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Autore: evelyn80    18/02/2015    1 recensioni
[Affari a quattro ruote]
[Liberamente ispirata a varie puntate delle stagioni 9, 10 e 11]
Evelyn possiede una dote straordinaria: è in grado di comunicare con la mente con tutti i mezzi di trasporto e principalmente con le auto. Questa sua capacità non passa certo inosservata e Mike le chiederà di unirsi a lui ed Edd nella loro "missione di recupero" di vecchie auto. Lei accetterà, non senza riserve, e non tarderà ad innamorarsi dello spilungone.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo ispirato alla puntata n° 10 della undicesima stagione

Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, ne offenderle in alcun modo.




Capitolo otto

 

Dopo aver restaurato un’auto eccentrica come la Amphicar Mike decise di tornare più al moderno, scegliendo una vettura grintosa ed attuale: un Audi TT. Purtroppo per lui erano tutte fuori dal suo budget, come al solito. La più economica che riuscì a trovare aveva – come indicato nell’annuncio di vendita – un problema non indifferente: le mancavano letteralmente le prime due marce.

Lungi dal lasciarsi intimidire, il commerciante partì di nuovo alla volta della Cornovaglia con Evelyn al seguito, per andare ad esaminare la candidata all’acquisto.

La macchina non era messa male: la carrozzeria era ottima, così come gli interni, ma il problema al cambio non era assolutamente da sottovalutare. Avrebbe potuto essere impossibile da riparare ed un cambio nuovo sarebbe costato una fortuna. Come Edd aveva predetto, il commerciante chiese alla ragazza di dare fondo alle sue energie, andando a controllare la reale entità del danno.

Mentre lui parlava con il proprietario Eve si presentò, come ormai di consueto, all’auto:

"Ciao, io sono Evelyn! Lieta di fare la tua conoscenza! Qual è il tuo nome?" ma la vettura rispose sgarbatamente, con una profonda voce maschile, lasciando la ragazza spiazzata: era molto raro che una macchina si comportasse in modo maleducato:

"Siete venuti anche voi a strapazzarmi, facendomi partire in terza, per poi lasciarmi qui a marcire? Allora te lo dico subito: mi mancano due marce!"

"Lo so… io volevo solo poterti esaminare a fondo per cercare di capire qual è il problema. Se non è troppo complicato da risolvere ti compreremo. Finirai tra le mani di un genio, te lo assicuro!"

"Per quel che mi importa! Potrei finire anche tra quelle della Regina, per me non farebbe nessuna differenza!"

"Mi dispiace molto sentirti parlare in questo modo. Non vogliamo farti del male."

"Lo farete quando mi obbligherete a partire in terza! Tu non sai cosa vuol dire!"

"No, hai ragione. Ma voglio capirlo, per risolvere il problema. Fidati di me, ti prego…"

L’auto non rispose e la ragazza lo prese come un tacito assenso. Posò le mani sul grosso cofano blu scuro e per un attimo fu tentata di ritrarle: l’Audi stava tentando di respingerla in tutti i modi. Strinse i denti e si costrinse a non cedere, per dimostrare che voleva veramente aiutarla. Fu una lotta snervante, che durò alcuni minuti, durante i quali sia Mike che il proprietario la fissarono preoccupati. Alla fine la TT cedette, lasciando che la coscienza di Evelyn penetrasse in lei.

La ragazza andò diretta al punto: immaginò di essere una piccolissima gocciolina d’olio e di lasciarsi scivolare all’interno della scatola del cambio. Individuò subito il difetto. Un piccolo particolare di metallo si era staccato dal suo supporto, inibendo la funzionalità della leva di innesto di prima e seconda marcia. Forse non sarebbe stato troppo difficile risolvere il problema. Rientrò nel suo corpo staccandosi dall’auto ansimando per lo sforzo e quando fece per rialzarsi vacillò per un attimo. Mike corse a sostenerla:

"Tutto bene?"

