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Autore: WibblyVale    07/02/2015    2 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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 Il piccolo locale nella periferia del Villaggio dell'Erba era praticamente deserto. I tavolini rotondi disposti per tutta la piccola sala erano vuoti. Al bancone vi era un ometto basso e tarchiatello che si gustava un qualche drink.
L'unica altra ospite del locale era Shiori, che dopo aver ordinato un bicchiere d'acqua si era messa ad aspettare il suo cliente. Portò una mano a ravvivarsi i lunghi capelli di un luminoso azzurro. In un primo momento quella dannata parrucca le aveva dato fastidio, ma ci stava facendo l'abitudine.
Continuava a lanciare occhiate preoccupate all'entrata. E se il suo cliente non si fosse fatto vedere? Quella missione le serviva per farsi conoscere e il signor Fumio, era uno dei più importanti ricettatori in circolazione.
Un uomo alto, dai lineamenti delicati entrò dalla porta, per poi andare a sedersi a qualche tavolo di distanza da lei. Le lanciò un veloce sguardo con i suoi brillanti occhi verdi e si concentrò sul menù.
Pochi secondi dopo un uomo pelato, sulla cinquantina, basso e con un paio di occhiali rotondi sul naso fece la sua comparsa. Si guardò introno con fare circospetto. Ad un tavolo, da sola, si trovava una ragazza dai lungi capelli azzurri. Indossava un leggero top verde senza maniche e una gonnellina nera. Le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla.
"Supekutoru?"
Lei gli rispose con un sorriso e gli tese la mano destra. Il braccialetto che le aveva donato Kakashi tintinnò.
"E' un piacere conoscerla Fumio-sama. Può chiamarmi Kasumi."
L'uomo si sedette di fronte a lei con un'aria soddisfatta.
"Il piacere è mio. Non mi sarei mai aspettato una così bella ragazza." il suo tono di voce era mellifluo, viscido.
Shiori cercò di dare una scorsa veloce al suo cliente. Un uomo avido e pronto a tutto pur di avere un profitto. Il tipo di persona che le sarebbe piaciuto prendere a calci.
"Signorina?" La cameriera, che si era persa a civettare con Occhi-Verdi, rispose subito al richiamo del nuovo cliente. "Ci porti una bottiglia di Sakè e qualcosa da mangiare."
La ragazza si inchinò e corse dietro al bancone, ma non prima di lanciare un veloce sguardo al ragazzo che le rispose con un occhiolino. Shiori si morse un labbro. Voleva che quell'incontro finisse il prima possibile.
"Allora mi dica signorina, come mai in giro la chiamano spettro?" disse, riferendosi al nome con cui l'aveva contattato.
Teneva le mani sotto il mento, apparendo veramente interessato a ciò che lei aveva da dire.
"Non è una storia così interessante. Semplicemente per il mio Villaggio io non sono mai esistita. Quindi quelli della banda con cui lavoravo hanno deciso di darmi questo nome."
"Ora però lavora da sola. Perché ha abbandonato il suo gruppo?"
"Credo che questo non sia importante per il nostro accordo." rispose lei tranquilla.
"In realtà, a me piace sapere tutto delle persone con cui intraprendo i miei affari. In giro si dice che abbia sterminato l'organizzazione per cui lavorava."
"Si dice questo eh?"
Si sporse in avanti, per avvicinarsi all'uomo. La cameriera li raggiunse, portando la loro ordinazione.
"Ehi dolcezza vieni qui!"
Occhi-Verdi chiamò la ragazza che si sedette al suo tavolo, ricominciando a tubare. L'uomo al bancone lanciò un veloce sguardo alla sala per poi tornare a tuffarsi nel suo drink scuotendo la testa.
"Allora? E' vero?" chiese curioso.
"Che dire... Io vengo dalla Nebbia e lì è tradizione che i giovani iniziati uccidano i propri compagni per dimostrare il loro valore. Io non ho potuto frequentare l'Accademia e gli unici compagni che avevo erano in quel gruppo. Come vede ho solo rispettato le tradizioni."
L'uomo la studiò a lungo. Voleva trovare una traccia di menzogna in lei, ma non notò nulla. Ghignò soddisfatto.
"Proprio un tipetto interessante." biascicò portandosi una patatina alla bocca.
"Vogliamo parlare d'affari ora?"
Shiori bevve un sorso di sakè dal suo bicchiere. Poi tirò fuori dalla tasca una piccola gemma dal colore d'ambra.
"Non è esattamente il genere di reperto che mi piace rubare. Possiede un valore storico effimero, ma il suo valore monetario è piuttosto elevato."
