Quella sera stavo seduto sugli spalti e ammiravo Asgard illuminata dalla luce della luna.

Il cielo limpido era di un color blu intenso traboccante di stelle mentre le valli, i monti, le piante, le case, come le mura di cinta illuminate dalle fiaccole che brillavano a intervalli regolari, tutto era coperto da un sottile manto di neve che sembrava azzurra nell’oscurità.

Guardavo le luci delle case, ascoltavo le voci dei soldati che si scambiavano informazioni o che decretavano ordini, guardavo i vessilli che, gonfiati dal vento, ondeggiavano sui bastioni, le spade e le lance che brillavano nel buio.

Guardavo e sentivo

...sentivo il cuore di Asgard...

lo sentivo battere all’unisono con il mio.

Il vento che spirava dal nord, mi portò i sussurri della vicina Foresta e fece ondeggiare il mio mantello sollevandolo tanto da coprirmi un istante la visione della città.

Quando, venutagli a mancare la spinta del vento, tornò a cadere, scoprì ai miei occhi l’immagine splendida di una donna vestita di azzurro. Le gemme preziose che adornavano le sue vesti brillavano pari alle stelle del cielo, come il rubino, che simile ad una stilla di sangue scarlatto, sfavillava sul suo petto.

“Siegfried, mio diletto cavaliere… a cosa pensi?”, sentii la sua voce gentile rivolgersi a me.

“I tuoi pensieri stanno forse tornando alle celesti terre di Odino? Alle foreste verdi del Sacro Walhalla?”

Non risposi subito, mi mancavano le parole.

Certo le lande baciate dal sole dorato che splende nel Paradiso degli Eroi, mi tornano soventi alla mente ma mai mi sento sopraffare dalla tristezza.

“No…”, risposi accennando un sorriso

“Stavo guardando la mia amatissima Asgard...”, la mia voce si perse nel vento.

Vidi la mia regina fissarmi con espressione dolce, poi si avvicinò e mi passò delicatamente la mano tra i capelli, sfiorandomi la guancia, restai immobile a guardarla ringraziando in cuor mio la bontà degli dei che mi permisero di continuare a restare al suo fianco.

Poi mi alzai e mentre prendevo le sue le mani tra le mie, vidi le stelle della sera riflettersi e splendere nel profondo blu dei suoi occhi.