Autrice:
Alexiel Mihawk | alexiel_hamona
Titolo: Senso di colpa
Fandom: Naruto
Personaggi: Sasuke Uchiha/Sakura Haruno
Rating: sfw
Genere: sentimentale, introspettivo
Warning: One Shot, Post 699
Parole: 733
Note: questa storia è stata scritta per
la M2 del Cow-T di maridichallenge,
dovendo rispettare l'indicazione: Un fandom, o una ship, che
"appartiene" a una persona che conosci, ma non a te. CIAO kuma_cla
ti ho usata perché erano la tua OTP. Come sappiamo tutti
SasuSaku è la mia NOTP suprema, non li posso vedere, ma ok.
Ci ho scritto sopra, solo che questa cosa non mi piace, e mi rifiuto di
postarla in qualsiasi archivio because I despise them
quindi la posto solo su LJ e ciccia. Ispirata al minicomic Nightmare di
Yui-Saikino, lo trovate qui 1 - 2 - 3. Ovviamente è molto
più bello che questo mio aborto, ma ehi, sono la sua OTP,
senza N davanti! /ORIGINARIAMENTE POSTATA SU LJ/
edit: premetto che io odio il SasuSaku, la trovo una coppia abusiva e gestita male ed è, appunto, la mia NOTP. Però mi ha dato così fastidio il modo con cui Kishimoto li ha gestiti che mi sono sentita in dovere di fare qualche approfondimento su di loro, perché mi dispiace, ma non riesco ad accettare che alla fine della guerra tutto sia rose e fiori e via, felici e contenti andiamocene a figliare. Non funziona così nella vita vera. Quindi niente, spero di essere riuscita a rendere i personaggi, soprattutto Sakura, la mia babe <3 che amo follemente. E di non aver trattato troppo ingiustamente Sasuke che invece non posso vedere.
Senso
di colpa.
Balza
a sedere di scatto, lanciando un grido leggero.
Ci vuole un
attimo perché si renda conto che i tendaggi scuri sono
quelli della sua stanza e lei è nel suo letto, non in mezzo
a un campo di battaglia, sicuramente non in mezzo a un combattimento.
«Merda»
impreca a bassa voce «Ho urlato ad alta voce, spero di non
avere svegliato Sasuke-kun».
Si volta
verso l’uomo che dorme accanto a lei e, istintivamente,
sorride nel vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi placidamente. Grazie
al cielo, non è sicura di avere la forza per
affrontare nuovamente l’argomento incubi con lui, non ora.
«Era
solo un sogno» mormora piano rivolta a sé stessa,
mentre si lascia ricadere morbidamente sul cuscino.
Non ci
vuole molto perché riesca finalmente a riaddormentarsi e
questa volta il suo sonno è profondo e tranquillo; come
sente il suo respiro tornare a farsi regolare, Sasuke apre gli occhi e
segue con lo sguardo il profilo addormentato di sua moglie. I capelli
rosa sono ricresciuti e ora le arrivano nuovamente fino alla vita, il
corpo di Sakura è sbocciato e, sebbene il seno sia rimasto
di dimensioni ridotte, lui la trova bella come non mai.
Davvero,
Sakura è perfetta: è gentile, è
delicata, pur rimanendo allo stesso tempo una donna forte e decisa, e,
soprattutto, lo ama. Lo ama di un amore cieco e sincero e, Sasuke ne
è consapevole, farebbe qualsiasi cosa per compiacerlo.
Il problema
non è lei: è lui.
Ovviamente,
è sempre stato lui il problema, lui e i suoi tentativi di
ucciderla, lui e il suo respingerla fino a ferirla, fino a farle male,
sia psicologicamente che fisicamente.
Sa bene
quale sia la natura degli incubi di sua moglie, nonostante lei si
ostini a negare, nonostante lei finga di non averne più.
Non
dire scemenze, Sasuke-kun. Non faccio più incubi! Non sono
più una bambina.
Cosa non
direbbe per non farlo sentire in colpa.
Ma Sasuke
vede, sente, si accorge.
Gliene ha
parlato una volta sola, prima che diventassero una coppia, un notte che
si sono trovati a dormire insieme sotto le stelle e lei si è
svegliata ansante e spaventata, scansandosi da lui subito dopo.
Sakura
sogna e sogna Sasuke. Ma non vede riflessi di vita quotidiana, non
immagina passeggiate romantiche lungo spiagge assolate; Sakura ricorda
tutte le volte che Sasuke ha tentato di ucciderla, lo vede arrivare,
con i suoi occhi freddi e l’intento omicida, sente le sue
mani penetrare la carne, lo sente ridere; le sue parole pregne di
cattiveria e rancore risuonano graffianti nelle sue orecchie.
Sakura sogna di morire. Ed è Sasuke a ucciderla.
Il ragazzo
non sa cosa fare, ci ha provato a parlarne, ma è doloroso
per entrambi: per lei che si sente colpevole di non riuscire a
dimenticare; per lui che si sente schiacciare sempre di più
dal senso di colpa.
Perché
Sakura lo ama, Sakura lo ha perdonato, gli ha perdonato ogni cosa
– e Sasuke si domanda come sia possibile una cosa del genere,
perché no, lui sa che non sarebbe mai riuscito a perdonarsi
– ed è proprio quello il problema: Sasuke non si
perdona, non si perdona il male che le ha fatto, il dolore che le ha
causato, i traumi che le ha provocato.
Sakura lo
chiama per nome e gli dice che lo ama e Sasuke chiude gli occhi
pregando che sia vero, pregando che non cambi idea, perché
come può una donna come lei continuare a stare al suo
fianco? Dopo che lui l’ha privata di ogni cosa?
Si volta
verso sua moglie e le cinge il fianco con un braccio, attirandola verso
di sé; inspira il profumo dei suoi capelli e si bea di quel
contatto.
Non
può scacciare i suoi incubi, non può aiutarla a
dimenticare (non è sicuro di volere che Sakura dimentichi
quello che è successo), ma può starle vicino lo
stesso, può stringerla a sé quando la sente
debole e dirle che la ama quando la vede cedere.
Anche se, lui lo sa, Sakura non cede.
Non davvero, non del tutto, e non importa quanti incubi verranno a
bussare alla sua porta ogni notte, non importa quanto i ricordi
cercheranno di rovinarle la vita, lei non si arrenderà mai.
Non si
arrenderà mai come non si è arresa per tutti
quegli altri.
Perché,
Sasuke lo sa, Sakura lo ama più di qualsiasi altra cosa al
mondo.