L'uomo osservò la pietra avido.
"Capisce però che il prezzo che lei ha richiesto è eccessivo. Come ha sottolineato è un semplice soprammobile."
Shiori ammiccò.
"Nessuno tiene i propri soprammobili in una camera di sicurezza circondata da una ventina di guardie."
Fumio prese la pietra fra le mani, studiandola con attenzione.
"Posso darle la metà del prezzo."
La giovane ninja con veloce gesto rubò la pietra dalla mano del ricettatore, infilandosela di nuovo in tasca. In seguito si sporse verso di lui.
"Potrei proporle un accordo. Scenderei volentieri del trenta percento, se lei sarà disposto a darmi qualche informazione."
L'uomo si sistemò gli occhiali sul naso e incrociò le braccia al petto.
"E' molto brava a condurre le trattative Kasumi. Accetto la sua offerta."
Shiori tirò fuori di nuovo la pietra e avvenne lo scambio.
"Ora veniamo alla seconda parte del pagamento. Vorrei sapere dove si trova la pergamena ritrovata nelle Miniere di Ghiaccio."
L'espressione del ricettatore si fece seria, la sua voce perse il suo tono viscido e divenne dura.
"Perché vuole saperlo?"
"Sono un'archeologa. Il valore storico di quella pergamena è senza pari. Vorrei poterle dare un'occhiata."
"Non so chi possa averla, mi dispiace."
La sedia di Shiori scattò all'indietro. Saltò sul tavolo e lo prese per il colletto della camicia. Dalle punte delle dita della sua mano destra uscirono sottili fiamme, che puntò dritte alla gola del ricettatore. Il mondo intorno a loro si era fermato: l'uomo al bancone aveva smesso di bere, la cameriera aveva smesso di ridacchiare e tutti guardavano nella loro direzione.
"Odio quando le persone mi mentono." cercò di rendere la sua voce più minacciosa che poteva.
"Lo sente il calore?"
L'uomo annuì terrorizzato.
"Bene. Allora cerchi di essere sincero la prossima volta o le prometto che questa sarà l'ultima cosa che sentirà. Dove si trova quella pergamena?" sottolineò con forza ogni parola della domanda.
"N... Nella... tasca es... esterna della mia v... valigetta."
"Signorina!" disse rivolta alla cameriera. "Per favore controlli per me. Io ho le mani occupate."
La cameriera si alzò in piedi, tremando, e frugò nella valigetta dell'uomo, trovando ciò che cercava.
"Perfetto."
Con molta grazia scese dal tavolo e bevve un sorso di sakè.
"E' stato un piacere fare affari con lei Fumio-sama. Spero di rincontrarla presto."
Detto ciò si diresse a passi lenti verso la porta e uscì.

Shiori aveva appena finito di cambiarsi nella piccola casetta costruita da Tenzo quando la porta si aprì. Da essa entrarono l'uomo basso e tarchiatello ed Occhi-Verdi.
"Facevi davvero paura!" esclamò il primo, trasformandosi nel suo amico. "Al posto di quell'uomo io me la sarei fatta addosso."
"Ho solo cercato di calarmi nella parte." si difese lei in imbarazzo.
"Bè ci sei riuscita. Mi hai fatto venire i brividi."
"Quando hai imparato quella tecnica?" chiese Kakashi, che si era trasformato a sua volta.
"Allora stavi guardando!" lo fulminò lei, per poi tornare a concentrarsi sui lacci degli stivali.
"Che cosa vorresti dire?"
"Io vado a controllare che non ci abbia seguito nessuno!"
Il ninja dell'Arte del Legno si affrettò ad uscire, avendo percepito l'inizio di una litigata. I due ragazzi non lo notarono nemmeno.
"Niente. Solo che non sono l'unica ad essersi calata nella parte."
"Oh intendi dire la cameriera!" disse con finto fare innocente. "Era per la buona riuscita della missione."
La ragazza ringhiò, ma non rispose. Doveva trattenersi, perché era lei ad averlo fatto soffrire, ma...
"Visto che ti sei divertito tanto, perché non ci torni!"
Il ragazzo portò una mana o sfregarsi il mento, fingendo di valutare la situazione.
"Vediamo se ho capito. Stai per farmi una scenata di gelosia?" chiese sarcastico.
"Io... Fottiti! Vuoi torturarmi? Fallo pure! Credi davvero di potermi far soffrire di più di quanto non stia già facendo? Divertiti allora, non credo che ci riuscirai!"
Uscì sbattendo la porta.
