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Autore: AlexiaLil    14/02/2015    5 recensioni
In onore del Gajeevy Week, mi cimento in questa storia che parla dei nostri adorati Gajeel e Levy, dei "nove passi" che devono fare per arrivare al traguardo. Nove mesi in attesa del loro piccolo drago.
Ci si legge in 'sti giorni!!
Tammy
Ecco i prompts:
1° Step - Day 1: Cooking
2° Step - Day 2: Nursing
3° Step - Day 3: Lipstick
4° Step - Day 4: Daydreams
5° Step - Day 5: Metallicana
6° Step - Day 6: Singing
Extra Step - Day 7: AU a scelta (io lo calcolo come cap Extra perchè altrimenti perderei il filo logico e cronologico della fiction. Come so diventare noiosa a volte!).
Per il 7°, l'8° e il 9° Steps (che per la mia fic non hanno prompts) mi inventerò qualcosa poi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Volevo scrivere qualcosa su di loro da tempo e finalmente ieri mi sono decisa. Poi mi sono ricordata della Gajevy week e ho pensato "Perchè non unire la mia storia ai prompts della settimana dedicata a loro?" così mi aiuto anche per il tema di ogni capitolo!! Due piccioni con una fava!! Che poi, diciamocelo ... non sarà mica una coincidenza se la loro settimana inizia il giorno degli innamorato, no? E' destinoo!!!
Spero di non scrivere le solite castronerie e che la fic vi piaccia!


Gajeel aveva notato un lieve cambiamento in Levy.
Lievissimo, del tutto invisibile agli occhi disattenti e impantanati di cuoricini rosa come quelli di Jet e Droy – sempre pronti a sbavarle dietro come cagnolini - ma, ai suoi occhi di drago, nulla sfuggiva, soprattutto se quel “nulla” era direttamente e indirettamente relazionato alla Scripter.
 
Quella strana giornata era iniziata nel migliore dei modi, con lei accoccolata al suo petto nudo, entrambi sotto le coperte sgualcite dalla notte passata ad arrotolarsi fra essa, in un concerto di ansiti e gemiti e risa. Ma la ragazza, a parer suo, aveva assunto una posizione strana: invece di star completamente stravaccata sul suo corpo, come suo solito dopo un amplesso “coi fiocchi” – come piaceva a lui definire le nottate di fuoco che passava con lei -, Levy si era raggomitolata al suo petto sì, ma dandogli le spalle e tenendo una mano sulla pancia. Gajeel si era sentito un po’ abbandonato, se così poteva definire quella strana sensazione all’altezza del cuore, che aveva provato guardandola girarsi dall’altra parte, nonostante sfoggiasse un sorrisetto soddisfatto.
Comunque aveva lasciato correre.
“E che sarà mai?” aveva pensato.
Al risveglio di Levy, mentre lui preparava le uova strapazzate e i pacakes ai mirtilli, l’aveva sentita correre spedita in bagno, chiudere sonoramente la porta, quando i suoi versi strozzati lo misero in allarme.
Preoccupato, aveva bussato, urlandole di aprirgli ma lei, con la sua voce squillante – suo tipico, quando gli mentiva – lo aveva tranquillizzato; quando lo raggiunse in cucina, aveva storto il naso e si tappò la bocca, pronta a rimettere nuovamente, urlandogli che diavolo stesse cucinando di così disgustoso.
Persino Lily l’aveva guardata sbalordito – conoscendo il suo amore entusiasta per le colazioni abbondanti di Gajeel – e aveva scambiato un’occhiata con il suo amico Dragon Slayer.
Non poteva certo biasimarsi se, sottovoce mentre andava alla gilda, aveva chiesto al gatto di tenerla d’occhio mentre andava in missione e di riferirgli qualsiasi stranezza.
 
Così era passata quella strana mattina.
 
