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Autore: MonaLuna    14/02/2015    0 recensioni
Ecco a voi, per innamorati o meno, il mio "candito", da mostrare in anteprima a voi. La trama è semplice: i Knights salveranno la Terra da un'invasione aliena? I primi tre capitoli in anteprima. Prossimamente... su EFP!
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Matsukaze Tenma, Nuovo personaggio, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The knigths of Xorax-Saga'
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La ragazza misteriosa

"E tu chi sei?" chiese Lord Darkar per nulla intimorito alla vista di quella ragazza misteriosa. "Sono qui per eliminarti! Arrenditi!" disse la ragazza. "Tu... Eliminarmi? Ahahah! Sei patetica, ragazzina! Io sono Lord Darkar, il Signore Oscuro e tu non puoi fare niente per fermarmi!" minacciò il mostro. La ragazzina sogghignò ed esclamò: "Fra poco lo vedremo se hai ancora voglia di ridere!" Il mostro digrignò i denti e urlò ordinando al suo esercito: "Guardie! Bloccate quella mocciosa! Subito!" Un gruppo di soldati andò verso la giovane con l'aureola. "Oh no! Poverina! Dobbiamo aiutarla!" esclamò JP. "Ragazzi, calmi! Quella fanciulla sa ciò che fa!" disse pacato Mark. "Hai ragione" replicò Victor "Ha un'energia spaventosa. Dubito che Lord Darkar possa avere qualche possibilità contro di lei!" Nel mentre, i soldati si avvicinavano alla bella ragazzina che, prontamente, estrasse dal marsupio una spada laser. Lo accese e uscì un raggio violetto. Andò alla carica e con un solo fendente uccise tutti i soldati, che si accasciarono al suolo. "Eccovi sistemati" mormorò la ragazzina, freddamente.
I Cavalieri rimasero di stucco. "Quella ragazza è mitica! Non ho mai visto qualcuno far fuori ad una velocità spaventosa quei mostri!" commentò Ryoma. Nel mentre, Gabriel riprese i sensi dopo lo choc per l'arrivo di Lord Darkar. "Ehi, ragazzi! Cosa state facendo? Cosa sono que..." all'improvviso si bloccò e vide la bella ragazza con l'aureola. Appena la vide, la sua bocca rimase asciutta e la guardò incantato. "Wow! E' veramente carina!" pensò il giovane, diventando rosso come un peperone. "Qualcuno si è preso una bella cotta!" canticchiò Adè. "Ma chi? Io? Non è vero!" negò Gabriel imbarazzato. Ma nel profondo del suo cuore sapeva di essersi innamorato di quella giovane misteriosa. "Maledetta!" ringhiò Lord Darkar. "Signore, cosa facciamo?" chiese il generale dell'esercito. "Semplice! Mandate il mostro più forte e uccidetela!" sbraitò l'essere.
A Gabriel stavano mancando le parole. Senza pensarci due volte, andò verso il luogo dello scontro, incurante degli avvisi degli altri che lo invitavano a tornare indietro, prese il suo telecomando per gli Upgrade di sopravvivenza, digitò il codice 705 e all'istante comparve un arco con frecce. Si mise la faretra dietro la schiena, prese una freccia elettrica da esso e mise la munizione sull'arco. Prese il suo obiettivo, ovvero la bestia che stava per aggredire la ragazzina con l'aureola, e scoccò la freccia facendo centro. La bestia morì per le scosse elettriche, finendo KO. "Stai bene?" chiese guardando la ragazza. "Sì." mormorò dolce la giovane, che poi esclamò: "Attento!" e lo prese per il colletto del polo verde acceso. Per poco non stavano per essere colpiti dal mastodonte che stava cadendo sopra di loro! "Mi hai salvato la vita!" disse Gabriel. La giovane sorrise e disse: "Con questa siamo pari!"