Kakashi sbattè una mano sulla fronte. Non poteva di certo mentire a sè stesso, ne tantomeno a Shiori. Quando quella cameriera le si era avvicinata flirtando, aveva preso la palla al balzo. Voleva solo farle vedere che se la sarebbe cavato benissimo anche senza di lei. Forse voleva anche farla soffrire un pochetto. Strozo infantile! Che cos'hai in testa?
In quell'ultimo mese avevano lavorato senza sosta, mantenendo il loro rapporto sul piano professionale e fingendo di essere una coppia felice davanti agli altri, ma prima di partire per la missione lei stava per riconsegnargli il braccialetto di sua madre. Lui si era rifiutato, mostrandosi debole. Quella stupida scenetta al bar serviva a riprendere una posizione distaccata. Invece, aveva peggiorato le cose.
"E' un regalo. Ora appartiene a te." disse rimettendolo nelle sue mani e stringendole tra le proprie.
"Ma era di tua madre. Da quando me lo hai regalato la situazione è..."
"Non discutere, ti prego. Io non me ne farei niente e poi non potrei donarlo a nessun altro. Anzi no, non voglio che lo abbia nessun altro. Poi vorrei che avessi un piccolo ricordo di me quando sarai la fuori."
Gli occhi di lei brillarono di malinconia e felicità.
"G... Grazie. Anche se ti assicuro che non mi serve qualcosa che mi ricordi di te."
La situazione si era fatta troppo intima e imbarazzante. Era meglio cambiare argomento.
"Poi, guarda. K e S. Kasumi e Supekutoru. Non è perfetto?" le chiese sorridendo.
"Si, lo è." aveva risposto in un sussurro.


Il gruppo si era lasciato di malumore. Shiori tornò a casa, mettendosi a giocare agli Shogi con Shikamaru, ma non riusciva a sbollire la rabbia. Kakashi era libero di fare ciò che voleva, però poteva non farlo davanti a lei con il solo scopo di farla infuriare.
"Zia tocca a te." la vocina di suo nipote interruppe i suoi pensieri.
"Si, scusami!" disse allegra.
In quel momento Yoshino li raggiunse. La donna stava ancora punendo Shiori con il silenzio, ma la ragazza sapeva che si stava riappacificando con la situazione.
"Shikamaru, devi andare a fare i compiti." disse con calma.
"Ma io..." Il bambino cercò di ribattere, ma lei non gli diede il tempo.
"Niente ma. Ora!" esclamò minacciosa.
Shikamaru si alzò veloce in piedi e senza aggiungere una parola corse in camera sua.
"Posso giocare?" Yoshino si sedette di fronte a Shiori, indicando la scacchiera.
La ragazza annuì.
Giocarono per un po' in silenzio, dopodichè la donna più grande, con un gesto della mano, rovesciò tutte le pedine. Shiori rimase a guardarla, aspettando pazientemente che fosse pronta a parlare.
"Mi dispiace. In questo periodo mi sono comportata da stupida." ammise candidamente.
"Va tutto bene. Non c'è bisogno che ti scusi."
"Non voglio che tu te ne vada. Sarai in pericolo!"
"Starò attenta."
La donna si lanciò tra le braccia della giovane ninja che rispose stringendola forte.
"Ti ricordi quando ci siamo incontrate per la prima volta?"
Shiori sorrise.
"Si, come potrei dimenticarlo. Io ero in giardino, sentivo la tua agitazione provenire da dentro la casa. Shikaku cercava di calmarti, ma tu eri terrorizzata da me. Per la prima volta fui contenta che qualcuno avesse paura di me. Avevo deciso che, se fossi stata sbagliata per mio fratello, ti avrei fatto emotivamente a pezzi."
"E ti chiedi perché fossi terrorizzata? Avevo già incontrato i tuoi, ma sapevo che l'opinione più importante per Shikaku era la tua. Volevo fare buona impressione, ma come potevo? Ero la ragazza del tuo fratellone, il tuo compito era odiarmi."
"Ma non è stato così. Dopo che ti sei presentata e che ti ho sfogliata ho capito che eri la ragazza giusta per lui. Mi sei piaciuta subito, così forte, determinata, sincera. Però non avrei immaginato che con il passare del tempo saresti diventata per me come una sorella." A quel punto la sua voce tremò leggermente.
Yoshino le posò una mano sulla spalla.
"Mi avevi chiesto quale fosse il mio segreto. Io ti ho risposto che non ne avevo. Tu hai fatto un espressione inquietante, poi mi hai detto qualcosa con voce bassa e minacciosa. Ricordi cosa?"
