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Autore: edwardina twalentina    12/02/2015    0 recensioni
Sono passati quasi due mesi dall'icontro della famiglia Cullen con i Volturi. Edward e Bella proseguono la loro vita da immortali felicemente, con la loro adorabile figlia e le loro famiglie. Ma se un giorno il passato di Edward bussasse alla porta dei Cullen,cosa succederebbe?Chi sarà quella strana persona? E cosa centra con Edwrad e con il suo passato? E Bella e i Cullen come reagiranno?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti.
Che dire...inutile chiedere perdono per la mia assenza:sono letteralmente sparita e questo non me lo potrò mai perdonare. La causa? Tanti,forse troppi motivi,che non starò qui ad elencarvi perchè non voglio farvi perdere altro tempo. Sappiate solo che mi dispiace infinitamente. Spero che non penalizziate anche questa storia,perchè nonostante tutto è molto importante per me. Avevo abbandonato anche lei,ma chissà come,un giorno(ieri precisamente) mi si è parata davanti,e non ho potuto ignorarla. So che non è un granchè. Avevo pensato di cancellarla e ricominciare tutto d'accapo:sono cambiata molto durante questo lungo periodo,e con me anche tante altre cose. Avevo paura che si notasse troppo un certo distacco tra questo ed i capitoli precedenti. Però poi ho pensato che questa è la MIA storia:è nata con me,e con me anche lei cambierà e sarà con me che finirà. Okay,forse adesso sto esagerando, ma forse chi ha mai scritto qualcosa sa cosa intendo... Ora vi lascio al capitolo(nel quale viene esplorata un po' di più la mente del nuoo personaggio). Spero sia di vostro gradimento e se mai vorreste dire qualcosa,qualsiasi cosa, lasciate una recensione e sarò ben lieta di rispondervi.
Un caloroso abbraccio a tutti voi lettore che avete continuato,continuate e continuerete a leggere e seguire questa storia.

