Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Liberty89    29/01/2015    5 recensioni
Ciò che l’eroe dei mondi non credeva possibile era il declino mentale che potesse subire una persona, che per troppo tempo era rimasta in stretto -strettissimo in realtà- contatto con l’Oscurità, anche a distanza di mesi. Sapeva che la gente tendeva a impazzire e fare cose che normalmente non avrebbe fatto, quando si faceva corrompere dal potere oscuro, ma non pensava davvero che qualcuno potesse dare i numeri.
Piccola (credo) fan fiction nata dalla visione di un'immagine su facebook, che narrerà le avventure di Capitan Riku e Mr. Paopou.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riku, Sora, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti lettrici e lettori affezionati! Pensavate che fossi scomparsa nel nulla eh? Invece no! Il buco nero degli esami ancora non mi ha trascinata in un universo alternativo e ho potuto continuare a scrivere questa delirante fic. Mi sto divertendo un mondo, giuro x'D
Ma passiamo al prossimo punto: i ringraziamenti. E oggi sono tanterrimi!
Ringrazio Filippo739 e Oxydebast per aver inserito la fic tra le preferite; e ringrazio DolceAmu, Filippo739, Oxydebast e _monique_ per averla inserita tra le seguite. Ovviamente ringrazio anche tutti quelli che leggono e, ultimi ma non meno importanti, tutti i patatini e le stelline che mi sostengono durante la scrittura e che mi danno sempre spunti su cui lavorare e costruire situazioni sempre più assurde e deliranti. Grazie cari <3
Per contro, Sora non li ringrazia. Capirete presto il perché. Ma sono fatti suoi ù.ù
Buona lettura!


Episodio 4: Messaggi in bottiglia - Gli eroi devono essere veloci!

Per qualche giorno, Sora limitò al necessario le discussioni con Kairi, che si era mostrata dispiaciuta fin dal mattino seguente. Nel vederlo arrivare al fianco dell’amico -segretamente- pazzo con due occhiaie che avrebbero potuto far invidia al davanzale di una finestra, aveva finalmente capito che l’eroe dei mondi non mentiva e che non era lui ad aver perso qualche rotella.
Nonostante le scuse espresse in modi diversi, il castano non l’aveva ancora perdonata e le stava a distanza, per quanto potesse, e quando erano insieme, cercava di comportarsi normalmente per non insospettire né impensierire nessuno, primo fra tutti Riku. Dopotutto, se il suo migliore amico riusciva a fingersi normale durante il giorno mentre di notte dava libero sfogo alla sua follia conclamata, perché non doveva essere in grado di fare lo stesso? Doveva però dare una svolta alla sua routine, altrimenti non ne sarebbe uscito sano di mente, ne era più che certo.
Da quel momento, quindi, Sora iniziò a impegnarsi nello studio, cercando di stare il più possibile attento alle lezioni e avere meno lavoro da fare a casa, così da potersi riposare in vista delle ronde notturne su cui Riku era tanto fissato e per poter preparare messaggi di aiuto. Arresosi al fatto che non avrebbe ricevuto sostegno né soccorso da Kairi -l’unica che avrebbe potuto sostenerlo nella loro situazione-, Sora aveva capito che doveva rivolgersi ad altri, che si trovavano però fuori dalle Destiny Islands.
Rubacchiate dai rifiuti casalinghi due bottiglie di vetro e scritti i messaggi, il custode del keyblade attendeva solo il momento giusto per recarsi in spiaggia e affidare le sue speranze al mare e ai mondi che aveva protetto con tutto se stesso. Con un sospiro, Sora nascose le due missive sotto il proprio letto, assicurandole a un’asse mobile che creava un nascondiglio perfetto per il suo scopo.
Aveva appena terminato, quando il consueto sassolino picchiò contro il vetro della sua finestra, cogliendolo però di sorpresa e facendogli sbattere la testa contro le doghe del suo giaciglio. Trattenendo imprecazioni, maledizioni e quant’altro potesse venirgli in mente da rivolgere al creato, all’amico pazzo e mille altre cose, Sora si preparò psicologicamente a vestire per l’ennesima volta gli sgargianti panni di Mr. Paopou.