La giovane ninja scoppiò a ridere.
"Si. Ho detto..." mutò la sua espressione e cercò di imitare il tono che aveva usato quel giorno. "Tutti i cuori hanno un segreto." tornò poi a ridere ripensando alla scena.
"Esatto. Ma in me non hai trovato niente."
"Sciocchezze! Anche tu hai i tuoi segreti, ma non ho trovato niente di male. Sei una persona buona."
Sua cognata arrossì.
"Io comunque ho voluto farti questo regalo. Così saprai che noi saremo sempre vicino a te."
Le porse una piccola scatola quadrata verde. All'interno c'era una collana con un ciondolo a forma di cuore di uno strano materiale scintillante.
"Che cos'è?"
"Shikaku ha detto che un materiale che viene da alcune miniere del Villaggio della Nebbia. Mi pareva adatto. Prova a premere la parte superiore del ciondolo."
Lei eseguì ed inaspettatamente il ciondolo si aprì. Al suo interno vi era una foto identica a quella che stava nel salotto di casa, sepppur più piccola: Shikaku in piedi abbracciava Yoshino, mentre Shikamaru e Shiori stavano seduti a terra ai loro piedi sorridenti. Le lacrime riempirono gli occhi della ragazza.
"Tutti i cuori hanno un segreto." ripetè come un mantra. "Grazie Yoshino-chan."
Si fiondò nelle sue braccia. Finalmente avevano fatto pace.

La cucina della villetta di Kakashi e Shiori era illuminata dagli ultimi raggi di sole. I due ragazzi e Tenzo erano seduti attorno al tavolo a cenare, prendendosi così una pausa dal lavoro. La ragazza era ancora arrabbiata con il copia-ninja per il suo comportamento infantile, ma cercava di non darlo a vedere mantendo un atteggiamento distaccato.
Tenzo si appoggiò allo schienale della sedia e allungò le gambe.
"Allora? Hai letto la pergamena?"
Shiori prese la pergamena ingiallita dal tempo dal ripiano della cucina e la posò sul tavolo.
"Ho passato tutta la giornata a cercare di capirci qualcosa. Quello che dice è molto interessante, ma devo entrare nelle Miniere di Ghiaccio per mettere insieme i pezzi."
L'espressione sul volto di Kakashi si fece dura. Si stava entusiasmando per quella missione. Con la mente era già fuori dal Villaggio, già lontana da lui.
"Cosa c'è scritto sulla pergamena?" chiese.
"La pergamena racconta una leggenda. Parla di un uomo nato dalla luce che ha preso il cammino dell'oscurità. Esso aveva il potere di donare la vita e provocare la morte con un solo gesto delle mani. Tutti lo temevano ed egli regnava sulla terra come un dio.
Un giorno però -qui la traduzione non è molto chiara- nelle terre infuocate, l'uomo oscuro incontrò colui che possedeva il potere di luminose -credo- gemme. L'uomo della luce sconfisse l'uomo oscuro e rinchiuse il suo potere nelle fiamme, nei meandri della terra, perché non fosse più utilizzato. Nella speranza che nel futuro venisse un uomo in grado di usare questo potere per il bene ha lasciato degli indizi. Solo colui che è degno arriverà alla conoscenza."
Sospirò, aspettando la reazione dei suoi compagni.
"E' una bella storia, ma non ci dice molto." disse pacato Kakashi.
"Già. Ma forse potrei trovare maggiori informazioni quando mi unirò alla Kumori."
"Certo. Tutti noi non vediamo l'ora." disse sarcastico, alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza.
"Non dovrei essere io quella arrabbiata?"
"Sei tu quella che ha deciso di andarsene." lo giustificò Tenzo.
"Ora stai dalla sua parte?" chiese innervosendosi.
"Io non sto dalla parte di nessuno. Sto cercando di capire le ragioni di entrambi." si difese il ragazzo.
"Scusa, non volevo attaccarti. Credo di essere un po' stressata."
"Lo so. Io ora devo andare. E' il mio turno di sorveglianza notturna. Voi due provate a fare la pace."
Dopo che fu uscito, Shiori provò a seguire il suo consiglio e raggiunse il copia-ninja nella "loro" camera. Il ragazzo stava dipingendo le pareti di un leggero ocra.
"Ti dispiace se ti do una mano?"
Prese un pennello dal secchio con la vernice e senza attendere la sua risposta cominciò a pitturare la parete accanto alla sua. Il ragazzo fece finta di non notarla. Con il pennello passava sulla parete rilasciando il colore, poi lo intingeva nel secchiello, ripetendo l'operazione.
