Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: OfeliaMontgomery    09/02/2015    1 recensioni
Prima storia della serie "La Clessidra della Morte".
Katie Stokes muore in un incidente d'auto (almeno così sembra) mentre la madre e un'amica rimangono illese. La ragazza si risveglia bloccata dentro ad una clessidra. Scopre di essere nel limbo della Morte e di non avere più l’anima. La morte le spiega che per poter riavere indietro la sua anima ed essere libera, deve uccidere 100 vittime entro il giorno di Halloween. La ragazza accetta senza esitazione. Rimane qualche giorno nel castello della Morte per poi tornare sulla terra per cercare la sua prima vittima. Dopo 49 vittime incontra Lucas e se ne innamora. La morte lo vede ma alla fine decide di lasciar passare. Ma alla fine Katie dovrà scegliere fra la sua vita e quella di Lucas. Quale sceglierà? La sua o quella di Lucas?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ULgKS-tIEO0&list=PLmk4hgCzbLEDseKJwiGcTc78gbWuixooo&index=2
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'La Clessidra Della Morte'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic


Samantha trattenne il fiato per qualche secondo poi diede aria ai polmoni, «Va bene, ti ascolto. Anche se mi sembra tutto così assurdo» disse infine la ragazza ormai confusa.
Katie prese una lunga boccata d’aria poi iniziò a raccontarle ogni cosa.
«Beh, ecco…dopo l’incidente mi sono ritrovata bloccata nel limbo della morte, so che può sembrare strano ma è la verità. Lui, il cupo Mietitore, aveva la mia anima e per riaverla indietro avrei dovuto uccidere cento persone entro il 31 di ottobre, entro Halloween. In quel momento accettai subito perché volevo la mia anima indietro e così iniziai ad uccidere persone malvagie. Persone che avevano fatto del male. Sai sono venuta persino a trovarti, eri così bella sdraiata sul tuo letto con il tuo enorme pancione in cui sta crescendo il mio nipotino e a pensare che non potrò mai tenero in braccio mi fa venir da piangere» Katie stava trattenendo le lacrime anche perché non erano lacrime normali, ma di sangue e beh avrebbe rovinato tutto il lavoro di Cordelia.
«Allora sei stata tu. Hai ucciso tu Oscar» esclamò Samantha portandosi una mano davanti alla bocca, «Perché?» domandò infine.
Katie fece un altro respiro profondo, «Per te, perché aveva quasi ucciso Liam e perché aveva cercato di stuprarmi al mio diciottesimo compleanno» disse con voce tremante.
«Cosa? Perché non mi ha detto nulla?» domandò sconvolta la bionda incinta.
Katie annuì, «Lui continuava a dirmi che se ti avrei detto qualcosa, ti avrei persa perché tu avresti creduto a lui e non a me. Perché era così presa da lui che qualsiasi cosa ti avrei detto, l’avresti presa come una bugia o un atto di gelosia per il fatto che tu fossi fidanzata mentre io no» rispose con la voce spezzata. Le lacrime erano sul punto di uscire, ma Katie stava cercando in ogni modo di ricacciarle indietro.
«Oh, Katie. Mi dispiace così tanto» disse rattristata Sammy poi abbracciò la sua migliore amica, stringendola fortemente anche se l’enorme pancia permetteva poco contatto.
«So che tutta questa storia è strana perché anche per me lo è, ma è così. Sono bloccata nel limbo della Morte, fino allo scadere dei miei giorni»
«Ma la missione dovrà essere conclusa per poter riavere indietro l’anima. Cento anime di persone colpevoli per la mia anima» concluse Katie con lo sguardo triste e vitreo.
«Ci riuscirai, riuscirai a riavere la tua anima. Devi riavere la tua anima» disse Sammy appoggiando entrambe le mani sulle spalle di Katie e stringendole fortemente.
Katie annuì cercando di auto convincersi che ci sarebbe riuscita che avrebbe riavuto la sua anima.
«Come mai sei qui?» domandò Katie cambiando discorso. Samantha sorrise, «I miei conoscono lo sposo, ma essendo che loro non potevano venire per problemi, sono venuta io» rispose alzando le spalle.
«Sai che amo i matrimoni, soprattutto per il cibo» Sammy rise, facendo ridere anche la sua migliore amica.
Era così bello poter parlare di nuovo con la sua migliore amica, raccontagli tutto di nuovo.
«Chi era quel bel ragazzo con cui, penso, tu sia venuta?» ammiccò Samantha guardando la sua migliore amica che arrossì di colpo.
Katie si grattò la nuca imbarazzata e completamente rossa in viso «E’ un ragazzo che ho conosciuto durante la missione. Lui non sa nulla. L’unica sei tu» rispose lei sorridendo timidamente.
Sammy annuì sorridente, «E’ davvero un bel ragazzo, complimenti. E’ bello tanto quanto Liam, no Liam un po’ di più» disse la ragazza incinta ridendo. Katie rise insieme a lei, dandole un colpetto sulla spalla.
«Comunque sei bellissima» commentò Katie guardando per bene la sua migliore amica.
Indossava un bellissimo abito di maglina in a pois, perfetto per tutti i mesi della gravidanza. Il vestito aveva uno scollo a V incrociato che consentiva anche di allattare comodamente. Con ai piedi un paio di ballerine blu scuro a pois bianchi.
«Grazie. Anche tu» ribatté Samantha prendendo per le mani Katie e alzando verso l’alto per guardarle il vestito al meglio.
«Sì, sei davvero una gnocca» ribadì la ragazza ridendo.
«Ora vado a sedermi un po’, ci vediamo dopo in Chiesa. Va bene piccina?» disse Samantha accarezzandole una guancia. Katie annuì «Certo, a dopo piccina mia» rispose lei, baciandole una guancia per poi darle una pacca sul culo, facendola ridere.
«A dopo» Samantha la salutò poi si diresse verso la Chiesa. Pochi minuti dopo ritornarono da lei: Lucas, Cordelia ed Ellie. Cordelia la riempì subito di domande che rispose con piacere perché si trattava della sua migliore amica.
«Andiamo in Chiesa. Lo sposo è già entrato» disse Lucas, prendendo per mano Katie ed avviandosi verso la chiesa.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: OfeliaMontgomery