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Autore: Debby_Gatta_The_Best    01/02/2015    5 recensioni
[Five Nights at Freddy's]
Chi mai vorrebbe lavorare in una pizzeria piena di robottacci assassini dove ti pagano due dollari l'ora? Solo un barbone come Mike...
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per paura di perdere l'indirizzo, Mike si appostò dietro la Pizzeria in mezzo ai sacconi della spazzatura dall'odore sospetto, e aspettò mezzanotte. Mentre aspettava decise di schiacciare un sonnellino, e mentre dormiva ricordò un incubo che faceva da bambino: mostri alieni-vegetali che catturavano bambini dal suo nome, li portavano sulle loro navicelle-pomodoro e a ognuno infilavano in capo una zucca intagliata in stile Halloween. A quell'epoca Mike aveva paura della verdura. Durante quel sonnellino però sognò che al posto di alieni verdure ci fossero robottoni irascibili pronti a infilare ogni malcapitato dentro un costume a forma di animale grasso, indefinibile. Mike si svegliò tutto sudato ringraziando il cielo che si trattasse solo di un sogno. Scostò il sacco della spazzatura che aveva messo addosso come coperta e si avviò all'entrata del ristorante. Di notte il posto appariva ancora più lugubre, ma in fondo cos'è che di notte non appare lugubre? Quindi non ci pensò e suonò il campanello. Questa volta, per qualche stranissima ragione, non si avvertì un suono simile a quello dell'Apocalisse, bensì un lievissimo fruscio, e dopo qualche secondo la porta della quale Mike aveva distrutto il vetro la mattina stessa si aprì come per magia, senza fare il minimo rumore.

Mike entrò, e si trovò Claire e Fred ad aspettarlo. La ragazza stava finendo di spazzare per ii tavoli mentre Fred giocherellava con una torcia elettrica.

«Oh, ciao Mike. Da questa parte, prego»

Posò una mano sulla spalla del ragazzo e lo condusse per un corridoio buio. Claire lo salutò con un sorriso triste. Mike iniziò a pensare di aver scelto un lavoro pericoloso. Fred lo scortò per un paio di stanze fino a fermarsi in una stanza piccola e illuminata a malapena da una lampadina a basso consumo. Il Capo alzò il capo verso suddetta luce e scosse lentamente la testa:

«Da quando siamo in crisi... i costi vanno ridotti... le tasse vanno bruciate nel caminetto per fare fuoco, che la legna costa.. speriamo non ci siano microspie nei paraggi o sono già in galera e bye bye la mia bella pizzeria... comunque»

Parve accorgersi dopo un anno che Mike era lì e avrebbe potuto spifferare tutto alla polizia.

«Siccome, emm, come saprai... i costi aumentano e i soldi diminuiscono (anche per colpa di Claire che se li infila in tasca per andare alla SPA), devo illustrarti un paio di cose prima di lasciarti lavorare: per prima cosa, quel ventilatore – disse indicando un rottame appoggiato sulla scrivania – è rotto e se provi a staccare la spina muori fulminato. Quindi non farlo. Purtroppo però succhia elettricità... quindi dovrai far bene attenzione a non lasciare le porte chiuse per troppo tempo – e indicò le porte che si aprivano e chiudevano elettricamente – oppure la luce salterà e... be, buona fortuna»

Stette per girare sui tacchi quando a Mike tornò in mente una cosa:

«Aspetta, ora che ci penso... devo controllare che i vostri... animali meccanici non si picchino a vicenda, non combinino guai, non freghino i soldi dalla cassa eccetera. Ma... perché devo chiudere le porte e tutte queste cose qui? Insomma, mica vogliono uccidermi, no?»

In quel momento, se Fred avesse avuto il pelo, gli si sarebbe rizzato sulla schiena ma dal momento che aveva solo i capelli, quelli assunsero la forma di un riccio arrotolato.

«Uh, be', perché............ – cercò di spiegarsi sempre girato di spalle – perché è meglio non correre rischi. Buon lavoro»

E corse via senza dare il tempo al nuovo assunto di ribattere. Questo fece spallucce e si sedette alla scrivania. Davanti a lui c'era un tablet stile ipad, molto più spesso e brutto però. La prima idea di Mike fu di andare a controllare il suo stato di FB (da quando era stato sbattuto fuori di casa lo aveva potuto controllare solo un paio di volte dall'Iphone 5S di Fritz), ma scoprì con dispiacere che l'affare non si connetteva a internet. Allora iniziò a gironzolare per la stanza giocherellando con la lampadina che gli aveva dato Fred, noncurante di quello che avveniva nei meandri più oscuri della Pizzeria.