"Il fatto che trovi la cosa interessante non vuol dire che sono felice di andarmene."
Kakashi capì che stava cercando di scusarsi, ma la cosa non lo fece stare meglio.
"Lo so." strinse così forte il pennello che ebbe paura di romperlo. "E' solo che è difficile vederti fare progetti che non... non mi comprendono." disse le ultime parole molte velocemente, forse così lei non le avrebbe capite.
Ma non era così, a quelle parole lei chinò la testa dispiaciuta.
"La tecnica del richiamo che mi hai chiesto sta procedendo." disse per cambiare argomento. "Però avrei bisogno del tuo sangue o, meglio, di quello di uno dei tuoi familiari, Shikaku o Shikamaru."
"Ok, farò in modo di portartelo. Grazie per l'aiuto che mi dai con questa cosa." Si voltò verso di lui con un sorriso luminoso.
"Mi dispiace per ieri."si scusò lui.
"Lascia perdere. E' acqua passata. Io non ho alcun diritto..."
"Sono comunque incuriosito dalla tua tecnica." la interruppe.
Non era ancora pronto per sentire quelle parole. Non le voleva ancora sentire.
"Ho chiesto ad Asuma come fa a controllare il chakra del vento. Lui mi ha spiegato che per lui non è una questione di potenza, ma di precisione. Insomma tagli piccoli, ma profondi e fatali. Così ho trasferito l'idea sul chakra di tipo fuoco ed è uscita quella tecnica."
"Brillante. Peccato che non funziona per gli attacchi a lungo raggio." Da quello che aveva visto il giorno precedente era una tecnica per cui era necessario avvicinarsi all'avversario.
Lei ammiccò.
"Fortunatamente tu mi hai insegnato la Palla di Fuoco Suprema."
Lui annuì soddisfatto.
"Ti andrebbe di farmi una dimostrazione sul campo?"
"Vuoi che ti prenda a calci?" scherzò lei.
"Se ci riesci Nara." la sfidò lui.

Il combattimento era cominciato in maniera blanda, un po' di arti marziali per saggiare i riflessi del compagno. Poi però la sfida si era fatta più avvincente.
Shiori si moltiplicò, circondando Kakashi. Da tutte le copie della ragazza partì una palla di fuoco, pronta a scagliarsi sul copia-ninja. Doveva pensare in fretta. Avrebbe potuto bloccare l'attacco solo da un lato, oppure... La kunoichi vide il suo attacco andare a segno, per poi scoprire di aver colpito un pezzo di legno.
Il ninja si lanciò su di lei dall'acero che si trovava nel loro giardino. Rotolarono a terra. Lui la bloccò sotto il suo peso, ma lei riusci a liberarsi colpendolo allo stomaco.
Il ragazzo si rialzò in fretta e tartassò la kunoichi con una scarica di pallottole di terra. Alcuni colpi andarono a segno, costringendola ad arretrare. Fu in quel momento che decise di rischiare.
Corse sotto la pioggia di pallottole e con le Unghie Infuocate si avvicinò a Kakashi. Riuscì a fargli un graffio sulla spalla. Lui però fu veloce nello spostarsi e se lo ritrovò dietro.
Si voltò appena in tempo per vederlo caricare con il Raikiri attivo. La spinse contro l'albero, tenendo il suo braccio stridente all'altezza del cuore.
"Credo che tu abbia perso." disse trionfante ma con il fiatone. Poi disattivò la sua tecnica, ma senza mollare la presa su di lei. "Perché non hai usato il Controllo dell'Ombra? Avresti vinto."
"Non posso più fare affidamento sulla tecnica di famiglia. Là fuori sarebbe rischioso. Rivelerebbe la mia identità."
Il volto di lui si distorse in una smorfia.
"Si, lo so, ma non importa. Se l'uso di quella tecnica fosse l'unico modo per salvarti la vita, tu la userai." Era un ordine perentorio. "Tu vieni prima di questa missione. Tu devi tornare a casa. Hai capito? Promettimelo! Promettimi che farai di tutto per tornare."
"Kakashi... Certo che te lo prometto."
Lui sospirò sollevato, allentando leggermente la presa su di lei.
"Però, nel frattempo, tu devi andare avanti con la tua vita."
"Sta zitta." disse lui debolmente.
"Non possiamo mentire a noi stessi. Non posso chiederti di aspettarmi. Tu meriti..."
"Ho detto: sta zitta!" urlò. Le sue mani ora stringevano le spalle della ragazza con più forza. "Non voglio parlarne. Non ora." disse con più dolcezza.