-Vale
-

Capitolo 6

A New Life

 
Pov Jennifer
 
-Spero che la stanza degli ospiti ti vada bene-mi disse Esme con un sorriso mentre salivamo insieme le scale verso il piano superiore.
-Figurati,dopo esservi piombata così all’improvviso … -risposi abbozzando un sorriso a mo’ di scuse.
-Non preoccuparti,tra di noi sei la benvenuto-disse la donna,raggiante.
Per tutti non direi proprio,pensai amaramente,ricordando le reazioni di Edward e Bella. Quest’ultima era quella che mi aveva sorpreso di più:non mi aveva rivolto minimamente la parola. Probabilmente mi avrebbe detto cosa pensava riguardo a tutta quella faccenda quando si sarebbe sentita pronta. Da quello che avevo percepito nella sua mente,era una ragazza che rifletteva a lungo,prima di esprimere un giudizio.
Camminammo per il lungo corridoio che per certi versi mi era familiare,fino a raggiungere una porta bianca sulla destra. Esme vi si fermò davanti e la aprì:- Ecco qua,mi auguro che tu ti trova bene. Puoi prenderti il tempo che vuoi per sistemarti,noi saremo di sotto-. Mi sorrise di nuovo.
Ricambiai con sincerità:-Grazie Esme. Veramente-. Mi sembrò che la sincerità trasparita dalla mia voce l’avesse colta di sorpresa.
-Di niente,-mi rispose-e benvenuta in famiglia-. Dopodichè uscì,lasciandomi sola.
La stanza era spaziosa e ben arredata:in fondo c’era una grande vetrata che si affacciava sul bosco,alla parete affianco un grande divano bianco che avrebbe potuto anche fungere da letto se avessi potuto dormire;ai lati di quest’ultimo,vi erano un comò ed una scrivania in legno .Di fronte,una  libreria piena di libri che faceva da cornice ad un televisore al plasma di medie dimensioni. Le pareti erano di un bianco opaco,che conferiva all’ambiente un aspetto arioso e rilassante. Stranamente,mi sentii a mio agio in quel luogo.
Posai lo zaino arancione sulla scrivania,il mio unico bagaglio. Lo aprii,tirando fuori i pochi indumenti che avevo,un lettore MP3 con un paio di cuffie ed i miei diari.  In realtà erano più dei quaderni dove annotavo alcuni brani o poesie ispiratemi da qualsiasi cosa. Qualche volta li usavo per scrivere piccoli pensieri nei momenti di nostalgia. Vedendoli mi tornò in mente che mancava il bagaglio fondamentale … Ma riflettendoci,forse era meglio che rimanesse dove l’avevo lasciato. Avessi avuto voglia di utilizzarlo, ci sarei andata senza dirlo a nessuno: sarebbe stato il mio rifugio segreto.
Sistemai gli scarsi abiti nei cassetti del comò e con un sospiro mi sedetti sul divano ad ammirare la stanza.
Forse avevo sbagliato a presentarmi così alla sprovvista,incasinando la vita di mio fratello,che al novantanove per cento in quel momento mi detestava con tutte le sue forze. Non potevo dargli tutti i torti: d’altronde ero stata io ad andarmene … Ma l’avevo fatto solamente perché ero così spaventata,sia da lui sia da me stessa. Al pensiero del suo sguardo,quando mi ero svegliata dopo tre giorni passati tra quelle che sembravano fiamme eterne, mi sentii pietrificare. Quello che avevo visto non era più il mio Edward,ma qualcosa di terrificante. Per questo avevo preso la fatidica decisione di sparire. Sembrava la soluzione migliore per entrambi. Non mi sarei mai aspettata che un giorno quella luce di vita che illuminava sempre i suoi occhi da umano,ma sparita quando era divenuto vampiro,sarebbe ricomparsa ancora più potente di prima dopo l’incontro con Isabella Swan. In un certo senso le ero grata,per aver riportato in vita il cuore di mio fratello. Sapevo dai loro pensieri quante ne avessero passate e quanto fosse profondo il loro legame. Tuttavia,dovevo ammettere che ero un po’ delusa dal fatto che Edward mi avesse totalmente rimossa dai suoi ricordi. Poteva davvero avermi creduta morta?
Decisi che non era una buona idea continuare a rimuginare sul passato, perciò mi alzai e scesi al piano di sotto.
Trovai tutti i Cullen,tranne mio fratello e Bella,nel grande salone. Renesmee era seduta per terra e stava giocando con delle bambole.
Appena feci il mio ingresso tutti mi fissarono. La cosa mi metteva alquanto a disagio.
Raggiunsi Renesmee,che continuava a giocare nonostante gli altri fossero come delle statue,e mi sedetti accanto a lei. Si girò verso di me,leggermente sorpresa.
-Posso farti compagnia?-le chiesi. La bambina mi sorrise dolcemente e mi porse una delle sue bambole. La accettai volentieri,sorridendole.
Ero affezionata a Nessie,come erano soliti chiamarla loro. Durante la gravidanza di Bella,spesso ero entrata in contatto con i pensieri di quest’ultima e l’amore che aveva nutrito per la figlia,un amore incondizionato, aveva coinvolto anche me: è stata lei a far emergere in me il desiderio di una famiglia.
-Allora,-le chiesi- come si chiama?- le domandai,indicandole il giocattolo che mi aveva appena regalato.
-Lei è Molly,mentre questa qui è Susy. Sono molto amiche tra loro,perciò adesso si stanno preparando per andare al parco insieme-.
-Oh,fantastico. Allora dobbiamo vestirle per bene: non vorremmo mica farle fare brutta figura con tutti gli altri bambini- le dissi,scherzando.
Renesmee rise di cuore,e insieme iniziammo a pettinare le bambole. C’era da dire che era molto più brava di me. D’altronde,l’ultima volta che avevo giocato in questa maniera era … il 1912,probabilmente. Sorrisi nostalgica a quel pensiero.
Ma non mi sarei data per vinta: mi sarei ripresa ciò di cui ero stata privata. E stavolta non sarei più scappata.

 
  
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