Si sedette alla scrivania, mentre i minuti passavano lenti, e iniziò a spippolare con il tablet. Vide che era il controller di un videogioco che mostrava solo immagini di telecamere di scarsissima qualità, e quindi lo spense, chiedendosi dove fosse lo schermo che mostrava gli animatroni da controllare.

Dopo ore di infruttuosa ricerca, si sedette nuovamente sconsolato alla sua scrivania, e si accorse che il videogioco scarsissimo installato sul tablet era lo schermo che stava cercando, e le immagini erano quelle delle telecamere della Pizzeria. Capì di essere un idiota nel momento stesso che guardò l'orologio: erano quasi le 2, e lui non aveva controllato nemmeno uno dei quattro animaletti. Iniziò a premere a casaccio i pulsanti fino a quando non riuscì a capire come funzionava quell'aggeggio, e si mise a controllare ogni stanza. Vide una massa marrone informe che in punta di piedi si avvicinava al frigo, rubava qualcosa che assomigliava ad un hot-dog di plastica e se ne tornava su un palcoscenico malconcio, una cosa che somigliava vagamente a un pollo completamente giallo che si pesava sulla bilancia scuotendo vistosamente la testa a palla, un coniglio che usciva dal cappello della cosa informe marrone e un qualcosa simile a un canide intento a farsi la doccia canticchiando “Dum dum da dum” dentro una doccia dalle tende viola. Fuori da questa c'era un cartello:

MI STO LAVANDO. NON ROMPETE LE P...”

Ma il resto era in ombra, e dal momento che le telecamere avevano una qualità inferiore ai calzini bucati di Mike, lui non riuscì a capire cosa c'era scritto e rimase nel dubbio. Un dubbio così atroce che lo fece rimuginare ben tre minuti, ma poi si scocciò e riprese a guardare per le stanze. Vedere quei cosi fare cose iniziò a venirgli a noia, e siccome lo pagavano per stare lì lui decise che poteva anche dormire, tanto quei cosi erano intenti a fare le loro cose e per di più non parevano offensivi.

Mike si tirò sopra gli occhi il cappello di carta, che tanto era leggero e anche se se lo era lanciato non gli aveva fatto male e si addormentò...

Dopo un po' iniziò a riprendere coscienza, sentendosi osservato mentre aveva gli occhi chiusi, e sentendo un pizzicore strano sopra il labbro superiore, come se improvvisamente gli fossero cresciuti i baffi che aspettava da quando aveva cinque anni e giocava con le barbie. Sì, perché nonostante fosse un barbone stranamente la barba non gli era ancora cresciuta, anche se aveva superato i venti anni, e neanche i dottori si erano mai riusciti a spiegare questa cosa strana. Alcuni avevano ipotizzato che in realtà Mike fosse una ragazza, ma era un'ipotesi che non poteva reggere: in fondo aveva sempre guardato DragonBall da piccolo – anche se giocava con le barbie – .

Comunque, Mike sentiva questo pizzicore, quindi allungò una mano per sentire se gli fossero cresciuti dei baffetti alla Hitler, alla Super Mario o alla francese, quelli eleganti arricciolati verso l'alto. Nulla. Probabilmente stava ancora sognando. Non aveva neanche aperto gli occhi, e non lo avrebbe fatto se all'improvviso non avesse sentito una risatina un tantino agghiacciante: sembrava quella di una iena ubriaca. Mike sobbalzò, e si sarebbe anche cacato addosso se non avesse mangiato per sbaglio cibo restringente il giorno prima – trovato nella spazzatura della farmacia – . Scattò sull'attenti con la vivacità di una tartaruga, trovando davanti a sé... un talpone viola con le orecchie lunghe. Ah no, aspetta, era un coniglio. Un coniglio piuttosto brutto... anzi, parecchio brutto... non faceva venir voglia di mangiarlo, ma con l'appetito che si ritrovava Mike non era detto. Era gigante, viola – perché i conigli sono viola – e... di metallo. Purtroppo lo stomaco di Mike non era certo che sarebbe riuscito a digerirsi quella roba, quindi inviò un messaggio al cervello del proprietario con su scritto:

NON provare a mangiarlo, TI PREGO”

Mike lo ricevette e storse il naso, guardando nuovamente quanto era brutto quel povero coniglio.

«Hey»

Disse.

«Hey»

Ripeté il roditore con una voce robotica allegra.

