Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: kikka_67    29/01/2015    1 recensioni
Una strana tristezza le invade il cuore mentre osserva le ombre presenti in quegli occhi che la fissano disorientati e il viso di un bambino sorridente le balena in mente, il suo cuore è puro ma “lacerato” da profondi tagli causati dal dolore patito. Un lento sorriso le fiorisce sul viso e scorgendolo il ragazzo si rianima.
- Il mio nome è Narfi…mia signora.....
In questo racconto ritroverete i personaggi di “Non pensarmi .. ti sento!”, premetto che non è necessario leggere la storia precedente per poter comprendere questa. Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Narfi  aveva cercato, più volte,   di  pormi delle domande sulla dinamica dell’incidente, subiva ancora di  una strana forma di amnesia che gli impediva di ricordare ciò che era successo. Naturalmente non avevo, per il momento,  nessuna intenzione di parlargli di Loki,  anche se ero perfettamente cosciente che più aspettavo a dirgli la verità e più sarebbe stato difficile per lui  essere pronto ad affrontare  un eventuale  confronto con  l’uomo che forse solo a livello biologico  considerava suo   padre.   Non era stato difficile per me distrarlo dal suo intento,  usando   la più antica arte femminile a mia disposizione,  saggiavo,  senza scrupoli di alcun genere la forte attrazione fisica che ci legava. Purtroppo il mio caro lontano cugino,  è dotato di un senso del  rispetto delle convenzioni  molto radicato,   a cui ha ricorso, fin ora, per non cedere alla tentazione di  scansare   una linea di  comportamento   assennato e decoroso, insomma prima di frequentarmi,  vuole chiedere il permesso ai miei!!!


 Non  potevo credere che dicesse sul serio,  mentre mi   spiegava    che ad Asgard, gli uomini s’intrattenevano tranquillamente con le…ehm… concubine, ma  quando decidevano di prendere moglie, erano tenuti a seguire rigorosamente  un iter complesso, poiché,  ogni  promessa d’amore era altamente vincolante a causa della  magia che intesseva il compimento   dei  gesti che avrebbero plasmato  il  destino di ogni individuo, decretato fin dal primo respiro.  La prassi,    di  chiara foggia medievale,  costringeva  l’ometto a   presentarsi    ufficialmente  ai genitori della donzella a  cui  richiedeva il permesso di corteggiarla e ottenuto il regal assenso, si  procedeva  ad incontri mirati alla reciproca conoscenza. 
.  Naturalmente anche nella città dorata  non erano mancati episodi di matrimoni riparatori, insomma i giovani  amanti  avevano approfittato   senza ritegno,  celati agli occhi paterni, magari durante  le passeggiate pre autorizzate per scambiarsi abbondanti  coccole   e non avevano meditato con molto senno agli effetti collaterali della fornicazione. Scusate,  mi sto sbellicando dalle risate, al pensiero che anche gli  Dei  hanno vissuto questi  periodi … ehm…. ormonalmente instabili.   

Ho ritenuto  opportuno,  a quel punto,  di chiarire alcuni  aspetti  della strana ma intensa attrazione  da cui siamo avvinti.  Ho sempre pensato a lui come  ad un   lontano parente,  ma all'improvviso,   Narfi si è trasformato davanti ai miei occhi,  in un uomo estremamente attraente, quando sono vicina a lui,  una sorta di energia sensuale,  che proviene da un punto non precisato del suo corpo,   mi raggiunge e  sollecita  i miei  sensi, insomma non riesco a stargli lontana. Quindi  ho  cercato di spiegargli, il più dolcemente possibile, che su Midgard, gli uomini e le donne, prima di iniziare un qualsiasi rapporto e a maggior ragione uno in cui si prospetta una convivenza a lungo termine,  una progenie e quant’altro sia lecito aspettarsi da un rapporto basato sull’amore reciproco, si cercava di instaurare  un precedente  legame affettivo d’amicizia, vagliando e consolidando   anche l’eventuale  attrazione fisica che univa due persone, decisamente  auspicabile in una coppia, insomma  pomiciare non era un reato!!  Purtroppo, nonostante le mie  ponderate elucubrazioni,    non sono riuscita a smuoverlo dalle sue convinzioni, anche se   sembra piacevolmente coinvolto dalla mia “affettuosa” esuberanza.


