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Autore: WishfulThinking    06/12/2008    5 recensioni
“Io ti amo, Shika, ma non ti sopporto. E questo mi fa paura.” Mormora lei a pochi centimetri dal suo volto, dimenandosi flebilmente nel suo abbraccio.
Shikamaru le prende le mani che battono contro il suo petto, deboli.
“Che succede, Ino?” le chiede sottovoce, mentre lei si abbandona al suo abbraccio.
“Succede che sono incinta, di nuovo, e non so come dirtelo”. Per un attimo le mani di Shikamaru smettono di accarezzarla, per un attimo Ino si congela in quell’abbraccio mozzo, temendo qualcosa che nemmeno lei sa cosa sia. Poi si rende conto che Shikamaru si è fermato a guardarla. E che è come se la vedesse per la prima volta.

[White Midnight! Auguri Shika!*.*][Seconda Shot: Dieci Anni...Auguri Ino!] [Terza shot: ShikAngst] [Quarta shot: Addii] [quinta shot: babies!]
Genere: Generale, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Odio questo posto

Ad Akami, perché è pandosa. ù.ù

 

 

 

Birthdays

*A panda Story*

 

23 settembre 1990

 

Anche quell’anno, Choji non era riuscito ad essere al compleanno di Shikamaru, ma, immancabilmente, si era presentato a quello di Ino. Oramai era una consuetudine, per quanto il ragazzo col codino non gradisse neanche un po’; uno strano gioco del destino. Forse, di DestIno, come diceva Shikamaru, perché quello che voleva, Ino, lo otteneva sempre, in un modo o nell’altro. Quello che Shikamaru non diceva, era che la ammirava enormemente (e segretamente, perché certe cose non si possono dire) per questo. Ino del resto non era come le altre: era molto più seccante, molto più saltellante, molto più irritante. [molto più affascinante, avrebbe aggiunto il Destino]

Perché Ino doveva fare tutto a modo suo: doveva fare l’adolescente a dieci anni, chiudersi in casa e non voler vedere nessuno, ma proprio nessuno, per una settimana. Che oltretutto era la settimana del suo compleanno, e Ino Yamanaka non aveva mai, ma proprio mai, mancato di festeggiare un compleanno in pompa magna. Mai, perlomeno fino al litigio con Sakura.

[che una cifra in più nell’età significasse un’illusione in meno nella vita? Domandava pensieroso il Desino]

Non erano valsi i sassolini contro la finestra di Shikamaru, non erano contati i bigliettini sotto la porta di Choji, quando per Ino tutto quello che importava era quello che non c’era, ovvero Sakura.

Così, aveva deciso di mancare anche lei. Di mancare al suo compleanno, tradizionalmente festeggiato con gli Akimichi e i Nara, per la precisione.

Per questo, Shikaku, Inoichi e Chouza discutevano da due ore delle loro ultime missioni, comodamente seduti sul divano di casa Yamanaka, mentre Aiko, Nami e Yoshino fissavano preoccupate le scale.

Ma che è successo?” domandava la madre di Choji, in pensiero.

“Non lo so” alzò le braccia sconsolata Aiko “è venuta a casa sconvolta qualche giorno fa, e da allora se ne sta barricata in camera: non scende nemmeno per mangiare e comunica per bigliettini e monosillabi”.

E a Shikamaru che è successo?” chiese allora Nami, rivolgendosi a Yoshino.

“È arrivato a casa così, oggi.” Rispose Yoshino sprovveduta, scrutando l’occhio nero del figlio “E dire che è talmente svogliato che non credo si metta ad attaccare brighe” scrollò le spalle infine “Ma chiaramente non mi dice nulla, nemmeno per bigliettino” ironizzò.

 

Il bambino col codino guardava il cielo mentre camminava, quando sentì Ami e le sue amiche spettegolare maligne appena fuori dalla scuola: “…Si è voluta isolare, ha voluto prendere le parti di quella Fronte Spaziosa…se lo merita!” ridacchiava isterica Ami. “Che poi, voglio dire: non so chi la considera così tanto” continuava biasimando se stessa, fino a qualche tempo prima “Evidentemente ha dei problemi, non sa scegliersi gli amici” sorrise beffarda indicando Shikamaru con lo sguardo.

Lui la ignorò forzatamente.

“È solo una piccola bambina viziata che non sa niente di niente, un’arrogante senza intelligenza, un’antipatica…”

“Basta”. Shikamaru aveva tentato di trattenersi, ma non aveva mai sopportato le ingiustizie.