Il generale commentò: "Ma è disgustoso! Un umano ha bloccato la bestia! Allora i Cavalieri sono qui!" Il gruppo era spacciato. Victor, paonazzo dalla rabbia urlò: "Ma è mai possibile che quell'idiota si metta sempre nei guai?" Mark tentò di calmarlo: "Avanti, rilassati! Non fare così! Quel che conta è che sia ancora vivo! E poi ci avrebbero scoperto ugualmente! Ragazzi, all'attacco!" ordinò poi. E tutti i Cavalieri uscirono dal nascondiglio. "Toh, chi si rivede! Lo scheletro ambulante! Come andiamo?" schernò Ryoma, sicuro di non fare una brutta fine. "Bene, mocciosi! Mi risparmiate una fatica! E' giunta la vostra ora!" scandì solennemente il mostro mezzo drone. "Hai fatto una plastica? Sei più brutto dell'altra volta!" commentò Skie, notando il cambiamento del nemico. "Fermi! Vi prego! Lasciate che ci pensi io!" disse la ragazza misteriosa. "No! E' fuori discussione! Non sai con chi hai a che fare! Potresti morire! Dobbiamo combattere insieme!" rispose Mark. "Non ho bisogno d'aiuto, grazie." disse la ragazza arrabbiata. "Va bene, ti accontento!" disse Riccardo, felice come un bambino a Natale per l'abbandono del campo di battaglia, orribile per i suoi gusti. "Sei un codardo... Ma che ti prende? Durante il Cammino Imperiale non ti comportavi in quel modo..." commentò Mark, ricordandosi del Torneo di calcio, disputato due anni fa.
"Forza, andiamo!" ordinò il ragazzino, pronto per il Teletrasporto. "No! Io non la lascerò in mani a quel mostro! Andate voi!" rispose Gabriel. "Ma sei impazzito?! Rischi di essere eliminato! Ti prego, amico mio, vieni!" supplicò l'Oto Knight, che non voleva abbandonare il suo migliore amico in balia degli eventi. "No! Andate! Presto!" ripetè fermamente il ragazzo dai capelli rosa. "Lascialo. Secondo me vuole proteggere il pianeta anche lui e sta dando il suo contributo." commentò Victor. Il ragazzino con i ricci sospirò pensando: "Buona fortuna, Gabriel" poi urlò: "Teletrasporto!" e scomparvero. "Ahahah! Pensate che in due potete bloccare il Signore Oscuro? Vi sbagliate!" disse il Generale. "Ahahah! Ride bene chi ride ultimo!" provocò la ragazza cinica. Poi, rivolta al compagno, disse: "Vai e nasconditi!" scaraventandolo lontano dal campo di battaglia. "NOOOO!" il ragazzino non voleva abbandonarla. "Finalmente ho campo libero per agire!" commentò la giovane.
"Tu sei una terrestre per caso?" domandò sibilando Lord Darkar. "Te lo spiego subito!" rispose la giovane, che continuò: "Sappi che Arion non è l'unico difensore di un pianeta, in questo caso, la Terra: hai il guerriero protettore di un altro corpo celeste, davanti ai tuoi occhi!" Il generale esclamò indignato, guardando la ragazza con i suoi occhi crudeli e rossi: "Un'aliena ci viene a fare la predica?! Questa poi! La pagherai cara, mocciosa! Te la vedrai con me!" e si tolse il mantello rattoppato nero, rivelando un corpo muscoloso di metallo rosso lucente. Il generale voleva scatenare la sua furia! Iniziò a correre verso la fanciulla per colpirla con un pugno potentissimo, ma lei lo schivò ad una velocità impressionante. Il cadavere s'arrabbiò e iniziò a lanciare colpi d'energia magica contro l'aliena umanoide, sperando di colpirla. Le esplosioni avevano un volume assordante, sentito anche a distanza di chilometri, mettendo il panico fra la popolazione civile stanziata in città, che iniziò a correre per strada, credendo che ci fosse un terremoto nelle vicinanze.
