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Autore: AlexVause    10/02/2015    4 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18
 
Quella mattina, l’aria era pungente.
Una fredda brezza portava con sé il profumo del bosco circostante.
- Solo per sistemare le sentinelle ci vorrà tutta la giornata.
Protestò Malefica sospirando.
- Decisamente è una cosa che non vorrei fare.
- Decisamente è una cosa che vorrei evitare.
Le fece eco Regina preparando i cristalli da seppellire nel terreno.
- Tieni.
La mora le porse due borse e una piccola paletta da giardinaggio.
- Ogni trenta passi un cristallo. Solo una volta che tutte le sentinelle saranno al loro posto, tra essi, tracceremo una linea che li colleghi l’un l’altro riempiendone il solco con polvere d’ossidiana. Dobbiamo coprire tutto il confine di Storybrooke. Ne va della nostra vita.
Il tono di Regina era fermo.
- Agli ordini, Maestà.
- Malefica…sono seria.
- Anch’io.
Disse la bionda strega sorridendo.
- E dai...cerco di prendere tempo per non cominciare questa lunga agonia di scava, sotterra e spargi.
Si udì una lieve risata scaturire dalla mora.
- Dai andiamo.
Malefica sbuffò, sotterrando il primo cristallo accanto al cartello “Welcome to Storybrooke”, per poi poggiare la sua schiena a quella di Regina e cominciare a contare trenta passi dinnanzi a sé.
Il telefono cellulare dell’Ex Sindaco squillò.
- Emma. Tutto ok?
Chiese la mora, rispondendo al telefono, dopo aver letto il nome sul display.
- Volevo sentire come procedeva.
- Abbiamo appena iniziato a posare le sentinelle. Ci vorrà come minimo l’intera giornata.
Informò la mora iniziando a scavare e inserendo il cristallo nella buca per poi ricoprirla.
- Non possiamo fermarci.
- Neanche per mangiare?
Chiese contrariata Emma.
- Abbiamo portato qualcosa. Ci vediamo appena finisco. Stare al telefono mi rallenta.
- Ok. Chiama se hai bisogno.
Disse la giovane tristemente. La mora se ne accorse.
- Scusami, sono solo concentrata. Sarà fatto. Ciao Emma.
Il tono dolce di quel saluto fece sorridere la bionda che raggiunse Elsa, Anna e la madre che chiacchieravano.
 
Regina guardò il cielo. Erano giunte alla parte opposta della cittadina. Ormai era pomeriggio inoltrato.
In lontananza poteva scorgere Malefica intenta a fare ciò che le era stato assegnato.
La mora sbuffò imitata dall’amica quando finalmente s’incontrarono faccia a faccia.
- Questo è l’ultimo.
Annunciò la bionda strega mostrando il cristallo all’amica.
Regina scavò l’ennesima buca e Malefica vi poggiò dentro l’oggetto magico per poi ricoprirlo di terra.
- E ora, la polvere.
Disse la mora. La stanchezza iniziava a farsi sentire.
- Giuro che questa è la prima e ultima volta che faccio un incantesimo simile su una città.
Borbottò Malefica prendendo la prima manciata di polvere e cospargendola sui solchi fatti precedentemente.
- Condivido appieno.
Rispose Regina ad alta voce.
- Nessuno ti obbliga.
- Malefica…
Borbottò la mora stancamente.
- Cosa? Ti senti in obbligo nel fare tutto ciò solo perché hai attivato la maledizione e ti devi redimere?
Regina non rispose.
- Tu regnavi. Tu eri Regina! Che fine hai fatto? Ti stanno manipolando a loro piacimento con la scusa del “Sono buono, ora governo io, tu sei stata cattiva e sei in debito con tutti vita natural durante”.
- Nessuno ti ha detto di seguirmi. Ti ho aiutata a trovare le ali, no? E allora che vuoi da me. Se non ti va bene ciò che sto facendo torna a casa.
Sbottò Regina con astio.
- Resto perché sono tua amica.
- Allora dovresti capire perché faccio questo…tutto questo.
La bionda strega non rispose.
- Amo Emma, amo mio figlio e finalmente il rapporto con i due babbei si sta sistemando. Finalmente ho una famiglia e voglio essere serena. Sono stanca Malefica…stanca di odiare, di stare male e di sentirmi vuota dentro. So che magari a te non importa un emerito cavolo, ma come mi fanno sentire loro supera tutta la mia smania di potere.
- Dai…procediamo.
Disse Malefica dando le spalle all’amica.
 