 
                                      - E.. questa collana? Come è arrivata intorno al mio collo? – mormora dolcemente accarezzandomi una guancia.
                                      - E’ un regalo della tua ragazza…. – rispondo stuzzicandogli  le  labbra con le mie.
                                      - Ah….non sapevo di avere… la ragazza…. ehm….. Jane…. Vuoi stare ferma con quelle mani per favore? – mi rimbotta divertito mentre tento per l’ennesima volta di sbottonargli la camicia.
                                      -    Cosa…. vuoi….. sapere…. Narfi?! – borbotto irritata.
- Quando usi il termine “la tua ragazza” a cosa ti riferisci in particolare? – sussurra fissandomi dolcemente.
- Mi prendi in giro? Non sai cosa significa?  - domando spazientita.
- Temo di no. Saresti così cortese da fornirmi una spiegazione? –
- Quando due persone decidono di frequentarsi perché vogliono conoscersi in un modo più particolare,  che va al di là della semplice amicizia, formano una coppia  a cui è permesso… anzi consigliato ehm…. di scambiarsi carezze e  baci e.. anche altro. – spiego con sussiego.
- Non potresti scambiare carezze e baci con chiunque t’aggrada? Perché proprio con una persona in particolare?  - chiede con finta noncuranza.
- Beh, diciamo che ci sono delle regole di comportamento da seguire per evitare uno spargimento, su vasta scala,  dei virus delle più letali malattie  croniche, altamente invalidanti,  causate dal contagio  diretto in frangenti “intimamente  coinvolgenti”   e personalmente non gradirei che il “mio” ragazzo andasse in giro a dispensare coccole e baci ad altre ragazze! –
- Comprendo… e  come ….. –

 


Mentre blatero,  Jane si  avvicina  di nuovo a me  fissandomi intensamente e i miei patetici tentativi di cambiare posizione sul divano per allontanarmi dal suo corpo falliscono miseramente. Il profumo della sua pelle m’invade le narici e devo concentrarmi con tutte le mie forze per mantenere  un’assoluta immobilità, non voglio toccarla, perché so che non riuscirei a più a fermarmi, per  tutto il pomeriggio ho dovuto frenare il suo   vivace  e personalissimo metodo di sfidare l’attrazione che ci spinge l’ uno verso l’altro ed io ho quasi del tutto esaurito la volontà di respingerla.

- Narfi….  c’è  qualcosa in te che  mi attrae … ti  voglio accanto a me…..voglio i tuoi baci e le tue carezze….. solo per me. Mi vuoi? – sussurra sulle mie labbra prima di baciarmi lievemente.


I nostri respiri diventano uno solo,  tento di   ritrarmi di nuovo da lei,  ma Jane  non mi permette di allontanarmi, le sue labbra si muovono sulle mie dolcemente persuasive. Dopo averle permesso di sfilarmi la camicia,  l’aiuto a togliere la sua, non c’è esitazione né imbarazzo tra noi . Amo il calore della sua pelle  e  le carezze delle sue mani su di me,   l'amore che sento per lei  è la cosa più giusta e vera che abbia mai provato  in  tutta la mia vita,    mi è necessaria come l’aria  che respiro.  Mi colpisce dolorosamente la smania di possederla subito, sopra  quel divano,   ma Jane non si merita una passione consumata velocemente ed è questa considerazione che mi da la forza di separarmi da lei.
   
- S-si… ti voglio….. solo per me……ma… – biascico senza fiato.   


DRIIIIIINNNNNNNN!!



Come  uscito da un  copione  dei migliori film comici,  il trillo  perentorio del  campanello della porta d’ingresso interrompe quello che avrebbe  potuto essere un pomeriggio indimenticabile! Accidenti!  E come un fulmine a ciel sereno percepisco molto chiaramente che dietro a quella porta ci sono i miei genitori.
 

- Salvato in extremis dal campanello! Sbrigati….. sono i miei!! – ironizzo  in preda al panico.
- Molto spiritosa! Dov’è la mia camicia? – sussurra  impallidendo lievemente.


