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Autore: Yumi Sakura    18/02/2015    4 recensioni
«Ha bisogno di qualcuno che la può tenere al sicuro», disse Inuyasha.
Beh allora chi proteggeva lei? Ormai la sua vita dipendeva da lui.
Nella sua mente sfioravano i ricordi di quei momenti felici in cui potevano stare insieme senza nessuno che li potesse disturbare.
«Che dovrei fare allora? non posso cancellare il passato», disse lei abbassando la testa, non voleva piangere, non davanti a lui.
«Puoi tentare di costruire il futuro», rispose con il suo solito sguardo.
Aveva degli occhi freddi e distaccati, senza alcun sentimento ma allo stesso tempo spietati. Degli occhi che ti facevano accapponare la pelle, ma allo stesso tempo non potevi evitare di fissarli. Insomma, aveva degli occhi di ghiaccio.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eyes of ice - Capitolo 1

-Yumi Sakura-

Eyes of ice

Capitolo I

«Because I want protect you»

 

 

L’autunno, una stagione alquanto strana per i miei gusti. Le foglie si scoloriscono e cadono dagli alberi. Il freddo inizia a farsi sentire e la gente comincia ad indossare i primi maglioni, a stare a casa ed a godersi quel bel calduccio dei caloriferi in pieno relax. Beh, peccato che per il momento questo sia impossibile, o almeno, nel mio caso si.

«Quanto manca per arrivare al villaggio?», chiesi tremando dal freddo.

«Non tanto, dobbiamo solo superare la foresta», rispose Inuyasha mentre camminava a piedi nudi su quella gelida terra.

A volte proprio non capivo come faceva. Sarà pure un demone ma vederlo camminare tranquillamente senza scarpe mi faceva pensare che non fosse tanto normale, anche se di normale in questo mondo non c’era. Ah già, credo che adesso vi chiedereste dove fossi, soprattutto chi non conosce ancora la mia storia. Beh, cercherò di spiegarvelo in breve.

Tutto iniziò qualche mese fa, quando caddi “per sbaglio” nel pozzo del tempio della mia famiglia. Confusa e un po’ spaventata, mi ritrovai in un luogo a me sconosciuto. Iniziai a vagare e trovai il Goshinboku, l’albero sacro del nostro tempio, ma con una sola differenza: imprigionato sull’albero da una freccia c’era un tipo strano dai capelli argentei e le orecchie da cane, credo sappiate chi fosse. E così incontrai Inuyasha.

Scoprii in seguito che dentro di me era custodita una sfera, chiamata Sfera dei Quattro Spiriti, e non lo sto dicendo così a caso, letteralmente, quel prezioso gioiello era davvero dentro il mio corpo.

Quello era un oggetto così importante e potente che tutti i demoni del mondo avrebbero fatto l’impossibile pur di ottenerlo. E indovinate cosa successe dopo? BAM! Colpo di scena, la super eroina Kagome, cioè me, la mandò in mille pezzettini! Ahah……ehm…Ovviamente Inuyasha, essendo anche lui a caccia della sfera, non me lo perdonò facilmente.

C’era un villaggio vicino al Goshinboku e lì incontrai una vecchia sacerdotessa, Kaede, che mi disse di ritrovare tutti i frammenti in modo tale che i demoni non potessero usufruirli per i loro scopi malvagi.

Per questo iniziai a viaggiare insieme ad Inuyasha e durante il nostro viaggio incontrammo Kirara e Sango, una sterminatrice di demoni, Miroku, un monaco e Shippo un cucciolo di demone volpe che si unirono a noi. Così si formò il nostro gruppo.

Avevamo tutti un obbiettivo: trovare i frammenti, ma soprattutto sconfiggere Naraku, un mezzo demone molto potente anch’esso alla ricerca della sfera.

E come tutti, anche lui ha una storia, ma non credo che starò qui a raccontarvela tutta.

«Facciamo una pausa Inuyasha! Sto congelando e ho fame!», si lamentò Shippo.

«No! Perderemo troppo tempo!», rispose.