Nel mentre, anche il gruppo di Cavalieri si accorse della cruenta lotta che stava avvenendo. Tutti i ragazzi erano a favore della misteriosa ragazza.
"Avete sentito? Ma che sta succedendo in cima al vulcano?" domandò JP. "Wow! Siamo di fronte a uno scontro tra titani, ragazzi. L'aliena ha sfoderato la sua potenza!" commentò Mark, eccitato dallo scontro in corso. Nel cratere, l'aliena era riuscita a schivare i colpi del generale ed era davanti a lui, senza un graffio. "Accidenti! Come ci sei riuscita?!" esclamò il generale. L'aliena non gli rispose, fissandolo minacciosa. "Adesso è il mio turno, se permetti!" mormorò, prendendo la sua fidata spada laser dal marsupio. L'accese e andò alla carica contro il generale che, sorpreso e anche spaventato, non riuscì a schivare il colpo e fu tagliato in due come un'anguria, rivelando al suo interno un ammasso di circuiti. Le ultime immagini che vide della sua vita fu l'aliena e un progressivo spegnimento del sistema. Morì, lasciando Lord Darkar, il suo signore, in preda ad una paura indescrivibile. L'aliena si avvicinò al mostro, con lo sguardo freddo. "Dolcezza, calmati!" disse l'essere. L'aliena rimase muta. "Senti, ho una proposta da farti" disse il Signore Oscuro "Sei una ragazza fredda e cinica. Perfetta per essere il mio secondo. L'hai ucciso con una maestria unica! Vorresti prendere il suo posto? Non hai da perdere nulla!"
I Cavalieri sentirono il discorso. Non si aspettavano questa mossa dal loro avversario, e ciò aveva sbriciolato la fama del tiranno crudele che avevano conosciuto finora. "Accidenti! Ma che vigliacco!" commentò Mark, rimasto senza parole davanti al gesto del mostro. "Mi auguro che la ragazza non accetti!" disse Victor, preoccupato per le sorti del mondo. "Forza, ragazza-angelo! Sento che vincerai!" incitò JP. "Perchè la chiami così?" chiese polemico Riccardo. "Per la sua aureola! Dove sono cresciuto io, si parlava di angeli dai poteri speciali. Io sono sicuro che è un angelo venuto a soccorrerci!" disse il piccolo ragazzo. "Ma fammi il piacere! Primo: gli angeli non esistono! Secondo: è un'invasata! Gli angeli non si concerebbero mai in quel modo ridicolo!" brontolò il ragazzino ricciuto, mostrando il suo nervosismo a una situazione sconosciuta. "Ma non dire sciocchezze! Gli angeli progrediscono come gli esseri umani, no?" s'intromise Tezcat. "Nessuno ha chiesto il tuo parere!" sbraitò Riccardo. "Ryoma, che dici? Lo trasformo in una cornacchia?" chiese sottovoce Samguk al giovane samurai che, noncurante, assumendo un'espressione divertita, mormorò: "Nessuno noterebbe la differenza!"
"Ti ho sentito, sai? Perchè non dici in faccia quello che pensi?" urlò l'Oto Knight. "Volete stare zitti? Mi sono stancato dei vostri sciocchi battibecchi mentre qualcuno lotta per il destino del pianeta! Vergognatevi!" disse Mark, rimasto tutto il tempo calmo, ma ora, visibilmente irritato dalla pessima condotta della squadra. "Ha ragione! Non aiutate!" rincarò Victor, con le braccia conserte. "Va bene..." dissero in coro i tre ragazzi, sedendosi ciascuno su una roccia scura.