Shiori sentì quella cacofonia di suoni che erano le emozioni del ragazzo pervaderla. C'era confusione dentro di lui, ma anche tanto amore. Gli occhi di lui indugiarono a lungo sulle sue labbra.
 "Kakashi. Non sarebbe giusto..."
Entrambi ricominciarono a sospirare pesantemente.
"Non importa."
Finalmente la baciò. Prima lentamente, poi sempre con più passione. La maschera presto fu di impiccio, dato che impediva loro un vero e proprio contatto. Con un veloce gesto della mano, se ne liberò. Si avvicinarono sempre di più eliminando ogni singolo spazio tra loro.
Shiori si trovò premuta sempre di più tra l'albero e il corpo del copia-ninja. Le mani di lui percorrevano la linea dei suoi fianchi, mentre lei intrecciava le sue nei suoi capelli.
Le labbra di Kakashi scesero a baciarle il collo, a morderlo facendole uscire leggeri sospiri in risposta. Shiori cercò di raggiungere con le mani la cerniera della tuta del ragazzo. Aveva bisogno di sentire il calore della sua pelle sulla propria. Il gesto improvviso però fece perdere loro l'equilibrio e caddero l'una sopra l'altro sul prato ridendo.
A quel punto lei riuscì nella sua impresa, togliendogli il fastidioso indumento e potendo finalmente assaggiare il sapore della sua pelle. Presto anche il resto dei loro vestiti sparì.
Kakashi sopra di lei aveva smesso di baciarla e la guardava assorto, i suoi occhi colmi di tristezza e desiderio. Lei gli accarezzò dolcemente la guancia. Forse stavano sbagliando, forse quello era troppo. Era suo dovere prendere in mano la situazione e fare in modo che lui non facesse qualcosa di cui poi si sarebbe pentito. Anche se comportarsi in modo razionale in quel momento le risultava difficile. La sua mente era piena di lui. Lo amava, lo desiderava.
"Kakashi se tu..."
"Non psicoanalizzarmi Shiori. Tutto questo è..." riprese a baciarla. "Molto... Più... Semplice... Di quel... Che... Sembra." Le morse dolcemente il lobo dell'orecchio. "Quindi ora rilassati." soffiò.
Lei lo guardò sorridendo e così ripresero il loro gioco fatto di baci e carezze con solo le stelle a far loro compagnia.

La mattina dopo Kakashi si svegliò presto. Una coperta copriva il suo corpo e quello di Shiori accoccolata tra le sue braccia. Avevano dormito nel salatto della casa. La luce entrava dalla finestra. Le accarezzò i capelli con dolcezza.
Tutta la rabbia e la tristezza che aveva provato in quei giorni, gli avevano offuscato la mente. Aveva cercato di dimenticare quanto amasse sentirla accanto, sentirle pronunciare il suo nome, sentirle dire che lo amava. Tutti i suoi sforzi furono vanificati in un battito di ciglia, quando si erano trovati così vicini, così vulnerabili.
Le posò un bacio sulla fronte e uno sulle labbra, poi si alzò. Non poteva stare lì. Non ci riusciva. Lui non aveva detto niente, ma aveva provato sensazioni, che lei sicuramente doveva aver percepito. Non aveva voglia di affrontare un discorso sui suoi sentimenti.
Si rivestì in fretta e si diresse verso il suo appartamento.
Era stato uno sbaglio? Avrebbe presto dovuto parlarne con lei, chiarire prima di perderla, ma nemmeno lui sapeva come fare.

Shiori si svegliò, cercando Kakashi accanto a sè, ma non lo trovò. Si alzò a sedere di scatto, stringendosi le coperte al petto.
"Kakashi!" Urlò, ma non ce n'era bisogno. Aveva già scandagliato tutta la casa e del copia-ninja non vi era traccia.
Capiva perché era andato via. Troppe cose erano state dette la notte precedente. Lei gli aveva detto che lo amava, ma ciò che lui non disse fu ancora più assordante. Shiori poteva vedere nel dettaglio tutti i sentimenti che lui provava per lei. Mai si era sentita così amata. Perché stava lasciando tutto questo?
Qualcuno bussò alla porta.
"Siamo noi!" urlò Shikaku.
La ragazza raccolse velocemente i suoi vestiti e corse su per le scale.
"Sono di sopra arrivo!" disse rivestendosi in fretta.
La formazione Ino-Shika-Cho era arrivata per il suo allenamento agli interrogatori.