Sembrava essere molto di fretta e non capivo il perché di questo suo comportamento, era come se volesse incontrare urgentemente qualcuno.

Sentivo la stanchezza iniziare ad assalirmi, ormai era da ore che camminavamo e il sole stava tramontando

«Inuyasha si sta facendo buio, è meglio accompagnarci per questa notte», propose Miroku.

Ma il mezzo demone non lo ascoltava e continuava a camminare

«Inuyasha! Fermiamoci!», urlò Shippo.

Ma non ricevette risposta, anzi, Inuyasha aveva aumentato ancor più il passo

«Inuyasha, abbiamo bisogno di riposare!», si lamentò anche Sango.

«Siete troppo fragili! Non sapete neanche camminare per qualche ora?!», ribatté lui.

Era preoccupato, me lo sentivo, lo si poteva leggere negli suoi occhi.

«Ora basta Inuyasha! Non siamo tutti come te! Per questa notte fermiamoci, almeno così riprenderemo le forze e potremo ripartire!», dissi io, ma lui mi ignorò completamente.

«Inuyasha! Ascoltami!!», lo chiamai, ma niente.

«Inuyasha!!».

«INUYASHA A CUCCIA!!», urlai per poi trovami davanti il suo corpo scaraventato per terra

«M-maledetta», disse.

Alla fine si arrese e ci accampammo vicino ad un albero, accendemmo il fuoco per riscaldarci ed iniziammo a parlare del più e del meno. Ma una cosa mi tormentava: lui aveva ancora quello sguardo preoccupato. Forse era solo una mia impressione, ma si capiva che qualcosa lo turbava.

Cercai di scacciare quei brutti pensieri e provai a dormire, ma qualcosa mi svegliò durante la notte. Aprii gli occhi e vidi Inuyasha camminare, stava seguendo una cosa luminosa che non riuscii a riconoscere. Decisi quindi di seguirlo, standogli il più lontano possibile senza però perderlo di vista, in modo tale da non farmi scoprire. Percorremmo una stradina che portava a un fiume. D’un tratto si fermò, e, credendo che mi avesse vista, mi nascosi dietro un albero, ma sentii una voce femminile così mi sporsi un poco per vedere. Quella scena mi spiazzò completamente. Inuyasha stava abbracciando una donna, e quella donna era Kikyo.

«Kikyo, io voglio proteggerti!».

Fu l’unica frase che riuscii a sentire. Indietreggiai. Non volevo né ascoltare, né vedere di più, non sarei riuscita a farcela, quindi ritornai immediatamente indietro per poi rimettermi sotto il sacco a pelo. Abbassai le palpebre, sperando che quello fosse solo un brutto sogno, ma non era così, era tutto vero. Kikyo è la persona che Inuyasha amava più della sua stessa vita, l’ultima volta Naraku la stava per uccidere ma Inuyasha era riuscito a salvarla. Da quel giorno ha iniziato ad assumere sempre quello sguardo preoccupato ed io, nonostante sapessi il motivo, cercavo di ignorare la verità. Che vigliacca eh? Ero davvero una persona pessima, stavo facendo la parte della vittima anche se non lo ero. Ma che ci potevo fare? Ormai la mia vita dipendeva da lui. Delle lacrime iniziarono a pizzicarmi gli occhi. Io gli avevo fatto la promessa di stargli accanto, e adesso mi ritrovo qui, con il cuore a pezzi.

Il giorno seguente cercai di dimenticare l’accaduto, ma con scarsi risultati.

«Kagome, mi sembri strana…che hai?», mi chiese Sango.

«Ah no niente, non preoccuparti», risposi sforzando un sorriso.

«Non me la racconti giusta, è da sta mattina che sei così. Dimmi che è successo?», insistette.

«No davvero, non ho niente».

«Mh, va bene, ma se hai bisogno sai che puoi contare su di me», disse facendomi un sorriso che io ricambiai.

Proseguimmo il viaggio senza problemi e Inuyasha sembrava essere ritornato quello di prima, però aveva qualcosa di diverso. Era strano.

