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Autore: Spensieratezza    07/02/2015    13 recensioni
Jensen e Jared hanno un'amicizia stupenda, tenera e arrendevole, che tutti invidiano, ma sarà solo amicizia?
"E potremo ridere fingendo entrambi
Di non essere innamorati e di essere soltanto buoni amici.
Beh, sono stanco di fingere
Ma sono terrorizzato all’idea che finisca"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Incantesimo blu '
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Jared stava scrivendo sul suo diarietto blu.
 

Caro cavaliere misterioso, ti ho sognato. Sì, è proprio così.

È stato un sogno bellissimo, romantico.

Le tue rose erano magiche, potevano cambiare colore…..

Abbiamo ballato, abbiamo cenato….

Non so bene cosa dire…mi sento in imbarazzo. Vorrei ringraziarti per tutti i regali che mi hai fatto e le attenzioni che mi hai dato.

Allo stesso tempo però, non posso illuderti, perché….perchè io sono innamorato profondamente del mio migliore amico….
 
Lascia che ti racconti di lui….Jensen è…non so dirti…ha il viso di un angelo e il corpo di un modello.

È romantico con le donne e sentimentale con gli amici, e con me è addirittura sdolcinato, tanto che molti pensano che siamo fidanzati.

È leale, onesto e genuino. È sfacciato, divertente, ironico, simpatico.

Farebbe di tutto per gli amici e per le persone in difficoltà.

Io ho avuto varie storie ma non ho mai provato quello che provo per lui con nessun altro.
 
Vorrei che fosse mio, che non fosse di nessun altro. Vorrei che mi amasse, perché io lo amo già.

Vorrei che mi dicesse parole romantiche e mi accarezzasse i capelli.

Vorrei fare l’amore con lui.

Vorrei stare con lui per sempre.

Se penso all’idea che un giorno possa sposarsi con qualcuna, farsi una famiglia e andare via da me, l’idea mi distrugge.

Mi spezza.

Ne sono innamorato. Io non posso ricambiarti….mi dispiace…
 
 
Jared smise di scrivere e si alzò dal letto.

Sapeva che probabilmente il suo ammiratore segreto non l’avrebbe mai letto, ma si sentiva in colpa comunque.
 
Era mattina ed entrò in salotto per vedere Jensen ancora addormentato sul divano con la coperta addosso.

Che testone…appena si sveglierà, avrà un bel mal di schiena pensò sorridendo.

Gli accarezzò teneramente i capelli sapendo che Jensen aveva il sonno pesante.
 

Jared sapeva che Jensen non aveva problemi a condividere il letto con lui. Era già successo varie volte, ma spesso si addormentava in salotto perché era troppo pigro per alzarsi dal divano.

Testone.
 
Jared lo guardò ancora. Aveva un viso quando dormiva, pazzesco. Jared ripensò ancora a quello che aveva scritto sul diario. Al suo desiderio struggente che il suo cavaliere fosse Jensen.

Sophie entrò dall’apertura della porta d’ingresso, riservata proprio a lei;  arrivò trotterellando e miagolando verso Jared, che la prese in braccio.

Era incredibile che dall’esterno avesse percepito che Jared si fosse alzato.

“Hai fame, cucciolotta? Adesso ti do la colazione.”

“Non ti senti mai sola, Sophie? Forse dovremmo prenderti un compagnuccio di giochi. Un altro gattino. Forse anche un cane.” Disse. In fondo Sophie aveva ancora solo un anno. Poteva abituarsi facilmente.

Sophie smise di mangiare solo un momento per soffiare al vuoto.

Jared rise. “Sophie, non fare l’asociale. Tutti hanno bisogno di compagnia e chi dice di no, è un bugiardo.”
 
Con questi pensieri e attento a non svegliare Jensen, uscì a prendere la colazione al bar all’angolo. Sarebbe rientrato prima ancora che Jensen si svegliasse.
 
 
Al bar, la solita barista impertinente e ficcanaso, gli chiese:

“Porti la colazione al tuo fidanzato, Jared?”

Jared arrossì. La barista stava ridendo e anche gli altri clienti. Odiava queste uscite.

“È il mio migliore amico, Sarah.”

“Seee dicono tutti così.”

“Mi impacchetti quelle brioches, per favore??” chiese irritato.

“Uhhh ci siamo svegliati di malumore, oggi. Il fidanzatino ci ha lasciato in bianco??”

Jared gli rifilò un’occhiata irritata al massimo e la barista non parlò più.

Jared pagò e uscì con furia dal bar.

Non si era neanche accorto di Mark Sheppard che lo inseguì fuori dal bar e lo bloccò per un braccio.



“Jared, aspetta!”

“Mark?? Non ti avevo neanche visto. Senti, lasciami andare, devo tornare a casa.”

“Perché non ti calmi un attimo, Jared, prima? Sarah stava solo scherzando…ci è rimasta male.” disse lui sorpreso.

“Guarda che io non me la sono presa.” Disse Jared con tono poco convincente.

“No?? Jared, hanno visto tutti come hai reagito. Che succede? Hai litigato con Jensen?”