Nel mentre, la proposta del Signore Oscuro sembrava non aver turbato la ragazza. Alla fine, l'aliena prese una pistola laser e la puntò contro il mostro, che assunse un'espressione terrorizzata. "Fermati! Non sai quello che stai facendo!" disse quasi pregandola Lord Darkar. "Oh sì, invece! Addio!" disse l'aliena che vaporizzò il malcapitato nel nulla, salvando la Terra. "Sìììììììì! E' tutto finito!" gridarono in coro i ragazzi. Samguk, Ryoma, Tezcat e Riccardo urlarono selvaggiamente; JP e Skie si abbracciarono così forte che i loro cuori sembravano uscire dal petto; Adè applaudì al miracolo e Mark e Victor tirarono un sospiro di sollievo. Arrivò loro una chiamata: erano Vladimir, Eugène e Subaru dalla Sala Computer. "Grande! Lord Darkar non darà più fastidio alla Terra!" esultò Subaru, ridendo come un matto. "Va' alla grande!"esclamò ironico il fratello di Victor, facendolo ridere. "Wow! Evviva! Lord Darkar è fuori gioco! Evviva! Non si combatte più!" gridò entusiasta l'ologramma di Eugène, che dalla contentezza stava perdendo gli occhiali. "Neanche noi ci crediamo! Aspettavamo un momento del genere! Siamo così felici!" fu il commento di Adè per il suo amico, ora apparso come immagine digitale. "Andate a recuperare Gabriel! Stasera si festeggia! E tutta la notte!" ordinarono i tre ologrammi. Risalirono la montagna, ma stavolta con i loro superpoteri.

Saliti sulla montagna, videro Gabriel ancora sconvolto dagli eventi. "Forza, andiamo a casa!" disse Riccardo, trascinando l'amico. Ma l'aliena chiese: "Siete amici di Arion Sherwind?" Il gruppo era di sasso. "Sì. Perchè?" urlò lo Yami Knight. "Fra tre ore esatte il vostro amico tornerà sulla Terra! Volete aspettarlo con me?" invitò la giovane. I ragazzi non vedevano l'ora di rivedere il loro caro amico, disperso nel Sistema Solare per due settimane. La proposta fece saltare di gioia il gruppo, che si fidava della misteriosa ragazza dai capelli verdi con l'aureola.
"Va bene! Fai strada! Noi ti seguiremo!" urlò JP. La ragazza si mise in volo con delle ali olografiche trasparenti di colore verde, seguita a breve distanza dal gruppo di Cavalieri. La ragazza controllò con il suo orologio la posizione satellitare sul luogo dell'atterraggio di Arion, che sarebbe avvenuto alle 14.35 esatte. Dopo trenta minuti, tutti si ritrovarono in un bosco verde, vicino all'isola di Hokkaido. "Ora non ci resta che aspettare" disse la giovane. Il gruppo decise di svagarsi un po': Tezcat e Victor andarono a riposarsi sotto un albero, dopo essere tornati normali per non destare sospetti nelle vicinanze, anche se il posto era appartato, lontano dalle persone e la vita caotica della città; Mark decise di tornare normale e di godersi la pace, meditando, utilizzando lo yoga, l'unico svago che lo rilassava, oltre e dopo il calcio; Ryoma, Samguk, Skie e JP iniziarono a chiaccherare rimanendo nella loro forma cavalleresca, lo Zenit di primo livello, e Riccardo si sedette da solo, accigliato e in forma normale, su una roccia, come la ragazza misteriosa. Gabriel fissava l'aliena felice.