«Facciamo una pausa, mi è venuta fame. Kagome hai portato il cibo ninja?», mi chiese Inuyasha.

«Ma sentilo, non eri tu quello che non voleva perdere tempo?», disse Shippo.

«Beh allora? Li hai portati?», chiese di nuovo ignorando completamente il piccolo demone volpe. Di solito lo avrebbe preso a pugni, adesso invece non reagiva neanche più.

«Si, ma solo quattro confezioni», risposi. Ovviamente non era vero.

Li tirai fuori e ne diedi una a Sango, Shippo, Miroku e l’ultimo lo presi io. Infine a Kirara diedi delle crocchette.

«Ma come? E io?», chiese confuso.

«Per te non c’è niente, vai a cacciare qualche cinghiale se vuoi, oppure fatti portare il cibo da “qualcun'altra”», risposi acida

«Che intendi dire?», chiese ma io non risposi.

«E va bene! Tanto di animali ce ne sono qui», disse per poi andarsene. Io lo seguii con lo sguardo. Non sapevo il perché ma era diverso dal solito.

«Kagome, è successo qualcosa tra te ed Inuyasha?», chiese Miroku

«No, niente di che», risposi.

Dopo neanche un minuto, Inuyasha tornò con un cinghiale sulle spalle.

«Wow, sei stato rapido!» esclamò Shippo

“Che strano, possibile che fosse così veloce?”, pensai.

Dopo aver mangiato e riposato un po’, ripartimmo. Quello sarebbe stato un lungo giorno. Eravamo diretti verso un villaggio al di là delle montagne Tsukiji* che recentemente era stato attaccato dai demoni e sospettavamo che fosse stato opera di Naraku.

Arrivati a destinazione ci ritrovammo davanti a noi un villaggio deserto. Quasi tutte le abitazioni erano state distrutte e la terra era quasi del tutto ricoperta di cadaveri. Una visione orripilante.

«Che tragedia», mormorò Sango.

«Sento che Naraku è passato di qui, ne sono sicuro!», urlò Inuyasha. In lui però non vedevo rabbia, sembrava non avesse sentimento. Scossi la testa, forse mi stavo preoccupando troppo. Comunque sia, quello che aveva fatto il nostro nemico era imperdonabile, Naraku aveva portato troppo dolore, troppo. Aveva ucciso migliaia di innocenti, demoni ed addirittura anime pur di avere quei dannati frammenti.

«Che facciamo Inuyasha? Non abbiamo la men che minima idea di dove sia diretto», domandai.

«Io direi prima di dare una degna sepoltura a questi abitanti», disse Miroku.

Si, aveva ragione. Anche quegli abitanti erano dei poveri innocenti, e di certo non potevamo lasciare i loro corpi in quello stato, in qualche modo dovevamo fare qualcosa per loro. In parte mi sentivo responsabile dell’accaduto, se non avessi distrutto la sfera, adesso magari non ci ritrovavamo in quel luogo e non ci sarebbero state tutte quelle vittime.

«Sono d’accordo», risposi.

Dopo aver sepolto i defunti, io e Sango decidemmo di prendere dei fiori per le tombe mentre Inuyasha, Shippo e Miroku ispezionarono il villaggio per trovare qualche indizio utile che potesse far capire dove fosse Naraku o per lo meno il motivo per cui aveva attaccato il villaggio.

Ci dirigemmo in un prato pieno di margherite e ne raccogliemmo alcuni finché sentimmo qualcuno arrivare.

«Rin aspetta!! Non ti allontanare così!», urlò un piccolo demone rospo che inseguiva una bambina dai capelli lunghi e neri.

«Jaken guarda quanti fiori!», esclamò lei.

Poi d’un tratto, quando si accorse di me, si fermò e mi guardò, il suo sguardo diventò ancora più allegro. Mi corse incontro e mi salutò.

«Ciao Kagome!!».

«Piccola Rin! Come stai?».

Le accarezzai la testolina e mi inginocchiai fino ad arrivare alla sua altezza.

«Bene e tu?», rispose con un sorriso che io ricambiai.

Rin mi metteva sempre di buon umore, era davvero solare e riusciva a contagiare tutti con la sua allegria.

