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Autore: Spensieratezza    31/01/2015    3 recensioni
Quest storia si ispira al film Titanic. spero vi piaccia :)
Genere: Angst, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Spicer…”  aveva sussurrato Gabriel quando Lovejoy era tornato da lui in ospedale.

“Gabe. Non posso crederci. Sei…sei sveglio!”

Si erano abbracciati commossi.

“Ho avuto cosi tanta paura quando ho saputo che eri su quella nave che è affondata.” Disse Gabriel stretto a lui.

Lovejoy gli diede un delicato bacio sulle labbra.

“Ehi, perché sei cosi triste? Sono qui. Sono tonato.” Gli disse Gabriel, accarezzandogli il viso.

“C-c’è una cosa che devo dirti…”
 
 


Lovejoy gli raccontò tutto. Gli raccontò del dolore crescente per esser stato separato da lui, del rancore e dell’odio provato per John.

Della sua rabbia e della sua sete di vendetta. Non risparmiò nulla, nemmeno quello che aveva fatto a Jared, Jensen e John.
 
 

“Allontanati da me.” Gli disse Gabriel una volta che fini di parlare. Neanche Lovejoy seppe mai come aveva fatto a finire, a sostenere quello sguardo deluso e disgustato dalla persona più importante per lui.

“Gabe, ti prego, ascoltami. Loro stanno bene.” Disse Lovejoy cercando di prendergli le mani.

E questo dovrebbe farmi sentire meglio??” disse Gabriel arrabbiato, allontanando le mani.

“Io…io non lo so…forse spero solo che…che tu capisca che io non sono un assassino…”

“Hai sparato a John!”

“Io non…non l’ho fatto intenzionalmente. È partito un colpo. Non volevo farlo!”

“Come non volevi sparare a quei due poveretti? John si è messo in mezzo per difenderli! È per questo che è stato colpito!” disse lui esasperato.

“Io non volevo davvero ucciderli…” disse Lovejoy piano.

“Come?”

“La…la rabbia del momento…ero accecato…ma non li avrei mai uccisi. Volevo solo spaventarli. Non ho puntato davvero verso di loro…”

“Lo stai dicendo solo per…per farti perdonare…”

“Tu non c’eri, ok??” disse Lovejoy straziante, quasi piangendo. “Tu eri in coma e non sai quello che ho passato. Tutto il dolore accumulato per esser stato separato da te, per esser lasciato da solo a combattere con la consapevolezza che era stata colpa di John e di quella maledetta caccia se tu eri su quel letto d’ospedale!”

Ora delle lacrime caddero sulle guance di Gabriel.

“Anche se stavi male, questo non ti autorizzava a…”

“Lo sai che più passa il tempo, i giorni, i mesi e gli anni, e minori sono le probabilità di un corpo umano di reagire e risvegliarsi dal coma? Io lo so perché i dottori me lo ripetevano ogni singolo giorno.”

Gabriel chiuse gli occhi, mettendosi una mano su di essi.

“Mi sei mancato cosi tanto. Credevo di averti perduto per sempre. “ disse Lovejoy mettendogli una mano sulla guancia, da cui caddero calde lacrime.

“E adesso mi hai ritrovato, solo per perdermi di nuovo…” disse Gabriel triste.

“C-come?”

“Vattene. Vattene! Non voglio più vederti!”

“Gabe…no…”

“ORA!” urlò, scoppiando a pianger, e Lovejoy se ne andò con il cuore spezzato.
 
Jared entrò nella stanza proprio quando Lovejoy stava uscendo, in tempo per vedere Gabriel in lacrime e chiedergli che era successo.
 
 
 
 
*

Se Gabriel pensava che Lovejoy si sarebbe arreso cosi in fretta, si sbagliava.

Lovejoy tornò l’indomani, e l’indomani ancora, e l’indomani ancora.