“Scusa, hai detto qualcosa?” Ami lo guardò con fare beffardo.

“Non conosci Ino, finiscila” ribatté Shikamaru in tono calmo.

“E tu invece la conosci, sfigato?” lo apostrofò la bambina con disprezzo.

Lui non fecce una piega: “Molto più di te”.

Ami alzò le spalle: “Immagino che gli emarginati debbano stare insieme. Pensa che non l’ha voluta nemmeno l’Haruno del resto!” proclamò prima di scoppiare a ridere.

“Tu non conosci Ino, non hai diritto di dire niente su di lei” ripeté Shikamaru, calmo “E lei non sta con te perché tu non sei degna nemmeno di camminare sul suo stesso terreno” affermò con convinzione.

“Tu…” si scaldò quella “Come osi…”

“Dire la verità?” sorrise il bambino incurante “Guarda che loro non te lo dicono solo perché hanno paura di te” continuò indicando le sue compari “Ma pensano tutte che Ino sia centomila volte meglio di te, anche se si sbagliano. È almeno un milione di volte meglio”.

Quelle furono le sue ultime parole prima di ricevere un pugno dritto in un occhio.

Da quel giorno, Shikamaru Nara decise che non avrebbe più lasciato perdere uno scontro, anche se era con una femmina.

 

“Come te lo sei procurato, quello?” Domandò Choji indicando l’occhio nero dell’amico, mentre cercava di evitare ostinatamente l’invito della torta che riposava sul tavolo.

“Quella scema di Ami” rispose lui semplicemente. “Ha offeso Ino. Anche se ora comincio a pensare che avesse ragione. Quanto è infantile?”.

Choji tacque accuratamente, evitando di ricordargli che in fondo, la bambina compiva quel giorno dieci anni.

Shikamaru sbuffò sonoramente, chiudendo così la discussione.

Mezz’ora dopo, quando Choji era riuscito a mangiare tutte le fragoline che la madre di Shikamaru lo aveva obbligato a coltivare fuori stagione perché a Ino piacciono tanto e il caldo di settembre si era fatto insopportabile sciogliendo la mousse imbattibile della signora Yamanaka, finalmente, Ino si degnò di scendere.

Indossava un vestitino bianco con piccoli fiori lilla, ovviamente, e un sorriso che era l’accessorio migliore che potesse scegliere; quello che faceva capitolare tutti, che faceva scordare tutto.

O quasi.

Mentre tutti i presenti tiravano un sospiro di sollievo accogliendo la biondina con larghi sorrisi, Shikamaru sbuffò scocciato: “Mendokuse, Ino, sempre in ritardo…Sei perfino nata dopo”.

A quella la frase, tutti trattennero il fiato.

Il bambino non se ne curò: portò lo sguardo –disinteressato- oltre la salsa alla fragola e la mousse alla ricotta, finché non si conficcò direttamente negli occhi di Ino.

La bambina lo fissò scioccata, indecisa tra lo scoppiare in lacrime e l’andarsene inviperita, poi si diede il tempo di scrutare il suo avversario, che impunemente sfidava il suo sguardo, incitandola tacitamente a dire qualcosa. Ci furono secondi pieni d’esitazione, d’incertezza e di paura, perché Ino era tanto carina e dolce, ma se si arrabbiava diventava un tornado. E Shikamaru era uno dei pochi che con uno sguardo e qualche scelta parola riusciva a scatenare quella piccola catastrofe naturale che era la Yamanaka in piena crisi isterica. Nei dieci anni della loro piccola e breve vita, già gli sguardi di sfida tra Ino e Shikamaru erano diventati una piccola leggenda tra le famiglie, uno dei loro intrattenimenti preferiti e argomenti di dibattito. Ma quella volta, nessuno si sentiva pronto a riderne.

Ino scrollò teatralmente i capelli, ma invece di andarsene come avrebbero scommesso i presenti, ribatté sfrontata: “È che ti sono davanti, Shikamaru, talmente tanto che nemmeno mi vedi”. Poi, con fare impertinente, si parò davanti a lui, le mani sui fianchi, la malizia incerta dei suoi dieci anni sul volto.

[c’è sempre stato, avrebbe rimarcato il Destino]

Gli sorrise di quel suo ghigno vincente, Ino, di chi sa di stare conducendo il gioco. E non capitava spesso, a Shikamaru, che qualcuno lo fregasse. Quasi mai, a dire il vero.

