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Autore: _ Arya _    17/02/2015    10 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Losing Control



EMMA POV

Mi chiusi dentro la stanza del medico di guardia e lasciai sfogare tutte le lacrime che ero riuscita a trattenere fino alla fine del disperato tentativo di salvare Julie.
Era andata in arresto prima ancora di arrivare in sala operatoria, e avevo tentato di tutto per rianimarla. Massaggio cardiaco, piastre con una carica da 20 a 70, avevo continuato nonostante in cuor mio sapessi che sarebbe stato inutile.
Era arrivato mio padre a togliermele dalle mani, per poi stringermi a sé mentre comunicavo l'orario del decesso.
Le 7.05, proprio mentre l'alba sorgeva per dare il via a una nuova giornata.
Poi ero semplicemente corsa via, con la scusa di darmi una rinfrescata, e invece ero finita per chiudermi in questa stanza.
Per una volta volevo piangere da sola, sfogarmi fino allo sfinimento senza che nessuno potesse guardarmi, o consolarmi. Perché non avevo bisogno di essere consolata, nulla avrebbe potuto cambiare il fatto che una ragazzina di 15 anni era morta sotto i miei occhi, mentre mi supplicava di avere cura della sua bambina, di assicurarmi che crescesse felice con una famiglia che avrebbe potuto amarla.
La piccola Lily fino a neanche 24 ore fa aveva un brillante futuro assicurato, con due genitori che tenevano a lei nonostante la loro giovane età.
Forse non l'avevano programmata, eppure le avevano voluto bene, erano rimasti insieme. Avrebbero potuto avere ciò che io non avevo avuto con Henry, avrebbero potuto darle ciò che io non avevo potuto dare a lui. Probabilmente erano più maturi di quanto non lo fossimo io e Neal a 18 anni.
E in una notte tutti i loro sogni, le loro speranze, erano andati distrutti. Miguel era morto senza neanche poter dire addio alla sua famiglia, senza aver mai visto sua figlia.
Neanche Julie aveva potuto dire addio, e forse avere la gioia di poter abbracciare la sua bambina per poi perderla era stato ancora più doloroso. I suoi ultimi pensieri erano andati a lei...
E ora c'era quella piccola creaturina innocente e inconsapevole di tutto che non avrebbe avuto la gioia di essere cresciuta dalla sua mamma e il suo papà.
Sapevo di non avere nessuna colpa, ma mi sentivo ugualmente orribile. Forse se... se fossi arrivata qualche istante prima, se... non lo sapevo neanch'io. Se.
Mi sdraiai su uno dei letti per cercare di riprendere il controllo, ma le lacrime non volevano saperne di smetterla di uscire.

