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Autore: arjelxx    30/01/2015    1 recensioni
Emma si avvicinò a Regina, come per baciarla.
« Era da tanto che non lo facevi. » disse la regina.
« Rimedio subito, se permette sua maestà. »
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Ambientata dopo l'ultima puntata della 4a, non si seguirà assolutamente l'andamento della 4b.
Le due donne cercheranno di trovare l'autore del libro, per dare un lieto fine anche a Regina, ma con molti imprevisti.
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Emma riuscì a convincerla a continuare, perché lei le aveva promesso un lieto fine, e doveva riuscire a mantenere la sua promessa. Non tanto per la promessa, ma voleva davvero che Regina fosse felice.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Regina ed Emma erano rimaste da Granny's per diverse ore parlando di ciò che poteva succedere se Gold fosse tornato, ma nei panni di Tremotino. E soprattutto con l'aiuto di qualcuno di potente.
Erano ormai le nove, quando Emma ordinò due cheeseburger con patatine a Ruby.
« Io non ho intenzione di mangiare quella schifezza, Swan.» disse Regina, dopo che Ruby fu sparita in cucina con le ordinazioni.
« Regina, è la cosa più buona del mondo! E poi a quest'ora dovresti solo ringraziarmi, so che stai morendo di fame perciò zitta e mangia.» sorrise Emma guardandola.
Regina scosse la testa sorridendo poi arrivò Ruby con i due piatti stracolmi di cibo.
Emma iniziò a mangiare molto velocemente visto che era lei che stava morendo di fame, mentre Regina guardava titubante il suo piatto.
« Regina mangia, su!» esclamò la bionda guardandola.
Regina non aveva intenzione di mangiare quelle cose; ma non perché non le piacessero, ma facevano male.
A quel punto Emma prese una patatina, guardò Regina e sorrise.
« Dimmi un po' Regina..ma tu come fai a restare in forma anche se ogni volta che ci vediamo in biblioteca o da te per cercare qualcosa, mangi di continuo?» disse la bionda, sperando che la mora non la fulminasse con lo sguardo.
Ma Regina non lo fece. Non lo fece perché era Emma, non per altro.
« Beh..» iniziò Regina, ma non fece in tempo a dire un'altra parola che Emma le aveva messo la patatina tra le labbra.
Scoppiò a ridere vedendo la sua faccia, ma stranamente la mora mangiò la patatina.
Emma sorrise e l'altra la guardò masticando un'altra patatina.
« Fai un morso al panino ora.» sorrise la ragazza mentre mangiava l'ultima patatina.
Regina afferrò il panino, e nel farlo alzò i mignoli di entrambe le mani.
Emma si voltò dall'altra parte della stanza scoppiando a ridere ma facendo più piano possibile, cercando di non farsi vedere.
« Biondina, puoi girarti. So che stai ridendo.» disse la regina.
Emma si voltò morendosi il labbro e guardò la donna davanti a lei.
« Mi scusi Vostra maestà, chiedo il vostro perdono.» disse Emma per poi fare un faccino dolce e gli occhi da cerbiatta; quella era una cosa che le riusciva molto bene.
Regina per qualche secondo rimase ipnotizzata dagli occhi verdi della ragazza davanti a lei. Sotto la luce a neon del locale, essi erano di un colore incredibile. Non erano verdi, ma un misto tra il verde oliva, il verde mare e il marrone. E Regina non aveva mai visto cosa più bella.
Regina tornò alla realtà, poi scoppiò a ridere.
« Saresti stata una principessa perfetta, Emma.» disse Regina. Solo dopo pochissimi secondi, che però parvero secoli, la mora si rese conto di ciò che aveva appena detto.
Rimase qualche secondo a fissare Emma, che però stava sorridendo.
Regina abbassò lo sguardo poi prese la sua borsa e la sua giacca e si alzò.
« Scusa, devo proprio andare.» disse mentre si infilava la giacca e si avviava verso la porta.
« No Regina, aspetta!» esclamò la bionda afferrando il braccio dell'altra.
Regina si girò e guardò Emma negli occhi.
Quella frase non doveva significare per forza qualcosa, soprattutto ciò che significava per Regina.
Cosa significava per lei? Beh, per lei significava che Emma era la ragazza più bella che aveva mai visto in vita sua; che per lei era il suo lieto fine, sennò niente avrebbe avuto senso; significava che Regina voleva Emma.
« Ehi, vieni. Usciamo e parliamo, solo noi due va bene?» disse la bionda sorridendo, per poi afferrare delicatamente il braccio dell'altra accompagnandola fuori dal locale.
« Non dobbiamo parlare di niente signorina Swan.» il tono di voce di Regina era così freddo, che persino i pinguini avrebbero sentito freddo in quel momento.
« Hai ragione, non dobbiamo parlare di niente. Buonanotte Regina.» disse Emma per poi voltarsi e dirigersi verso il suo maggiolino giallo.