Emma sedeva nell’appartamento dei genitori.
Erano le undici di sera oramai e la bionda iniziava ad agitarsi.
 - Vedrai che ti chiamerà. Ti ha avvisata che ci sarebbe voluto parecchio tempo.
Snow tentò di tranquillizzare la figlia che non ebbe neppure il tempo di risponderle. Il telefono squillò.
- Emma, abbiamo quasi finito. Puoi venire ora al cartello di Storybrooke con Elsa?
- Ci vediamo lì. Il tempo di arrivare.
Disse Emma chiudendo la telefonata.
- Era lei?
Domandò la madre con un velo di preoccupazione.
- Sì, hanno quasi finito. Vado a prendere Elsa e andiamo al confine per attivare le sentinelle.
Informò Emma ansiosa di partire.
- State attente.
- Certo.
Detto ciò, Emma se ne andò di corsa.
 
Regina e Malefica stavano riempiendo gli ultimi solchi quando lo Sceriffo Swan e la regina di Arendelle arrivarono.
- Scusate se non mi dilungo in convenevoli ma siamo ben al di là dell’esser stanche.
Disse Malefica a qualche metro dalle due.
- Appena riempiamo l’ultimo solco ci dobbiamo prendere per mano e attivare il cerchio.
Informò Regina poco distante.
- Voi dite e noi eseguiamo.
Disse Emma. Elsa rispose con un cenno d’assenso del capo.
Le due maghe si avvicinavano l’una all’altra sempre più.
Appena l’ultimo solco fu riempito Emma prese per mano Regina, che teneva l’altra appoggiata sul terreno.
Elsa imitò la giovane al suo fianco prendendo la mano di Emma e quella di Malefica che con l’altra toccava terra.
- Sentirete una strana sensazione, quando pronunceremo l’incantesimo. Non abbiate timore. Ricordate che siete al sicuro e che non abbiamo intenzione di farvi del male.
Regina pronunciò quelle parole rassicuranti soprattutto per Elsa.
Emma strinse la mano della ragazza al suo fianco per rincuorarla.
- Che il cerchio prenda vita.
Dopo quella frase pronunciata dalla bionda strega, una luce potentissima scaturì dal terreno formando un tracciato che si estendeva a perdita d’occhio.
Malefica e Regina iniziarono a pronunciare un lungo incantesimo. Da quel momento la luce si fece sempre più brillante e intensa sino a che, in un lampo, non scomparve e l’incantesimo finì.
Le quattro donne caddero a terra esauste.
- Il primo passo è fatto.
Annunciò stancamente Malefica sospirando.
- Adesso manca la barriera. Recuperiamo le energie e domani l’attiviamo.
Tre teste accennarono un “Sì”.
- State tutte bene?
Chiese Regina.
- Tutto bene.
Annunciò Emma.
- Elsa?
Chiese poi la giovane.
- Stanca ma sto bene.
- Che ne dite di andarcene?
Propose Malefica con il fiatone.
Dopo altri tre assensi le quattro donne si presero per mano e assieme svanirono.
 
Elsa comparve al Granny’s mentre Regina, Emma e Malefica, d’accordo con i Charming, comparirono a casa di Snow.
Malefica si congedò subito dopo per andare a riposare.
Regina strinse Henry a sé salutandolo per poi lasciarlo andare a dormire. Si era fatto davvero tardi.
- Com’è andata?
Chiese la figliastra alla matrigna che si andò a sedere sul divano. Lentamente si tolse gli stivali.
- Tutto tranquillo. Le sentinelle sono state attivate.
Rispose Regina sdraiandosi sul sofà.
- Vuoi qualcosa da mangiare?
Domandò Emma con fare premuroso.
- No grazie. Mi sento un po’ scombussolata.
- Posso chiederti come funzionano le sentinelle?
David si avvicinò alla Regina incuriosito da ciò che avevano fatto. Snow ed Emma erano in cucina. Sentivano la voce della donna ma senza vederla perché nascosta dal sofà.
-Io e Malefica riceveremo un richiamo magico, nel momento in cui qualcuno si trovasse presso il confine. Con questa…
Dallo schienale del divano sbucò una mano che tratteneva una sfera di cristallo.
-…potremmo vedere chi si sta per avvicinare al confine. Le sentinelle fungono solo da avviso. Per impedire che qualcuno entri in Storybrooke domani creeremo la barriera.
- Ottimo piano.
Sorrise Snow seppur con un filo di preoccupazione.
Regina si alzò prendendo in mano gli stivali.
- Se non vi dispiace, vado a farmi una doccia e poi a riposare. Domani avrò bisogno d’energie.
- Certo, certo, vai pure. Ti ringrazio per ciò che avete fatto oggi.
- Dovere.
Rispose Regina sorridendo alla figliastra per poi congedarsi.
 