Fu a quel punto che gli adulti ripresero a respirare: qualunque cosa fosse successa in quello sguardo, aveva convinto Ino che era il momento di andare avanti.

“Sì, mi sei davanti” rispose Shikamaru annoiato, spostando la ragazza da davanti a sé e cercando di non trovare stranamente piacevole quel contatto. Di nuovo, gli adulti si irrigidirono. “Mi tarpi la visuale” concluse sardonico mentre guardava ostinatamente al di là del suo corpicino perfetto, nascondendole il suo volto.

[non è mai riuscito a vedere altri che te, sorrise il Destino]  

Ino sbuffò, sentendosi ignorata. Perché Ino Yamanaka era invidiata, a volte amata e anche odiata; ignorata mai.

Il volto le si arrossò a una velocità impressionante: “Sei un baka!” esclamò mentre Choji si ritirava in un angolino, il piattino con la fetta di torta ben saldo tra le mani.

E tu una seccatura.” Rispose lui con noncuranza, mentre le sue labbra si sollevavano impercettibilmente all’insù “Ora che abbiamo dichiarato i nostri sentimenti reciproci possiamo mangiare la torta?”.

Ino si lasciò scappare un sorrisetto mentre il bambino piegava leggermente la testa di lato, poi si atteggiò a diva, una mano sul fianco e l’altra lungo il fianco, come faceva quando fingeva di essere offesa con lui. Sembrava quasi volesse mettersi in mostra. E chissà perché, era una posa riservata a Shikamaru: “No, ora che mi hai dichiarato che per te sono e sono sempre stata solo una seccatura…” cominciò offesa.

Shikamaru roteò gli occhi verso il cielo: “Non ho detto questo”.

“Sì invece!” Ino aveva portato entrambe le mani ai fianchi, in una perfetta imitazione della signora Nara.

Nooo” replicò Shikamaru, scocciato.

Sìììì” lo scimmiottò Ino, coronando la sua performance con una linguaccia.

“Sì, Come ti pare” lasciò perdere l’argomento Shikamaru, d’un tratto disinteressato. Questo la fece sbottare.

“Bene!” urlò Ino isterica, voltandosi dall’altra parte.

“Bene” rispose pacato Shikamaru, mentre la guardava allontanarsi verso i suoi genitori. Ino si rifugiò tra le braccia della madre, ma quando questa le porse una busta viola ricoperta da due calligrafie infantili, Ino squittì impercettibilmente per poi lasciarsi andare a un urletto di gioia: “Shika-kun!” urlò d’istinto gettandosi tra le sue braccia.

Shikamaru non sapeva come reagire, così se ne stette immobile mentre veniva investito dall’odore di violetta di Ino, dalle sue parole sconclusionate e dal suo calore inconfondibile.

“Grazie, Shika-kun” fu tutto quello che il bambino intuì mentre la sentiva strusciare involontariamente la guancia contro la sua, e lui arrossiva a una velocità impressionante. Quando, dopo un minuto buono di abbraccio, Shikamaru le sembrò uno stoccafisso tra le sue braccia, Ino si allontanò interdetta, poi improvvisamente scoppiò in una risata fragorosa: “Sembri un panda, Shika!” assorta com’era nel loro battibecco, non aveva notato l’occhio vistosamente nero dell’amico.

Mendokuse, Ino-chan...” arrossì di nuovo il bambino grattandosi il capo.

“E a me non mi ringrazi?” domandò Choji timido, in un angolo.

“Naturalmente: grazie, Choji-kun!” esclamò Ino, buttandosi tra le braccia aperte dell’amico. Gli sussurrò qualcosa per cui il giovane Akimichi si mise a ridere, guardando prima lei, poi l’amico dal codino, che non colse. A quel punto passò uno degli sguardi che allacciavano di solito Shikamaru e Choji, uno di quegli sguardi di comprensione assoluta. E poi le due ore successive passarono con Ino di ginocchio in ginocchio, mentre ogni singolo adulto le regalava un complimento diverso, scordandosi improvvisamente delle due ore e mezzo d’attesa: se c’era una cosa da notare, era che Ino Yamanaka era sempre stata una piccola manipolatrice.

 

 

“Nara?”

Mmmm?”

“Sai cos’ho trovato nella tasca dei pantaloni di tuo figlio?”