"Si, ma è stata dura. Poi ti spiegherò…" "Non credo che il guasto sia grave: riusciremo a risolverlo, te lo prometto!"

"Sei proprio un osso duro, sai?"

"Ti ringrazio. Ma voglio chiederti anche un’altra cosa."

"Spara!"

"Quando faremo il giro di prova, voglio sentire quello che provi tu."

"Come vuoi, ma ti avverto che non sarà affatto piacevole!"

Lei annuì semplicemente salendo poi a bordo. Prima che l’uomo partisse, lo avvertì:

"Mike, quest’auto è molto frustrata a causa del suo problema al cambio. Ho controllato ed è semplicemente un supporto che si è sganciato e che non permette più di ingranare le prime due marce. Gli ho promesso – è un maschio – che l’avremmo comprato" il commerciante annuì: "Ma da quello che ho capito" riprese lei: "Partire in terza dev’essere molto doloroso. Per guadagnarmi la sua fiducia gli ho chiesto di farmi sentire quello che prova. Perciò, non so cosa mi succederà… tu non spaventarti: è tutto sotto controllo."

"Lo spero per te" le rispose, mettendo in moto.

Evelyn chiuse gli occhi, aggrappandosi con una mano al sedile e con l’altra alla maniglia sulla portiera. Emise un singulto strozzato e poi rimase immobile. Mike capì che era entrata di nuovo in sintonia con l’auto e partì, molto lentamente, in terza marcia.

La ragazza sentì subito come una specie di peso sul cuore, che rallentò i battiti fino a quaranta al minuto. Lei, che ne aveva sempre avuti una media di ottanta, avvertì un dolore sordo all’altezza della bocca dello stomaco, mentre i polmoni lottavano per inspirare aria. Spalancò la bocca, ma non fu in grado di risucchiare il prezioso ossigeno. Preoccupatissimo, Mike la vide diventare quasi cianotica mentre, sempre molto lentamente, tentava di far salire i giri del motore ad un livello tale da poter poi tirare la marcia. Quando alla fine fu in grado di cambiare, con il propulsore finalmente a pieno regime, Evelyn aveva spalancato gli occhi, che erano strabuzzati. Nel momento in cui l’uomo spostò la leva del cambio dalla terza alla quarta lei inspirò rumorosamente una lunga boccata d’aria. Si staccò bruscamente dal sedile, come se fosse stata spinta a forza fuori dalla coscienza dell’auto, tossendo e boccheggiando, con una mano premuta sul petto.

Concitato, Mike lasciò andare il volante, voltandosi verso di lei e cominciando a rallentare.

"Non fermarti… non fermarti…" ansimò lei, tossendo ed ingurgitando letteralmente l’aria, come se fosse appena riemersa da una lunga apnea e l’uomo tornò a premere sull’acceleratore, ma senza staccarle gli occhi da dosso.

"Ora hai capito cosa vuol dire? Ogni volta che parto è sempre la stessa storia! Quindi mi auguro che mi comprerete e risolverete il mio problema!"

"Lo faremo amico mio, lo faremo…" gli rispose lei con la mente, respirando sempre affannosamente e con la mano ancora premuta sul cuore, che stava lentamente recuperando i battiti perduti.

"Mi chiamo Jeremy" concluse l’auto, rivelando finalmente il suo nome alla ragazza.

Evelyn si affrettò a raccontare tutto al commerciante, che continuava a guardarla preoccupato:

"Non avresti dovuto farlo! Hai rischiato di farti venire un infarto!"

"Era mio dovere, Mike. Non preoccuparti per me, so sempre cosa rischio."

 

* * *

 

Tenendo fede alla promessa l’uomo acquistò l’auto, tornando a prenderla due giorni dopo. Alla partenza ricordò fin troppo bene la faccia paonazza della ragazza, così tentò di fermarsi meno volte possibile.