Gli portava fiori, regali e cioccolatini per allietare il più possibile la sua degenza in ospedale fino a che non l’avrebbero dimesso.

Gabriel non gli diceva più di andarsene, ma non sembrava aver cambiato idea.
 
“Non voglio nessun regalo, Spicer, ma tu, che cosa vuoi da me??” gli chiese brusco.

“Niente, Gabe. Solo vederti felice.”

“Tu dici che non vuoi niente, ma lo vedo da come mi guardi che invece ti aspetti qualcosa…che cosa vuoi? Amore? Perdono?”

“Forse entrambe.” Ammise lui.

“E che cosa mi farai se non dovessi concedertelo, Spicer? Mi sparerai?”

Lacrime sul volto di Lovejoy e qualcosa si incrinò dentro Gabe.

“Adesso non piangere, non…non ti ho detto niente…solo la…verità…” disse Gabriel turbato da quelle lacrime.

“Io ti amo. Non ti farei mai del male. Se non mi amassi più ne soffrirei, ma non ti obbligherei…ma tu mi ami ancora!”

“Smettila di parlare come se mi conoscessi più di chiunque altro!!!” gridò Gabriel, alzandosi dal letto.



Lovejoy smise di parlare e gli afferrò il viso per suggellare quello che sentiva in un bacio mozzafiato.


Gabriel strinse gli occhi in una smorfia triste, ma non si sottrò al bacio.

Lovejoy lo baciò piano per non dargli l’impressione che lo costringesse e Gabriel non lo respinse, ma ricambiò il bacio.

Poi, Lovejoy lo baciò con la lingua e anche li Gabriel non si sottrò.

Quando si staccarono, Gabriel aveva il fiato corto e sembrava lottare per riprendere il controllo.

Lovejoy giurò che fosse anche un po’ eccitato.

“Visto? Tu mi ami.”

“Vuoi che ti dico che ti amo ancora? Si, è cosi!!! !” quasi gridò Gabriel. “Ma…”

“ Perdonami, Gabriel, fallo per noi. Lasciamo tutta questa sofferenza alle spalle.” Lo interruppe l’altro.

“Che ne dici della mia sofferenza, Spicer??”

“Sono stato male anch’io…”

“E la cosa mi addolora, ma tu non avresti mai, mai dovuto scaricarmi un tale peso sulle spalle. “

“Ehi, tu non c’entri niente, ok? È stata tutta colpa mia.”

“ Ma tu hai agito cosi per me! E io mi sento in colpa a pensare che per causa mia, delle persone…”

“No no no, Gabriel, credimi, ti prego. Volevo vendicarmi di John, questo si, ma non ho mai voluto uccidere né lui né suo figlio, e se anche l’avessi pensato…non lo avrei fatto veramente, te lo giuro.”

Gabriel lo guardò triste, indeciso se credergli o meno.

“Farei qualunque cosa per te.” Disse accarezzandogli una guancia.

“è questo il problema. Sono degno di quest’amore? Io…io non so se sono all’altezza…avrei fatto la stessa cosa al tuo posto? Razionalmente dico no, so che è sbagliato, ma allo stesso tempo tu mi fai credere che è giusto, e quindi vorrei averlo fatto…che cosa…che cosa mi stai mettendo in testa??”

“Gabriel, tu hai ragione, ho sbagliato. Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. So che l’ho fatto per amore, ma nonostante ciò non ne sono fiero, e anche io al tuo posto mi sarei arrabbiato cosi tanto, quindi no, non sto giustificando quello che ho fatto e dicendo che ho fatto bene. Ti sto solo spiegando perché, e non voglio contagiarti o che condividi i miei sbagli. Chiedo solo il tuo perdono e il tuo amore.”
 
Gabriel lo guardò ancora una volta e questa volta sembrava indeciso.

“Mi dispiace infinitamente per gli anni che abbiamo perso.” Ora era triste.