Emma entrò nella sua camera. Sorrise nel vedere Regina stesa sul piumone a pancia sotto.
Si avvicinò lentamente, posandole un bacio sulla spalla che il collo largo del pigiama le lasciava semi scoperta.
- Non sono ancora collassata dalla stanchezza.
Borbottò la mora voltando il viso per guardare Emma.
La giovane rise sedendosi accanto a Regina.
- Che ne dici se ti faccio un massaggio? È il minimo per tutto ciò che hai fatto per noi oggi.
Le propose Emma accarezzandole la schiena con una mano.
- Li sai fare?
Domandò Regina un po’ stupita.
- Mettimi alla prova.
Un sorriso malizioso si dipinse sul volto della salvatrice che si sedette a cavalcioni sulle gambe della mora.
- Stupiscimi.
Sorrise di rimando l’Evil Queen, rilassandosi sotto il tocco della giovane.
- Avete trovato qualche difficoltà oggi?
Domandò Emma per instaurare un qualsiasi tipo di conversazione.
- No…no.
Rispose stancamente Regina. La voce assonnata.
- Sarà difficile creare la barriera? Intendo per me ed Elsa.
- Basta che mi tieni…la mano.
- Regina?
La mora in risposta mugugnò.
- Mi sei mancata oggi.
- Anche tu.
Emma non si era aspettata quella risposta. Sperava in essa ma non credeva che Regina lo ammettesse.
- Emma?
- Sì?
Regina si scostò voltandosi e la giovane si alzò leggermente per permetterle di farlo.
Ora Emma era seduta sulle ginocchia della mora che la guardava.
Un lieve sorriso scaturì sulle labbra dell’ex Sindaco che, con la punta delle dita, scostò una ciocca di capelli dal viso della bionda prima di baciarla.
La mora prese il viso di Emma fra le mani approfondendo il bacio.
Emma abbracciò Regina stringendola forte a sé. Aveva bisogno di sentirla, aveva bisogno di quel contatto.
- Prometto che, quando tutto sarà finito, ci prenderemo del tempo per noi.
Bisbigliò Regina scostandosi leggermente.
- È bello sentirtelo dire.
Sorrise Emma guardando la donna negli occhi.
- Non sono solo composta da cattiveria.
Rise la mora accarezzando una mano della giovane.
- Questo lo so bene. Amo tutto di te.
Ammise Emma, sfiorando con la punta del dito la cicatrice sul labbro dell’ex Sindaco.
Regina le diede un lieve bacio per poi sdraiarsi nuovamente pancia sotto.
La giovane riprese a massaggiarle le spalle, la schiena.
- Non vedo l’ora che finisca tutto. Sono così stanca di lottare.
Disse l’Evil Queen. Gli occhi chiusi.
Emma le accarezzò i capelli per poi tornare a farle il massaggio rilassante.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, almeno finché la Salvatrice non trovò il coraggio per farle una domanda.
- Perché non riesci a lasciarti andare totalmente con me?
Regina non rispose.
Emma si scostò per guardare il viso della mora. Si era addormentata.
La bionda sorrise.
Lentamente scese dal letto e coprì con il piumone la donna che tanto adorava.
Le diede un bacio sulla fronte per poi sdraiarsi accanto a lei.
Regina si avvicinò dandole un bacio sulle labbra.
- Ho solo bisogno di tempo.
Sussurrò la mora nascondendo il viso nell’incavo del collo di Emma.
- Tutto il tempo che vuoi Amore.
Sulle labbra di Regina nacque un sorriso.
- Amore…non me l’aveva mai detto nessuno.
Emma la strinse a sé godendosi quel momento e desiderando che non finisse mai.
 
 


Nota di Alex: Piccolo capitoletto intermedio prima del caos hahahaha
Spero di non avervi annoiati ma doveo spiegare almeno cosa dovevano fare per attivare questo e quello.
Grazie a tutti che mi seguite e che mi scrivete :) A Martedì  :D
  
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