«Anch’io! Dimmi, che ci fai da queste parti?», chiesi.

«Questa notte ci siamo accampati qui vicino!», rispose.

«Pare che il padron Sesshomaru abbia sentito l’odore di Naraku, perciò siamo subito precipitati qui», continuò Jaken che intanto si era ripreso dalla corsa.

Sesshomaru era il primogenito del Grande demone cane, dunque il fratello maggiore di Inuyasha, che lui odia siccome era figlio di una “volgare” donna umana. Era considerato il glaciale principe dei demoni, infatti proprio per questo suo comportamento fu indicato con questo aggettivo. Freddo e spietato, ecco com’era! non provava pena per nessuno e detestava gli umani. Essendo un demone completo era molto potente, ma era in contrasto con Inuyasha per la sua spada, Tessaiga, lasciatogli dal padre. A lui invece fu affidato Tenseiga, una spada guaritrice che non poteva usare come arma d’attacco (infatti non era in grado di tagliare la carne, ma solo le anime dell’aldilà).

In questo ultimo periodo però, sembrava fosse cambiato un po’, non era più crudele come un tempo ed io credo proprio che sia stato per l’influenza di Rin. Non avevo ben capito la loro storia, pareva che Rin avesse aiutato Sesshomaru e un giorno, quando lei morì dopo essere sbranata dai lupi, lui la resuscitò con la sua spada. Da lì in poi la bambina decise di seguire il demone. All’inizio era un nostro nemico, ma adesso non sembra più contro di noi, infatti anche il suo interesse per Tessaiga era svanito, e proprio per questo ottenne una nuova spada, Bakusaiga.

«Capisco», dissi.

Ma all’improvviso sentimmo un tonfo provenire dal villaggio.

BOOM!

«Cos’è stato?!», domandò Sango.

«Andiamo a vedere!», risposi.

Ci precipitammo al villaggio seguiti da Rin e Jaken e ci ritrovammo il corpo di Inuyasha sdraiato per terra sanguinante e Sesshomaru puntargli la spada contro.

«Inuyasha! No!», urlai per poi correre da lui.

Lo guardai un istante, per un attimo vidi una ombra negli suoi occhi ma non ne feci molto caso. Mi voltai verso Sesshomaru che intanto era a pochi passi da noi.

«NON TI AVVICINARE MOSTRO!», urlai con rabbia e con le lacrime agli occhi.

«Eh…semmai sei tu che non dovresti stare così vicino a lui», disse.

«Che intendi dire?», chiesi confusa.

«Possibile che non te ne sei ancora accorta miko? Quello non è Inuyasha, questo sciocco mezzodemone è stato posseduto da Magatsuhi».

Non è possibile!

Sentii qualcuno stringermi il polso e mi accorsi che era Inuyasha. Mi voltai verso di lui.

«K-K-Kagome…», mi chiamò.

«Vedo che hai ripreso la tua personalità», disse Sesshomaru.

Ma Inuyasha non riusciva a parlare.

«Aspetta Inuyasha, lascia che ti medichi la ferita! Non fare sforzi inutili!», dissi, e lui annuii.

Presi il kit del prontosoccorso e lo portai in una capanna per poi bendargli la lesione. Poi lo feci sdraiare per farlo riposare.

«Miroku, puoi dirmi che è successo?», chiesi sottovoce.

«Mh, in pratica quando stavamo controllando le case, Inuyasha sembrava stesse cercando qualcosa di estremamente importante e ispezionava ogni angolo del villaggio. Era strano quel suo comportamento così gli ho chiesto cosa stesse cercando ma lui mi ha risposto dicendo “un indizio di Naraku no?” così ho pensato che fosse solo una mia impressione. Poi però è arrivato Sesshomaru che ha iniziato ad attaccare Inuyasha. Ho cercato di calmare i due che ormai si stavano scontrando aggressivamente. Durante lo scontro però, Sesshomaru lo chiamava col nome Magatsuhi e Inuyasha aveva una voce strana. All’inizio non credevo che fosse lui, all’improvviso però ho visto lo stesso Magatsuhi dentro Inuyasha. Alla fine Sesshomaru ha avuto la meglio e poi sei arrivata tu, Kagome», mi raccontò.

