La neve a luglio - Kiralya
Quando
la neve
fredda si posa sulle nostre mani intrecciate un pensiero felice si va
formandosi sulle mie labbra dischiuse. Tu, quasi captandolo, ti volti
verso di
me. È sempre stato così, ogni emozione fluisce
tra di noi come energia liquida
quando siamo in contatto.
La
magia è una
delle più difficili. Gli agenti atmosferici non si lasciano
ingannare con
facilità, ma tu sei sempre così bravo.
Il
cuore mi si
gonfia di gioia. Guardo i tuoi capelli scuri e tra di me spero che il
bambino
che sta crescendo dentro di me li erediti. Proprio in quel momento
perfetto lui
decide di farsi sentire.
«Il
piccolo
apprezza tesoro. Direi che è anche molto fiero della
splendida magia che il suo
papà ha creato per lui e la sua mamma!»
Ridacchi
e piegandoti
metti una grande mano sul mio pancione.
«Ehilà
piccoletto!
Ti piace la neve? Visto che magia?? Te la insegnerò! Quindi
muoviti a venire
fuori, qui tutti vogliono conoscerti.»
Mi
porgi sorridendo
una mano e ti aiuto a tirarti su, rientriamo in casa perché
sono molto
stanca.
Appena varcata la soglia tutta la nostra allegria viene come
risucchiata. Siamo
chiusi qui da diversi mesi, Silente di tanto in tanto ci fa arrivare
qualche
notizia dell’Ordine.
Non
è come essere
li sul campo, ma ormai al parto manca veramente poco e Silente non
vuole che
rischiamo inutilmente. Io lo so che ti senti frustrato rinchiuso, ti
manca
l’azione.
Noto
nuove piccole
rughe intorno ai tuoi occhi. Occhi che sorridono quasi più,
eppure sei sempre
stato pronto a ridere.
Piano
ed in
silenzio mi accompagni sul divano.
«Tesoro,
siediti!
Non devi affaticarti.» Sempre premuroso nei miei confronti.
Ti
riservo uno dei
miei sorrisi ironici, quelli che ti piacciono tanto.
Infatti
subito ti
avvicini e mi dai un bel bacio sul naso, sghignazzando.
Non
riesco quasi a
contenere nel mio cuore tutto l’amore che provo per te e per
il piccolo.
Ripenso al momento magico appena passato in giardino e mi rendo conto
che anche
in questi tempi bui tu sei tutto quello che mi serve per stare bene.
2 settimane
dopo
Il piccolo fagottino, che è il nostro piccolo
maghetto, è tra le mie braccia e
non riesco proprio a staccare gli occhi da lui.
Sta
dormendo e ogni
tanto emette piccoli sbuffi muovendo le manine davanti al viso paffuto,
tu gli
accarezzi piano un piedino.
Questo
momento è
perfetto. Uno di quei momenti per cui ti viene da pensare che tutto
alla fine
andrà bene.
E
io ci credo, ci
credo veramente. Tutto andrà bene.
19 anni dopo
Fiocco di neve, luce, neve, capelli neri e viso paffuto;
cercano di scappare da
me, li vedo fluttuare così vicini ma allo stesso tempo
così lontano da me. Non
riesco proprio ad afferrarli.
Ti sento sempre accanto me, ma manca qualcosa. La neve, il fiocco di
neve, mio
dolce fiocco paffuto.
Oh, adesso avrei voglia proprio di una gomma. Prendo il pacchetto.
All’improvviso sento una scossa di dolore lancinante. Tremo e
tu mi stringi la
mano. Ricordi di dolore. Cerco di rimetterli lontani in un cassetto.
Sei
sempre accanto
a me.
La
porta si apre,
ed ecco il mio fiocco di neve. Sono contenta, un dolce calore mi
pervade.
Lui si avvicina e mi fa una carezza, si siede accanto a me sul letto e
ci
saluta: «Ciao mamma, papà. Come state?»
Ora
che lui è qui
io sto bene e voglio farglielo capire, ma non mi ricordo come si fa.
Allora gli
regalo una cosa preziosa.
Lui
la prende e mi
fa un sorrisone dolce.
«Grazie
mamma,
questa carta mi mancava sai? La metterò insieme alle altre
in camera mia.»
Non
capisco, ma dal
suo tono sembra che io abbia fatto la cosa giusta, quasi mi metto a
fare le
fusa.
Dolore. I tremori stavolta si spengono più lentamente.
La
mia neve riluce
al sole e io sono felice, devo ripetermelo molte volte per calmarmi.
Lui
rimane tutta la
giornata con noi. È una giornata bellissima, no, una camera
buia e umida, la
donna dai capelli scuri si avvicina a me… No! Nel cassetto!
La
neve cade a
Luglio.
Ad
un certo punto
mi rendo conto che sto fissando i grandi occhi del mio raggio di sole,
e sento
in quel momento che potrei acchiappare un fiocco che mi vortica
attorno.
Allungo la mia coscienza per raggiungerlo, ma è lontano
più di quel pensavo.
Però la luce è più bella e mi sforzo.
Riesco
ad entrare
in contatto con il mio fiocco ma in realtà è una
tormenta e io cerco di girare
con loro.
Mi
sembra di essere
rimasta ore nel vortice ma alla fine lo trovo. Trovo il mio fiocco!
Neville.
Neville
è il mio
fiocco di neve in Luglio.
Questo
momento è
perfetto. Uno di quei momenti per cui ti viene da pensare che tutto
alla fine
andrà bene.
E
io ci credo, ci
credo veramente. Tutto andrà bene.
Note:
Trovate
tutte le Fanfiction di "Radiopotter"
anche qui: http://www.radiopotter.com/forum/viewtopic.php?f=25&t=725