Al suo arrivo, Edd ed Eve lo stavano aspettando. Il meccanico sapeva già cosa lo attendeva, ma non perse comunque l’occasione per rimproverare il suo socio:

"Mike, hai comprato un Audi TT con due marce in meno? Tu devi essere impazzito!"

"No, non sono impazzito, mi sono semplicemente fidato di Evelyn! E poi, se avessi visto anche tu quello che ho visto io, avresti fatto esattamente la stessa cosa!" gli rispose, guardando però la ragazza che abbassò gli occhi: non aveva raccontato ad Edward la sua esperienza con Jeremy. Lo spilungone seguì lo sguardo dell’altro:

"Che cosa è successo?"

"Niente di importante…"

"Niente di importante?!" replicò il commerciante, rivolgendosi ad Eve: "Credevo che stessi per morire! E forse ci sei arrivata anche vicino!"

"Mike, ti prego, non voglio parlarne!"

"Volete spiegare anche a me, per favore?" si intromise Edd, alzando la voce. Al ché Mike gli raccontò tutto per filo e per segno, facendolo rabbrividire.

"Non fare mai più una cosa del genere!" le disse, prendendola per le spalle e costringendola a guardarlo, ma lei replicò:

"Edd, devi capire che il mio dono non ha solo lati positivi! Ne esistono anche molti negativi ed io non posso tirarmi indietro! Questo era uno di quei casi! Ora, per favore, non parliamone più. Jeremy ha bisogno di te: riparagli il cambio, ti prego…"

Lo spilungone annuì e poi spinse dentro l’Audi, aiutato dal suo socio.

Fu il primo lavoro che intraprese: smontò la scatola del cambio e trovò subito il pezzo incriminato, riuscendo a ripararlo con poca spesa. Una volta di nuovo a posto, i due uscirono per un test del cambio, che funzionava a meraviglia.

"Evelyn, fammi parlare con lui, voglio ringraziarlo personalmente" le chiese l’auto durante il giro di prova e lei semplicemente posò una mano sul cruscotto e strinse l’altra su quella di Edd, che era posata sul cambio:

"Vuole ringraziarti" disse soltanto, prima di chiudere gli occhi e rimanere immobile.

"Grazie Edd, non sai che favore mi hai fatto. Ora va molto meglio."

"Dovere…" rispose il meccanico, che non era riuscito a non sobbalzare sul sedile quando la voce calda e profonda della TT gli aveva invaso la mente.

 

* * *

 

Le riparazioni proseguirono speditamente: Mike andò a farsi riparare lo schermo a cristalli liquidi del cruscotto ed Edd sostituì i fari anteriori e riparò l’alzacristalli destro. Ben presto furono pronti per un nuovo test di guida.

"Sai sciare?" chiese Mike ad Evelyn quella mattina, sorprendendola, visto che erano appena agli inizi di ottobre e non c’era traccia di neve per miglia e miglia di distanza.

"Si… anche se è talmente tanto tempo che non lo faccio che mi sembra sia successo in un’altra vita. Dove vorresti andare? Sulle Alpi? Mi sembra un po’ lontanuccio."

"No, no, niente Alpi."

"Allora in Scozia?" si intromise il meccanico, anche lui parecchio sorpreso dalla proposta dell’amico, mentre caricava i suoi sci in auto.

"Nemmeno. Voglio andare a Milton Keynes!"

"A Milton Keynes?! E da quando in qua ci sono piste da sci nel bel mezzo della pianura inglese?"

"Sei rimasto indietro, mio caro spilungone! Hanno aperto da poco un centro commerciale con tanto di pista da sci indoor ed è lì che andremo! Sei comoda Evelyn?" le chiese, guardandola dallo specchietto retrovisore.

"Nonostante debba stare abbracciata ai tuoi sci ed a quelli di Edd, direi di si…"

"Ed allora, via! Partenza!"