« Emma aspetta..Scusa.» disse l'ex sindaco raggiungendo Emma, che si era fermata ma rimanendo di spalle.
« Ti va..ti va di venire da me e discuterne? Credo sia arrivato il momento.» sussurrò con lo sguardo basso.
« Sali.» disse Emma raggiungendo la macchina, aprì lo sportello e salì.
Regina non nascose quel piccolo sorriso che però spari dopo qualche secondo, pensando a ciò che doveva dire ad Emma.
Aveva deciso di dirle ciò che provava per lei. Lo pensava da tempo, ma quando videro l'immagine nel libro ne ebbe la certezza. Doveva dirle tutto.
Il libro che avevano trovato diceva per filo e per segno ogni cosa che era successa e che sarebbe successa in futuro, e c'era anche scritto che dovevano affrontare una minaccia insieme.
Poi c'era un bacio. Un loro bacio. E sembrava raffigurarle nel salotto di casa Mills.
Regina era nervosa, e quando era nervosa non parlava mai. Ed Emma questo lo sapeva. Infatti si chiese cosa stesse succedendo, visto che era stata tutto il viaggio in silenzio.
Arrivarono davanti casa di Regina e scesero dall'auto, Emma chiuse a chiave poi seguì l'altra donna verso la porta.
Regina prese le chiavi, aprì la porta ed entrarono. Accese tutte le luci dell'enorme casa poi si diresse verso il salone.
« Posso offrirti qualcosa da bere?» chiese la donna, indicando la vetrina degli alcolici. « Ho anche del sidro di mele di sotto.» aggiunse poi.
« Adoro il tuo sidro, ma..di sotto?» chiese Emma confusa. Era convinta che quella casa avesse solo due piani: quello dove si trovavano loro e il piano dove si trovavano tutte le camere, di sopra.
« Si, di sotto c'è una piccola cantina e in uno stanzino tengo il mio sidro.» sorrise Regina, avviandosi verso una porta, che Emma aveva notato solo in quel momento.
« Ma quella porta c'è sempre stata?» chiese la bionda, alzando un sopracciglio.
« No, è nascosta da un incantesimo. L'ho fatto quando Henry era ancora piccolo, lì sotto ci sono cose che non dovrebbe vedere.» disse l'altra, mentre accendeva la luce e scese le scale.
Davanti ad Emma si aprì uno spettacolo mai visto prima: vestiti di tutti i generi e colori che appartenevano alla Regina Cattiva, libri sparsi un po' ovunque, boccette di liquidi di vari colori e sostanze, specchi, contenitori di qualsiasi misura contenenti chissà cosa, e molto altro.
Poi sulla destra c'era una porta di colore nero, che si aprì appena Regina fu vicino ad essa.
« Sai, non ti immagino con uno di quei vestiti.» disse alzando le spalle, indicando i vestiti.
Regina rise, poi prese un paio di bottiglie di sidro e uscì dallo stanzino.
« Allora ora mi vedrai.» disse sorridendo la mora.
Emma ridacchiò, si sedette su una poltrona e guardò l'altra, che nel frattempo aveva preso uno dei suoi vestiti preferiti, quello rosso e nero, e scomparì in una nuvola viola, per poi ricomparire nello stesso punto con il vestito da Regina Cattiva.
Emma rimase a bocca aperta. Era così bella. Non solo aveva indossato il vestito, ma aveva anche i capelli raccolti con dei fermagli argentati sparsi un po' ovunque. Aveva anche una collana di diamanti sul collo e degli orecchini a forma di rosa nera su entrambi i lobi.
Era truccata con dell'ombretto nero sulle palpebre, rossetto di un rosso molto scuro e le guance rosee.
Emma fece cadere lo sguardo sul suo seno, che in quel momento era stretto dal vestito, e faceva vedere un po' troppo per i gusti di Emma.
« Che ne dice, Miss Swan?» chiese la Regina, avvicinandosi a lei.
Emma cominciò a tremare, la donna era vicinissima alla bionda e i loro respiri si mescolavano tra loro.
« Beh andiamo a provare questo sidro di mele?» sorrise Regina sulle labbra della bionda, la quale annuì.
« Ma..non ti cambi?» chiese Emma, mentre Regina saliva le scale davanti a lei.
« Approfitto dell'assenza di Henry per riesumare qualche cimerio. Sai, anche se mi pento ogni giorno di ciò che ho fatto, mi manca molto indossare questi abiti.» disse la regina, sfiorando il pizzo del vestito.
Emma la guardò sorridendo, poi si sedette sul divano aprendo la bottiglia di sidro e ne versò un po' in due bicchieri.
« Sei bellissima.» sussurrò la bionda mentre richiudeva la bottiglia.