La sera, al suo ritorno alla Gilda, si era seduto affianco a Lily e sottovoce, senza farsi sentire dal nessuno – in quei casi, quando la privacy era indispensabile, le rumorose chiacchiere e le varie risse erano una benedizione – aveva chiesto ragguagli su Levy.
L’Exceed aveva fatto spallucce ma, quando il ragazzo girò la testa alla direzione di Levy, seduta leggere poco distante, nascose dietro le zampe un sorrisetto sornione.
 
“Non immagina in cosa si sia cacciato, povero Gajeel … “.
 
Levy non aveva la più pallida idea di come affrontare quella questione spinosa. Quando l’aveva scoperto, qualche giorno fa, aveva urlato a squarciagola chiusa in bagno – e meno male che era sola in casa – e, scivolando sul pavimento, aveva poi cominciato a ridere e a piangere, tenendosi una mano sul ventre.
 
Poi aveva realizzato … come dirlo a Gajeel?
In quei giorni, era sempre stata sul punto di spifferare tutto, poi rinunciava, che fosse perché non trovava le parole – Lei? La Scripter che viveva e respirava le parole ogni giorno? -, oppure lui scappava in missione con Lily all’improvviso, salutandola a mal appena con un bacio a stampo, che fosse per una discussione. La sera prima poteva essere il momento perfetto, accoccolata fra le sue braccia, ma si era appisolata in fretta e il suo tentativo era sfumato.
Ora, fingendo di leggere il libro che teneva in mano, adocchiava il compagno e l’exceed poco distanti da lei, intenti a confabulare.
Come se non si potesse rendere conto che il micio l’avesse seguita per tutto il giorno, memorizzando quasi ogni suo movimento.
Vedendo l’occhiata che Lily le aveva lanciato, sorridendole, l’illuminazione:
Lui l’aveva capito?
Che l’avesse detto anche al nakama?
Ma Gajeel non sembrava sorpreso o spaventato, arrabbiato o comunque non sembrava rivelare nessuna reazione adatta alla notizia … solo, stranito?
La fissava da lontano, studiandone i movimenti e le espressioni.
 
Sospettava qualcosa?
Naah, non ci avrebbe messo la mano sul fuoco …
“Ma sta sera, glielo dico … cascasse il mondo!” si era decisa.
 
Ritornarono a casa in silenzio, respirando l’aria serale tipica dell’autunno, mentre un roseo tramonto illuminava i capelli di Levy, colorandoglieli di una strana sfumatura azzurognola,di riflessi quasi lilla. Gajeel la sentiva distante e distratta e, in un tentativo campato in aria che nemmeno lui sapeva se avrebbe risolto qualcosa, le cinse le spalle con un braccio, passandole la mano fra i capelli, sfiorandole il collo. Lei aveva sospirato, guardandolo sorridendo, un po’ imbarazzata – ma mai quanto lui! Il pericoloso Drago del Ferro che si arrischia a manifestazione d’affetto in pubblico?! Ma siamo matti? -.
Però nulla era cambiato, anzi. L’aveva sentita irrigidirsi subito dopo e continuare a camminare come se nulla fosse, senza ricambiare – se non con quel timido sorriso – il suo sforzo.
 