«Ma come può essere successo?», chiesi.

Magatsuhi era uno spirito malvagio, ovvero la parte oscura della Sfera dei Quattro Spiriti che Naraku fece uscire da essa. E’ colui che aveva sigillato i miei poteri spirituali che adesso sto cercando di recuperare.

«Non saprei, tu avevi percepito già qualcosa divina Kagome?» chiese.

«In realtà si, da stamattina, quando ci siamo svegliati, Inuyasha mi sembrava strano ma…», venni interrotta da Sesshomaru che entrò nella capanna con una catana in mano. Era Tessaiga! Ma come riusciva ad impugnarla? Lo lanciò sul pavimento.

«Ma questa è Tessaiga», disse Miroku.

«Ti sbagli, questo è un falso», disse lui.

«E’ per questo che Magatsuhi è riuscito a impossessarsi di Inuyasha così facilmente», continuò.

Era un falso? Ma com’era possibile?! E il vero dov’era?

«Senti Sesshomaru», era Inuyasha che parlava. Mi girai verso di lui e feci un sospiro: menomale, si era ripreso.

L’altro demone non rispose, ma Inuyasha continuò a parlare.

«Voglio che tu mi faccia un favore, so che non lo faresti mai, ma almeno devo provare a chiedertelo».

Prese un respiro come se la cosa che stesse per dire gli costasse molto.

«Voglio che tu ti porti con sé Kagome».

COSA? Avevo sentito bene? Voleva che io andassi con Sesshomaru?! Con il suo glaciale fratello Sesshomaru?! Ma era serio?!!

«Tzè, non farò mai una cosa simile», rispose il principe dei demoni irritato.

«Inuyasha ma che ti prende?», chiese Miroku.

Inuyasha prese un altro respiro.

«Adesso che non ho più Tessaiga, Magatsuhi potrebbe impadronirsi di me in qualsiasi momento, quindi sarebbe troppo pericoloso. E poi non sarei in grado di proteggervi. E, anche se non avrei mai immaginato di dirlo, io credo che Sesshomaru sia il più adatto a custodire Kagome. Non possiamo lasciare che le accada qualcosa, è l’unica, oltre a Kikyo che al momento non può fare niente con le sue condizioni, che può purificare la sfera e sconfiggere Naraku», disse.

Ma era forse impazzito?!

«Che stai dicendo Inuyasha?! Noi non ti abbandoneremo mai! Troveremo Tessaiga e sconfiggeremo Naraku insieme!!», dissi arrabbiata.

«Concordo pienamente, non possiamo lasciarti da solo», disse Miroku

Lui mi guardò.

«Kagome, questo non è uno scherzo! Non posso permettere che ti accada qualcosa!», forse con quelle parole cercava di convincermi, ma in realtà era riuscito solo a farmi arrabbiare ancora di più. Andare con Sesshomaru non era un problema, ma la cosa che m’importava era lui, Inuyasha.

«Sesshomaru, per favore», pregò il fratello.

Il principe dei demoni non rispose e se ne andò seguito da Miroku.

«Inuyasha, io non voglio che ti separi dal gruppo, non riuscirei a sopportarlo», dissi.

«Kagome……io voglio bene a tante persone, ma so che non posso proteggerle tutte, quindi faccio di tutto per tenerle al sicuro. So che Miroku, Sango e Shippo potranno cavarsela, ma tu Kagome, tu con i poteri sigillati per ora non puoi fare niente. Perciò ti voglio affidare a Sesshomaru. Nonostante io sia un po’ diffidente e che abbia paura che potrà farti del male, credo che sarà in grado di proteggerti».

Ci fu un momento di silenzio. Pensai a quello che mi disse. Forse aveva ragione, ma io non volevo allontanarmi da lui. Non volevo. Però se era quello che desiderava, per una volta lo avrei assecondato. Quello sarebbe stato il mio modo di stargli accanto.