Il tirare in mezzo ancora Jensen, fece scoppiare Jared.

“Jensen, Jensen, sempre lui! Gli voglio bene, non dico di no, ma dovete finirla di rivolgervi a me come se fosse il mio fidanzato! Dovunque vada tutti mi chiedono di lui, vogliono sapere di lui!!!”

Mark era scosso dalla reazione esagerata di Jared.

“Jared, ascolta, è normale che tutti ti chiedano di Jensen, e con lui fanno lo stesso. State sempre insieme e spesso dormite a casa dell’altro. Vi vedono sempre appiccicati, inseparabili. Non dovrebbe darti fastidio che ti chiedono del tuo migliore amico con cui sei inseparabile da anni.”

“Io….io…” Jared balbettava e non sapeva che cosa dire.

“Se la vostra fosse un’amicizia sana, nessuno ci chiacchiererebbe così tanto, ma la tua reazione dà ragione ai molti che pensano che non lo è, mi dispiace, Jared, ma devi aprire gli occhi.”

“Aprire gli occhi da cosa????”

Mark parlò più a bassa voce.


“Ascolta, Jared, io voglio credere che sei sincero quando dici che non state insieme. Io ti credo, ma ormai tutti tra i vostri amici, e anch’io, ci siamo accorti che c’è qualcosa di più di un’amicizia tra voi. “

“Mark, ti stai sbagliando, non…”

“ Cazzo, Jared, l’uno convive a casa dell’altro praticamente cinque giorni su sette! Gli porti la colazione a casa! Cerca di affrontare la realtà, perché vi state facendo ridere dietro da tutti!!!”
 
Jared lo guardò costernato e profondamente colpito da quella frase, e Mark si pentì subito di avere avuto quello scatto nervoso.

“Sei…stato chiaro e conciso, Mark. Come sempre.”

“Ascolta Jared, io non volevo…”

“Ferirmi? Farmi sentire uno schifo, deprimermi? Troppo tardi. Lasciami stare.” Disse Jared amareggiato, andando via.
 
 
 
 
 
*

Jensen era con Misha alla Roadhouse e stavano parlando di Jared.

“Si comporta in maniera strana. Penso che tutta la storia dell’ammiratore misterioso lo abbia fatto uscire di testa. Non continuerò a portarla avanti.  Misha, sono stato uno stupido. Io non volevo dargli pensieri. Volevo solo fare qualcosa di carino e dolce per lui. Non avevo idea che la prendesse così male.” Stava dicendo Jensen sconsolato.

“Misha scosse la testa. “Jensen, nessuno rifiuta un corteggiamento così senza darsi neanche la possibilità di capire se può nascere qualcosa. È vero che Jared non sa neanche che faccia ha, però l’hai sentito mai accennare al fatto che vorrebbe almeno provare a conoscerlo, per vedere se potrebbe piacergli? Lo farebbe chiunque al suo posto e il fatto che lui non lo faccia…”

“Vuol dire che ha già in testa qualcun altro.” Disse Jensen, sentendo una lama ficcarsi nello stomaco e fare un male cane.

“Già, ma tu stesso dici che stai sempre con lui. Se si fosse preso una cotta per qualcuna, o qualcuno…”

“Forse ha capito che dopotutto vuole stare con le ragazze..” disse Jensen. “Per questo respinge questo qui.”

Lui e Jared avevano avuto i loro anni etero, ma poi entrambi si confidarono sul fatto che non riuscivano più ad uscire con le ragazze.

Jensen ricordò che quella particolare confidenza era arrivata con la dolorosa speranza che attanagliava il corpo di Jensen, che Jared stesse per dirgli che aveva cambiato idea, perché innamorato di lui.

Ma non era successo.

Successivamente erano arrivate storielle dalla durata breve per entrambi, con poco piacere e tanto dolore, false speranze e illusioni affogate nell’alcool.

“O forse sei proprio tu l’oggetto dei suoi desideri.” Disse Misha scandendo le parole con esagerato stupore.

“Mish, ne abbiamo già parlato.  Non credo neanche di piacergli. Ormai ci conosciamo da un sacco e se doveva scattare qualcosa…”

“E durare così tanto, avrebbe fatto un male cane. Hai ragione, Jensen. infatti è quello che sta succedendo. Voi vivete in tutti i sensi una storia d’amore, tranne fisicamente. Jensen, cazzo, l’amore spirituale e platonico è onorevole, ma è per i beati, per quelli che sono ascesi! Noi siamo esseri umani, fatti di carne, sangue, ossa, dei fottuti bastardi che perlomeno possono godere del buon sesso!! Perché non approfittarne?”

Jensen rise.

“Ascolta, io lo so qual è il tuo problema. Non vuoi crescere."

Jensen lo fissò genuinamente sorpreso. “Ti stai comfondendo con Jared. È lui l’eterno peter pan.”

