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Autore: feeling    02/02/2015    2 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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NIGHT&NEED
 




Nonostante l’avesse vista già altre volte nuda non poté fare a meno di stupirsi della sua bellezza disarmante mentre era lì, in piedi davanti a lui. Killian si prese tutto il tempo per osservarla ed ammirarla, prima di abbassarsi le mutande e privarsi così dell’ultimo indumento che indossava. Emma si avvicinò e carezzò il viso perfetto del pirata, indugiando prima sulla cicatrice posta sulla guancia e poi sulle labbra calde e morbide. La donna annullò ogni distanza e catturò quelle labbra in un bacio famelico, l’uomo le cinse i fianchi con l’uncino mentre con la mano percorse tutta la schiena dall’alto verso il basso e viceversa. Quel bacio fu così lungo che ebbero bisogno di staccarsi per riprendere fiato. Quella volta era diversa da tutte le altre, non c’era fretta perché non c’era l’urgenza di trovarsi l’uno dentro l’altro, sapevano di avere tutto il tempo e sapevano di amarsi ed era questo che cercavano di trasmettersi attraverso quei contatti delicati ma passionali allo stesso tempo. Killian cominciò a sfiorare e baciare prima la guancia, poi il collo, la spalla, il braccio e infine la mano della donna. Emma nel frattempo si aggrappò a lui, aveva bisogno di un sostegno per non cadere per via delle gambe diventate molli a causa di quella lenta tortura che lui le stava infliggendo.
-Killian…- gemetté quando l’attenzione dell’uomo si spostò prima sui suoi seni e poi sul suo ventre, lei non poteva fare a meno di chiudere gli occhi e di accendersi ad ogni tocco, ogni carezza. Non riuscendo più a resistere lo scostò e lo spinse sul letto dietro di loro posizionandosi a cavalcioni su di lui, si fissarono per un tempo indefinibile prima di tornare a baciarsi. Killian la strinse a sé per sentirla, se possibile, ancora più vicina, ancora più sua e poi la afferrò per i glutei e ribaltò la loro posizione prestando attenzione a non ferirla con l’uncino. Quando il pirata riprese la tortura interrotta pochi istanti prima partendo dalla caviglia e risalendo lungo la gamba, Emma inarcò la schiena per il piacere e con una mano afferrò e strinse i capelli corvini dell’uomo. Senza indugiare oltre entrò in lei provocando brividi di piacere in entrambi, ad ogni spinta seguiva un gemito dell’uno o dell’altro finché insieme non raggiunsero l’apice del piacere. Hook le si accasciò addosso e poggiò la nuca tra i suoi seni e si addormentò cullato dalla salvatrice che gli carezzava i capelli prima di scivolare anche ella nel mondo dei sogni.
 
Lentamente aprì gli occhi sentendosi stanco ma appagato, si staccò a malincuore dal corpo caldo e morbido della salvatrice per mettersi su a sedere, afferrò la fiaschetta di rum sul comodino e ne bevve un lungo sorso. I movimenti, seppur silenziosi, che aveva compiuto dovevano aver svegliato Emma perché la sentì sussurrare un poco convinto “Buongiorno” seguito da uno sbadiglio.
-Mi dispiace deluderti tesoro ma è ancora notte- finalmente Emma aprì gli occhi e vedendo la luna ancora alta nel cielo si rese conto che il suo bel pirata aveva ragione: erano soltanto le 02:45. Una smorfia si dipinse sul volto accompagnata da un brontolio di stomaco, stava morendo di fame. Si alzò e indossò la maglia del pigiama di lui che le andava molto grande e le arrivava a metà coscia e si avviò in cucina per prepararsi qualcosa per riempire quel vuoto di stomaco. Hook la seguì con lo sguardo e per la seconda volta quella sera si ritrovò a pensare che la salvatrice fosse davvero molto bella, scese anche lui dal letto e si rivestì non completamente rimanendo a petto nudo e poi la raggiunse.
-Cosa stai facendo? - domandò curioso vedendola armeggiare con le padelle.
-Secondo te? Sto cucinando- l’uomo le si avvicinò, le avvolse i fianchi e la strinse per poi depositarle un bacio tra i capelli dorati e staccarsi da lei.
-Alle 02 del mattino? – era chiaramente stupito per lui non aveva molto senso quello che la salvatrice stava facendo. Emma annuì concentrata nel preparare le sue uova – Ne vuoi un po’? – chiese non appena ebbe finito, senza attendere una risposta si avventò sul piatto come se non mangiasse da giorni.
-Sai tutta quella attività mi ha messo fame – ammise lanciandogli uno sguardo ammiccante, a tale gesto Killian reagì toccandosi con il pollice le labbra e socchiudendo gli occhi ripensando ad uno dei momenti di passione di quella notte.
-Ora che ci penso anche io ho fame, un altro tipo di fame- sentiva tutto il suo corpo bruciare per il desiderio, gli occhi blu resi ancora più intensi dall’eccitazione, interruppe il pasto della donna e la sollevò di peso sistemandola sul bancone della cucina, le labbra intente a mordicchiare le orecchie di Emma e poi il collo.
-Dio quanto ti amo – quando la salvatrice si rese conto di ciò che le era sfuggito pregò che il pirata non l’avesse sentita, ma Killian si interruppe come se fosse stato colpito da una scossa elettrica e la fissò in attesa di una conferma, aveva udito chiaramente quelle parole. Non si erano ancora detti ti amo motivo per cui Emma imprecò mentalmente per ciò che aveva fatto.
-Non volevo dire quello che ho detto- il pirata abbassò lo sguardo ferito e si allontanò da lei, le voltò le spalle. Per la seconda volta nel giro di pochi minuti Emma si maledisse mentalmente per la sua totale incapacità di gestire le relazioni – Killian, ti prego voltati- gli accarezzò dolcemente la schiena- Non mi sono spiegata. Io non volevo dirlo in questo modo, ma è vero io ti amo –
A differenza di pochi istanti prima in cui il pirata si era come pietrificato nell’udire quel “ti amo” le rivolse un sorriso sincero – Ti amo anche io – le baciò la punta del naso prima di prenderla in braccio.
-Dove mi stai portando? –
-Sul letto, voglio fare l’amore con te finché non saremo privi di forze - Emma si sentì inondare di calore non solo per la voglia di lui, ma soprattutto per quello che si erano appena rivelati. Sapeva che lui la amava, però sentirselo dire era tutt’altra cosa anche perché una parte di lei, quella convinta di non poter essere amata, fino a quel momento non ci aveva creduto.
-E le mie uova? – chiese fintamente dispiaciuta.
  -Mi dispiace tesoro, le tue uova saranno ancora lì quando avremo finito. Il tuo stomaco può aspettare, io no– 






ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti e buon inizio settimana :)
Eccomi con il settimo capitolo, ormai ci stiamo avvicinando alla fine e devo dire che mi dispiace perché mi sto divertendo molto a scrivere i vari capitoli e poi leggere cosa ne pensate. Detto questo, inizialmente la mia idea su questo capitolo era molto diversa soprattutto la parte del "ti amo", ma man mano che scrivevo mi sono sempre più lasciata prendere dall'ispirazione e questo è il risultato spero vi piaccia. La settimana prossima ho un esame quindi non so se pubblicherò come sempre di lunedì :(   
Come sempre ringrazio chi ricensisce, chi si limita a leggere o chi ha inserito "That's all I've ever wanted" tra i preferiti o tra le storie seguite o da ricordare. 
Un bacio a tutti, alla prossima settimana =D 

 
  
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