Arrivarono le tredici e trentacinque. La ragazza si alzò e chiese: "Qualcuno di voi ha fame?" I ragazzi si guardarono increduli. JP rispose cortesemente: "No, grazie. Sei veramente gentile a preoccuparti!" ma il suo stomaco iniziò a brontolare. Il piccoletto concluse imbarazzato: "Forse un po'..." L'aliena sorrise e prese un telecomando dal marsupio. Era un modello molto più avanzato di telecomando per gli Upgrade. Digitò il codice 3041 e apparve all'istante un frigorifero. Lo aprì e si prese una lattina di aranciata e un panino. JP si avvicinò al frigo, in preda ai morsi della fame, come Skie. Si presero ciascuno una tortina e una bottiglietta di acqua effervescente. JP mangiò la sua tortina al cioccolato. Poi esclamò meravigliato: "Ma è buonissima!" Skie era incuriosita da quella tecnologia così avanzata in mano alla ragazza, e domandò: "Mi puoi raccontare un po' di te? Come ti chiami?" L'aliena rispose: "Non posso dirtelo, veramente..." e continuò a bere la bibita. "Ma almeno puoi dirmi la tua età?" Skie era molto curiosa di sapere tutto della ragazza. "Quattordici anni fra tre mesi..." rispose imbarazzata la ragazza, che finì di mangiare e ritornò, fredda, a sedersi sul masso. "Mi sembri un'aliena con quell'aureola: provieni da un'altro pianeta, per caso?" chiese JP, dubbioso. "Più o meno..." rispose la giovane. "Tu non sei un'aliena. Come puoi affermare una cosa simile se sei uguale a noi? Non esistono altre specie nell'Universo simili agli uomini, come le conosce il sottoscritto! Uomini con l'aureola non sono mai esistiti nella Storia! Le tecnologie che possiedi le abbiamo già sviluppate in Giappone! Come possono essere di un'altro pianeta? Sei un'imbrogliona!" disse Riccardo, infuriato, facendo alla fine la figura del rosicone. "Gnègnègnègnègnè! Sempre a lamentarti? Poverino! Questa foresta per te non è una reggia, vero?" commentò ironico Adè. I minuti passavano veloci, e l'atmosfera era tesa, rotta dai versi degli uccelli. "Avete visto, ragazzi?" chiese Samguk, stanco di questa tensione, rivolgendosi agli altri. "A cosa ti riferisci?" domandò Victor risvegliatosi cinque minuti fa, guardando la ragazza misteriosa e Riccardo seduti sulla roccia. "Non vi sembrano due gocce d'acqua negli atteggiamenti? Sarà un po' strano, ma secondo me, sembrano parenti..." spiegò il ragazzino dai capelli cespugliosi. "E' vero, ora che ci penso..." esclamò Gabriel sorpreso. L'Oto Knight guardò poi all'improvviso i compagni, con una faccia Giuro che me la pagherete. Ryoma mise la mano sulla bocca per evitare di ridacchiare come uno scemo, dopo aver visto un'occhiataccia da Victor, stanco di urlare.
Arrivarono le quattordici e trentacinque, dopo aver trascorso rilassati tre ore a contatto con la natura. "Io me ne vado! Ciarlatana!" esclamò infuriato Riccardo, pronto a tornare a casa. Ma, all'improvviso, una scia infuocata passò sul cielo. "Ma che...?" esclamarono in coro i Knights, andando verso il luogo dello schianto della nave, notata pochi secondi fa. Appena arrivati in zona, videro un'enorme cratere e, attorno a sè, terra bruciata. Al centro del cratere, una piccola navicella a forma di UFO, di colore cangiante, che stava per aprirsi. Il gruppo rimase immobile di fronte allo spettacolo. Uscì un ragazzo dai capelli castani, modellati dal vento, ma adesso scarmigliati, gli occhi blu metallico e leggermente smunto in faccia. Indossava una tuta nera da astronauta, una lunga tunica celeste a maniche lunghe con decorazioni argento, stivali marroni con bordo rosso, occhiaie, forse causate dallo stress del viaggio, ma ancora un sorriso grintoso e uno sguardo vivace. Respirava ancora con un leggero affanno e mormorò: "Finalmente a casa..." Poi vide ciò che lo rese sorpreso: i suoi amici. "Ma che cosa...?!" esclamò sorpreso. "Arion, sei un grande!" strillò felice Samguk. "E' tornato..." disse Skie e iniziò a piangere dalla felicità. "Amico mio, sei tu? E' bello rivederti..." disse JP che sprizzava una gioia incontrollata da tutti i pori. "Bentornato a casa, ragazzo..." urlò calmo Mark. "Ma si può sapere che ci fate tutti qui?" chiese confuso il disperso. Arion era tornato a casa. Che sia la fine delle battaglie?

  
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