Entrambi balziamo in piedi e cerchiamo di sistemare al meglio il nostro aspetto,  senza riuscire ad assumere un atteggiamento spontaneo,  Narfi  sembra reduce da un’aggressione, il suo viso è cosparso di chiazze rosse, è visibilmente imbarazzatissimo  e sfoggia una desolante espressione colpevole.  Io non riesco a trovare il mio reggiseno e con un accanimento che rasenta la disperazione,  ribalto  tutti i cuscini del divano senza reperire quel agglomerato di pizzo ed elastico che se disgraziatamente  capita sotto gli occhi di mio padre, sarò costretta a chiedere asilo politico al Re degli Dei!  Dopo aver sistemato i libri ben aperti sul tavolino e fogli con tanto di penne e matite,   con un gesto della mano  indico a mio cugino di aprire la porta. Ok…. Un bel respiro profondo….. devo calmarmi!

- Ciao Narfi, come stai? Zac e Tom ci hanno detto….. – 

Mia madre non  riesce a completare la frase dopo aver incrociato lo sguardo con il mio,  la sua espressione cauta e perplessa,  a poco a poco,  si trasforma in una  crudele e spietata  che normalmente indossa prima di iniziare ad inquisire  uno studente durante un esame. Sono certa che percepisce perfettamente i miei pensieri  turbati,  adesso sa cosa io e Narfi stavamo facendo sul divano e sa che non ho trovato il mio reggiseno e che tremo al pensiero che mio padre se lo ritrovi tra le mani.  Il lampo metallico che le illumina le iridi è talmente tagliente che anche mio cugino s’irrigidisce allarmato e decide molto velocemente di “dichiararsi” ai miei. Oh…NOOO!!! Non adesso!!

- Mia signora….. forse è arrivato il momento che io…. –  mormora il ragazzo   sommessamente.
- Si,  Narfi….. è arrivato il momento. – confermo  duramente.
- Che succede? Mi sono perso qualcosa? – chiede sorpreso Adam.
- Perché non vi  mettete comodi… vi porto qualcosa da bere… va bene? – balbetta Jane a disagio cercando di sgattaiolare fuori dalla stanza.
- Ferma lì! Vieni a sederti anche tu con noi. Dicevi ? – lo  incito a continuare mentre invito Jane con un gesto perentorio a sedersi sul divano. 
-  Su Midgard forse non viene  percepita  chiaramente la … magia che guida i vostri destini,  ma su Asgard la magia è più potente ed io ho dovuto accettare il mio,  nel momento in cui ho visto Jane per la prima volta.   Sono venuto a vivere qui, perché   volevo starle  vicino  e  avere così l’opportunità di conoscerla meglio. La mia  vita è legata alla sua.   Vorrei la vostra approvazione.  -  dichiara con un’espressione seria.
- Te lo puoi scordare!!  Siete praticamente parenti ed io non permetterò a mia figlia…. – sbraita  Adam imbufalito.
- Che cosa? – strilla Jane allibita.
- La volete finire vuoi due??!!  Continua !!  –  ordino ferocemente  mettendo fine alle proteste.
- Jane,  ciò che mi lega a te indissolubilmente è molto più potente di una semplice attrazione fisica,  sei parte di me, sei presente in ogni mio  respiro, in ogni mio  gesto, in ogni mio  pensiero.  Ti offro tutto ciò che sono,  anima e corpo.  –
- Certo,  molto cortese da parte tua ma non ti dispiace se,  prima di parlare di  un coinvolgimento  a livello fisico,  consideriamo innanzitutto   le affinità elettive che forse NON condividete?!  Devi’ tu ne sapevi qualcosa? – sibila Adam fissandomi duramente. 
- Ma… ma ..cosa significa?  Narfi  mi ama perché è soggiogato da qualche strana magia? – Jane mi guarda stranita.
- No Jane, non è così semplice, lui non può fare a meno di amarti, è il suo destino stare accanto a te. – gli spiego con calma.
- Non può fare a meno di amarmi?  Ma se non lo avesse voluto? Se avesse amato un’altra donna, avrebbe potuto opporsi? –
- No, Narfi ha rinunciato a toccarti  per lasciarti libera di scegliere il tuo compagno.  Adesso  solo tu puoi decidere, se  non lo vuoi, puoi rifiutarlo e il vincolo che vi lega si spezzerebbe. –
- Potreste lasciarci da soli per un momento, per favore ? – ci prega senza distogliere lo sguardo da quello trasparente di lui.