-Sai cosa faremo questa sera, Mr. Paopou?- domandò Capitan Riku, sistemandosi la mascherina sul viso.
-Ehm… proteggeremo la pace dei mondi…?- tentò il castano, finendo di allacciarsi la cintura.
-Apprezzo l’impegno, ma no, anche per oggi ci limiteremo alle nostre amate Destiny Islands.- affermò l’argenteo.
A quella frase, Sora strinse il pugno per non schiaffarsi una mano in faccia. Davvero questo era lo stesso ragazzo che per tutta la loro infanzia aveva progettato di andarsene dalla loro isola e che alla fine ne aveva causato la distruzione per mano dell’Oscurità? Se gliel’avessero raccontato non ci avrebbe mai creduto. Mai.
-Tuttavia, Mr. Paopou, dobbiamo apportare delle modifiche al nostro operare!- proseguì Riku, nascondendo in un cespuglio la sacca che aveva usato per trasportare i costumi e tirando fuori qualcos’altro da sotto i rami della pianta. -Siamo troppo lenti e per poter combattere con efficacia ed efficienza le orde oscure dobbiamo essere decisamente più veloci!- affermò, tornando in piedi e mostrando all’amico ciò che aveva in mano. -Ti presento i nostri mezzi di trasporto!-
Sbattendo gli occhi nascosti dall’imbarazzante maschera a forma di stella, Sora osservò incredulo e perplesso i due skateboard che l’altro custode gli stava mostrando. Il primo aveva le rotelle rosse, la tavola blu totalmente ricoperta di brillantina color argento e le lettere "C" e "R", incastrate l’una nell’altra, dipinte di bianco, da tutto ciò comprese che quello doveva essere il “mezzo di trasporto” del Capitano. Il secondo avrebbe dovuto portare in giro lui, l’eroe dei mondi, il custode del keyblade per antonomasia, quindi con un peso sul cuore e il terrore che si faceva largo a grandi falcate nella sua mente, passò a guardare il secondo skate. Quattro rotelle arancioni erano fissate a una tavola dipinta con un motivo a frutti paopou su sfondo giallo chiaro e la scritta “Mr.P” in arancio scuro proprio nel centro. Il colpo di grazia al suo orgoglio, però, lo diedero i tre frutti paopou attaccati sul davanti dello skateboard, come la polena di una nave.
-Belli vero?- domandò Capitan Riku, porgendo al partner la sua tavola. -Con questi, saremo molto più veloci e potremo fare molta più strada!-
Sora deglutì a vuoto, cercando una scusa qualunque che distruggesse la logica inoppugnabile di quel delirio che lo stava riducendo a un ammasso inguardabile di stelline gialle con le foglioline verdi e la calzamaglia aderente.
-Ma… non faremo rumore sulla strada?- tentò. -Potrebbero sentirci.-
Il sorriso del pazzo che aveva preso il posto del suo migliore amico e l’indice che si muoveva in segno negativo gli piantarono una freccia nel petto.
-Mi credi così sprovveduto, Mr. Paopou?- chiese. -Ovviamente ho usato una magia per silenziare i nostri bolidi.-
La freccia affondò con crudeltà inaudita, mentre la sua dignità faceva i bagagli con aria offesa e se ne andava senza nemmeno salutare.
-Un’idea geniale, non è vero?-
Come si poteva contraddire qualcuno che ti mostrava la cosa più orrida e raccapricciante mai vista sulla faccia dell’intero universo, con un sorriso così sincero e una gioia che avrebbe potuto farsi persona e mettersi a ballare in mezzo a loro tanto era grande?
-…genialissima, Capitano. Non avrei saputo fare di meglio.-
Non si poteva, semplice.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Liberty89