo dai suoi pensieri.
La vide sedersi accanto a lei, sul suo bel lettone, mentre la guardava con i suoi occhi gentili. Aveva bisogno di dire la verità a qualcuno, oppure sarebbe morta dalla pazzia  « Io amo Arthur. Ho sempre sognato di diventare la sua regina, ma…  »  fece una pausa, cercando accuratamente le parole giuste  « Ma non riesco a togliermi dalla testa un altro uomo. »
« L’amore rende liberi. Vi libera la mente, ma riempie il cuore. L’amore ci fa credere di aver trovato il nostro posto nel mondo e ci fa sorridere senza che noi lo vogliamo. E’ normale pensare di poter amare due persone, ma credetemi è impossibile. L’amore, quello vero, può toccarci solo una volta e si capisce di averlo trovato quando si è certi di essere nel posto giusto, quando non si ha più voglia di voltarsi indietro. » Ginevra carezzò dolcemente il dorso pallido della mano della sua padrona, per poi alzarsi e scomparire dalla stanza.

*
 
Quello era il fatidico giorno.
In tutto quel tempo Morgana era stata come assente, senza capire cosa stesse realmente accadendo. Si convinse infine di amare Arthur, gli aveva dato la sua parola. Non aveva più parlato con Merlin da quel giorno; lo vedeva solo quelle poche volte che era al servizio della corte e lei era nei paraggi.
Una volta, la più brutta e detestabile, le capitò di ritrovarselo faccia a faccia, nelle stanze di Arthur mentre lei era in vestaglia e il principe era uscito dal divisorio mezzo nudo. Si sentì morire nel vedere lo sguardo affranto di Merlin, che subito si affrettò nelle sue faccende.
Le porte si erano spalancate e Morgana poté vedere dinanzi a sé il trono ed Arthur ritto in piedi ad aspettarla in fondo alla sala. I più fedeli servi, cavalieri, erano disposti in due file, lasciando lo spazio al centro necessario alla futura principessa per passare.
Il cuore sembrò esploderle dal petto ad ogni suo passo.
Si voltò diverse volte per scorgere lo sguardo di Merlin, ma non lo vide, neanche al fianco di Gaius.
Solo in quel momento, quando ormai la sua futura sposa gli era già di fronte, poté avvertire che qualcosa non andava. Se lo sentì.
Non la vide sorridere quando si fermò al suo fianco ed iniziò la cerimonia. Morgana era ansiosa, le mani tremanti ed il corpo rigido. Sperava che da un momento all’altro Merlin sarebbe sbucato dalla porta principale, urlando di fermare la cerimonia, portandola via con sé. Ma questo non successe.
Avrebbe dovuto aspettare che il solito rituale fosse finito, prima di baciare colui che sarebbe diventato il suo sposo, ma non resistette. Doveva sapere. Incurante dei presenti poggiò le sue labbra su quelle del principe, che sussultò all’istante, come il resto dei presenti.
Morgana si staccò piano da lui, notando di aver avuto gli occhi aperti per tutto il tempo. In quel momento ebbe la conferma dei suoi sentimenti. Se si ama, il bacio, quel solo bacio ti trasporta, non c’è motivo di avere gli occhi aperti.
« No. » sentì dire al principe, meravigliandosi come il resto dei presenti. La guardò, come se avesse già capito tutto e si allontanò dalla sala.
Dapprima la sorellastra ne rimase sconcertata, ma poi un sorriso le si disegnò in volto. Non si curò dei richiami di un Uther sconcertato e contrariato, né tanto meno delle esclamazioni di stupore delle mille persone presenti nella sala.
Morgana iniziò a correre, ovunque nel castello, cercando di poter trovare il suo mago.
Inciampò lungo il tragitto. Si guardò stizzita le sue scarpe e le tolse bruscamente. Riprese a correre più veloce, fino ad arrivare nelle stalle, doveva aveva trascorso la notte più bella della sua vita.
Lo vide ritto nella stanza, che carezzava un cavallo e non appena la vide la sua fronte si corrugò. Ne sorrise compiaciuta e gli corse incontro posando le sue labbra su quelle del servo.
 Sorrise felice come mai « Avrei sempre scelto te, Merlin. »
   
 
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