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Autore: Amrita    02/02/2015    1 recensioni
Loki si ritrova su Ønskenheimr, il mondo delle illusioni. Nonostante il suo unico desiderio sia quello di riunirsi ad Hermione, qualcosa continua ad impedirgli di ritrovarla.
- Sequel di "Lay All Your Love On Me"
[LokixHermione]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10: Casa dolce casa

 
 

I tre sollevarono gli occhi sull’enorme palazzo il cui stile Hermione non avrebbe saputo identificare, anche se aveva un’aria familiare.
«Fred, possibile che quello sia il castello di Hogwarts?» chiese la ragazza dopo aver riflettuto per un paio di secondi.
«Possibile. E’ diverso per ognuno di noi. Io ad esempio ci vedo il mio negozio. A proposito, spero che George lo stia ancora mandando avanti!»
Hermione aveva annuito e aperto la bocca per parlare, ma Loki la interruppe. Posandola a terra, e senza allontanare gli occhi dalla costruzione aveva annunciato di dover andare a parlare con Hel. La strega si era offerta di accompagnarlo, ma Loki si era opposto «Prometto di esser celere.»
Hermione non aveva potuto far altro che guardare il dio schizzare in avanti, facendole quasi perdere l’equilibrio, e scomparire dietro alla porta.
«E così… stai con quel simpaticone» esordì Fred, dopo qualche secondo di silenzio.
La strega dovette pensare alla risposta. Non perché avesse timore del giudizio dell’amico, ma perché non ci aveva mai riflettuto. Dopotutto, le cose erano semplicemente… successe «Immagino di poter dire di sì.»
«Un soffio di allegria, davvero.»
«È solo... stanco» ridacchiò Hermione «Fidati, sa essere divertente quando vuole.»
«Non ho dubbi. Sono solo curioso di sapere dove hai raccattato il cugino metallaro di Severus.»
«Un giorno magari ti racconterò tutto. Dovrò pur avere qualcosa con cui intrattenervi.»
Fred annuì con fare saccente. Poi sollevò gli occhi e iniziò ad agitare la mano in aria, come per salutare qualcuno. La strega seguì il suo sguardo e vide due anime avvicinarsi. «Ma quelli sono...»
«Lily e James! Che coincidenza!»
Hermione espirò «Per un momento ho creduto che fossero Harry e Ginny» disse piano.
«Effettivamente» commentò Fred, piegando la testa da un lato «Potrebbero benissimo venire scambiati per loro.»
La ragazza li osservò camminare, incantata dal modo in cui le loro figure erano ben distinte, ma per qualche effetto di luce sembravano, a momenti, intrecciarsi.
«Tu devi essere Hermione!» disse infine James.
Lily sorrise «Sarebbe difficile non riconoscerti, qualcuno» asserì la donna, facendo cenno con la testa verso Fred «ci ha parlato talmente tanto di te...»