Quando bussarono alla porta mi limitai a tentare un flebile “Vai via” nonostante non avessi idea di chi fosse, ma ovviamente non fui ascoltata.
Mia madre entrò cauta nella stanzetta, e venne a sedersi sul letto vicino a me, accarezzandomi la fronte.
-Piccola mia, lo so che è difficile... ma tu hai fatto il possibile. E hai aiutato a salvare la sua bambina... credimi, sarà stata un po' meglio sapendo di andarsene con sua figlia sana e salva.
Tirai su col naso e cercai di asciugarmi gli occhi, perché le lacrime mi avevano perfino offuscato la vista.
-Aveva 15 anni! Anche lei era una bambina. O almeno era troppo piccola per morire!- le feci notare, tentando di placare i singhiozzi.
-Lo so tesoro... ma non c'era nulla da fare per lei, lo sai. Tu ci hai provato fino all'ultimo.
Annuii, e mi tirai su a sedere, lasciandomi abbracciare da lei. Solitamente non amavo mostrare le mie debolezze neanche davanti ai miei genitori, ma ora non me ne importava niente. Una giovane donna era morta, e fingermi forte e tranquilla sarebbe stato solo stupido e inutile.
-Mi ha chiesto di avere cura di sua figlia... di assicurarmi che abbia una famiglia- ammisi infine, sciogliendomi da quell'abbraccio.
-Emma, lo sai che non puoi fare nulla... però è appena nata, probabilmente sarà facile che venga adottata.
-Non ho potuto fare nulla per la sua mamma. Ma per lei voglio fare il possibile. Non lascerò che cresca in orfanotrofio, o con una famiglia qualsiasi... si merita il meglio. Merita dei genitori che la amino più della loro stessa vita... dei genitori che almeno si avvicinino ad amarla come quelli che ha perso.
Non avevo fatto in tempo a promettere nulla a Julie, ma avrei comunque fatto ciò che mi aveva chiesto... volevo farlo, volevo vedere quella bellissima bimba crescere felice e amata.
-Ora torno a lavoro mamma. Sicuramente c'è ancora bisogno di aiuto.- decisi alzandomi in piedi: avevo la necessità di sentirmi utile, e di salvare qualche vita se possibile.
-Oh... io... senti Emma, non hai parlato con noi della tua... condizione. Voglio dire... per... le ultime analisi- mi guardò negli occhi preoccupata e apprensiva.
Ero stufa di essere guardata in quel modo, da chiunque fosse. L'unico a cui non avevo fatto pena ma che invece mi aveva spinta a farmi forza e non demordere era stato Killian... tutti gli altri mi avevano trattata come fossi di cristallo e potessi rompermi al minimo movimento sbagliato.
-Non c'è nulla da dire. Non posso più avere figli, e probabilmente non potrò mai. Ma non importa! Ho Henry, quindi sto bene... dico davvero!- mentii, solo per chiudere il discorso. Le volevo un gran bene, ma sapeva diventare piuttosto pesante, e se le avessi detto come realmente mi sentivo avrebbe voluto farmi da psicologa per le prossime 24 ore.
-Io... non so se crederti, tesoro.
-Beh, dovrai farlo perché... perché non ho altro da dire... accettalo, ti prego.
-Ok...- sospirò -ma so che sei finita nei guai per una cosa...
La guardai a bocca aperta, possibile che già sapesse? Chi gliel'aveva detto? Forse era stato quello stronzo di Neal, che era andato dai miei per fingersi rammaricato di non avermi saputa coprire.
-Potresti anche tagliare la lingua lunga di quel bastardo- proposi, sciogliendo la coda per poi cercare di fare una treccia davanti allo specchio.
-Non dovresti parlare così di Sydney...- fece scandalizzata, con un leggero tono di rimprovero.
Fantastico, quindi era stato lui ad andare a spifferare i miei fatti personali. Sbuffai e decisi di non dire nulla, non avevo voglia di parlarne.
-Ha detto che dovrebbe comunicarlo a Whale in modo che ti punisca ma non se la sente perché... insomma, con tutto quello che hai passato.
-Faccia come vuole. Se decide di farmi punire è giusto, sono una dipendente come tutti gli altri.
-Non è vero. Però non voglio parlare di cose sgradevoli... dimmi di questo paziente...
Mi fermai voltandomi verso di lei e mi morsi un labbro, vedendola sorridente e incoraggiante. Non ero sicura che fosse il momento di condividere quella “relazione” con lei, ma probabilmente se non avessi detto nulla non mi avrebbe mai fatta uscire di lì.
-Lui è... è un tipo... carino. Cioé. Carino di carattere. Non voglio dire che sia brutto di aspetto... anzi no, è decisamente affascinante, è... è bello. È dolce, e io gli piaccio. È simpatico, mi fa ridere...- balbettai mentre il suo sorriso si allargava, ed evitai appositamente di dirle delle battutine che faceva e del fatto che avessi dormito con lui... più di una volta.
-Ti piace proprio, non è vero? Sono così felice... dopo August eri così distrutta...
-Non nominarmelo! Comunque argomento chiuso, ciao mamma!
Le baciai una guancia per poi svignarmela immediatamente, non volevo che quella conversazione si trasformasse in una sessione di confessioni madre-figlia, non ero mai stata il tipo e non era neanche il momento.