Choza e Inoichi erano stati informati subito della missione. Non la presero bene, ma si dissero fieri di lei e del suo coraggio. Erano pronti ad aiutarla. La ragazza scese le scale ancora trafelata e li trovò tutti e tre in salotto.
"Dov'è Kakashi? chiese Choza.
"Aveva un impegno di lavoro." mentì lei.
"Quindi ci dovremmo occupare io e Choza della casa, mentre Inoichi ti interroga?" chiese Shikaku infastidito.
"Sarebbe fantastico, fratellone." disse lei sorridendo.
Quando i due ninja se ne furono andati, Inochi la fece accomodare su una sedia e le si sedette di fronte.
"Ora io ti farò delle domande. Dovrai darmi le risposte che darai alla Kumori. Devi fare in modo che nessuno dei tuoi pensieri ti tradisca. Sarò molto invasivo, quindi cerca di contrastarmi. Shikaku dice che se superi l'esame con me, con la Kumori sarà una passeggiata. Tutto chiaro?"
Lei si limitò ad annuire.
"Bene. Come ti chiami?"
"Kasumi."
Shiori Nara non esisteva. Per lei non era nessuno. La sua vita era cancellata, dimenticata.
"Da dove vieni?"
"Dal Villaggio della Nebbia. I miei genitori mi hanno abbandonata in fasce, davanti ad un orfanotrofio. E' li che sono cresciuta."
L'orfanotrofio della Nebbia. Un luogo dove aveva passato momenti felici. Una delle addette era come una madre per lei, gli altri bambini erano i suoi fratelli. Shikaku.
"Concentrati di più. Quando hai cominciato a lavorare?"
"A dieci anni. Degli uomini sono venuti all'orfanotrofio e mi hanno presa. Dicevano che avevo del potenziale."
Uomini malvagi distruggevano la casa, dove aveva vissuto la maggior parte della sua infanzia, ed uccidevano i suoi amici. La portarono nel loro covo, la minacciarono, la allenarono.
Inoichi scavava in lei in profondità. Cercava di impedirgli di arrivare a Shiori, di vedere solo Kasumi, ma lui era forte.
"Si dice che tu gli abbia sterminati per mantenere vive le tradizioni della Nebbia."
"No, era semplice vendetta. Loro hanno ucciso le persone che amavo."
"E i tuoi genitori?"
Due volti sorridenti le vennero alla mente.
"Se continui così sei morta."
Cercò di cancellarli dai suoi pensieri.
"Loro mi hanno abbandonata o sono morti. In entrambi i casi non mi interessa sapere chi sono."
"Perché hai deciso di fare l'archeologa?"
"Non posso scoprire la mia storia, ma forse posso scoprire quella del resto dell'umanità."
Orochimaru.
"Lui per Kasumi non è nulla. Smettila di pensarci! Dimmi di quel tatuaggio. Quando l'hai fatto?" chiese, provando a farle una domanda che non implicava forti emozioni.
"Ho deciso di farlo dopo che ho visto il mare. Me ne sono innamorata."
Kakashi. Lui aveva fatto quel tatuaggio. La notte precedente l'aveva accarezzato con le labbra, dicendo che dopotutto non era male. Era stato un momento tutto loro, infinito in sè stesso. Perfe...
"Ehi! Ora basta!" urlò Inoichi allontanadosi dalla sua mente.
"Scusa!" disse lei in imbarazzo. "Non volevo che vedessi."
"E io non volevo vedere. Dovresti evitare di pensarci."
Lei si morse il labbro inferiore, arrossendo come un peperone.
"La fai facile tu."

Inoichi l'aveva messa sotto torchio per l'intera giornata, ma questo aveva dato i suoi buoni frutti. Ormai aveva imparato a tenerlo lontano il più possibile dai ricordi di Shiori Nara e a mostrargli solo quelli di Kasumi.
Riuscì a liberarsi e a tornare a casa solo a tarda sera. Lei e Shikaku si presero una bella strigliata da Yoshino, che li aspettava con la cena già in tavola.
Kakashi non si era fatto vivo per tutta la giornata. Shiori aveva sperato di chiarire con lui, ma voleva aspettare che il ragazzo si sentisse pronto. Mentre stava per andare a letto, sentì un leggero ticchettio sulla finestra.
Si voltò di scatto, felice che alla fine lui avesse deciso di andare a parlare con lei. Andò ad aprire la finestra e lo lasciò entrare. Sembrava più rilassato rispetto al giorno prima.
"Mi dispiace di essere sparito." si scusò.
La ragazza scosse il capo.