Loki entrò nel palazzo, dopo aver lasciato, a suo malgrado, Hermione nelle mani dell’anima. Camminava lentamente e con aspettativa, anche se non sapeva rispetto a cosa. Continuò ad avanzare senza deviazioni, sicuro del percorso che stava seguendo. Era passato molto tempo dall’ultima volta in cui aveva visto Hel, e dopo la conversazione che avevano intrattenuto l’ultima volta gli sarebbe stato difficile immaginare che il motivo della loro riunione successica non sarebbe stato più... infelice.
Vedendosi in prossimità della sala maggiore, il dio intrecciò le dita dietro la schiena.
Una donna imperiava nella stanza, le gambe gettate su uno dei braccioli del trono e un libro aperto tra le mani, una pagina in sospeso tra il dito indice e il medio.
«È permesso?» esordì Loki, fermandosi appena oltre l’uscio.
Hel sollevò gli occhi e chiuse il libro, lasciando un dito tra le pagine per tenere il segno «Loki, non mi aspettavo una tua visita tanto presto.»
Il dio sogghignò «Non essere così sorpresa, questa non è una visita di cortesia.»
«Non vedo come potrebbe, non sembri di certo intenzionato a scusarti.»
Loki riprese ad avanzare verso il trono, e la dea raddrizzò la postura, mostrando chiaramente anche la metà del suo corpo che prima era rivolta verso lo schienale del trono. L’abito dal tessuto avorio quasi impalpabile lasciava ben poco all’immaginazione, la stoffa ricadeva morbida sul fianco destro, ben fatto, ed era logorato all’altezza della cassa toracica. Loki poteva chiaramente vedere una costola bianca fare capolino da un piccolo strappo.
«Suvvia» disse il dio, scuotendo la testa teatralmente «Non vorrai farmi credere che te la sia legata al dito. Una tale sciocchezza… In un rapporto come il nostro ciò che è tuo è mio e viceversa, no?»
Hel rigirò una ciocca di capelli corvini tra ciò che rimaneva delle sue dita «Certamente. Allora non avrai problemi a darmi l’anima della ragazza in cambio, no?»
I due si guardarono intensamente.
«Avrei dovuto immaginare che fossi già al corrente della sua presenza.»
La dea sorrise gentilmente, lasciando che una graziosa fossetta si formasse su una guancia, mentre sull’altra, priva di pelle, i muscoli nudi guizzarono «Sono cose che succedono, quando si governa un regno. Non che tu possa saperne qualcosa, chiaro.»
«Ouch!» esclamò Loki, portandosi una mano al petto «Così mi ferisci!»
«Lungi da me» rispose Hel dolcemente «So bene il motivo per cui sei qui. Purtroppo, dovrai pagare per il pedaggio.»
«E da quando in qua questa nuova imposta?»
«Oh, è un trattamento speciale. Questa è decisamente un’occasione unica, non posso lasciare che i miei Doni vadano persi per sempre. Ma usciamo, non voglio escludere la tua dolce metà dalla conversazione. Sarebbe maleducato, non credi?»
«Non penso sia necessario» aveva ribattuto Loki, ma non aveva fatto nemmeno in tempo a terminare al frase, che i due si erano materializzati fuori dal cancello, a una decina di passi da Hermione e gli altri.

