…coprirò le distanze per venire da te…

 

 

*da parte di Lei*

 

Ti ho perso.

 

Non sei più qui con me.

 

La mattina, quando faccio colazione, non sei più qui al mio fianco.

 

Eppure ti ho perso perché ti volevo perdere.

 

E ora sei lì, tra le braccia di quella “ragazza”…

 

E non mi guardi, te ne freghi se dai miei occhi scendono le lacrime.

 

Te ne fregeresti se ti dicessi che vorrei che tu fossi qui e che io vorrei essere tra le tue braccia.

 

Non ti importa.

 

Mi guardo le unghie, mangiucchiate, lei le ha perfette.

 

Il mio corpo però è meglio del suo. Lei è grassa!

 

Ok, forse non grassa, ma… Il mio seere è più bello!

 

È proprio vero, ci si accorge del valore delle cose solo dopo che le si perde.

 

Vorrei che quel mazzo di rose fosse per me.

 

Rose.

 

Come il suo nome.

 

A me cosa dovresti regalare?

 

Dei gigli?

 

Più inusuali, è vero, ma mi chiamo così!

 

Però dubito che tu sappia il significato del mio nome…

 

 

*da parte di lui*

 

Sono qui con lei, non vorrei esserci.

 

Perché?

 

Perché ho accettato di mettermi con lei?

 

Perché mi sono reso conto che lei non mi vorrà mai, ma soprattutto perché mi sono arreso.

 

Arrendersi, come parola fa schifo e farlo ancora di più.

 

Mi giro, non la voglio vedere, non voglio.

 

Le regalo un mazzo di rose?

 

O Lily, quanto vorrei venire e dartelo a te.

 

Rose mi guarda emozionata: “amore come il mio nome!”

 

Ah già! È stato un caso, lo ammetto.

 

A Lily avrei regalato un mazzo di gigli, come il suo nome, con una perla.

 

La perla indica purezza, come il suo nome.

 

Si, ne sono ossessionato.

 

*Lei*

 

è una settimana che stanno insieme, una settimana che lui non mi parla.

 

Non un “ciao Evans!” niente di niente.

 

E mi sembra impossibilee orrendo.

 

Ti voglio vicino.

 

Ti voglio accanto a me.

 

* Lui*

 

una settimana che stiamo insieme.

 

Io e Rose.

 

Si, ho imparato il suo nome.

 

Ai miei malandrini lei non piace.

 

Dicono che è una cozza, appiccicosa e che mi sfrutta.

 

E che non mi soddisfa, perché io voglio Lily.

 

Voglio Lei, Voglio I Suoi Sguardi E Le Sue carezze, I Suoi Baci E I Suoi Rimproveri.

 

La Desidero.

 

*entrambi*

 

scendono le scale, quelle dei rispettivi dormitori e si incontrano a metà strada.

 

Uno sguardo.

 

Uno sguardo che vale più di mille parole ed entrambi capiscono.

 

Lui sale nella sua camera per prima, lei dopo qualche minuto.

 

Apre la porta, sono solo lui e lei.

 

“Ti amo ” 2 parole, 5 lettere e tanto desiderio.

 

Dette all’unisono possono sembrare tanto divertenti quanto tenere.

 

E così lo capiscono.

 

Capiscono che se lo potevano dire anche prima.

 

Capiscono che è stato bello aspettare, capiscono che questo è il momento del bacioi.

 

Si avvicinano piano piano, sono uno di fronte all’altra, i loro nasi si sfiorano.

 

Le loro labbra si toccano, dolci, fini per diventare via via più passionali, sincere.

 

Un dolce incontrarsi dopo essersi a lungo cercati.

 

Acqua, vento, fuoco, neve, pioggia, peperoncino che brucia sulla bocca in preda alla follia.

 

Mistero, segreto, intrigo, passione e tutto ha un senso.

 

Un nuovo senso.