"Non dirlo nemmeno. Ti capisco."
Il copia-ninja si lasciò cadere sul letto e lei gli si sedette accanto.
"Abbiamo reso le cose ancora più difficili eh?" disse ridacchiando.
"Siamo sempre stati bravi in questo." commentò lei, ridendo a sua volta.
Il volto del ragazzo si fece serio.
"Capisco perché lo fai e ammiro il tuo coraggio. E' solo che... oh dei sembra così infantile! Speravo che scegliessi di starmi accanto."
Shiori posò una mano sul suo ginocchio.
"Se avessi dovuto seguire il mio cuore, ti giuro che tu saresti stato la mia scelta. Tu per me... Quanto vorrei poterti far sentire ciò che provo!"
Lui le accarezzò dolcemente il volto, cercando di studiarne e memorizzarne ogni più piccolo particolare. La kunoichi chiuse gli occhi assaporando quel contatto.
"Non ce l'ho con te." disse semplicemente.
Gli occhi di lei si spalancorono, ricolmi di lacrime di gioia.
"Grazie."
Rimasero così a fissarsi per quelle che parvero ore. Kakashi poi le sorrise e interrupe il silenzio.
"Potremmo smetterla di farci del male, allora?"
"Direi di si." rispose lei tirando un po' su con il naso.
"Ieri sera... Io non sono pentito. Ho seguito l'istinto, il mio... cuore..."
"Per me vale la stessa cosa. Però sento che c'è un ma in arrivo."
"Ma non possiamo fingere che sia tutto come era prima. Al di fuori della missione non possiamo più essere..." Cavolo quanto era difficile!
"Una coppia." terminò lei per lui.
"Già."
Entrambi abbassarono lo sguardo. Poi lui tornò a guardarla con un sorriso incoraggiante.
"Per questo ultimo periodo potremmo provare ad essere amici. Insomma avevamo detto che ci avremmo provato, poi tu mi sei saltata oddosso e non ci siamo mai riusciti."
Amici. Che parola dolce e allo stesso tempo dolorosa. Essere amici era meglio che ignorarsi o addirittura odiarsi. Per quanto sarebbe stato di gran lunga più difficile.
"Io ti sarei saltata addosso? Sei tu che facevi pensieri poco appropriati!"
Shiori si finse offesa.
"Può darsi, ma non ero l'unico a farli." la prese in giro lui.
Lei sbuffò.
"Ma tu i miei non potevi sentirli!" brontolò.
"Tu credi di riuscire a nascondere tutto dietro a quegli occhioni neri, ma io vedo." disse, facendole l'occhiolino.
Lei si morse il labbro e scostò lo sguardo. Accidenti a lui e ai suoi modi accattivanti.
"Allora? Non mi hai ancora risposto." la incalzò.
"Si. Certo che possiamo provare ad essere amici."
Si alzò dal letto soddisfatto.
"Bene. In fin dei conti siamo stati bravi."
"Già chi l'avrebbe mai detto."
Il copia-ninja fece un passo verso la finestra, ma poi ci ripensò. Tornò verso di lei e la prese tra le braccia. Le diede un bacio lento, dolce e avvolgente. Si staccarono molto dopo per riprendere aria.
"N... Non credo che questo... sia da amici." commentò lei.
Lui le diede un altro bacio.
"Possiamo cominciare ad esserlo da ora." disse infine lui con voce roca.
Si staccò e si diresse verso la finestra. Quando fu fuori, si voltò di nuovo verso di lei con un sorriso.
"Buonanotte Shiori."
Il suo cuore era colmo di tristezza. In un certo senso era come se l'avesse già persa.
"Buonanotte Kakashi."
Alzò la mano in segno di saluto e sparì nella notte.








Angolo dell'autrice.
Ieri sono stata sommersa dalla neve (ne è venuta tantissima!!) e sono rimasta senza corrente, quindi è un miracolo che il Wifi funzioni!!!
Comunque lasciando perdere i miei problemi di connessione, cosa vi sembra di Shiori in modalità Kasumi? Certo, ci deve ancora fare un po' la mano, ma per ora sembra cavarsela bene.
Piccola nota: Kasumi significa nebbia. E' stato un colpo di fortuna. Volevo fare in modo che Shiori potesse continuare a portare il braccialetto di Kakashi e sono riusita a trovare due appellativi azzeccatissimi!!! (sono molto soddisfatta per questa cosa *.*)

Stiamo per lasciare il Villaggio, quindi tenetevi pronti! 
Al prossimo capitolo!!!


 
  
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