Mi rifugiai al bar, per prendere la mia consueta dose di caffeina senza la quale sarei stata persa; dopo aver finito presi due cornetti alla crema, convinta che a Killian avrebbe fatto piacere mangiarsene uno per colazione, al posto di una banana o pane tostato con marmellata confezionata.
Ero felice di poter passare un po' di tempo con lui dopo quella lunga nottata, e prima di parlare con Sydney.
-Guarda che ti ho portato!- esordii entrando nella sua stanza, ma dovetti subito fermarmi sulla soglia della porta.
Ruby era china su di lui, e gli teneva la maglia alzata per sentirgli il battito, o qualunque cosa gli stesse facendo.
-Cosa ci fai tu qui- dissi a denti stretti, e quella si voltò verso di me.
-Io... ha avuto qualche piccola difficoltà a respirare poco fa, stavo controllando che andasse tutto bene- rispose lei tranquilla, riabbassandogli la maglietta e tirandosi su.
-Sono io la sua dottoressa.- le ricordai. Non aveva altri pazienti a cui badare? Doveva proprio rubarli a me, e proprio lui?
-Emma... ehm, il dottor Glass ha detto che ora Jones è un mio paziente... io... mi dispiace, credevo lo sapessi...
Io restai incredula e interdetta: fortuna che Glass aveva detto a mia madre di non sentirsela di punirmi. E questo cos'era? Affidare il mio uomo a un'altra persona... soprattutto a lei! Con la velocità con cui i pettegolezzi giravano per l'ospedale era impossibile che si fosse perso i “problemi” che c'erano stati tra me e Ruby.
-Esci subito da questa stanza- le ordinai, cercando di stare calma e non prenderla a pugni come avevo fatto col muro.
-Ma...
-Esci!- ripetei a voce più alta, incenerendola con lo sguardo.
Finalmente mi diede retta e corse fuori, chiudendosi la porta dietro. Magari avrebbe fatto riferimento a Glass, ma poco me ne importava.

KILLIAN POV

Capii perché la ragazza uscì dalla stanza nonostante fosse suo diritto e dovere essere qui, Emma sapeva davvero far paura a volte.
Nemmeno io ero stato felice che mi avessero cambiato dottoressa, l'unica che volevo era lei, ma quando avevo chiesto di farla rimanere il dottor Glass mi aveva spiegato che non si poteva avere in cura un paziente con cui si ha una relazione... quindi ero stato costretto a farmi andar bene Ruby, che se non altro era risultata più simpatica di quanto pensassi.
-Tesoro... tutto ok?- feci vedendola ancora ferma, a cercare di prendere fiato.
La donna si avvicinò e si sedette sul letto, ma quando feci per prenderle la mano mi strinse il polso con una forza che non credevo possibile potesse avere.
-TU, stupido idiota stronzo! Tu non devi neanche provarci a star male, non devi osare!- mi gridò in faccia -Cos'è questa storia che hai avuto problemi di respirazione, eh?!
Era furiosa, e io non sapevo proprio cosa dirle per calmarla. Sapevo che non ce l'aveva con me, che si stava sfogando... eppure mi faceva male vederla in quello stato.
-Non è stato niente di grave, pare abbia solo faticato un po' troppo in queste ultime ore. Ma adesso sto bene!- mi affrettai ad aggiungere, ma invece di cercare di capirmi mi colpì con uno schiaffo ben assestato la guancia destra.
-Ma quale niente di grave, Killian! Potresti morire così, per mancanza d'aria! Non devi più provarci... o ti ammazzo con le mie stesse mani, capito?! NON DEVI PROVARE A LASCIARMI SOLA, IO NON POSSO E NON VOGLIO PERDERTI!
Dopo quella confessione scoppiò in lacrime, e la attirai a me stringendola forte tra le mie braccia.
Era stanca, era esaurita, ne aveva passate troppe... forse era arrivata al limite della sopportazione, e finalmente si stava lasciando andare alla sua umanità, a quella debolezza normale per un essere umano ma che lei aveva sempre cercato di negare di avere.

