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Autore: ___Lils___    14/02/2015    1 recensioni
Avverto tutti che seguirò i film, semplicemente perchè necessito di Azog e perchè nel sogno da cui deriva questa storia c'era anche Tauriel.
Spero comunque che vi piaccia, si parla di una presunta figlia di Thorin che non è proprio una Nana, a voi la lettura per scoprirlo.
Grazie mille a chi lo farà.
Baci
_Lils_
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusate l'enorme ritardo, mi dispiace davvero molto, ma la mia vita sta passando un momento abbastanza incasinato.
Un bacio
_Lils_


Sambril guardava fissa verso Esgaroth mentre il suo cuore martellava in petto, lo Hobbit mancava già da diverse ore e lei non riusciva a chiudere occhio. Come poteva? L’unica persona che continuava a dargli la forza di combattere stava rischiando la sua vita per restituire il senno a suo padre. Neanche un incantesimo di Gandalf l’avrebbe aiutata. Gandalf… le mancava quello stregone, se fosse stato con loro molte cose sarebbero andate diversamente.
“Non dovresti stare al freddo”
La giovane si voltò e vide suo cugino posarle il suo mantello sulle spalle, lo ringraziò sorridendo gentilmente mentre entrambi si sedettero su una roccia: “Non è ancora tornato?”
Sambril guardò il cugino allarmata e questo iniziò a ridere: “Dovresti controllare che la sala sia libera prima di escogitarci un piano”
I due iniziarono a ridere, la Nana fu rincuorata che il suo errore aveva portato il cugino alla scoperta di tutto, non poteva mantenere quel segreto da sola.
“Tornerà, Sam. Non ti lascerebbe mai da sola”
La Nana sorrise amaramente: “E’ così ovvio?”
Il giovane sorrise divertito: “Cosa? Il fatto che siete completamente innamorati l’uno dell’altro? Assolutamente no!”
Iniziò a ridere e Sambril gli rifilò uno schiaffo sul collo: “Sei un idiota!”
Il Nano rise di nuovo, prese un bel respiro ed espirò: “Comunque no, non è ovvio. O, almeno, non lo è per tutti”
La giovane alzò un sopracciglio scaturendo un’altra piccola risata nel cugino: “Solo chi ha provato l’amore può intercettare gli sguardi di due amanti”
Sambril vide il volto del Nano farsi triste e portò una mano su quella di lui: “Kili? Cosa mi stai nascondendo?”
“Ricordi l’Elfa che ci ha condotto nelle celle a Bosco Atro?”
Sambril non riusciva a capire dove volesse arrivare suo cugino: “Tauriel?”
Kili annuì per poi alzare gli occhi e fissarla. In quell’istante Sambril capì: Kili aveva ragione, solo chi aveva provato l’amore poteva riconoscerlo.
“Non giudicarmi”
Sambril sorrise: “Come potrebbe giudicarti una Nana innamorata di uno Hobbit?”
“Gli Hobbit non sono nemici dei Nani, io non so neanche come sia successo…”
Kili venne interrotto dalla voce di sua cugina: “Non importa com’è successo, non importano le razze. In amore importa l’impegno che ci si mette per far felice l’altro, importa quello che saresti disposto a fare per l’altro, importa se saresti pronto a dare la tua vita pur di salvare l’altro. Non ti giudicherò, anzi, appena ne avremo la possibilità ti aiuterò ad andare da lei”
Il Nano sorrise felice, ma non riuscì a rispondere perché sentirono dei rumori farsi sempre più vicini, Sambril impallidì: “Bard aveva detto che sarebbero arrivati al sorgere del sole”
Kili si alzò di scatto e la Nana lo seguì poco dopo, ma quando si affacciarono non videro un esercito di Elfi e Uomini avvicinarsi alla Montagna Solitaria.
“Che diamine sta succedendo?”
La risposta arrivò da una voce alle loro spalle: “Pugnoferro è arrivato per conoscerti”
Sambril si voltò con una calma innata, gli occhi gelidi di Thorin le fecero tremare l’anima: “Vai a cambiarti, troverai un vestito degno dell’occasione”
“E’ notte fonda”
Thorin fulminò la ragazza: “Non mi sembra che tu stia dormendo, sbrigati ora e non far apparire lo scassinatore. A Pugniferro non piacciono gli stranieri”
La Nana strinse i pungi e si avviò verso la sua camera, Kili la seguì subito dopo: “Come stai?”
Sambril lo guardò, negli occhi danzavano le fiamme di un fuoco che non si sarebbe estinto facilmente: “Come un animale rinchiuso in gabbia, ma le cose cambieranno”
“Come?”
Sambril sorrise: “Perché un animale libero finirà per distruggere le sbarre che cercano di domarlo”
 