Shikaku di botto si alzò, improvvisamente sudato.

“Un biglietto” continuò sua moglie.

Shikaku riprese colore all’istante, ributtandosi tra le coperte.

“Diceva:Sai che ha detto oggi Ino-chan? Che il mio braccialetto con i porcellini era bellissimo, grazie mille, ma che i suoi animali preferiti sono i Panda. C.’ Una comunicazione interessante, non trovi?”.

E io che pensavo chissà cosa…” brontolò Shikaku rigirandosi nel letto. “Yoshino, sono bambini, non hanno menti contorte come la tua…”.

La mora controllò la rabbia: “Io credo che siano molto più svegli di quanto tu pensi. Per lo meno uno….”.

“Buon sangue…” cominciò Shikaku ghignando.

“…Che non è tuo figlio” terminò Yoshino come se quello chiudesse la questione. Poi sospirò: “Certe cose sono scritte nelle stelle…”

Shikaku sbuffò: “Ti dovevano chiamare Destino, mica Yoshino

E a te cretino, così rimavamo”

Anche io ti amo, tesoro. Vieni a letto con me adesso?”.

Yoshino lo guardò cercando di soppesare la malizia nelle sue parole, ma Shikaku non gliene diede il tempo: la afferrò alla vita e in una mossa fluida la portò sotto di sé.

“Fallo un’altra volta e il panda diventi tu” lo minacciò Yoshino ribaltando le loro posizioni. “Ma col set completo di due occhi neri” terminò. Se ne stette per qualche lungo istante col dito minaccioso puntato al volto del marito, poi, dopo averlo scrutato un po’ negli occhi, si lasciò baciare con passione.

Nei quindici anni della loro vita insieme, gli sguardi di sfida tra Yoshino e Shikaku erano diventati leggenda, tanto quanto i loro battibecchi.

 

“Buon sangue non mente” sospirò Inoichi abbracciando Aiko “Hai visto come si è ripresa la nostra principessa? Ha la tua forza d’animo”

“E la tua coda!” rise Aiko “Non se la toglie mai” sospirò sorridendo “A volte penso che con quel caratterino avrebbe dovuto nascere maschio”.

“Magari…” sospirò Inoichi. “Magari fosse stata maschio”.

“Non ho detto questo!” si ribellò Aiko.

“Io sì: hai visto l’occhio nero di Shikamaru?”

“Ho visto che tu vedi complotti ovunque, povero bambino…”

“No, povero papino” rimarcò Inoichi.

“L’hai notato anche tu, allora?” domandò Aiko d’un tratto eccitata, rigirandosi tra le braccia del marito.

Che cosa?” domandò lui perplesso.

“Che Ino non gioca più con le bambole ma non si separa mai dal suo panda.”

“Taci, donna” replicò burbero Inoichi mentre Aiko gli si strusciava contro divertita: “Non vuoi sentire la voce della verità? Certe cose sono scritte nelle stelle…”

 

“Vedi, l’hai fatto di nuovo, te ne freghi di me!” la donna se ne sta irta, un’espressione corrucciata ed entrambe le mani sui fianchi, mentre la sua lunga coda bionda le danza sulla schiena. L’uomo la scruta compiaciuto qualche secondo prima di offrirle prontamente un regalo per placare la sua ira: “Tieni, seccatura!”.

Lei lo guarda con un lampo negli occhi: “Dovrei menarti per essere così scortese”.

E io che faccio, subisco?”

“Mi baci anche tu, baka.” Sussurra lei stringendolo in un abbraccio.
“Sono felice che la pensiamo allo stesso modo, mendokuse”.

“No!” nella camera affianco, Ino si svegliò sudata da un sogno che non ricordava distintamente, ma che coinvolgeva – ne era sicura -  una sua certa conoscenza dalla strana capigliatura, il suo compleanno e uno strano regalo. Sbuffò un po’, sospirò un infastidito “mendokuse” e, stretto il suo panda di peluche tra le braccia, si rimise a dormire. Non seppe mai che non più di dieci minuti più tardi, quando già era stata ripresa dal sonno, mormorava quietamente qualche parola sbiascicata che assomigliava tanto a Baka, Shika-kun.

 

 

Eh, sì: Certe cose sono scritte nelle stelle…o in un occhio da panda!

Pensavate che non sarei mai tornata, eh?