Ci mise troppo poco a calmarsi, non abbastanza perché fosse naturale. Stava di nuovo cercando di rialzare la sua corazza, e contenere gran parte di quella sofferenza che non riusciva a lasciar andare.
Eppure non potevo rimproverarla, non volevo essere duro con lei in questo momento, anche se ciò voleva dire dover accettare, per il momento, che continuasse a tenersi tutto dentro.
-Emma... questa colazione allora?- tentai, e lei sorrise come avevo sperato.
-Scusa, non volevo fare questa scenata assurda... è che...
-Lo so- la interruppi -non dobbiamo parlarne per forza. Possiamo mangiare, baciarci, abbracciarci... e tutte le attività piacevoli che vuoi. E ci sono le Winx in TV se ti interessa.
-Sei un cretino, hai imparato gli orari in cui fanno i tuoi cartoni preferiti?
-Sì! Inizio la mattina con le Winx, dopo pranzo ci sono i Pokemon e Peppa Pig, nel pomeriggio i Puffi e per finire Piccoli Brividi- elencai, facendola scoppiare in una risata sinceramente divertita. Era così che avrei voluto vederla tutto il tempo. Anche se un po' mi inquietava il modo in cui riusciva a cambiare il suo umore in pochi minuti.
-Ruby aveva finito di visitarti?- borbottò, accarezzandomi la guancia.
-Sì. Stava solo ricontrollando che la mia respirazione fosse normale... e lo è. Mangiamo!- la incitai per cambiare argomento e non farla star male.
Recuperò la busta che aveva lasciato da parte su una sedia e mi aiutò a tirarmi su a sedere, in modo che potessi mangiare comodamente con lei accanto il cornetto caldo che mi aveva portato.
Avevo ancora in mente in maniera molto nitida la nostra serata, la maniera in cui Emma si era lasciata andare alle mie attenzioni come mai prima.
Aveva indossato un bellissimo abito blu che lasciava ben poco all'immaginazione, mostrando quindi un corpo assolutamente sodo e perfetto. Un corpo a cui avevo bramato neanche troppo segretamente date le carezze che le avevo dato durante la notte. La sua pelle liscia e profumata mi aveva inebriato la mente, facendomi trascorrere dei momenti piacevoli anche senza andare oltre, ma semplicemente a carezze.
Mi riscossi soltanto nel momento in cui la vidi passare un dito sulle mie labbra, e la guardai con un sorriso.
-Ti sei sporcato di crema, scemo...- sussurrò, per poi leccarsi il dito.
I casi erano due: o stavo iniziando ad avere problemi di testa, o quello era uno dei gesti più erotici che avessi mai visto. O lo faceva sembrare erotico lei. Forse la terza opzione era la più giusta.
Senza riuscire a fare altro mi avventai sulle sue labbra, mordendole e baciandole con forza, come volessi nutrirmene.
-Ehi ehi...- mi fermò però lei -non puoi saltarmi addosso così. Almeno... non in pieno giorno quando può entrare chiunque.
-Mi dispiace- mi scusai divertito -non sono riuscito a resisterti. E ora dimmi, che hai da fare oggi?
-Non saprei... ora devo andare da Glass, che non so cosa mi dirà. Poi devo uccidere Neal, e dopo posso tornare da te forse... oh, e devo... devo prendermi cura di una neonata. Della bambina che tenevo in braccio prima...- aggiunse con un filo di voce, una voce che per un attimo mi sembrò rotta.
-Non sono riuscita a salvare la sua mamma- mi spiegò senza che dovessi chiederle nulla -E prima di morire mi ha chiesto di avere cura di lei... è quello che farò.
Le baciai la guancia e le circondai le spalle con un braccio per cercare di trasmetterle un po' di forza, non doveva essere facile.
Doveva essere stata dura veder morire davanti ai propri occhi una ragazzina che per di più aveva appena avuto un figlio.
-Sarai bravissima, ti ho vista con quella bambina. Sei la mamma più dolce che potrebbe desiderare, e sono certo che riuscirai a trovarle la famiglia perfetta.
Fu tenero vederla arrossire, così caddi in tentazione ancora una volta e le baciai la punta del naso.
-Ora vado...- disse, ma senza spegnere il suo bel sorriso -non vorrei finire ulteriormente nei guai... ci vediamo dopo!

