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Autore: Margo Malfoy    07/02/2015    4 recensioni
|AU!HighSchool|
«Appoggia la tua roba sul banco e raccontaci un po’ di te» disse il prof.
Lei si avvicinò alla cattedra e scosse la testa. «Non sono molto brava con i discorsi» disse con un sorriso.
«Beh, puoi rispondere alle domande di questi scimmioni allora, che ne dici?»
«Prof., il fatto che io sia l’unica femmina in classe non mi classifica come ‘scimmiona’» disse una ragazza nel fondo della classe. Wow, solo due ragazze, pensò guardandola. Sperava di riuscire a farsela amica.
«Hai ragione, mi scordo sempre di te, piccola Brenda»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Be cute, and smile.
 
«Io voglio dormo di sopra!»
«No, caro mio, hai capito male. Quel letto è mio»
«Perché devi sempre decidere tu? Caspio, per una volta!»
«No, Tommy. Di sopra ci dormo io»
La litigata tra Thomas e Newt per decidere chi dovesse dormire al piano superiore del letto a castello durò mezz’ora, finché Brenda non propose di lanciare una moneta. Lei e Minho si erano presi i letti singoli e Maggie avrebbe dormito con Teresa nel letto matrimoniale.
«Si può?» il prof. Graham bussò alla porta e aspettò che Tess rispondesse prima di entrare. «Va tutto bene?» chiese.
Le teste dei ragazzi oscillarono in coro dall’alto al basso. «Io e gli altri insegnanti abbiamo deciso di darvi la prima sera libera. Potete fare quello che volete, in città ci sono un sacco di posti fichi» gli consigliò l’uomo. «Questa è una mappa di Albuquerque, nel caso non sapeste dove andare» tirò fuori dal marsupio un foglietto bianco e rosso e lo consegnò a Newt. «Buona serata!»
«Grazie prof.» dissero ancora in coro i ragazzi.
«C’è il bowling! Andiamo lì?» chiese Maggie dopo aver dato un’occhiata alla mappa della città.
«Si, ho sentito che c’è anche il lunapark vicino alla pista. Possiamo andare al bowling e poi lì» suggerì Brenda infilandosi le scarpe.
«Bene così» disse Thomas, «Voi signore siete pronte o dovete passare delle ore a prepararvi prima di andare?»
Le ragazze fecero una smorfia e afferrarono le loro borse. Thomas, sulla porta come un bodyguard, faceva uscire i ragazzi prima di chiudere a chiave la camera. Quando passò Maggie, gli disse: «E per tua informazione ci mettiamo meno di Minho a prepararci»
«Ehi!» disse lui con disappunto. «Io non sono lento, sono solo... meno organizzato»
Usciti in parcheggio, i ragazzi salirono sul pick-up e Minho si mise a seguire le indicazione che gli dava Newt, cercando in qualche modo di decifrare la cartina del prof.
«Minho, ma quel navigatore non va?» gli chiese Thomas.
«Non so se ti ricordi, ma qualcuno l’ha disattivato il giorno del colloquio del mio lavoro estivo e non l’ho ancora fatto riparare» rispose l’asiatico lanciando un’occhiataccia a Newt.
«Colpa mia» il biondo alzò le mani in segno di resa e, dopo qualche strada sbagliata, Minho imboccò la via principale, quella del bowling.
 
Arrivati alla pista, i ragazzi si precipitarono al bancone per prenotare le scarpe e ordinare degli hamburger.
«La squadre siamo io, Maggie e Brenda e Minho, Thomas e Tess, bene così?» chiese Newt.
«Bene così» annuirono gli altri.
Mangiarono gli hamburger seduti al tavolo delle loro piste e incominciarono la partita subito dopo, che si concluse con un’amara sconfitta della squadra Minho-Thomas-Teresa. Minho, sicuramente, avrebbe approfittato dell’occasione per farla pagare ancora più cara a Maggie. E sapeva già come.