«Mi rincresce dover interrompere la vostra conversazione, ma ci sono affari più importanti da discutere» disse la dea, facendo sparire le anime con uno schiocco di dita.
Loki spostò lo sguardo sulla ragazza, trovandola alquanto intimorita. Certo, essendo cresciuta in un mondo magico non era troppo stupita, ma il dio dubitava che nella sua esperienza avesse mai incontrato la Morte. Inoltre, Hel non sfoggiava esattamente un aspetto “facile”. Da un lato, brillanti onde corvine incorniciavano il suo viso ben disegnato, il seno alto e gambe lunghe. Dall’altro, solo poche ciocche resistevano sul cranio, la cui pelle era, a chiazze, annerita. Pezzi di pelle e carne ricadevano crudi dal braccio e dalla gamba, mentre della mano era rimasto solo lo scheletro. Decisamente, non era semplice da digerire.
Hel si lanciò sulla ragazza, sfoggiando un sorriso dolce e terribile, pizzicandole delicatamente una guancia «Ma guarda quì quanta vita scorre in questi occhi, nonostante tutta la morte che hanno dovuto vedere… Non è difficile comprendere come tu abbia preferito lei a me, Loki!»
Il dio guardò Hel, sollevando un sopracciglio, ed Hermione si volse rapida verso di lui, evidentemente piena di domande. La dea ridacchiò senza darsi noia a chiarire le sua frasi sillibine, per poi rivolgersi nuovamente alla ragazza «Veniamo al punto. Tu, mia dolce fanciulla, sei entrata a contatto per ultima con qualcosa che mi appartiene. Che squisita  coinicidenza, questa situazione, non trovate? Lui e te, tu e lui, entrambi qui. Che dolce il fato! Ebbene, lo vedi quel ragazzone lì?» disse, indicando Loki «Attenta a non consumarlo tutto con gli occhi, lo so che è un bel bocconcino, eccome se lo so» sussurrò, per poi riprendere «Insomma, mi ha rubato degli oggetti di gran valore, che non mi dispiacerebbe avere indietro. E tu sei l’ultima persona, o meglio, sei tra le ultime persone venute a contatto con essi.»
Hermione la fissò in silenzio.
«Vedi» riprese la dea « potrei farvi uscire dal mio regno in un battito di ciglia, ma cosa ci guadagnerei?»
«La serenità per aver compiuto un atto di gentilezza?» suggerì Loki.
«Sarei più serena con i miei Doni in mano, grazie» sorrise lei, stringendosi nelle spalle e lanciando un’occhiata eloquente al dio «Inoltre, chi va con lo zoppo...»
Gli occhi di Hermione continuavano a danzare frenetici tra Hel e Loki, mentre i due sembravano avere un’intensa e silenziosa conversazione. Poi la dea esordì ancora «Quindi, ho avuto questa magnifica idea: potrei tenere questa bambolina con me, mentre qualcuno fa quello che avrebbe dovuto fare anni fa» disse, arrotolando uno dei ricci della ragazza attorno all’indice ossuto.
«Mi duole, ma non ho idea di dove sia ciò che cerchi. Ho smesso di seguirne gli spostamenti da molto» sibilò scocciato il dio.
«Ma lei no. Lei sa perfettamente dove trovarli. Cara, fatti uscire il fiato, siamo impazienti di sapere!»
«Oppure» interruppe la ragazza «Potrei andare io a recuperarli. Penso di aver capito cosa vuoi, e immagino che ci metterei molto meno di Loki.»
«Oh, questo non era previsto, ma… devo dire che mi piace. Oh sì. Anche se mi viene da chiedermi il motivo di questa richiesta. Temi forse che Loki possa prendere l’opportunità per scappare e lasciarti indietro? Effettivamente sarebbe una cosa da lui. Ma anche tu potresti fare lo stesso, non saprei. Ma sì. Se torni riavrò i miei Doni, altrimenti Loki sarà punito eternamente per il furto. Perfetto. Puoi andare» sentenziò, sollevando una mano.
«Aspetta!» la bloccò il dio «Lascia che ci salutiamo!»
«Va bene, ma avete solo cinque secondi» disse lei, chiudendo la mano già sollevata in un pugno accanto al viso.
«Sul serio?»
«Cinque!» esclamò la dea, alzando enfaticamente un dito.
«Sul serio. Va bene. Hermione, sei certa di ricordare dove sono i Doni?»
«Certo che sì! Non sono sicura di dove sia la pietra, ma Harry saprà aiutarmi. Dovrò comunque riuscire a convincerlo a separarsi dal mantello, il che non sarà esattamente facile.»
«Quattro!»
«Come ti è mai venuto in mente di rubare i Doni in ogni caso?»
«I Doni erano lì e io ero annoiato. Così li ho portati sulla terra, e non sono stato deluso. Basta un cappuccio nero e subito si viene presi per la morte in persona.»
«Sei sempre il solito...»
«Tre!»
«Uh, Loki» disse Hermione abbassando la voce «Pensi che possa crearsi un problema nel caso in cui uno dei Doni non sia… intatto?»
«Ovvero?»
«Diciamo che Harry potrebbe aver… spezzato la bacchetta… e averla gettata sul fondo del lago...»
«Due!»
«Cerca di recuperarla in ogni caso, lei vuole i suoi Doni, ma non ha specificato in che stato.»
«Ma mi sembra ovvio che...»
«Nulla è ovvio in un contratto, va specificato tutto.»
«Spero che anche lei sia dello stesso avviso.»
«Uno!»
«Ma certo, Hel sa accettare una sconfitta» disse Loki, prendendo il viso della ragazza tra le mani «Andrà tutto bene, vedrai.»
«Tempo scaduto piccioncini! È ora di andare!» annunciò Hel.
I due fecero appena in tempo a scambiarsi un bacio e un «A presto» prima che la ragazza svanisse.

Hermione si ritrovò catapultata sulle scale di casa sua. Scombussolata, cadde a sedere. Grattastinchi la fissava intensamente, dondolando mollamente la coda dall’alto del muretto che circondava il giardino. La ragazza gli sorrise stancamente. Poi, il suo sguardo si fermò nel vuoto.
«Quando avrò trovato tutto, come farò a tornare indietro?»



 
   
 
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