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Autore: veru123    30/11/2008    1 recensioni
Innamorarsi non è una cosa semplice, e Beth lo sa bene.Perchè?lggete e capirete
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non avrei mai pensato di innamorarmi...insomma, non al liceo.Pensavo più che altro che forse (e dico forse), mi sarei presa una cotta all'università...non mi ritengo il tipo che si innamora di ogni singolo ragazzo carino che vede.No.In 2a liceo ero totalmente diversa dalle mie compagne di classe.Non venivo a scuola vestita ogni giorno diversa, con abiti firmati e borsrtte d'oro e d'argento...la mia tenuta gionaliera era: jeans, t-shirt, felpa e scarpe da ginnastica.Non parlavo continuamente di moda, attori e cose del genere.
Di solito stavo sola, a farmene i fatti miei.
Pensavo alle mie cose e, sinceramente, mi disinteressavo completamente di quello che gli altri pensavano.
Potevano darmi della povera sfigata che non ha amici, della vittima che sta sola per farsi notare, ma non mi importava.Poi, un giorno, arrivò lui.La cosa più bella che avessi mai visto nella mia vita...Jasper Havers.
Quel giorno, quella mattina, sentivo che sarebbe successo qualcosa.
Nel mio corpo scorreva l'adrenalina e ancora non capivo perchè...

Mi alzai dal letto con una strana sensazione.Accidenti...non mi reggevo in piedi.Avevo le gambe molli.
Ero emozionata per qualcosa...ma cosa?!Mentre osservavo le mie ginocchia tremare come un budino, inciampai in quel cavolo di tappeto bianco che mamma adorava.Caddi a terra facendo un gran casino.
-Beth?!Cos'è stato?-La voce di mio padre mi raggiunse dal piano terra.
-Tranquillo papà!Sono solo caduta...-gli risposi massaggiandomi la caviglia.Solo una botta, niente di grave.
Andai in bagno, metà zoppicando, metà camminando.Chiusi la porta e mi aggrappai al lavandino.Le gambe tremavano ancora, il cuore batteva all'impazzata.
-Sto impazzendo?!-mormorai fra me e me.
Alzai lo sguardo sullo specchio davanti a me.Presi la spazzola e cercai di dare un'aspetto normale a quell'ammasso di roba marrone che sarebbero dovuti essere i miei capelli.Ci misi un po' ma alla  fine avevano un aspetto normale.Mi sciacquai il viso e tornai in camera.
Presi i miei soliti jeans sbiaditi, una t-shirt nera e una felpa bianca.Scesi a fare colazione con la tremarella alle mie povere gambe.Mi aggrappai al corrimano per non cadere.Ok, ok...stavo esagerando, ma quando mi trovo in queste situazioni mi faccio prendere un po' dal panico...
Arrivai in cucina sana e salva e le gambe sembrarono rilassarsi.Diedi un'occhiata all'orologio.
Le 7.30.Mancava mezz'ora.
Afferrai una tazza e dei cereali e cominciai a divorarli a grandi cucchiaiate.
-Allora...oggi è una giornata pesante?-papà arrivò in cucina trascinando i piedi.Era ancora mezzo addormentato e già mi faceva uno dei suoi interrogatori.
-Uhm...non ci sarà niente di particolare...niente interrogazioni, gare di corsa o cose così-risposi distrattamente.

-Pensi di fare un giro con Light nel pomeriggio?
Light è il mio cavallo.Cioè, non è proprio mio, è  di un'amico di papà, ma lui me lo "presta" volentieri.
-Forse...Pensavo magari di fare un salto in biblioteca...
-Ok-fece uno sbadiglio-io invece penso che tornerò ancora a dormire...
Non gli parlai della tremarella perchè non volevo si preoccupasse.Quando vuole papà sa diventare paranoico.Non osai immaginare cosa avrebbe detto se gli avessi accennato del mio piccolo problema.Avrebbe temuto la frattura di chissà cosa o che avessi qualche problema psicologico.
Finii la colazione e uscii.
Era presto, ma non volevo restare a casa ad annoiarmi.Misi le scarpe e mi diressi verso la scuola.
La giornata era splendida.Il sole picchiava come un martello e mi rimproverai di non aver preso il berretto.
Camminavo lentamente, con le mani in tasca e lo zaino su una spalla sola.
Per un po' presi a calci una lattina che si trovava lì sul marciapiede.Poi finì in un tombino e rinunciai.
Arrivai a scuola con 5 minuti di anticipo.
Nonostante tutto, i miei compagni di classe erano già lì.Mi sedetti su una panchina e aspettai che la campanella suonasse.Il cuore aveva diminuito i battiti, ma ero ancora emozionata.Almeno le gambe avevano smesso di tremare...
La campanella suonò e raggiunsi la classe.Prima ora:informatica.Mi sedetti al mio posto, sola, con uno spazio vuoto vicino a me.Non ero io a voler stare sola.Era il professore che aveva deciso l'ordine dei banchi.La campanella suonò la seconda volta.Entrò il professore, puntuale come un orologio svizzero.Ma non  era solo.Infatti, dietro di lui, c'era il motivo di tutta la mia agitazione...






Chi è entrato in classe insieme al professore?Cosa ha fatto emozionare Beth?Lo scoprirete nel prossimo capitolo!!Leggetelo!!!kiss
  
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