“Io spero solo che ce ne saranno altri con te. “ gli disse Lovejoy, baciando le sue mani e andando via.
 
 
 
 
*

Dopo tante insistenze, Lovejoy riusci ad ottenere un weekend in una baita in montagna, solo per loro due.

Gabriel lo guardava spesso lanciandogli occhiate in tralice, Lovejoy se ne accorgeva ma faceva finta di nulla. Tuttavia non poteva reprimere un sorriso.

Lovejoy cucinava omelette al formaggio e poi facevano lunghe passeggiate nei boschi. Gabriel sembrava frustrato, come se non sapesse neanche lui cosa volesse. Altre volte sembrava aspettarsi qualcosa…un bacio forse? Lovejoy però non fece nulla.

Quando fini il weekend, Gabriel non vedeva l’ora di andarsene, anche forse per sfuggire da Lovejoy e dai sentimenti che provava per lui.

Quando andò verso la macchina però, la trovò con tutte e quattro le gomme tagliate.

SEI UN BASTARDO!” Lo attaccò duramente Gabriel tornando dentro. “L’HAI FATTO APPOSTA!”

“Schhhh, non agitarti cucciolo. Abbiamo delle gomme di riserva. Devo solo ricordarmi dove le ho messe e poi potremmo andarcene.”

“Io non resterò in questa baita con te un minuto di più, Spicer.” Gli disse Gabriel avvicinandosi a lui.

“Hai ragione. Resterai in questa baita con Spicer Lovejoy.” Disse lui sorridendo.

Neanche Lovejoy poteva aspettarsi quello che sarebbe accaduto dopo. Gabriel gli afferrò la faccia e gli stampò un bacio mozzafiato.

“Mi sei mancato. Tanto! Ti sognavo quand’ero in coma.” Gli disse poi Gabriel  all’orecchio e Lovejoy nacque e rinacque per la seconda e terza volta a sentire quelle parole.

Si toccarono e si accarezzarono più volte dappertutto e finirono sul letto, ansiosi di spogliarsi, ansiosi di fare l’amore.

E lo fecero. E fu incredibilmente passionale, ma anche ricco di sentimento.



“Non voglio perderti più.” gli diceva Lovejoy.

“Non voglio più stare senza di te.” Gli diceva invece Gabriel.

“Perdonami.”

“Ti ho già perdonato, perché ti amo.”
 

Quello che doveva essere un weekend, si trasformò in una settimana di miele tra coccole e carezze.

Gabriel e Lovejoy non si lasciarono più.
 
 
 
*

“Amore, ma…sbaglio o sei commosso?” gli chiese Jared, accoccolando la testa sulla sua guancia.

“Chi, io? Ma figurati. Per uno scemo?”

“Non nasconderti da me.” Lo rimproverò dolcemente Jared.

“Mai.” Gli disse Jensen, riprendendo a baciarlo.

“Ti amo troppo, Jensen.” gli disse Jared mentre se lo baciava e abbracciava tutto.

“Ti amo troppo anche io.” Gli rispose Jensen.

















Note dell'autrice: 

Mi è stato fatto notare che Lovejoy è vecchio quando fa Titanic..quindi ci tengo a precisare che in questa mia storia è giovane, ecco, lui e Gabe avranno sui trent'anni, poi quando rileggerò bene questa storia vi saprò dire l'età precisa, (rivedendo anche i tempi in cui Gabe è rimasto in coma ) abbiate pazienza, è passato molto tempo da quando l'ho scritta xd comunque sono giovani entrambi, ecco ^^

Spero vi sia piaciuto e scusate varie imperfezioni. Mi ha messo un pò in difficoltà e inoltre sono abbastanza stanca quindi non so com'è venuto O_O

Ps ci ho pensato dopo averlo scritto, ma Lovejoy e Gabe mi sembrano ora come Dean e Sam quando Dean aveva fatto possedere Sam da Gadreel ahhah :))

 
   
 
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