“Esatto, Jensen. Esatto! Jared con la sua sindrome da eterno peter pan, ti ha contagiato! Tu sai bene che Jared è un vulcano di energia ma allo stesso tempo è fragile, un eterno bambino. Lo ami, ma sai che la vostra storia sarebbe subito una storia seria, la Storia con la S maiuscola.  Sai anche che molto probabilmente saresti ricambiato. LO SAI, e questo ti spaventa.”

“Cazzate!”

“Hai paura di scoprire che saresti ricambiato e che il vostro sarebbe Amore con la A maiuscola. Hai paura di impegnarti in una storia dove sai che daresti tutto te stesso”.

“Dovrei scappare dalla felicità?? Stai dicendo un mucchio di…”

“E chi lo sa se poi sarebbe felicità? E se fosse poi invece dolore e abbandono? Se Jared abbandonasse invece te spezzandoti il cuore?E se fossi tu a farlo soffrire? Meglio rimanere così, cullandosi con l’illusione di un amore che sarebbe potuto essere, ma che non sarà mai, perché se non comincia mai, non potrà mai finire!” proseguì mIsha implacabile.

“Misha, ti avverto….” Disse Jensen a denti stretti.

Ma Misha non ce la faceva a fermarsi. Vedeva la riga. La riga di Henry, che una volta vista non poteva essere ignorata.



“Jared è un vulcano di istinto e di energia. Ti sei inventato il personaggio dello spasimante segreto, tenero e romantico e perdutamente innamorato, perché sai che solo così hai la certezza di poter essere tutto per lui! Ami la sua imprevedibilità, ma la stessa imprevedibilità di lui che ami, ti terrorizza. Temi di non saperla gestire, un conto è essere amici, un altro…”

NO! IO NON SONO COME TU DICI!” gridò Jensen, facendo voltare parecchia gente.

Misha voleva credergli. Avrebbe davvero voluto rassicurarlo dicendogli che gli credeva, ma non poteva farlo. Non ora che stava guardando i suoi occhi lucidi di lacrime per lo sforzo di trattenerle.

Occhi traditori.

Misha adorava Jensen, ma più lo vedeva soffrire così, più gli veniva da essere crudele. Se solo quel testone avesse capito…avrebbe potuto essere felice!
 
“Allora dimostralo. Dì a Jared quello che provi. Dichiarati.”

“E se dovesse rifiutarmi?” disse Jensen disperato.

Misha sospirò. “Jensen, tu lo ami, vero?”

“Più di me stesso.”

“Allora smettila di preoccuparti di te stesso e a quello che potrebbe succederti.”

“Mish, io…” ora Jensen era scioccato.

“ Dimostra che il tuo enorme ego non è più forte del tuo amore per lui. Diglielo!”
 
Misha sapeva di aver detto parole fortissime, ma era l’unica maniera per scuotere Jensen, e poi sapeva per esperienza, che la loro amicizia andava aldilà dei modi a volte brutali che si scambiavano a vicenda.

Jensen sapeva che diceva queste cose perché gli voleva bene. Misha ne era sicuro.
 
 
 
 
 
 
*

Jensen era di nuovo al parco con Jared. Era diventato un luogo abitudinario per loro.

Ormai non si curavano neanche più della gente che li guardava di sottecchi, incuriosita, chiedendosi se erano fidanzati.

Lo vide correre verso di lui, allegro e bello come il sole, con gli occhi che brillavano, venire verso di lui.

Jared inciampò, mentre i sacchetti di patatine e dolciumi che teneva in mano e che si era portato da casa, volarono via e lui finiva tra le braccia di Jensen.

Jensen lo prese e sentì la presa di Jared stringersi sui suoi fianchi in un abbraccio tenero e dolente.

Rimasero lì per almeno due minuti, chi li avrebbe visti avrebbe potuto dire che erano innamorati, ma a Jensen non importava più.

No, perché ora vedeva finalmente quello che prima gli sfuggiva.

LA RIGA.

La riga di Jonesy, Beav, Pete, Henry e Dudley. I quattro ragazzi dell’acchiappasogni, un libro che aveva fatto sognare lui e Jared quando l’avevano letto.

Non vedeva davvero la riga, ma credeva di sentirla dentro.

La sentiva attraversare i corpi di lui e Jared, riscaldarli e legarli da dentro, come un laccio al cuore.

Che stupido…che stupido…le mie paure erano così stupide…devo trovare il modo di dire a Jared tutta la verità, pensava.
 

















Note dell'autrice: 

Parto con il dire che mi dispiace ma i capitoli in tutto saranno CINQUE ahhah

mi dispiace molto aver detto che erano quattro, ma anche voi che credete alle stronzate che sparooooooooo.

AHHAHHAHHA no scherzo!!

Ero davvero convinta che erano quattro, ma ho aggiunto molte cose e non riesco ahhah

il quinto DOVREBBE essere l'ultimo xd

Spero di non far apparire Jared troppo fragile e spero si sia capito un pò di più del carattere di Jensen!

L'energia di Jared lo affascina ma lo spaventa anche!

Ha paura e teme di non essere all'altezza!

Ps i riferimenti alla riga ahhahha sono del libro L'acchiappasogni - Stephen King. Un libro che ho amato moltissimo! 
   
 
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