Il viaggio non durò molto, visto che il centro commerciale in questione distava circa centocinquanta chilometri dall’officina. Evelyn non aveva nulla della sua attrezzatura, rimasta tutta in Italia, perciò fu costretta a comprarsi l’abbigliamento adatto ed a noleggiare sci e scarponi. Quando tornò dalle sue spese trovò i due uomini già sulla pista: Mike se la cavava discretamente, anche se si vedeva da lontano un miglio che era un autodidatta; il povero Edward invece era alle prime armi e tentava di scendere giù per la pista – tra l’altro neanche troppo ripida – con la tecnica dello spazzaneve, pure mal eseguita. Trattenendo a stento una risata la ragazza prese lo ski-lift, tenendo d’occhio lo spilungone che spiccava grazie all’altezza in mezzo a tutte le altre persone. Una volta in cima al breve impianto si mise a seguirlo. Lui era talmente teso e concentrato nella discesa che non si accorse di averla alle spalle fino a che lei non gli andò volutamente addosso, infilandosi con gli sci in mezzo alle sue gambe ed abbracciandolo da dietro. L’uomo non se l’aspettava e facendo roteare le braccia come se avesse voluto spiccare il volo perse l’equilibrio, andando a finire con il sedere per terra. Si voltò a guardarla seccato, visto che lei aveva cominciato a ridere come una matta.

"Non c’è proprio niente da ridere!" esclamò, tentando inutilmente di rialzarsi.

"Scusami, Edd, ma sei così buffo, con quel casco che ti strizza le guance!"

Per tutta risposta l’uomo allungò le sue lunghe braccia, le afferrò le gambe e la fece cadere a sua volta, trascinandosi poi verso di lei fino a coprirla con il suo corpo.

"Allora ti sembro buffo, eh?" le sussurrò ad un nulla dalla sua bocca, facendola arrossire:

"Edd, non siamo soli… ci stanno guardando."

"Che guardino pure…" mormorò, posando le sue labbra su quelle di lei e prendendo a baciarla con tenerezza. Lei dischiuse la bocca ed in breve il bacio divenne appassionato. Le loro lingue danzavano suadenti l’una contro l’altra, ed entrambi persero la cognizione del tempo e dello spazio. Solo quando Mike bussò con una racchetta sul casco del meccanico, facendolo trasalire, i due si resero conto dello spettacolo che stavano offrendo e si rialzarono imbarazzati, Edd con un vistoso rigonfiamento nel cavallo della tuta da sci.

"Cerca di darti un contegno, figliolo" gli sussurrò il socio all’orecchio, facendolo arrossire ancora di più: "C’è talmente tanto testosterone nell’aria che rischi di far sciogliere la neve!"

Il resto della giornata corse via veloce, ma alla fine Edd aveva imparato quanto meno a fare correttamente lo spazzaneve.

"Sono distrutta…" esalò Evelyn lasciandosi cadere sul sedile posteriore: "Erano secoli che non sciavo per una giornata intera!"

"L’importante è che tu ti sia divertita."

"Oh si, molto, Jeremy! E tu? Non credo sia stato molto piacevole stare fermo in un parcheggio tutto il santo giorno."

"No, in effetti… ma non posso più lamentarmi. Sarò venduto presto, non è vero?"

"Credo di si."

"Bene. Non vedo l’ora di cominciare una nuova vita!"

"Ti auguro che sia delle migliori, amico mio" e cullata dal rombo cupo del suo motore la ragazza si appisolò.


Spazio autrice:
Buongiorno a tutti! Questo capitolo è un po' più corto rispetto agli altri pubblicati fin ora, ed anche privo di avvenimenti particolari, escluso forse solo la prima parte. L'ho incluso perchè è stata una delle puntate del programma che mi è piaciuta particolarmente. Ma vi prometto che dal prossimo ci saranno nuovamente delle novità. La storia non è ancora finita! Grazie ancora alla mia fedelissima Lapoetastra che mi allieta con le sue recensioni!
Bacioni!
Evelyn

  
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