***
 
La giovane si diresse alla Sala del Trono, indossava un vecchio abito blu di sua zia che le arrivava fino ai piedi. Balin le aveva pettinato i capelli e sistemati in una lunga treccia e , quando l’aveva vista pronta, aveva quasi ceduto alle lacrime.
Trovò suo padre seduto sul Trono mentre un Nano era seduto affianco a lui. Sambril lo squadrò immediatamente: aveva la barba lunga e bionda, gli occhi scuri come la notte più buia. Non poteva dire quanto fosse alto, visto che era seduto, ma credeva che fosse solo pochi centimetri più alto di lei.
Thorin si alzò in piedi e così fece il Nano vicino a lui, entrambi si avvicinarono e Sambril se li ritrovò a pochi centimetri da lei, suo padre prese immediatamente la parola: “Lomli Pugniferro, ho il piacere di presentarti Sambril, principessa di Erebor”
Sambril guardò suo padre, aveva almeno sperato che l’avrebbe presentata come sua figlia, ma aveva sbagliato. Di nuovo.
Si ritrovò gli occhi furiosi di suo padre addosso e comprese subito il motivo, evitò di sbuffare contrariata e fece un leggero inchino. Pugniferro sorrise, Sambril non potè non notare quanto privo di vitalità fosse, e prese la mano della giovane: “E’ un piacere, Sambril”
“Il piacere è tutto mio, Re Pugniferro”
La Nana dovette mordersi la lingua per pronunciare quelle parole, il Nano la fissò per diversi secondi: “Chiamami Lomli, dopotutto sarai mia moglie tra tre giorni”
“Tre giorni?”
Le parole le sfuggirono dalla bocca prima che potesse smetterla, Thorin la fulminò nuovamente, ma l’ospite iniziò semplicemente a ridere, una risata fredda: “Domani lasceremo Erebor e raggiungeremo il mio regno, sarai la Regina più bella e avrai tutto ciò che desideri”
Sambril avrebbe voluto scuotere la testa, non avrebbe mai avuto tutto ciò che desiderava.
“E’ un onore per me”
Pugniferro sorrise nuovamente e Sambril fece lo stesso, la voce di Thorin ruppe quel momento di tensione: “Potresti mostrargli Erebor, Sambril”
La giovane guardò suo padre, dunque voleva lasciarli soli: “Certamente, padre. Vuole seguirmi, Re Pugniferro?”
Il Nano posò una mano sul fianco della giovane e, Sambril poteva giurare di aver visto un briciolo di fastidio negli occhi di suo padre, parlò di getto: “Lo farò con molto piacere, ma tu dovrai chiamarmi Lomli”
Sambril ebbe la tentazione di alzare gli occhi al cielo, ma si trattenne: “Va bene, Lomli”
 
***
 
Tornò nella sua camera e sbuffò mentre si sdraiò sul letto.
“Bel faccino che ha il tuo Re”
La giovane si alzò di scatto, il cuore le martellava in petto, ma quando scorse la figura sentì lo stomaco smettere di contorcersi. Corse verso di lui e lo baciò appassionatamente: “Ce l’hai fatta”
“Ce l’ho fatta”
Sambril cercò nuovamente un contatto con lo Hobbit, ma questo si spostò velocemente: “Vi ho visti”
“Sapresti che sarebbe accaduto”
Lo Hobbit si andò a sedere sul letto e la Nana lo seguì subito dopo, Bilbo prese le mani della giovane tra le sue: “Lo so, ma non credevo che avrei avuto determinati pensieri”
Sambril posò un bacio sulle labbra dello Hobbit: “Sai che, se solo potessi, sposerei te in questo istante?”
Bilbo non rispose, ma riprese a baciarla e Sambril si sentì pervasa dall’amore, lo Hobbit sorrise sulle labbra di quest’ultima: “Concedimelo. Un’ultima volta”
 