 

Con grande riluttanza mio padre segue sua moglie  in cucina e  lentamente  chiudono la porta in silenzio. I suoi occhi chiari sono colmi di incertezza ma vibrano di una forte emozione, mi guarda senza esalare una parola. Cosa mi attrae in lui? Perché all’improvviso mi è necessaria la sua presenza e mi ritrovo a desiderarlo come non ho mai voluto nessun altro…. Sei una bugiarda, mi accusa una vocina dentro di me.

- Narfi…. togli la collana…. – gli ordino.

Le sue mani si congiungono dietro la nuca e slacciano la chiusura della collana,  lentamente la posa sul tavolino e torna a fissare gli occhi nei miei. Come mai prima d’ora riesco a  percepire  il lieve soffio che agita i suoi polmoni, il suo battito cardiaco e le trepidazioni  che turbano il suo animo.   In un angolo ben celato del mio animo  sboccia  una nuova consapevolezza, non sono più un’entità  sola,  anche  senza sfiorarmi Narfi è dentro di me ed io in lui.
  Annullo la distanza che ci separa per sancire la nostra unione,  ma  appena poso la mano sul suo petto, un violento manrovescio  mi tramortisce. Senza forze mi agito sul pavimento per sfuggire a quella che so essere una minaccia malefica. Ho la vista appannata dalle lacrime,  ma distinguo ugualmente il sorriso scintillante del Dio degli Inganni.

 

- Presumo di doverti ringraziare, mi hai scelto come compagno. Per merito della tua stupidità  riuscirò  a sanare i torti subiti. A tempo debito anche tu avrai quello per  cui stai bramando. – m’assicura  con una voce colma di disprezzo.

 


 
La scena che si para davanti ai nostri occhi è assolutamente irreale e sconvolgente, Jane è prostrata ai piedi di Loki, scossa da un forte tremore e quando si accorge di noi, il sorriso del Dio degli Inganni si apre perfidamente soddisfatto.

- Mia signora Kali’,  non potrei essere più lieto di vederti come lo sono  in questo preciso momento. Non voglio dilungarmi troppo ad argomentare,  su quali siano le cagioni che hanno portato tua figlia a designarmi quale suo compagno. Sta di fatto che mi ha scelto e ti posso assicurare che mi prenderò cura…. della sua vita…. come meglio mi aggrada ovviamente… -  mormora con voce suadente.
- NO!!
 

L’urlo straziante di  Adam  mi riscuote dalla mia paralisi e con immenso orrore  che seguo  il disperato tentativo di   mio marito di  scagliarsi contro Loki e il fluido movimento della mano del Dio degli Inganni     respingere  la sua offensiva colpendolo violentemente.  Il corpo di Adam viene sbalzato contro un muro e atterra sul pavimento con un tonfo sordo. Una parte di me percepisce il suo battito cardiaco,  è senza sensi, ma vivo. La sensazione di sollievo è spazzata via quando vedo Loki afferrare Jane,  semi svenuta,  per i  capelli  costringendola  ad alzarsi  per   stringerla  a sé.

- E’ alquanto patetico il tuo omuncolo.  Adesso dovrai ascoltarmi con molta attenzione.  Ho bisogno del tuo aiuto per entrare ad Asgard. Riprenderò le sembianze di mio figlio e se tieni alla vita di tua figlia, userai  i tuoi poteri per celarmi a Heymdall.    Dirai che vogliamo sposarci a  palazzo il più velocemente possibile.  Se mi tradisci, l’ammazzo davanti ai  tuoi occhi. Spero di essere stato esaustivo. Sopprimi dai loro ricordi  questi ultimi avvenimenti  e concedi  il consenso a….Narfi di unirsi a Jane…. Per sempre.  -
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: kikka_67