E invece eccomi qua, fedele a quel plurale di “Birthdays”, il cui sottotitolo, me ne rendo conto ora leggendo la recensione di Solarial, potrebbe essere: Le origini delle convinzioni di Shikamaru Nara! Prima le donne scocciature, poi i combattimenti con le femmine…

 

Comunque, non mi perdo ulteriormente! Spero che la shottina vi sia piaciuta, e rispondo con somma gioia alle recensioni!

 

V@le: Grazie mille! Spero che tu abbia apprezzato i genitori Nara anche in questa shot, a me piacciono tantissimo! Shika e Ino, come hai visto, sono cresciuti di cinque anni, e cresceranno ancora! A presto!

 

Touma: Guarda, la dicitura “chibi” la metterei anche, ma ho come la sensazione che da qui in avanti le cose si faranno meno innocenti…XP Grazie comunque, della recensione e dell’attenzione con cui hai letto la storia…e come vedi, Shikaku e Yoshino hanno chiuso anche questo episodio! La curiosità degli anni è presto spiegata: non credo ci sia un anno ufficiale di nascita dei due, così ho scelto una data pari in modo che fosse più agevole fare i calcoli! Probabilmente ora ti ho sfatato un mito, ma puoi sempre immaginare una motivazione più nobile, non ho intenzione di porre vincoli alla fantasia! XD

 

eleanor89: Eleanor, grazie mille! I tuoi complimenti sono sempre speciali…Shika è un figo, anche da bimbo, proprio perché è un bimbo (ha senso questa frase?! XD). E poi mi sa che un po’ Ino si è incavolata perché l’occhio nero non gliel’ha fatto lei: ognuno dopotutto ha il suo metodo di marchiare il territorio XD Yoshino e Shikaku mi piacciono troppo, ecco, quindi li ho riproposti…grazie ancora, bye!

 

Shika: Giù grazie davvero, mi fai sempre intenerire tantissimo! Hai ragione: Shika e Ino sono meravigliosi a qualunque età…e bisticciano a qualunque età! Ma alla fine, sappiamo tutti qual è la conclusione, no? Grazie, grazie, grazie!

 

Solarial: Sol, con la tua rece mi hai aperto un mondo: Shika e i suoi detti! Grazie, davvero. Qui ho cercato di fare emergere il loro rapporto a prima vista spigoloso, sempre sul filo del rasoio, ma in fondo così tenero…aww, mi sciolgo da sola! XP Spero che anche questa seconda shot ti sia piaciuta! More to come!

 

jess_elric: Ecco una delle voci che fremo sempre per sentire, Jess!!! *.* Tu sei sempre troppo buona con me, sai benissimo come farmi sciogliere. E ci sei riuscita, anche questa volta. Grazie.

 

Sakurina: Panda stories rulez! Ora di anni ne hanno dieci, e nella prossima quindici…Essì, Luly, ti adoro anche io, ma già lo sai ù.ù E ogni tanto fa bene lasciare da parte l’angst e darsi al lato pandoso della vita! (pandoso è diventato “pandoro” col correttore automatico. Che sia un’ispirazione per una shottina natalizia? *.* Ah, il Destino! *si porta drammaticamente una mano alla fronte*).

 

celiane4ever: Vale!!! Grazie, grazie davvero! Spero che tu abbia gradito anche questa shottina, e vedrai come finirà in gloria! Mwa!!! *risata sadica*

 

Hipatya: Panda Power! Concordo: “i Panda” sarebbe fiQissimo *_*…Grazie mille per la recensione, spero davvero che ti sia piaciuta anche questa, dato che le seconde esperienze sono sempre un grosso, potenziale fallimento…Già, Shika e Ino da bambini sono adorabili, anche se mi sa che personalmente li troverei adorabili anche a 90 anni XD Grazie ancora della rece, sei stata carinissima!

 

Ryanforever: Già, Ino comanda già a bacchetta dall’inizio, anche se in questa shot è un po’ più giù…ma come vedi si è ripresa in pieno! Ah, ShikaIno forever!

 

AtegeV: Akami carissima *.* Grazie, grazie davvero! Spero sinceramente che ti sia piaciuta anche questa seconda parte, nella quale già si pregusta il seguito…e come potrebbe finire, conoscendomi? E poi hai ragione: Shika e Ino sono sempre uguali, e se tu adori questa storia, io adoro te, è deciso ù.ù Beh, sì, in realtà ti adoro a prescindere! XD

 

  
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