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Autore: Lights    14/02/2015    8 recensioni
Felicity Smoak e San Valentino: lei non festeggia, non ha motivo di festeggiare, non ha nessuno al suo fianco con cui passare la serata, trascorrere la sua notte romantica con la persona amata.
Eppure... in un modo particolare, un gesto la sorprenderà e le farà cambiare idea, perchè a parte tutto sa che lui la ama.
Una OS senza pretese. Buona Lettura Lights
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando vannagio istiga questo è il risultato!

 

 

 

San Valentino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Felicity aveva passato l’ennesima nottata a stare dietro ai cattivi di Starling City e guidare Oliver e Roy per le strade della città. Per un attimo aveva invidiato Diggle che si era preso la serata libera per stare con la sua famiglia.

Un’altra nottata sveglia, pensò quando entrò in casa, osservando l’orologio appeso sulla parete della cucina. Sfilò le scarpe lanciandole a caso per la stanza, e mentre si toglieva il cappotto, sbadigliò spalancando completamente la bocca e inglobando più aria possibile nei polmoni. Era troppo stanca. Da quanto tempo non dormo un’intera notte? Troppo tempo, si rispose, ormai non si ricordava neanche più quando era stata l’ultima volta che si era concessa una serata di totale relax.

Si buttò sul letto com’era vestita e chiuse gli occhi d’istinto. Accarezzò il viso sulla federa del cuscino, fresco di bucato. Ancora non si capacitava come fosse riuscita la mattina precedente a rifare il letto e avviare la lavatrice.

Oh no! La lavatrice! I panni puliti non aspettavano altro che essere stesi.

A occhi chiusi si levò dal letto a malincuore. Afferrò la bacinella e poi andò in bagno.

- Perché ti ho fatto? - Chiese sconsolata all’elettrodomestico. - Ho bisogno di una signora delle pulizie. - Si ripromise com’era solita dire quando osservava il disastro che regnava in casa.

- Fatto! - Felicity alzò il pugno in aria soddisfatta di se stessa. Guardò l’orologio. Le sette del mattino! Oh no, aveva ancora due ore prima di presentarsi in ufficio alle Palmer Industries.

Ritornò in camera e si adagiò sul letto. Tirò le coperte fin sopra la testa e si lasciò andare alla stanchezza.

Lo squillo incessante del telefono la strappò proprio nel momento in cui stava per baciare…

Felicity sgranò gli occhi e si levò seduta sul letto. Appoggiò la mano al petto per calmare il battito del cuore. L’aveva rifatto, ancora. Era dal giorno del ritorno di Oliver che quel sogno si presentava sempre più spesso nelle sue poche ore di sonno.

Afferrò il cellulare, sospirò quando lesse il nome dell’interlocutore. - Mamma, - Rispose senza enfasi e con la voce ancora impastata dal sonno. - Chi io? No, non mi hai svegliato. Figurati, mi sto preparando per andare al lavoro. Non so se vedrò Ray, può essere. Mica sono la sua segretaria, non conosco i suoi impegni. No, non eravamo a cena ieri sera. Che assurdità. Ero impegnata. A fare cosa? - Felicity si morse il labbro. - Stavo lavorando, sì, stavo lavorando. - Ripeté con più convinzione passandosi la mano sul viso. - No, mamma. Non ero proprio con Oliver Queen. Sì che lo vedo, certo, ogni not… giorno, ma non come intendi tu. No, mamma. Oliver ed io siamo solo… mamma! Non puoi fare questi commenti su Oliver. Sì, mamma, gli occhi ce li ho anch’io, lo vedo benissimo, anche troppo, forse troppo perfettamente. - Felicity inspirò a fondo. - Dov’ero ieri sera? - Felicity deglutì. - Ero impegnata con Oliver, impegnata nel senso che lo stavo aiutando a fare una cosa personale… Mamma! NO! - Felicity boccheggiò imbarazzata per l’insinuazione gratuita di sua madre. - Oliver ed io siamo… Sì, mamma, amici, va bene. Non lo so, mamma, è complicato, mettiamola così, grandi amici, ecco. Perché insisti nel chiedermi se ho fatto qualcosa di piacevole ieri sera? - Felicity avrebbe tanto voluto rispondere alla madre: abbiamo acciuffato un gruppo di cattivi, niente di che, e poi ho visto Oliver allenarsi per un’ora buona e fare salmon ladder, oh sì, è stato davvero… eccitante. - San cosa? - Chiese ritornando ad ascoltare il monologo della madre. - Ieri era San Valentino? Ehm… sì, mi è passato dalla mente, sai com’è, non ho qualcuno con cui festeggiarlo. Per la milionesima volta: no, mamma! Ray è solo il mio capo e basta. No, mamma! - Felicity alzò il tono della voce. - Oliver ed io siamo… oh basta! Te l’ho già ripetuto mille volte: è complicato. - Per un attimo ci fu silenzio e Felicity credette che la madre avesse interrotto la comunicazione. - Ti voglio bene anch’io, mamma. E tu che cosa hai fatto a San Valentino?

Felicity si distese sul materasso, avviò il viva voce, chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalla voce della madre, sprofondando inconsciamente nel sonno.

 

 

 

Felicity percepì una bocca appoggiarsi sulla fronte e il contatto caldo delle labbra sulla pelle prima di lasciarle un bacio. La mano le accarezzò delicatamente la guancia dopo averle riportato il ciuffo dietro l’orecchio.

Fu un attimo e realizzò che forse quel gesto non apparteneva al sogno ma alla realtà. Si strinse meglio nella coperta quando avvertì il fresco venticello provenire dalla finestra. Aprì gli occhi di scatto e davanti a sé, appoggiato sul cuscino, trovò una tavoletta di cioccolata e menta con un fiocco rosso che le dava il buongiorno.

Inspirò a fondo e, anche se lievemente, percepì il suo profumo di bosco.

Oliver, pensò dolcemente. Buon San Valentino anche a te.

 

 

 

 

 

 

Angoletto di Lights

 

Happy Valentine’ Day, oliciters.

Questa sciocchezzuola nasce per caso, da un’idea di vannagio, che vi riporto di seguito. Ormai dovrei creare una raccolta con le idee che mi fornisce involontariamente ;)

 

Arrow. Felicity Smoak. Anche se attualmente ci sono ben due ragazzoni che le ronzano intorno, la cruda verità è che è l'unico personaggio di Arrow che in ben tre stagioni non è mai arrivata in terza base (nemmeno in seconda), perciò la considero irrimediabilmente (ancora per poco, spero) single. Credo che anche quest'anno passerà San Valentino a salvare Starling City insieme al resto del Team Arrow. Quando sua madre la chiamerà al telefono, qualche giorno dopo, e le chiederà "Come hai passato San Valentino?", lei risponderà candidamente "Ah, ma è già passato?".

 

 

È una storia senza pretese, giusto per alleggerire un po’ la tensione di questi episodi.

Si può collocare benissimo in un momento X dopo il ritorno di Oliver a Starling City.

 

E voi? Come ve lo immaginate il giorno di San Valentino dei nostri Olicity nella situazione di adesso?

 

Bene, noi ci rileggiamo lunedì con il nuovo capitolo di Proiettili di Ghiaccio

 

 

*spande cuoricini di cioccolato*

   
 
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