***

EMMA POV

Chiesi a Granny l'ennesimo drink, ormai avevo perso il conto di tutti quelli che ero riuscita a scolarmi.
La pace che mi aveva dato Killian era durata troppo poco, perché la chiacchierata con Sydney era stata davvero poco piacevole.
Non mi aveva licenziata, e neanche sospesa. Però mi aveva fatto capire chiaramente che non mi avrebbe riaffidato il mio paziente, e che dovevo cercare di farmene una ragione e limitarmi a fare la sua ragazza. Ma almeno a quanto era sembrato Ruby non gli aveva detto nulla, altrimenti le avrei rotto il naso.
Però, per farmi tenere il posto di lavoro, mi aveva costretta a prendermi la giornata libera... e dall'indomani avrei dovuto iniziare ad andare in terapia. Tre volte a settimana avrei dovuto passare un'ora a parlare dei miei problemi con lo psicologo, il dottor Hopper.
Ovviamente non aveva voluto neanche provare ad ascoltare le mie proteste.
Per cercare di dimenticare il fatto che da domani avrei iniziato delle sedute con lo strizzacervelli, mandai giù quel misto di rum e succo di lime che avevo scoperto fosse abbastanza forte per farmi sentire meglio.
-Graanny, ho già finitoo! Me ne porti un altro? Aggiungimi anche un po' di brandy e menta per favore!- gridai, nonostante l'anziana fosse a neanche due metri da me.
Forse stavo davvero iniziando a ubriacarmi... ma solo un pochino. Potevo benissimo sopportare un'altra decina di bicchieri senza andare in coma etilico. Era divertente, avrei dovuto partecipare prima o poi ai tornei di bevute che facevano gli uomini il sabato sera.
-Emma! Bellezza, non credi di aver bevuto un po' troppo?
-August! Cosa vuoi da me, eeeh? Vuoi fare sesso? Sappi che non te la doo'!- risi, colpendogli la spalla con un pugno -Ora ho un ragazzo, ed è così... ohh, così sexy! Con lui sì che andrei a letto... anzi! Ora mi sa che ti saluto e vado a trovarlo... così facciamo un po' di sesso, anzi... tanto sesso!

***

-911. Sono la proprietaria del Granny's Diner, dovete mandare immediatamente un'ambulanza!


 

Come facciamo a sapere quando qualcosa è in eccesso, quando è troppo presto,
quando si parla troppo, quando ci si diverte troppo,
quando c'è troppo amore, quando si chiede troppo
e quando qualcosa è troppo per noi? (cit. Grey's Anatomy 2x10)










































 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Stavolta ci ho messo pochissimo, e il capitolo non è niente di che... perché è un capitolo di passaggio, ma che mi serviva per quel che succederà dopo.
Ho fatto il possibile perché non sembri troppo sbrigativo, e spero di esserci riuscita... ma non ne sono sicura. (Se avete critiche fatemele, non mi offendo! Anzi!)
Per il prossimo mi ci vorrà un po' di più, ma credo di farcela per Venerdì notte... e credo che in generale, non andrò oltre i 30 capitoli.
Buonanotte, sperando di non aver fatto troppo schifo! xD
P.S. Approfitto per ringraziare ancora una volta chi sta ancora seguendo questa storia :)

   
 
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