« Come scusa? Stavo nascondendo la porta con l'incantesimo, dimmi.» disse Regina tornando in salone da Emma, che scosse la testa arrossendo lievemente. Preferiva che non avesse sentito ciò che aveva appena detto, sennò avrebbe dovuto spiegare troppe cose.
Entrambe avevano scordato perché erano lì, ed Emma non era più agitata come prima, non quanto Regina.
Regina aveva ricordato perché aveva chiamato Emma, o meglio, l'aveva in qualche modo costretta ad andare da lei.
« Emma senti..sei qui per un motivo, e credo sia ora di dirtelo.» disse Regina abbassando lo sguardo.
« Si, dimmi.» Emma la guardò, aspettando che parlasse ma Regina continuava a tacere. « Regina?»
Regina prese un profondo respiro, poi alzò lo sguardo verso la bionda.
« Non è facile Emma..allora..Dal momento in cui sei arrivata a Storybrooke io ho capito che avevi qualcosa di speciale. Ma non dovuto alla tua magia, all'essere la salvatrice. Era dovuto all'essere Emma Swan, all'essere te.
Ho finto di odiarti dal primo momento in cui hai messo piede nella mia città perché non volevo mostrare la mia parte più debole, la mia parte "umana"» disse imitando poi le virgolette con le dita. « Il punto è che con te io non sono riuscita a mantenere alte le barriere che avevo creato per proteggermi dal soffrire di nuovo per qualcuno. Mi sono subito fidata di te. Ho cominciato ad affezionarmi a te ogni giorno di più, ogni secondo passato insieme.
E credimi, non ho mai voluto farti del male, mai vorrei farlo. Dio, non ci ho neanche mai pensato! Non posso negare che con tua madre è stato il contrario, ma credimi, non ho mai voluto o provato a farti del male.
E quando ti vedevo con Henry il mio cuore mancava di un battito. Ma non per rabbia, tanto meno per gelosia. Il mio cuore si riempiva di gioia, si scaldava, e tutto ciò è successo solo con altre due persone in vita mia, al di fuori di Henry. Daniel e mio padre. » la donna aveva le lacrime agli occhi, e non riusciva a guardare l'altra. «Forse ora penserai che sono pazza, che sono una schizzata che si illude troppo, che pensa che qualcuno possa interessarsi a lei. Ma lasciatelo dire, Swan. Sei la donna più bella che io abbia mai visto. Nessuno è come te.
Io non avevo mai minimamente pensato che questo accadesse. Non con te. In passato ho provato ad uscire con molte persone qui a Storybrooke, ma nessuno mi faceva sentire come ora. Neanche Robin Hood ci è riuscito, e ora so perché non ha funzionato con lui. D'altronde il mio cuore era sempre appartenuto ad un'altra persona e io lo sapevo, ma lui mi faceva stare un po' meglio. Però lui non era te.
Emma io ti amo.» concluse la regina, poi si alzò con le lacrime che le solcavano il viso e si diresse verso la finestra, dando le spalle all'altra.
Facendo ciò non si era accorta che la bionda stava piangendo, aveva cominciato a piangere pochi secondi dopo l'inizio del discorso di Regina.
Si avvicinò lentamente alla donna che le dava le spalle, ma l'altra doveva averla sentita avvicinarsi perché si era appena girata, notando con stupore che gli occhi della bionda erano rossi ma sopratutto che non se ne era andata via scioccata. Perché?
« Sai Regina..aspettavo da tempo che me lo dicessi.» sussurrò Emma prima di avvicinarsi alla donna e posare le mani sui suoi fianchi.
Regina rimase a bocca aperta a quelle parole, alzò lo sguardo verso di lei e si morse il labbro.
Emma non ci pensò due volte e un secondo più tardi le sue labbra erano su quelle della donna davanti a lei.
Nessuna delle due seppe cosa provava in quel momento, ma erano sicure di una cosa: era il bacio più bello della loro vita.
Regina, le lacrime che scorrevano sul suo volto, dentro aveva, più che farfalle, falene. Aveva aspettato quel momento da così tanto tempo, che ormai aveva perso le speranze. Lei, aspettava quel bacio dal giorno in cui aveva conosciuto Emma.
Emma non l'aveva detto, ma anche lei era perdutamente innamorata dell'altra.
Quel tempo passate nella biblioteca a fare ricerca l'aveva quasi uccisa; passare giornate intere chiuse in quella stanza, a guardarla di nascosto e fantasticare su quella vita che avrebbe voluto passare con lei.
Pochi istanti dopo si allontanarono e si guardarono negli occhi.
« Emma..»
« Ti amo anch'io , Regina Mills, ti amo anch'io.» sussurrò la bionda, prima di sprofondare di nuovo tra le labbra dell'altra.
Ma nessuna delle due sapeva che quell'amore, ma possiamo anche dire Vero Amore, non poteva continuare. Non durante lo scontro con Tremotino.
 
 
 
 
   
 
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