Usciti di lì, salirono in macchina e si diressero al lunapark, un enorme parco che aveva tutte le attrazioni che si potessero immaginare. Carretti degli hotdog, zucchero filato, caramelle e bibite erano lo sfondo di montagne russe, giri della morte, bancarelle dei premi e tende del circo.
«Guardate là!» disse Teresa indicando un punto in lontananza con l’indice magro. «Quella deve essere la casa degli spiriti, dobbiamo andarci!»
Guardando meglio i ragazzi poterono riconoscere una casa che sembrava davvero infestata. In semioscurità e illuminata solo dalle eccessive luci delle altre attrazioni, quella casa dava davvero i brividi.
«No» sussurrò un uomo. Era un uomo anziano e calvo, magro che zoppicava. «Quella non è una giostra come le altre» disse.
«Ah no?» chiese Thomas scettico.
«I gestori la spacciano come un’attrazione stile Halloween, ma in realtà quella casa è stregata. È stato lo scenario di un omicidio negli anni ’30, non vi consiglio di avventurarvi là dentro»
«Mmm, grazie dell’informazione, ma sappiamo badare a noi stessi» disse Newt esortando gli altri a continuare a camminare e ignorare quell’uomo.
Arrivati davanti alla casa, sembravano diventati parte di American Horror Story.
«Sei biglietti» disse Thomas tirando fuori dalla tasca posteriore il portafogli. La ragazza al tabacchino gli passò i foglietti «Solo due alla volta» disse indicando il cartello appeso alla vetrinetta.
«Perché?» chiese Maggie aggrottando le sopracciglia.
«Agli spiriti non piace avere troppe visite contemporaneamente» spiegò la mora alla cassa.
«I fantasmi non esistono» disse Teresa con una risatina.
«Shhh!» la zittì la ragazza. «Non chiamarli fantasmi!»
«Okay» disse allora Tess, girandosi in direzione degli amici. «Questa è rincaspiata. Chi va per primo?»
«Andiamo io e Maggie» disse Minho trascinando la bionda con sé contro la sua volontà.
«Quel ragazzo è spietato» disse Newt una volta che i due entrarono. «Maggie era già terrorizzata dall’uomo di prima, figuriamoci lì dentro»
«Beh, se non avessi saputo che Minho ha pagato quell’uomo per dire quelle cose, lo sarei stata anche io e la ragazza del tabacchino è stata la ciliegina sulla torta» disse Brenda.
«A proposito» disse Thomas rivolgendosi alla ragazza alla cassa. «Ottimo lavoro, potresti fare l’attrice»
«Grazie» rise lei. «Spero che riuscirete a spaventare la vostra amica»
 
«Sul serio non hai paura? Questo posto fa venire i brividi» disse Maggie stringendosi nelle spalle.
«È
 solo una stupida giostra, non crederai davvero alle caspiate che dicono quei tipi» disse l’asiatico nascondendo un ghigno. «Poi tu non ami gli horror?»
«Si, ma quelli in tv, che posso guardare sul divano di casa mia. Non ho mai detto che vorrei essere in un horror e questa casa ci si avvicina fin troppo»
Un congegno nella casa, che era davvero nata con lo scopo di essere un’attrazione del parco, cominciò a diffondere in tutte le stanze un pezzo di musica classica e le porte iniziarono a chiudersi e ad aprirsi.
«L’hai visto anche tu, vero?» chiese Maggie allarmata, cercando Minho.
«Che cosa?» chiese lui chinando la testa. Stava fingendo e ci riusciva benissimo.
«Io me ne vado» disse Maggie cominciando a correre. Minho la seguì a perdifiato giù per le scale rivestite di moquette, schivando di poco tutti i giochetti che la casa aveva in serbo per loro. I due uscirono dalla villa appoggiando le mani sulle ginocchia e prendendo fiato.
«Cos’è successo?» chiese Newt trattenendo una risata.
«Voi... quella casa è davvero stregata, non dovete entrarci» disse Maggie.
I suoi amici si misero a ridere così forte che, per un attimo, pensò che fossero anche loro posseduti. Doveva smetterla di farsi condizionare.
«Che c’è?» chiese.
«Ti avevano detto che te l’avrei fatta pagare» disse Minho sussurrandole nell’orecchio.
Maggie gli tirò un pugno sulla spalla e gridò: «Stronzi! Mi avete quasi fatto prendere un infarto!»
«Dai sai che ti vogliamo bene» disse Minho abbracciandola.
«Invece io ti odio» disse Maggie fingendosi offesa.
«Non puoi odiare cotanta bellezza» disse Minho con un ghigno.
«Ragazzi è tardi, andiamo torniamo in hotel» disse Tess controllando l’orologio.
«Agli ordini Miss Perfezione» fecero i ragazzi aggiungendo il saluto militare e incamminandosi vero l’auto.

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Salve pive!
Scusate di nuovo per il ritardo ma ho sempre pochissimo tempo :(

Comunque, questa è la seconda parte del terzo capitolo e spero che vi piaccia. Come al solito, commenti positivi o critiche costruttive sono ben accetti!
Scusatemi ancora, a presto <3

 
   
 
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