***
 
L’esercito degli Uomini e degli Elfi era arrivato puntuale di fronte alle loro mura, Sambril sostava vicino a suo padre mentre Pugniferro era rimasto nelle sue stanze. Thorin non voleva farlo entrare in quella vicenda e credeva che si sarebbe dovuto riposare dato che sarebbero partiti quella sera, ma Sambril lo considerava comunque un codardo.
“Siamo venuti a condividere con voi che il vostro pagamento è stato effettuato e accettato”
“Quale pagamento? Io non vi ho pagato nulla. Non avete nulla”
Sambril guardò Bilbo, questo la stava fissando già da un po’. La giovane sapeva quanto stava rischiando solo per lei e gliene sarebbe stata grata per sempre.
Bard tirò fuori l’Arkengemma: “Abbiamo questa”
Fu in quell’istante che il silenziò calò tra i Nani, tutti spaesati per quell’evento, tutti tranne tre.
“Ci considerano stupidi. E’ un’astuzia, una lurida menzogna. L’Arkengemma è in questa montagna, è un trucco!”
“Non è un trucco”
Sambril vide Bilbo avanzare e pregò i Valar che suo padre lo avrebbe risparmiato.
“La gemma è vera, gliel’ho data io.”
Thorin si voltò furioso verso Bilbo e, alla fine, a Sambril dispiacque perché sapeva quanto lo Hobbit significasse per suo padre.
“Tu…”
“Era la mia quattordicesima parte”
“Tu mi deruberesti”
Sambril si rese conto dello sguardo iroso di suo padre e cercò di mettersi in mezzo, ma Kili la bloccò un attimo prima.
“Derubarti? No, sarò uno scassinatore, ma mi piace pensare di essere onesto. Sono disposto a lasciarla come mia unica pretesa”
“La tua unica pretesa? La tua pretesa…Non hai alcuna pretesa su di me, miserabile mezzatacca!”
“Avevo intenzione di dartela, molte volte ne ho avuta l’intenzione, ma tu sei cambiato, Thorin. Il Nano che ho conosciuto a casa Baggins non si sarebbe mai rimangiato la parola, non avrebbe mai dubitato della sua compagnia, non avrebbe mai messo le mani addosso a sua figlia!”
Sambril sbarrò gli occhi, i Nani cominciarono a rumoreggiare: nessuno sapeva del trattamento che le aveva riservato.
“Tu non venirmi a parlare di lealtà. Gettatelo giù dal bastione!”
I Nani non mossero un muscolo e Sambril sentì il suo cuore venere stretto dalla più dolorosa delle morse.
“Lo faccio da solo!”
Thorin tentò di avvicinarsi allo Hobbit, ma la giovane si mise nel mezzo: “Non farai nulla”
“Spostati”
“MAI”
Il Nano fece un passo verso la figlia e ghignò malignamente: “Credi che non lo sappia perché stai facendo questo? Credi che non sappia quello che fate voi due quando non siete osservati? Mi credi uno stupido?”
Sambril si sentì mancare il respiro, ma vide lo Hobbit dietro le spalle di suo padre insieme a Fili e Kili: avevano approfittato della distrazione del Nano per far sgattaiolare via lo Hobbit, ma avevano bisogno di altro tempo.
“Mi hai promessa ad un altro, perciò sì, ti considero uno stupido”
Thorin prese il braccio della figlia: “Prenderò quello Hobbit e lo ridurrò in briciole”
Sambril sorrise sorniona: “Troppo tardi”
Thorin puntò gli occhi nella stessa direzione di quelli della figlia per vedere Bilbo che si avvicinava a Gandalf: “Balin porta Sambril nelle sue stanze e fai in modo che ci resti!”

 
  
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