«Che ci fai qui?»

«Nulla, sono venuto a salutarti – so che sei il nuovo assunto, no? – ma tu dormivi...»

Ridacchiò di nuovo, senza un perché.

«Tu capisci quello che dico?»

«Ti ho appena risposto, babbeo»

Il coniglio pareva un po' infastidito dall'idiotaggine del nuovo ragazzo delle pulizie.

«Cioé... non pensavo esistessero robot in grado di comprendere la lingua umana!»

Il coniglio lo guardò seccato, per quanto potesse apparire seccata una faccia con una limitatissima gamma si espressioni facciali.

«Faresti meglio a iniziare a pulire, che qui c'è un sudicio che poi si lamentano se la Pizzeria chiude!»

Brontolò il robot capendo che non avrebbe potuto ragionare con quell'ottuso.

«Ma... ma io mica sono stato assunto per pulire!»

Ribatté Mike. Era troppo orgoglioso per fare l'omino delle pulizie. Avrebbe preferito tornare all'Ufficio Collocamento di domenica prima di pulire gabinetti.

Bonnie – probabilmente era lui, pensò Mike in un momento di lucidità – lo squadrò da capo a piedi.

«Sei... occielo... la nuova guardia?»

Sembrava esserci rimasto male.

«Pensavo non ne assumessero più... eravamo stati abbastanza convincenti con l'ultima, no? Insomma, non credo sia un bello spettacolo trovare un tizio morto dentro un costume, quando si apre una Pizzeria, di mattina...»

Iniziò a farfugliare cose come “stritolamenti” “soffocamenti” “squartamenti” e Mike si convinse che lasciavano vedere troppi film horror a quei robot dalle menti semplici. Mica facevano bene! Comunque lo lasciò girare sconcertato per la stanza un buon quarto d'ora, e quando alla fine il coniglio si calmò, disse a Mike:

«Senti, bellino, noi questa sera non ci siamo incontrati, okay? Insomma... tu NON HAI VISTO NIENTE»

Iniziò ad indietreggiare imitando la voce del pinguino di Madagascar.

«Noi non siamo buoni e sociali, intesi? Noi siamo dei cosi brutti e cattivi che vogliono ucciderti, intesi? Quindi tu domani ti dimetti oppure domani notte noi ti prendiamo e ti infiliamo in un costume, okay? E fa male, moooolto male, quindi attiva quel tuo cervellino e... be, TOGLITI DALLE SCATOLE che non ho intenzione di sorbirmi i tuoi lamenti piagnucolosi mentre ti trasformiamo in un Freddy, eh? Adesso me ne vado... ma tu non hai visto niente...»

E sparì dietro la porta. Mike rimase, tipo... tipo come un babbeo, ma lui era un babbeo in fin dei conti e quindi rimase impassibile. Impassibile chiedendosi però se aveva fatto la scelta giusta ad andare a lavorare in quel posto tra Fonzies pirati e conigli viola perversi. Fece spallucce, come sempre, e si disse che due dollari l'ora erano sempre meglio di maglioni ammuffiti. Poi guardò l'orologio e vide che erano le 5:30 passate, quindi fece per prendere la sua roba, ma da quando gli avevano fregato lo zainetto non aveva nemmeno qualcosa da prendere e quindi aspettò una mezz'ora giocando al prato fiorito (almeno quello, visto che lo schermo non si collegava al net).

Alle 6 le campane nella chiesa suonarono allegramente, e delle risate di bambino molto sospette risuonarono come per magia nelle orecchie di Mike. Lui uscì tranquillamente dalla Pizzeria, e appena fuori trovò Fred ad aspettarlo.

«Buongiorno! Come hai passato la notte?»

«Mh, non è stato impegnativo»

«Buon per te... sei la prima persona che non esce con i capelli bianchi... comunque...»

Non riuscì a continuare la frase perché scoppiò in una buffissima risata.

Mike non capì, poi arrivò Claire che esclamò:

«Povero caro! È stato Bonnie vero?»

Gli porse il suo specchietto gigante e Mike scoprì cos'era quel pizzicore: sulla faccia aveva un paio di baffi arricciolati disegnati malissimo, due occhiaie finte e un pizzetto, tutto fatto col pennarello indelebile. Ecco cos'era la penna che aveva quel conigliaccio in mano! Mike iniziò a pentirsi di quel lavoro.




Commento

Temo che d'ora in avanti non riuscirò a postare giornalmente. Comunque spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Lasciate dei commenti, mi raccomando!

  
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