«E va bene, andrò con lui», dissi alzandomi.

Quelle parole pronunciate da me stessa, per non so quale motivo, mi fecero male.

«Ma non è detto che lui voglia», continuai.

«A questo ci penseremo», disse.

Io annuii.

«Però vorrei rimanerti accanto finché non sarai guarito, passeremo i nostri ultimi momenti insieme come “squadra” e poi a quel punto…», mi interruppi.

«A quel punto ci saluteremo», concluse lui la frase.

Io sorrisi.

«Si…Ora però cerca di riposarti, domani mattina ti cambierò le fasce. Buona notte», dissi.

Uscii dalla capanna e senza farmi notare, mi asciugai le lacrime. Non avrei mai immaginato di separarmi da lui, per tutto quel tempo sono stata al suo fianco, insieme a Sango, Shippo, Kirara e Miroku e d’un tratto il nostro gruppo doveva dividersi.

Entrai nella capanna dove gli altri si stavano riposando e mi sdraiai sulla paglia per dormire. Il mio sacco a pelo l’avevo dato a Rin che aveva deciso di stare con noi quella notte.

Mi sentii tirare il manico della maglietta così aprii gli occhi.

«Kagome...», disse la vocina di una bambina.

«Rin, che c’è? Non riesci a dormire?», le chiesi.

Mi alzai e la feci sedere vicino a me.

«In realtà no…», rispose.

«Che succede?», chiesi guardandola.

«Sai, Jaken si rifiuta di dormire insieme a noi e sicuramente adesso è fuori appoggiato ad un freddo albero…vorrei che si unisse a noi, mi aiuteresti a convincerlo?», mi chiese.

Io sorrisi, era davvero una brava bimba.

«Certo!», risposi allegra.

«Però, se lui non vuole, che ne se invece di convincerlo, gli tenessimo compagnia?», proposi mentre prendevo il sacco a pelo e delle coperte.

«Va bene!», disse aiutandomi.

Uscimmo dalla capanna in silenzio, cercando di non svegliare nessuno e andammo da Jaken: era proprio come diceva Rin, stava dormendo al freddo senza neanche qualcosa con cui riscaldarsi. Così lo coprii con le coperte senza disturbarlo dopodiché presi della legna e accesi il fuoco.

«Ora sei più tranquilla?», chiesi.

«Si! Grazie mille!», rispose mentre la rimboccavo.

«Ma di niente piccola!».

Non sapevo il motivo per cui Rin trattasse così bene Jaken, in fondo lui non la trattava molto bene. Ma credo che infondo la capivo, non poteva vedere un suo amico morire dal freddo no? Che si trattasse di una buona o cattiva persona, rimaneva sempre un suo amico.

«Buona notte Kagome», disse la bambina prima di addormentarsi.

Sorrisi e le sistemai una ciocca di capelli. Forse iniziavo a comprendere il motivo per cui Sesshomaru l’aveva portata con sé. Mi appoggiai all’albero e mi coprii con le coperte. Il giorno dopo ci attendeva un grande cambiamento. E mentre pensavo a tutti i fatti accaduti, mi addormentai immersa nei sogni.

 

 

Spazio Autrice  thè

Salve a tutti! Questo è la mia seconda fanfiction di Inuyasha incentrata sulla coppia KagomexSesshomaru!

So che ne ho già un’altra xD in corso e che non aggiorno da tempo (Per le persone che la stavano seguendo: perdonatemi se potete, ma a causa della scuola non ho potuto continuarla, e poi non mi veniva più l’ispirazione…comunque sia cercherò di continuarla il più presto possibile!) ma avendo avuto un po’ di tempo ho deciso di scriverne una un po’ più diversa.

Spero vi sia piaciuto il primo capitolo! Ho un sacco di idee per questa storia! Ma vi avverto che è probabile che non aggiornerò molto spesso! Spero però di riuscire a finirla prima o poi xD

Recensite in tanti e per eventuali errori o critiche non esitate a dirmele!

Ciaoo bye

Yumi Sakura ~

 

*Non so se esiste veramente xD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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