 
Levy quella sera si era offerta di preparare la cena, chiedendogli di star lontano dalla cucina per un po’ – “Rischi di distrarmi, al tuo solito” lo aveva accusato lei, uscendosene con quella scusa” – e, seguito da un Lily sempre più sghignazzante – “Ma che diavolo prende oggi a ‘sti due?” – si era prima chiuso in bagno, rilassandosi nella vasca, poi in camera a strimpellare un po’ con la chitarra. Poteva sentirla trafficare di là dalla porta, ma non si sarebbe azzardato a sbirciare … non voleva certo sentirla strillare nelle sue orecchie!
<< Si può sapere cosa c’è di così divertente? Mi avevi detto che non era successo nulla di particolare >> aveva chiesto al gatto, che continuava a sorridere da tutto il giorno.
<< Oh no, niente. Levy è stata la solita Levy, come ti ho detto >>.
<< Gajeel! Lily! >> li richiamò la ragazza.
Sospirando e guardando di sbieco l’exceed, il ragazzo raggiunse la maga in cucina, per restare poi sorpreso.
Non aveva preparato proprio nulla.
Dentro il lavello s’intravedevano ciotole sporche di farina e impasto e il profumo … del melopan* gli riempiva le narici e lei indossava ancora il suo grembiule – troppo grande per lei, ma ostinata continuava a indossarlo -.
“Melopan? Per cena?”
<< Levy, che diavolo hai combinato? >> chiese preoccupato e un po’ irritato.
Avvertiva il suo nervosismo palpabile a distanza di km; si mordicchiava il labbro inferiore e si torturava le mani, tenute dietro la schiena.
<< Devo dirti una cosa … >> pigolò lei.
<< Che hai combinato, gamberetto? >> si avvicinò lui, incrociando le braccia al petto. Lily si godeva la scena dal divano, rischiando di soffocare tra le sue risa.
“Ma che razza d’idea le è venuta in mente?”
 
<< Ehm … ecco … >> tentò Levy, sempre più ansiosa.
“Che piano stupido! Sono stupida!! Ma che ho per la testa?”
<< Levy, entro stasera. Dimmi perché stai cucinando dei dolci per cena >> sbuffò lui, irritato. Non ne poteva più delle stranezze di quella casa; e sentiva benissimo Lily sghignazzare dal divano – “Qui qualcosa mi puzza … “ -.
<< LEVY! IL MELOPAN! >> gridò Lily, che dalla sua postazione poteva vedere i dolci nel forno bruciacchiare. Gajeel si gettò sulla cucina, aprendolo lo sportelletto del forno e tirando fuori il salvabile. La puzza di bruciato non era così tremenda e i panetti non sarebbero stati immangiabili, ma l’espressione afflitta di Levy gli fece temere il peggio.
La sentì singhiozzare lievemente, tenendosi una mano davanti alla bocca e una sul ventre. Le si avvicinò e la chiuse in un abbraccio tenero, che voleva esserle di conforto, qualsiasi fosse stato il motivo di tanta afflizione.
<< Levy … >> sussurrò il mago, carezzandole i capelli scompigliati che avevano preso il profumo dolce e del burro caldo.
<< Mi … mi dispiace … sigh … io davvero, non sapevo come dirlo e … sigh … ho avuto un’idea cretina come questa … ho rovinato tutto >> singhiozzò la giovane maga.
<< Ma che stai dicendo? Che mi devi dire di così terribile? >> si preoccupò lui << Ha a che vedere col tuo strano comportamento? Che mi nascondete tu e Lily? >> guardò il gatto di sbieco, che si era avvicinato ai due, non ridendo più da quando la giovane aveva cominciato a piangere:
<< Sai, no … come si dice … “La pagnotta nel forno” >> balbettò imbarazzata la ragazza, non piangendo ormai più. L’exceed strozzò una risata, gettandosi sul pavimento e ridendo come pazzo mormorando ogni tanto Pagnotta, oh mamma. Levy cominciò a ridacchiare con lui e Gajeel ne aveva le palle piene …
<< MA CHE DIAVOLO VI PRENDEEE! >>
<< Gajeel … >> lo richiamò lei, sorridendogli, un po’ sollevata dalla piega comica che aveva preso quella questione.
<< Levy, e che cazzo! Che diavolo avete? >> sbraitò il Dragon Slayer.
<< La pagnotta nel forno … non ti dice niente? >>
<< Che diavolo, certo che no? Che cazzo dovrebbe significare? >>
Al che Levy gli prese una mano e se la appoggiò sul grembo, ridendo contenta.
<< Gajeel, sono incinta … >>
 
 
*Il Melopan, dal quel che mi dice Wikipedia (mio alleato e nemico fondamentale), e come credo voi sappiate, è un dolce giapponese, dalla consistenza esterna croccante come un biscotto e morbido all’interno. Dalle immagini sembrano buoni e io prima o poi li farò … :Q
   
 
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